cd4lover ha scritto:Ciao Leon, per quanto riguarda la problematica fegato, io soffro da quando avevo 15 anni di una leggera steatosi epatica, anche se sono magro.
Va detto che nelle precedenti visite il fegato era riportato come all'arco, ma è anche vero che è cambiato il medico che ha redatto il referto questa volta...si sono dati il cambio.
Tutti i valori biochimici sono nella norma (epatici, renali...ecc...ecc...) fatta eccezione per la bilirubina dovuta all'atazanavir...
Senti, siccome la palpazione di un fegato non è un'opinione, i casi sono due: o il tuo fegato si è effettivamente ingrossato, o uno dei due medici non è capace di farla nel modo giusto. Ma poiché anche se 'sto fegato sporgesse di un paio di centimetri dall'arco non sarebbe la fine del mondo (specie in totale assenza di altri indizi "preoccupanti"), al posto tuo me ne infischierei e, tutt'al più, aspetterei il ritorno del medico abituale che, giusta o sbagliata che la faccia, la palpazione la farà sempre nello stesso modo e quindi, mal che vada, sbaglierà sempre nella stessa misura. No?
Il secondo ("RealTime HIV-1" della Abbott) direi che è esattamente lo stesso della tabella, mentre il TaqMan della Roche l'hanno effettivamente modificato, in particolare estendendolo al gruppo O e rendendolo così utilizzabile anche nel tuo caso.
Ora, tralasciando il fatto che stavolta no, ma quella precedente (delle 70 copie) si sarebbero anche potuti cavare la curiosità (e cavarla a te) di far analizzare un campione dello stesso prelievo con l'Abbott per vedere che cosa saltava fuori, credo sia innanzitutto opportuno domandarsi che cosa si può/deve pretendere da una HAART, almeno al momento attuale.
A questo proposito, mi è sembrato di notare, tra le ultime/penultime mode (una peggio e più "ariafrittosa" dell'altra, direi), anche quella di trarre conclusioni cliniche giganti dalle differenze dei livelli della viremia residua. A parte che questo inseguire le formiche quando si hanno davanti gli elefanti (penso soprattutto alle patologie non-AIDS o, come le hanno ribattezzate adesso, "non trasmissibili", legate all'HIV) mi fa RIDERE, non mi risulta proprio che la viremia residua sia modificabile (vedi fallimenti dei vari trials di "intensificazione") e quindi, anche ammesso, e per nulla concesso, che le loro conclusioni siano giuste e vere, l'inutilità pratica di questi studi è TOTALE.
E poi, quanta è/dev'essere questa benedetta viremia residua? Bella domanda, perché mette insieme tutti i punti critici possibili e immaginabili, compresa l'attendibilità di misurazioni che dovrebbero essere di una precisione millimetrica mentre non lo sono. Comunque, io ero rimasto alle 3 copie *in media* (poi non so se si stiano scannando, come su tante altre, anche su questa questione di purissima lana caprina). Nella realtà, e premesso che non è mai nell'ordine delle centinaia di copie o peggio, ognuno ha la sua viremia residua (anche qualitativamente - vedi storia dei predominant plasma clones piuttosto che no) e ciò che conta, almeno al momento e alla luce delle attuali conoscenze ASSODATE, è solo che
la viremia residua sia VERAMENTE residua, cioè interamente proveniente da cellule latentemente infette dove, per un motivo o per un altro, si sblocca la trascrizione del provirus, E NON da cicli di replicazione attiva del virus. Stop.
Perché questo? Essenzialmente per garantire che il virus, non potendosi replicare, non possa nemmeno mutare, e azzerare così completamente le probabilità che diventi resistente ai farmaci impiegati. Secondo Siliciano, se non ha cambiato idea e non me ne sono accorto, una viremia sotto le 50 copie/ml è in grado di offrire tale garanzia. Per quanto mi riguarda, quindi, mi fermo qui e lascio le seghe mentali sulle meno di 3 copie piuttosto che tra 3 e 10 o tra 10 e 50 a chi se le vuol fare (alludo ovviamente a certi "ricercatori" di belle speranze, non ai poveri pazienti come me e te che rischiano di rimanere rintronati dalle loro storie).
Tornando al tuo caso personale e buttandola in soldoni: a parte che, se avessi un virus marcatamente resistente alla terapia che prendi, avrebbe già dato segno di sé e dubito proprio che avresti una viremia di solo 30 copie, anche se 'sta viremia non fosse del tutto residua e, un brutto giorno, il poco virus in grado comunque di replicarsi riuscisse a mutare ulteriormente sputtanando completamente la terapia, AMEN: vorrà dire che te ne daranno un'altra! ...E se proprio avessero voluto scongiurare questa eventualità, avrebbero dovuto farti PRIMA (tanto mica stavi morendo) dei test di resistenza pazzeschi (che chissà poi se esistono). Al punto attuale, e per il nulla che vale la mia opinione, a me, specie considerando l'andamento ondivago di questa viremia, non pare il caso di buttar per aria tutto.