Lambertenghi: le staminali fra scienza e diritto (STAMINA!)

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Dora
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Re: Lambertenghi: le cellule staminali fra scienza e diritto

Messaggio da Dora » mercoledì 24 luglio 2013, 14:15

skydrake ha scritto:La patologia di Sabrina, la Leucodistrofia Metacromatica, finora considerata incurabile, é proprio una di quelle curate di recente al San Raffaele di Milano tramite la terapia genica che utilizza come vettore una forma modificata dell'HIV.
Vi segnalo un post imperdibile scritto da Vannoni domenica scorsa, proprio come commento al bellissimo e sudatissimo successo degli scienziati del San Raffaele, in cui ha - non so neppure come definirla - l'impudenza? la faccia di tolla? insomma, la hutzpah di dire che
  • Il punto più interessante che ho trovato nell'articolo è che le cellule staminali (in questo caso geneticamente modificate) sono in grado di cedere proteine ed enzimi mancanti alle cellule del corpo che, geneticamente danneggiate, non sono in grado di produrle, permettendogli di funzionare.
    Questo concetto trova già riscontri in letteratura precedente da parte di diversi autori.
    Bene Andolina questo concetto l'ha intuito (ma non pubblicato) prima di tutti ed è alla base delle cure compassionevoli che Stamina fa sui bambini affetti da malattie genetiche ormai da 5 anni.
:shock: :shock: :shock:

Cioè: Andolina sapeva già tutto di quella metodica. Lo sapeva da anni. Anzi, è la base dello stesso metodo di Stamina. Ma non l'ha pubblicato, né l'ha detto a nessuno!!! :o :o :o



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Re: Lambertenghi: le cellule staminali fra scienza e diritto

Messaggio da uffa2 » mercoledì 24 luglio 2013, 16:30

sento rumore di unghie sul vetro :mrgreen:


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Dora
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Re: Lambertenghi: le cellule staminali fra scienza e diritto

Messaggio da Dora » mercoledì 31 luglio 2013, 14:36

Domani è il gran giorno: Vannoni consegnerà il protocollo? Oppure no?



uffa2
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Re: Lambertenghi: le cellule staminali fra scienza e diritto

Messaggio da uffa2 » mercoledì 31 luglio 2013, 15:07

Ho già letto che non consegnerà neppure domani...

http://www.osservatoriomalattierare.it/ ... protocollo
http://www.benessereblog.it/post/76039/ ... da-vannoni

che sorpresa, eh? :twisted:


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Dora
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Re: Lambertenghi: le cellule staminali fra scienza e diritto

Messaggio da Dora » mercoledì 31 luglio 2013, 15:20

uffa2 ha scritto:Ho già letto che non consegnerà neppure domani...
Per portarmi avanti, io sto leggendo questo articolo su Wired e pare che ci saranno comunque pasticci a non finire:

Stamina, cosa succede se Vannoni non consegna i protocolli?

Se non ci sarà la consegna, il destino dei fondi stanziati per la sperimentazione del metodo Stamina è al momento imprevedibile. Così come quello dei pazienti in lista d’attesa

Il primo agosto è prevista la consegna da parte del presidente di Stamina Foundation, Davide Vannoni, dei documenti che consentirebbero di avviare la sperimentazione della discussa metodica Stamina. Sperimentazione che, ricordiamo, è stata finanziata lo scorso marzo dal ministero della Salute con tre milioni di euro e che punta a valutare l’ efficacia di una controversa miscela di cellule staminali provenienti dal midollo osseo nel curare, secondo il parere del presidente dell'associazione, un vasto numero di malattie neurodegenerative attraverso infusioni dirette nel sangue. Nonostante i tempi stringano e l’intera faccenda abbia già subito uno slittamento (tutt’altro che gratuito) per la mancata consegna di questi protocolli già lo scorso inizio luglio, nemmeno ora abbiamo certezza che questa scadenza verrà rispettata. Anzi, Vannoni con un post su Facebook ribadisce le sue perplessità e avanza pretese di maggiori garanzie a tutela del metodo verso il comitato di esperti che avrà il compito di seguire i test. Facendo presagire un ulteriore allungamento dei tempi. Potrà permetterselo oppure siamo all’ ultimatum e una mancata consegna comporterà lo stop della sperimentazione? E nel caso la sperimentazione dovesse rimanere ai blocchi di partenza, quale procedura verrebbe avviata in soccorso a una situazione così complicata, che se da un lato non trova l’appoggio della quasi totalità della comunità scientifica internazionale, dall’altro trascina in piazza decine di malati che pretendono di poter accedere alle infusioni di cellule anche in assenza di prove sperimentali?

Le risposte, purtroppo, non ci sono. Così come siamo ancora in attesa di un confronto con il ministro della Salute Beatrice Lorenzin, oltre che sulla questione dei ritardi, sulla sua posizione in merito alle pesanti critiche ricevute da Stamina dalla rivista di riferimento scientifico Nature, che addirittura ha accusato Vannoni di aver falsificato i risultati dei suoi studi.

Abbiamo consultato diversi esperti di diritto che, sulla base delle leggi vigenti, ci aiutassero a capire i possibili risvolti della vicenda: nessuno sa o può dare delle spiegazioni concrete. E questo perché i più preparati in materia sono senza dubbio gli stessi esperti chiamati a formare la commissione di valutazione che, proprio perché investiti di questo ruolo, preferiscono per ora mantenere il silenzio e non avanzare ipotesi.

Non è dato sapere cosa ne sarà, nell’eventualità di una mancata consegna, dei tre milioni di euro già stanziati. Né tantomeno riusciamo a capire se una parte di questi fondi pubblici sia già stata impiegata per la fase organizzativa iniziale. E rimane un grosso punto di domanda anche sul destino di Vannoni e della tanto discussa metodica. Quali sarebbero le sue responsabilità nel momento in cui non rendesse disponibili i documenti necessari? Potrà comunque continuare a promuoverla o gli verranno posti dei divieti?

Quello che per il momento sappiamo è che, indipendentemente dalla consegna o meno dei protocolli e dall’avvio o meno della sperimentazione, i pazienti che hanno già ricevuto le somministrazioni in qualità di cure compassionevoli potranno continuare ad averle, che i pazienti in lista d’attesa vi resteranno comunque, e che i pazienti che chiederanno appello ai tribunali nella speranza accedere al trattamento, potranno continuare a farlo. E i giudici potranno ancora rilasciare autorizzazioni per l'accesso alla terapia. La sperimentazione e le cure compassionevoli, infatti, viaggiano su due binari diversi: da un lato c’è un numero potenzialmente infinito di persone malate che potrebbero accedere alle cure compassionevoli. Dall’altro, solo una ristrettissima cerchia di pazienti, poche decine, verrebbero reclutati per la sperimentazione, in base chiaramente alle patologie su cui si deciderà di testare le infusioni.

La sperimentazione perciò non sarà in alcun modo risolutiva per quelle persone che ne rimarranno escluse, perlomeno fino al termine di 18 mesi previsti per la sua durata. E questo porta inevitabilmente in superficie l’ennesimo punto in sospeso: cosa si intende fare per queste persone? Le liste di attesa continueranno ad allungarsi all’infinito mentre i malati continueranno a scendere regolarmente in piazza manifestando i propri diritti e cercando di accelerare i tempi?

Ci chiediamo se non sia forse il caso, da parte degli organi competenti, di fare ordine, dare nuove regole o perlomeno cercare di fornire ai cittadini i mezzi adeguati a scegliere con maggior consapevolezza della propria salute - soprattutto nei casi, come quello di Stamina, in cui non ci sono ancora prove scientifiche. Perché sì, anche essere istruiti e informati a dovere rimane, anche nelle situazioni stringenti e indomabili, un nostro diritto.



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Re: Lambertenghi: le cellule staminali fra scienza e diritto

Messaggio da Dora » mercoledì 31 luglio 2013, 23:00

Vannoni è pronto a presentare i protocolli: ha "deciso di fare un atto di buona volonta' verso lo Stato italiano".



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Re: Lambertenghi: le cellule staminali fra scienza e diritto

Messaggio da Dora » lunedì 5 agosto 2013, 14:12

È l'estate delle lettere al Ministro della salute ...

Scienziati a Lorenzin: “Protocollo ‘Stamina’ sia reso pubblico. Non esiste ragione di segretezza”

La richiesta dai massimi esperti italiani della ricerca sulle cellule staminali. “Non si tratta di un trial clinico sponsorizzato da un'industria; né di un protocollo protetto da brevetto; non si tratta di un protocollo di cui esista traccia nella letteratura scientifica se non due articoli ucraini sconosciuti come valore scientifico”. La lettera integrale.

05 AGO - Signor Ministro,
È stato detto per mesi a tutto il Paese che un esclusivo e originale «metodo» di produzione di cellule nervose da cellule staminali ossee permetteva guarigioni e miglioramenti spettacolari in malattie incurabili. Il Parlamento ha imposto di scoprire le carte. Vorremmo ora poter vedere quel «metodo» originale e le cellule nervose da sperimentare nei pazienti. Vorremmo sapere se il protocollo consegnato all'ISS coincide con quel metodo Stamina già nel dominio pubblico (domande di brevetto, dichiarazioni). Vorremmo sapere se descrive quanto è stato a lungo fatto nel preparare cellule da somministrare ai pazienti.

Chiediamo che il protocollo di isolamento, coltura, differenziamento, e inoculo di cellule consegnato ieri da Davide Vannoni all'ISS sia reso pubblico integralmente
Non esiste infatti ragione di segretezza. Non si tratta infatti di un trial clinico sponsorizzato da un'industria; né di un protocollo protetto da brevetto; non si tratta di un protocollo di cui esista traccia nella letteratura scientifica se non due articoli ucraini sconosciuti come valore scientifico.
La sperimentazione del «metodo Stamina» è promossa per legge e finanziata dallo Stato come conseguenza di circostanze eccezionali di disinformazione di massa e compromissione dell'ordine pubblico; è condotta allo scopo di rendere noto al pubblico in che cosa consista e che effetti abbia un «metodo» tenuto segreto e tuttavia incredibilmente praticato in ospedali pubblici, e presentato al pubblico con amplissima risonanza.

Non esiste ragione di segretezza. Non esiste documento che comprovi al Ministero che il protocollo consegnato da Vannoni Davide sia proprietà intellettuale o commerciale di Vannoni Davide. Non esiste documento disponibile al Ministero che il protocollo consegnato non sia magari proprietà intellettuale o commerciale di altri. Non esiste documento che il protocollo consegnato rifletta quanto praticato ai pazienti in precedenza.
Non esiste documento di alcuna innovazione biologica di interesse clinico da sperimentare nei pazienti. Potrebbe essere un protocollo qualunque, perfino coperto da brevetti altrui, perfino preparato da altri e consegnato a loro insaputa. Né la legge 57 né il DM attuativo prevedono o prescrivono contatti personali extraprotocollari e ripetuti tra Vannoni Davide e organi tecnici del Ministero; né prevedono la partecipazione stabile di Vannoni Davide e di persone da lui scelte alle sedute della Commissione; né prevedono che Vannoni Davide imponga le sue regole. Né prevedono la secretazione del protocollo.

Altri hanno fornito al pubblico l'evidenza che il «metodo Stamina», tenuto segreto al pubblico, ma praticato in ospedali pubblici, sia gravato da frodi e plagi. Il Governo deve chiarezza. Deve alla comunità scientifica chiarezza e rispetto. Deve ai pazienti chiarezza, rispetto e tutela della salute.


Andrea Ballabio, direttore IstitutoTelethon di genetica e Medicina (TIGEM) Napoli
Paolo Bianco, ordinario di Anatomia Patologica, direttore Laboratorio Cellule Staminali Dir Medicina Molecolare, Sapienza Univ. Roma
Andrea Biondi, ordinario di Pediatria,
Elena Cattaneo, ordinario di Farmacologia, Direttore Centro di ricerca Unistem, Univ. Milano
Daniele Condorelli, ordinario di Biochimica, Univ. di Catania
Giulio Cossu, ordinario di Istologia e Embriologia, Univ. Di Milano e professore di Biologia delle cellule staminali umane. University College London
Michele De Luca, direttore Centro di Medicina Rigenerativa «Stefano Ferrari», Univ. di Modena e Reggio
Pier Paolo Di Fiore, ordinario di Patologia Generale, Univ. Di Milano e IFOM, Milano
Fabio Facchetti, ordinario di Anatomia Patologica, Univ. di Brescia
Luigi Frati, Rettore Sapienza Univ. di Roma
Silvio Garattini, direttore Ist. di Ricerche farmacologiche Mario non caucasici <edit automatico> Irccs
Martino Introna, direttore Laboratorio di terapia cellulare «G. Lanzani» Azienda ospedaliera Papa Giovanni XXIII, Bergamo
Luigi Notarangelo, ordinario di Pediatria e Patologia, Harvard Medicai School, Boston
Piergiuseppe Pelicci, ordinario di Patologia Generale, Univ. di Milano e co-direttore scientifico leo, Milano
Graziella Pellegrini, dir. Unità di terapia cellulare Centro di medicina rigenerativa «Stefano Ferrari», Univ. di Modena e Reggio
Vincenzo Perciavalle, ordinario di Fisiologia, Univ. di Catania
Alessandro Rambaldi, direttore Ematologia eTrapianto midollo osseo. Azienda Ospedaliera Papa Giovanni XXIII, Bergamo
Carlo Alberto Redi, ordinario di Zoologia, Univdi Pavia
Ferdinando Rossi, ordinario di Neuroscienze, direttore dip. Neuroscienze Rita Levi Montalcini, Univ. di Torino
Fulvia Sinatra, ricercatore in Biologia applicata, Univ. di Catania



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Re: Lambertenghi: le cellule staminali fra scienza e diritto

Messaggio da uffa2 » lunedì 5 agosto 2013, 14:55

il "protocollo segreto dei savi delle staminali".
che tristezza... :(


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Re: Lambertenghi: le cellule staminali fra scienza e diritto

Messaggio da isabeau » martedì 6 agosto 2013, 20:41

articolino del Corriere di Bergamo, i malati di Sla ed il metodo famoso..inzomma uomo avvisato mezzo salvato :roll:

http://bergamo.corriere.it/bergamo/noti ... 6550.shtml



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Re: Lambertenghi: le cellule staminali fra scienza e diritto

Messaggio da isabeau » mercoledì 7 agosto 2013, 21:08

il mitico Giuseppe nostro risponde all'Adriano e non solo....lo amo il Giuseppe e cio' il mio personalissimo xche' 8-) :ugeek:
http://bergamo.corriere.it/bergamo/noti ... 9620.shtml



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