Sanità allo sfascio

La condizione di sieropositività, la malattia da HIV e relativi problemi, di salute e no.
Puzzle
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Sanità allo sfascio

Messaggio da Puzzle » giovedì 13 aprile 2023, 13:06

È incredibile come in questo Paese ogni Ente debba incolpare un altro senza avere l'umiltà di dire semplicemente: abbiamo sbagliato, provvederemo. La storia è questa: tutte le analisi me le faccio recapitare per posta a casa, pagando la raccomandata, perché gli esami hiv non vengono trasmessi via email, né con posta ordinaria, solo tramite raccomandata, per un articolo del Garante della Privacy che di internet non conosce nulla. Evvabbé, ormai è prassi da anni, solo che nelle ultime tre raccomandate mancavano alcuni referti. La prima volta un errore, la seconda mi sono lamentato allo sportello, perché trovo inutile pagare una raccomandata, se poi devo tornare all'ospedale per recuperare il resto. L'ultima volta non li ho neppure guardati, tanto sono sempre uguali (errore mio) mancava la formula linfocitaria con il numero dei vari CD4, C3 ecc. Me ne accorsi solo alla visita e la dottoressa non fu per nulla contenta.

Oggi ricevo dall' ASL locale una email con oggetto: disservizi Poste Italiane, e con una blanda accusa di essermi lamentato per nulla, compreso un elenco di invio e ricezione delle raccomandate nell'ultimo anno. (Raccomandate che ho ricevuto puntuali, ma incomplete). Oggi ho indagato: non è stata la dottoressa, probabilmente è stata inviata dallo sportello quando sono andato a ritirare i referti mancanti (tanto per pararsi il culo che non mi rivolga al tribunale del malato). Come ho scritto sopra, anche agli ultimi esami mancava qualcosa per la terza volta. Stavolta mancava la formula linfocitaria.

Ma la cosa che più mi ha infastidito, per far capire il clima (ripeto, mai ufficializzato una lamentela) è che mi è stato scritto che, nonostante paghi la raccomandata, "i referti sono gratuiti".

Ho risposto punto per punto all'email, specificando che non sono le Poste Italiane il problema, ma chi all'interno dell'ASL assembla e invia i referti. Per questo ho avuto anche il supporto del centro hiv che mi segue.

Non è il solo episodio, l'ospedale di Udine era un'eccellenza anni fa, lo è ancora in pochi reparti, come la cardiologia, ma le ultime amministrazioni regionali bipartisan, siamo Regione a Statuto Autonomo, stanno riducendo allo sfacelo la sanità pubblica..

Dovrò sottopormi a breve alla catarrata, per un appuntamento presso l'ospedale ci vuole un anno (che faccio nel frattempo con l'esame della patente?) Vieni costretto a rivolgerti al privato.
Ultima modifica di Puzzle il giovedì 13 aprile 2023, 15:30, modificato 1 volta in totale.



_andrea_
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Re: Sanità allo sfascio

Messaggio da _andrea_ » giovedì 13 aprile 2023, 13:20

ma gli esami sul fascicolo sanitario elettronico non ti piacciono?


sono un uomo tutto casa e chiesa..........quello che mi frega è il percorso

mauroz345
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Re: Sanità allo sfascio

Messaggio da mauroz345 » giovedì 13 aprile 2023, 13:55

A volte ho la sensazione, tutta soggettiva, (e spero di essere contraddetto ) che , soprattutto dall’epidemia Covid in poi , della nostra patologia interessi sempre meno, già agli stessi infettivologi per non parlare poi di chi ha la gestione delle varie strutture ( asl, ospedali , ecc)…E che in realtà le cose siano peggiorate in sanità dopo il Covid si sente riferire da molti e per molte branche di specializzazione.
Finché va tutto bene ( buon quadro immunologico e viremia stabilmente azzerata ) l’impatto non è percepito in modo così duro , si esce dai controlli con in tasca la buona notizia di referti ok e si va avanti.
Il problema si fa più sentito quando qualcosa nei referti non è perfetto ( blip , calo cd4 , ecc ) e ti accorgi che non riesci a ottenere risposte ( quantomeno così velocemente come vorresti e sarebbe dovuto ) o vieni “evaso” in 5 minuti in mezzo ad una bolgia di gente e telefoni che squillano e di fatto alla fine sapendone più o meno quanto prima ….
Spero che qualcuno possa raccontarmi di reparti virtuosi … verso cui dirigersi



pazuzu83
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Re: Sanità allo sfascio

Messaggio da pazuzu83 » giovedì 13 aprile 2023, 15:06

ci sta poco da stare allegri, su tutti i fronti, non solo hiv. Sento sempre più confermare che la sanitá è stata messa in ginocchio non tanto dal covid...quanto dall'inps, pare che numerosi medici (molti), e infermieri (meno), abbiano colto l'occasione per filarsela in pensione e continuare nel privato. Pochi anni fa, i tempi si aggiravano massimo da 4/6 mesi per visite ordinarie, ora si parla minimo un anno, chiaro che nessuno può aspettare un anno, anche per cose non gravi...e devi aggiustarti aggiungendo denaro, e in alcuni casi anche pagando (intendiamoci non è che uno con l'impegnativa non paghi...si paga con le tasse [chi le paga])...aspetti ugualmente. Sul fronte medicinali, vi sono alcune categorie di questi...che causa pandemia...in farmacia non si trovano più. Resto sempre più convinto che fra qualche anno ...se non avrai assicurazione sanitaria personale, niente cure.



Puzzle
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Re: Sanità allo sfascio

Messaggio da Puzzle » giovedì 13 aprile 2023, 15:38

_andrea_ ha scritto:
giovedì 13 aprile 2023, 13:20
ma gli esami sul fascicolo sanitario elettronico non ti piacciono?
Secondo questa Regione, che interpreta alla lettera il "Garante" della privacy, gli esami hiv possono essere ricevuti solo dalla persona interessata (non gliene frega nulla se in base al codice postale, anche una raccomandata può essere aperta). Sul fascicolo sanitario appaiono tutte le mie analisi, salvo quelle inerenti all'hiv. Neppure il mio medico (dottoressa) nonostante la delega può accedervi. Sono queste le "meraviglie" di essere Regione Autonoma.



Puzzle
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Re: Sanità allo sfascio

Messaggio da Puzzle » giovedì 13 aprile 2023, 16:03

mauroz345 ha scritto:
giovedì 13 aprile 2023, 13:55
A volte ho la sensazione, tutta soggettiva, (e spero di essere contraddetto ) che , soprattutto dall’epidemia Covid in poi , della nostra patologia interessi sempre meno, già agli stessi infettivologi per non parlare poi di chi ha la gestione delle varie strutture ( asl, ospedali , ecc)…E che in realtà le cose siano peggiorate in sanità dopo il Covid si sente riferire da molti e per molte branche di specializzazione.
Finché va tutto bene ( buon quadro immunologico e viremia stabilmente azzerata ) l’impatto non è percepito in modo così duro , si esce dai controlli con in tasca la buona notizia di referti ok e si va avanti.
Il problema si fa più sentito quando qualcosa nei referti non è perfetto ( blip , calo cd4 , ecc ) e ti accorgi che non riesci a ottenere risposte ( quantomeno così velocemente come vorresti e sarebbe dovuto ) o vieni “evaso” in 5 minuti in mezzo ad una bolgia di gente e telefoni che squillano e di fatto alla fine sapendone più o meno quanto prima ….
Spero che qualcuno possa raccontarmi di reparti virtuosi … verso cui dirigersi
Io mi fido della mia dottoressa, nonostante le abbia chiesto le analisi semestrali (perché da anni sono tutte uguali) probabilmente l'età e i 37 anni di sieropositività, non l'hanno mai convinta, quindi analisi ogni quattro mesi. Mi adeguo, unica eccezione il periodo Covid, quando gli infettivologi s'erano rivolti ad altro. Il mio unico problema è l'organizzazione della sanità pubblica, dopo il covid. (In Friuli la sanità pubblica ricopriva normalmente il 99% delle prestazioni, prima del covid e prima di Fedriga). Ed è dalle piccole cose che inizia lo sfascio, come non essere più organizzati (come prima) a recapitare gli interi referti a casa, provenienti da diversi reparti di analisi, eppure non essere assemblati. (Ripeto, tre volte consecutive). È l'organizzazione globale della sanità pubblica che (volutamente o meno) si sta disintegrando.



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