Si tratta, infatti, di uno studio di fattibilità e sicurezza della modificazione di CD4 e di cellule staminali/progenitrici ematopoietiche mediante Cal-1 (LVsh5/C46), che è una sostanza sperimentale di trasferimento genetico costruita per impedire l'infezione delle cellule modificate da parte dell'HIV attraverso due meccanismi:
- la rimozione del CCR5 (LVsh5);
- la produzione della proteina C46, un inibitore della fusione dell'HIV-1 che impedisce al virus di fondersi con la cellula ospite.
Questo Cal-1 è un vettore lentivirale che si auto-disattiva una volta che la cellula è stata modificata.
L'obiettivo primario è quello di studiare gli eventi avversi di questa procedura di modificazione delle cellule in persone con HIV-1 precedentemente trattate con antiretrovirali, che hanno sospeso la ART da almeno 6 mesi, hanno HIV RNA ≥ 5,000 copie/mL e ≤ 100,000 copie/ml e CD4 ≥ 500 cellule/µl.
L'obiettivo secondario è quello di capire i benefici che un condizionamento con busulfano può avere sull'efficacia di Cal-1 nel controllare l'infezione da HIV-1 in un tempo di 48 settimane.
Verranno dunque misurati HIV RNA, CD4 (valori assoluti e percentuali), rapporto CD4/CD8, espressione di Cal-1 su CD4 e HSPC e timopoiesi subito prima del trattamento e poi ogni settimana.
Inoltre, per capire la fattibilità e la sicurezza della procedura, verranno valutati:
- il numero di cellule modificate effettivamente infuse e la loro presenza nel sangue periferico, l'HIV RNA nel sangue e i CD4;
- il profilo di integrazione di CD4 e HPSC;
- le colonie di HSPC e le sottopopolazioni nel sangue periferico.
Sono previsti tre bracci:
- uno che non riceve pre-condizionamento con busulfano;
- uno che riceve 1 x 4mg/kg di busulfano;
- uno che riceve 2 x 4mg/kg di busulfano.
A tutti i partecipanti al trial verranno infusi sia CD4 sia staminali/progenitrici modificati.
Le persone che si prevede di arruolare sono 12 e un aspetto che rende questo studio diverso da quello previsto da Sangamo/Cannon sulle staminali e da quelli già fatti da Rossi e Zaia è che nessuno dei partecipanti deve avere linfomi, leucemie o altre disgrazie oncoematologiche (e anzi una buona situazione sia ematologica, sia biochimica, niente virus X4-tropico, nessuna co-infezione con HBV, HCV, virus del Nilo occidentale, HTLV-1 o TBC. In generale: persone in ottima salute).
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Riprendo due slides dalla presentazione che Gero Hütter fece all'ICAR 2012 (Transplantation of CCR5 deficient stem cells; vedere anche questo post), che descrivono l'approccio di Baltimore alla distruzione del CCR5 su CD4 e staminali:
![Immagine](http://s2.imagestime.com/out.php/i728250_Htter26.jpg)
![Immagine](http://s7.imagestime.com/out.php/i728259_Htter10.jpg)