Dalla Russia tanti attacchi a Enrico Bucci e poca chiarezza sul vaccino
RUSSIA – DOVE EPIDEMIA DI HIV/AIDS E NEGAZIONISMI DILAGANO
Re: RUSSIA – DOVE EPIDEMIA DI HIV/AIDS E NEGAZIONISMI DILAGANO
Luciano Capone sul Foglio di oggi (mentre tutti gli altri quotidiani e siti di informazione scientifica se ne restano in vergognoso religioso silenzio - Heil Putin!):
Dalla Russia tanti attacchi a Enrico Bucci e poca chiarezza sul vaccino
Dalla Russia tanti attacchi a Enrico Bucci e poca chiarezza sul vaccino
Re: RUSSIA – DOVE EPIDEMIA DI HIV/AIDS E NEGAZIONISMI DILAGANO

IL VETTORE Ad5 DEL VACCINO ANTI-CORONAVIRUS DI GAMALEYA E IL TIMORE CHE POSSA FAVORIRE L'INFEZIONE DA HIV
Un'altra preoccupazione relativa al vaccino anti-Covid del Gamaleya Research Institute, oltre al fatto che non ha completato le sperimentazioni cliniche dimostrando sicurezza ed efficacia prima di essere distribuito alla popolazione, che nessun dato è stato ancora pubblicato nonostante un comunicato stampa dica che è efficace al 92%, e che anche molti scienziati russi esprimono grandi perplessità, è che utilizza come vettore una combinazione di due adenovirus: quello di tipo 5 (Ad5) insieme a quello di tipo 26 (Ad26). L'Ad5 è lo stesso vettore utilizzato dal vaccino Merck contro HIV, che fallì clamorosamente nel 2007, con le persone del braccio dei vaccinati che si infettavano di più rispetto a quelle del braccio del placebo. La responsabilità del fallimento, negli anni successivi, fu indagata a lungo e fu attribuita con una certa probabilità proprio al vettore.
Oggi alcuni scienziati, che lavorarono a quel vaccino e sono persone assai serie, temono - e l'hanno scritto a ottobre in una lettera a Lancet - che un vaccino contro SARS-CoV-2 che usi l'Ad5, soprattutto in contesti ad alta prevalenza di HIV (come certi Paesi dell'Africa, ma anche certe zone della Russia), possa aumentare la suscettibilità a infettarsi con HIV.
Simon Collins, su i-base, ricorda che anche il vaccino cinese di CanSino usa l'Ad5, ma già da maggio i ricercatori cinesi hanno mostrato di essere consapevoli del rischio e hanno dichiarato (su Lancet) che i partecipanti ai trial di fase II e III sono monitorati per HIV.
Su The Body, Larry Buhl ha preso spunto dall'ampia discussione che si è subito aperta sull'Ad5 per intervistare alcuni scienziati e tranquillizzare chi, in Occidente, si appresta a farsi vaccinare contro la COVID-19: non preoccupatevi, da noi un vaccino che utilizza quel vettore è molto improbabile che arrivi.
Per i russi, invece, cui l'epidemia di COVID-19 sta impedendo l'accesso ai servizi per HIV in modo drammatico, questo è l'ennesimo problema in più.
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Suggerimento di lettura per il weekend: Masha Gessen, The New Yorker, The Duelling Realities of the Coronavirus in Russia.
Re: RUSSIA – DOVE EPIDEMIA DI HIV/AIDS E NEGAZIONISMI DILAGANO
Che triste “racconto di Natale”, Dora, tra il tuo report e l’articolo del The New Yorker…
Purtroppo, tutto si tiene: il tuo cammino tra le rovine di una società civile mai effettivamente esistita in cui l’AIDS si è trovato benissimo, in quel coacervo di istituzioni autoritarie, religione, nazionalismo e affari sporchi non poteva che giungere a questo capitolo.
Se prima abbiamo visto cosa è stato fatto con i farmaci per l’HIV, perché avrebbe dovuto succedere qualcosa di diverso con il COVID?
Un “vaccino per mancanza di prove”, come lo potrebbero chiamare su Dagospia, dagli studi misteriosi, e sviluppato su un adenovirus forse “più facile” di altre strade ma la cui sicurezza è dubbia da sempre…
Sfatiamo le illusioni: da noi non è che ci siano i santi, ci sono soltanto ancora un po’ di anticorpi, un dibattito scientifico aperto, ancora qualche distinzione tra potere politrico e giudiziario, una stampa che conserva ancora libertà e qualche voglia di usarla… “di là” le cose vanno invece come da anni le racconti, e tragicamente anche la scienza ne è travolta…
Purtroppo, tutto si tiene: il tuo cammino tra le rovine di una società civile mai effettivamente esistita in cui l’AIDS si è trovato benissimo, in quel coacervo di istituzioni autoritarie, religione, nazionalismo e affari sporchi non poteva che giungere a questo capitolo.
Se prima abbiamo visto cosa è stato fatto con i farmaci per l’HIV, perché avrebbe dovuto succedere qualcosa di diverso con il COVID?
Un “vaccino per mancanza di prove”, come lo potrebbero chiamare su Dagospia, dagli studi misteriosi, e sviluppato su un adenovirus forse “più facile” di altre strade ma la cui sicurezza è dubbia da sempre…
Sfatiamo le illusioni: da noi non è che ci siano i santi, ci sono soltanto ancora un po’ di anticorpi, un dibattito scientifico aperto, ancora qualche distinzione tra potere politrico e giudiziario, una stampa che conserva ancora libertà e qualche voglia di usarla… “di là” le cose vanno invece come da anni le racconti, e tragicamente anche la scienza ne è travolta…
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Re: RUSSIA – DOVE EPIDEMIA DI HIV/AIDS E NEGAZIONISMI DILAGANO
#Lancetgate
Sputnik V: fraudulent халтура (si legge haltura) - Sputnik V clinical trial data seems as trustworthy as Putin's election results.
Ovvero: The clinical trial results in The Lancet must be as trustworthy as anything in Pravda.
Una lettura affascinante. Da For Better Science di Leonid Schneider.
Sputnik V: fraudulent халтура (si legge haltura) - Sputnik V clinical trial data seems as trustworthy as Putin's election results.
Ovvero: The clinical trial results in The Lancet must be as trustworthy as anything in Pravda.
Una lettura affascinante. Da For Better Science di Leonid Schneider.
Re: RUSSIA – DOVE EPIDEMIA DI HIV/AIDS E NEGAZIONISMI DILAGANO
Ci siamo occupati di Russia per molti anni nel totale silenzio e disinteresse delle associazioni italiane di lotta all'HIV/AIDS.
Mi fa piacere che oggi, dopo l'ennesimo allarme internazionale, Nadir dia un timido segnale di essersi accorta del danno immane che l'ideologia sanitaria russa sta infliggendo sia ai cittadini russi, sia alla lotta globale contro l'epidemia.
Meglio tardi che mai - si usa dire.

Mi fa piacere che oggi, dopo l'ennesimo allarme internazionale, Nadir dia un timido segnale di essersi accorta del danno immane che l'ideologia sanitaria russa sta infliggendo sia ai cittadini russi, sia alla lotta globale contro l'epidemia.
Meglio tardi che mai - si usa dire.

Re: RUSSIA – DOVE EPIDEMIA DI HIV/AIDS E NEGAZIONISMI DILAGANO
Cosa dire, carissima Dora?
Forse che da parte nostra pretendere “coscienza politica” è eccessivo? per quanto le nostre associazioni nascano in un’epoca in cui una certa consapevolezza politica c’era, qui ci vuole un altro tipo di consapevolezza: sapere che le dittature finiscono tutte nello stesso modo, che ogni regime fondato sulle eccezioni ideologiche alle libertà è un pericolo per tutti e che non possiamo illuderci di controllare focolai grossi come la Russia solo a colpi di “rinnovati auspici di collaborazione” (per usare il diplomatichese).
Questa coscienza sarebbe servita un bel po’ di anni fa, per fare lobbying sulla politica (non solo in Italia ovviamente), ma è puro cazzeggio: la riduzione del danno è qualcosa che per anni ha fatto schifo alle stesse associazioni, diversamente non avremmo visto tutti i distinguo che si sono levati di fronte all’approccio laico della PrEP.
La Russia è semplicemente un luogo dove l’ideologia autoritaria dello stato s’è unita a quella dei clericali del posto in maniera più efficace che altrove, mentre tutti guardavano altrove e qualcuno anzi ne era deliziato…
Forse che da parte nostra pretendere “coscienza politica” è eccessivo? per quanto le nostre associazioni nascano in un’epoca in cui una certa consapevolezza politica c’era, qui ci vuole un altro tipo di consapevolezza: sapere che le dittature finiscono tutte nello stesso modo, che ogni regime fondato sulle eccezioni ideologiche alle libertà è un pericolo per tutti e che non possiamo illuderci di controllare focolai grossi come la Russia solo a colpi di “rinnovati auspici di collaborazione” (per usare il diplomatichese).
Questa coscienza sarebbe servita un bel po’ di anni fa, per fare lobbying sulla politica (non solo in Italia ovviamente), ma è puro cazzeggio: la riduzione del danno è qualcosa che per anni ha fatto schifo alle stesse associazioni, diversamente non avremmo visto tutti i distinguo che si sono levati di fronte all’approccio laico della PrEP.
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Re: RUSSIA – DOVE EPIDEMIA DI HIV/AIDS E NEGAZIONISMI DILAGANO
Su questo forum c'è un materiale incredibile sulla Russia e la sua gestione dell'HIV.
Sono in tanti ad attingere al nostro forum.
Sarebbe bastato che Nadir leggesse HIVForum dal 2017 per apprendere lo stato della gestione HIV in Russia.
Sono in tanti ad attingere al nostro forum.
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Re: RUSSIA – DOVE EPIDEMIA DI HIV/AIDS E NEGAZIONISMI DILAGANO

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Re: RUSSIA – DOVE EPIDEMIA DI HIV/AIDS E NEGAZIONISMI DILAGANO
Per chi sa guardare, c'è un nesso molto forte tra quanto raccontato in questo thread e la guerra di oggi.

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