namasté Giancarlo

La condizione di sieropositività, la malattia da HIV e relativi problemi, di salute e no.
raven
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Re: namasté Giancarlo

Messaggio da raven » mercoledì 10 settembre 2014, 22:31

però a parte l'immunodeficienza mi chiedo se la presenza di un virus del genere nel sangue per decenni quali conseguenze provoca. si parlava di invecchiamento precoce delle cellule che si traduce in? ...nel giro di due mesi ho visto morire Gianc due persone sieropositive: Giancarlo con un tumore (pur non avendo cd4inferiori a 250) e un amica virtuale con distrofia fulminante (diagnosticata un anno fa).... un po' di domande (o paranoie ) me le faccio e mi dico che le risposte arriveranno tra una decina d'anni quando avranno avuto modo di osservare i casi di lunga esposizione al virus, come noi... ma sono sempre le mie logiche da ignorante



skydrake
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Re: namasté Giancarlo

Messaggio da skydrake » mercoledì 10 settembre 2014, 23:07

raven ha scritto:però a parte l'immunodeficienza mi chiedo se la presenza di un virus del genere nel sangue per decenni quali conseguenze provoca. si parlava di invecchiamento precoce delle cellule che si traduce in? ...nel giro di due mesi ho visto morire Gianc due persone sieropositive: Giancarlo con un tumore (pur non avendo cd4inferiori a 250) e un amica virtuale con distrofia fulminante (diagnosticata un anno fa).... un po' di domande (o paranoie ) me le faccio e mi dico che le risposte arriveranno tra una decina d'anni quando avranno avuto modo di osservare i casi di lunga esposizione al virus, come noi... ma sono sempre le mie logiche da ignorante
L'invecchiamento precoce interessa sopratutto il DNA dei mitocondri, quindi i muscoli (cuore compreso). Può causarlo direttamente 'HIV, ma molto più alcuni antiretrovirali (l'AZT era terribile).
Tuttavia tale effetto, collegato direttamente alla liberazione di radicali liberi, è spesso "a soglia", ossia l'organismo ha un certo potenziale metabolico anti ossidante, per cui riesce a fare un po' fronte. Lo si può anche misurare:
http://www.hivforum.info/forum/viewtopic.php?f=2&t=1296

Poiché iniziare una terapia antiretrovirale significa caricare l'organismo di molti radicali liberi, occorre smettere di fumare. Se si aggiungessero anche i radicali liberati dal fumo, sicuramente l'organismo non ce la farebbe e il danno mitocondriale si accumulerebbe, portando all'invecchiamento precoce.

Un effetto che mi preoccupa ancor di più è l'effetto citotossico nel cervello. È correlato alla virema.
È tale effetto che mi ha convinto più di tutti ad iniziare a prendere gli antiretrovirali, sebbene non tutti siano protettivi (gli antiretrovirali costituiti da molecole medio e grosse non riescono a superare la barriera emato-encefalica e proteggere il cervello):
http://www.hivforum.info/forum/viewtopi ... it=demenza



raven
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Re: namasté Giancarlo

Messaggio da raven » giovedì 11 settembre 2014, 17:43

sì, è assolutamente vero. lo studio sull'invecchiamento ci ha dato molte informazioni anche se la "verifica su campo" deve ancora essere fatta perché iniziamo adesso, alcuni di noi, a superare i 20 anni di infezione e in alcuni casi di terapia. Pur non condividendo la teoria di Bechamp, che purtroppo è stata ampiamente usata dai negazionisti, secondo cui i batteri e i virus non sono di per sé causa di malattia ma lo è il modo di reagire dell'organismo ospite, sono portata a credere che la realtà è altra cosa dallo studio in laboratorio. nel bene o nel male: la reattività, la capacità di evolvere o anche involvere dell'organismo ospite potrebbero dare dei cambiamenti, o delle conferme, o delle aggiunte agli studi fin qui condotti.... San Tommaso insegna ;)



skydrake
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Re: namasté Giancarlo

Messaggio da skydrake » giovedì 11 settembre 2014, 17:56

raven ha scritto:Pur non condividendo la teoria di Bechamp, che purtroppo è stata ampiamente usata dai negazionisti, secondo cui i batteri e i virus non sono di per sé causa di malattia ma lo è il modo di reagire dell'organismo ospite
E' incredibile come questi riescano a prendere pochi casi isolati, come la spagnola del 1919 (in effetti morivano più gli adulti in salute che i vecchi e i bambini, a causa dell'eccessiva reazione dell'organismo), ed estenderli per tutte le altre malattie infettive (dove avviene il contrario).
Ma come si spiegano questi il drastico aumento della vita media avvenuta con l'arrivo degli antibiotici, o prima ancora con il drastico aumento del tasso di sopravvivenza dei bambini grazie a Pasteur? Invece dopo 150 anni ancora siamo a disquisire su queste punti....

:( :( :( :(



raven
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Re: namasté Giancarlo

Messaggio da raven » giovedì 11 settembre 2014, 18:25

scusa forse mi sono espressa male ma passami i termini impropri. volevo dire che l'evoluzione della specie esiste e già si vede sia nella specie virus che nella specie umana e quindi le ipotesi formulate oggi su un certo tipo di virus in un certo tipo di ambiente potrebbero modificarsi in base ai cambiamenti che si osserveranno negli anni.... voglio dire che, esaminando per esempio l'ambiente uomo e il virus del morbillo: quello che si diceva vent'anni fa in base dall'esperienza di vent'anni fa è altro di quello che si dice e si sa oggi. oppure quello studiato in laboratorio sull'invecchiamento con hiv come fa a integrare le conseguenze dello stress psicosociale che questa situazione compiuta e che ricadono sull'organismo? d'altronde la medicina è per questo una scienza aperta ...
ma forse sono troppo influenzata dalla branca della medicina nella quale lavoro come riabilitatrice , cioè la psichiatria, dove per natura stessa del mio lavoro soli costretta a non credere a certe rigidità delle diagnosi... scusate se con queste riflessioni creo confusione :?



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