Leon ha scritto:(...)
Ci sarebbe molto da dire, ma mi limito a "commentare" due punti.
1)
LA PERSECUZIONE DEI CRISTIANI COPTI IN EGITTO
(...)
Ora, a quanto mi avevano raccontato, la Betty era il "capo supremo" dei CRISTIANI (cattolici) di tutto il mondo, non un distaccato studioso di storia delle religioni o roba del genere. Bene: è mai possibile, nella sua posizione, commentare una persecuzione appunto a danno dei cristiani con un tiepido quanto generico invito al "rispetto per le minoranze"???

(...)
Perché il "capo supremo" dei cristiani sia così morbido e guardi con un certo distacco quanto accade ai cristiani copti?
Perché non appena scoppiò la rivolta in Egitto, ci fu un grave attacco ai copti e nella sua omelia domenicale, la Betty, condannò con queste parole l'attacco: "Questo vile gesto di morte, come quello di mettere bombe ora anche vicino alle case dei cristiani in Irak per costringerli ad andarsene, offende Dio e l'umanità intera, che proprio ieri ha pregato per la pace e ha iniziato con speranza un nuovo anno". Questa condanna all'Imam di Al-Azhar non piacque per niente. Definì l'appello della Betty: "un'ingerenza inaccettabile" e che non riguardava la Betty intromettersi nelle faccende egiziane. Evidentemente la Betty ha imparato la lezione e quindi non prende una posizione chaira e netta sulla situazione. E' una crociata all'inverso mio caro.
Leon ha scritto:
2) L'IDEINA DEL "MISSILE SU TEL AVIV"
Confesso che da un lato mi dispiacerebbe moltissimo, anche perché questa gente, sotto l'aspetto "quieto vivere", mena già un'esistenza grama anziché no. Dall'altro, però, io sono abbastanza convinto che o le castagne dal fuoco arabo-mediorientale ce le toglie una volta per tutte Israele (e non certo con improbabili "paci" dei miei coglioni), o non ce le toglie nessuno. E credo altresì che, se gli facessero lo scherzetto del missile su Tel Aviv, la reazione, se non "risolutiva", sarebbe comunque di quelle che non si dimenticano tanto in fretta (naturalmente, col solito coro di "ferme condanne" di gente che intanto si frega le mani, tra cui gli occidentali che devono solo ringraziare il cielo che ci siano questi qua, ficcati in quel posto d'inferno, a fare i "lavori sporchi" che loro non vogliono fare o che addirittura, anche volendo, in certi casi sarebbero ben lungi dal poter fare, visto che vorrei proprio sapere, per esempio, dove sono le Forze Armate italiane).
Se Israele si sentirà in pericolo, attaccherà. Nel 1948 ci hanno provato in 5 (Egitto, Giordania, Siria, Libano, Iraq, forse) a spazzarla via dalla faccia della terra. Nonostante stremati e malridotti, reduci della Shoah, hanno vinto la guerra. A loro questa non va giù la sconfitta. Che poi hanno perso tutte le guerre contro Israele.
Le forze italiane, francesi etc., che compongono Unifil, sono di stanza in Libano al confine con Israele. E sotto il loro naso passano armi provenienti dall'Iran e dalla Siria. Loro non muovono nemmeno un dito.