Eviplera o striblid? Questo è il dilemma
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- Iscritto il: martedì 17 marzo 2015, 10:30
Re: Eviplera o striblid? Questo è il dilemma
Ciao a tutti e a Morfeo. Io sono sotto eviplera da dicembre scorso, i miei cd4 sono passati in un mese da 450 a 650, la carica è scesa da 16000 a 96, aspetto i risultati del prelievo a 90 giorni; rapporto cd4 cd8 superiore a 1; effetti collaterali nessuno salvo un po di nausea la prima settimana. Il mio medico mi ha detto nel momento in cui ho cominciato che, nonostante non fossi sotto la soglia consigliata dei 350 prima si inizia meglio è per cercare di non danneggiare il sistema immunitario.
La mia esperienza fino ad oggi assolutamente positiva.
In bocca al lupo.
La mia esperienza fino ad oggi assolutamente positiva.
In bocca al lupo.
Re: Eviplera o striblid? Questo è il dilemma
Ragazzi, questo topic interessa molto anche me.
Non so se ve lo ricordate, ma io ho dovuto rinunciare a Eviplera, probabilmente perché lo prendevo la mattina con una quantità di cibo sufficiente. Viremia da 47 a 1500 ma poco prima di sospenderlo, quando l'ho spostato a pranzo, era già scesa a 500. Il dott. che mi segue ha preferito non correre rischi e al momento sono tornato alla combinazione Truvada, Norvir, Prezista. Devo dire che il Norvir mi sta facendo vedere i sorci verdi per quanto riguarda la diarrea: sono mesi che vado al bagno tre volte al giorno, e spesso la consistenza è liquida. Penso al momento di avere zero flora batterica.
Il dott. ha nominato lo Stribild, ma ha anche detto che potrebbe dare problemi ai reni. Ora, io ho sempre avuto dei reni d'acciaio e il pensiero di indebolirli o di danneggiarli mi spaventa. D'istinto sarei tentato di dare un'altra chance a Eviplera, che mi pare il farmaco meglio tollerato di tutti. Dopo la ripetizione del test sulle resistenze, il quadro non era cambiato, dunque non avevo sviluppato resistenze alle molecole di Eviplera. È anche vero che farei davvero a meno delle tre pillole in favore di una, ma i reni?
Chi mi aiuta a far luce su questo dilemma? Al momento non mi sento obiettivo...
P.S.: psicologicamente sto peggiorando. Dopo la botta iniziale, l'anno scorso, mi ero tirato su. Adesso ho qualcuno che vorrebbe conoscermi meglio ma ancora non riesco a condividere questa notizia, dunque mi sto isolando. Mi rendo conto che la strategia migliore funzionale alla mia "sopravvivenza" psichica è stata la rimozione: non se ne parla, non si dice, si prendono queste pillole e basta, ma non si può continuare così.
Scusate di nuovo l'intromissione e la digressione...
Non so se ve lo ricordate, ma io ho dovuto rinunciare a Eviplera, probabilmente perché lo prendevo la mattina con una quantità di cibo sufficiente. Viremia da 47 a 1500 ma poco prima di sospenderlo, quando l'ho spostato a pranzo, era già scesa a 500. Il dott. che mi segue ha preferito non correre rischi e al momento sono tornato alla combinazione Truvada, Norvir, Prezista. Devo dire che il Norvir mi sta facendo vedere i sorci verdi per quanto riguarda la diarrea: sono mesi che vado al bagno tre volte al giorno, e spesso la consistenza è liquida. Penso al momento di avere zero flora batterica.
Il dott. ha nominato lo Stribild, ma ha anche detto che potrebbe dare problemi ai reni. Ora, io ho sempre avuto dei reni d'acciaio e il pensiero di indebolirli o di danneggiarli mi spaventa. D'istinto sarei tentato di dare un'altra chance a Eviplera, che mi pare il farmaco meglio tollerato di tutti. Dopo la ripetizione del test sulle resistenze, il quadro non era cambiato, dunque non avevo sviluppato resistenze alle molecole di Eviplera. È anche vero che farei davvero a meno delle tre pillole in favore di una, ma i reni?
Chi mi aiuta a far luce su questo dilemma? Al momento non mi sento obiettivo...
P.S.: psicologicamente sto peggiorando. Dopo la botta iniziale, l'anno scorso, mi ero tirato su. Adesso ho qualcuno che vorrebbe conoscermi meglio ma ancora non riesco a condividere questa notizia, dunque mi sto isolando. Mi rendo conto che la strategia migliore funzionale alla mia "sopravvivenza" psichica è stata la rimozione: non se ne parla, non si dice, si prendono queste pillole e basta, ma non si può continuare così.
Scusate di nuovo l'intromissione e la digressione...
Re: Eviplera o striblid? Questo è il dilemma
Il problema del "carico" sui reni è principalmente dovuto al Truvada, che già assumi. Truvada è composto da Tenofovir disoproxil fumarato (TDF) e emtricitabina. Eviplera aggiunge a questi due principi attivi la rilpivirina; Stribild aggiunge elvitegravir e cobicistat (quest'ultimo è il booster dell'elvitegravir). Non so se elvitegravir + cobicistat appesantiscano i reni meno della rilpivirina, per il resto capisci che non c'è differenza visto che i componenti del Truvada sono in entrambi i farmaci...Grissom ha scritto:Il dott. ha nominato lo Stribild, ma ha anche detto che potrebbe dare problemi ai reni. Ora, io ho sempre avuto dei reni d'acciaio e il pensiero di indebolirli o di danneggiarli mi spaventa. D'istinto sarei tentato di dare un'altra chance a Eviplera, che mi pare il farmaco meglio tollerato di tutti. Dopo la ripetizione del test sulle resistenze, il quadro non era cambiato, dunque non avevo sviluppato resistenze alle molecole di Eviplera. È anche vero che farei davvero a meno delle tre pillole in favore di una, ma i reni?
Comunque se hai dei "reni d'acciaio", non è un grosso problema... tra l'altro nel giro di un paio d'anni il TDF sarà sostiuito dal TAF in molte delle sue combinazioni, e il TAF avrà un impatto sui reni ben più ridotto in confronto al TDF.
Re: Eviplera o striblid? Questo è il dilemma
Ciao rospino, il mio dott. ha nominato proprio il cobicistat a proposito dei reni. Forse è proprio la combinazione Truvada più cobicistat ad essere eccessiva per i reni?
Re: Eviplera o striblid? Questo è il dilemma
Così al volo ti direi che non c'è grossa differenza tra cobicistat e rilpivirina (è scritto anche nelle conclusioni di questo articolo: http://www.researchgate.net/profile/Hui ... 9522ce.pdf ), oltre al fatto che in realtà il cobicistat non sembrerebbe alterare l'effettiva velocità di filtrazione glomerulare.Grissom ha scritto:Ciao rospino, il mio dott. ha nominato proprio il cobicistat a proposito dei reni. Forse è proprio la combinazione Truvada più cobicistat ad essere eccessiva per i reni?
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La verità non esiste e la vita come la immaginiamo di solito è una rete arbitraria e artificiale di illusioni da cui ci lasciamo circondare.
Re: Eviplera o striblid? Questo è il dilemma
Mmmh.. Non so più cosa pensare. Non so se daranno il Triumeq a tutti quando uscirà. Penso anche che costerà più delle altre terapie basate su un'unica pillola...
Re: Eviplera o striblid? Questo è il dilemma
Gggiovane, cosa significa avere i reni d'acciaio? Suppongo che tu ti basi unicamente sul valore della creatinina ... ti assicuro che le cose sono un po' più complesse! Anche io pensavo di averli d'acciaio, fino a quando in un prelievo il valore della creatinina è salito a 1,3 (range massimo 1,2 nel mio centro). Sono stato spedito in nefrologia e da quel dì sono seguito con frequenza semestrale (a quei tempi prendevo truvada, l'ho cambiato e il valore è tornato nella norma).
Re: Eviplera o striblid? Questo è il dilemma
Mi hanno fatto le ecografie ed ho delle piccole cisti, misuro il filtrato glomerulare e faccio altri esami: per dirti che le cose sono un po' più complesse da come le presenti tu.
Re: Eviplera o striblid? Questo è il dilemma
Ciao a tutti !
Grazie per le risposte.
Rispetto ad alcuni di voi la mia ignoranza sui farmaci e assoluta
Da il lato ero speranzoso sulla ormai notevole riduzione degli effetti collaterali, dall altro sono preoccupato per le reazioni del organismo a queste bombe chimiche
Beninteso meglio che lasciare il virus in circolazione
Mi sa che la scelta sia affidarsi al medico sperando che al San Raffaele siano aggiornati e propongano la soluzione meno peggio senza farsi condizionare del budget....
Grazie per le risposte.
Rispetto ad alcuni di voi la mia ignoranza sui farmaci e assoluta
Da il lato ero speranzoso sulla ormai notevole riduzione degli effetti collaterali, dall altro sono preoccupato per le reazioni del organismo a queste bombe chimiche
Beninteso meglio che lasciare il virus in circolazione
Mi sa che la scelta sia affidarsi al medico sperando che al San Raffaele siano aggiornati e propongano la soluzione meno peggio senza farsi condizionare del budget....
Re: Eviplera o striblid? Questo è il dilemma
Di Karl Popper, un filosofo del XX secolo, figura fondamentale dell’idea liberaldemocratica e pilastro del metodo scientifico, nel 1994 (anno della sua morte) è stato pubblicato un libro che in italiano due anni dopo ha preso il titolo “Tutta la vita è risolvere problemi”.
Un titolo così saggio è la miglior risposta al perfido corollario alla legge di Murphy, per cui “ogni soluzione genera nuovi problemi”.
Entrambe le affermazioni sono vere, lo sono allo stesso tempo e sono dimostrate dalla vicenda non di noi poveri pazienti con l’HIV, ma di qualunque malato: ogni trattamento ha auspicati effetti benefici e inevitabili effetti collaterali.
A dispetto dell’incredibile efficacia delle terapie antiretrovirali, incredibilmente gli effetti collaterali della HAART sono mediamente contenuti, come è necessario sia quando una strategia terapeutica si proietta su decenni di un’intera vita di un paziente. Certo, ogni farmaco che compone il cocktail terapeutico ha i suoi effetti collaterali e i suoi rischi, il bello però è che grazie al grande sviluppo che la ricerca sui trattamenti per l’HIV ha offerto all’armamentario terapeutico, è possibile una personalizzazione molto avanzata del trattamento: in altre parole, non “una terapia va bene per tutti”, ma “a ciascuno il suo”, considerando le resistenze, il sistema immunitario del paziente, la sua storia e il suo stile di vita, gli eventi successivi all’avvio della terapia.
Può darsi che il primo cocktail di farmaci sarà quello buono e che ti farà compagnia per molti anni.
Può altrettanto darsi che ci si accorga che qualcosa non va bene, e si debba cambiare “ricetta”: fa niente, si va avanti, risolvendo il singolo problema, in attesa del prossimo.
Vedrai, è tutto più semplice di quel che sembra.
Un titolo così saggio è la miglior risposta al perfido corollario alla legge di Murphy, per cui “ogni soluzione genera nuovi problemi”.
Entrambe le affermazioni sono vere, lo sono allo stesso tempo e sono dimostrate dalla vicenda non di noi poveri pazienti con l’HIV, ma di qualunque malato: ogni trattamento ha auspicati effetti benefici e inevitabili effetti collaterali.
A dispetto dell’incredibile efficacia delle terapie antiretrovirali, incredibilmente gli effetti collaterali della HAART sono mediamente contenuti, come è necessario sia quando una strategia terapeutica si proietta su decenni di un’intera vita di un paziente. Certo, ogni farmaco che compone il cocktail terapeutico ha i suoi effetti collaterali e i suoi rischi, il bello però è che grazie al grande sviluppo che la ricerca sui trattamenti per l’HIV ha offerto all’armamentario terapeutico, è possibile una personalizzazione molto avanzata del trattamento: in altre parole, non “una terapia va bene per tutti”, ma “a ciascuno il suo”, considerando le resistenze, il sistema immunitario del paziente, la sua storia e il suo stile di vita, gli eventi successivi all’avvio della terapia.
Può darsi che il primo cocktail di farmaci sarà quello buono e che ti farà compagnia per molti anni.
Può altrettanto darsi che ci si accorga che qualcosa non va bene, e si debba cambiare “ricetta”: fa niente, si va avanti, risolvendo il singolo problema, in attesa del prossimo.
Vedrai, è tutto più semplice di quel che sembra.
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