Il problema più grande:
Fornire garanzie sul Capital Gain e sul nominale stesso a tutti gli operatori attivi (con posizioni aperte).
Ciò significa che per congelare un mercato per altro ultra volatile come quello della borsa, è necessario tutelare chi ha in portafoglio azioni contro una possibile caduta o presa di valore alla riapertura.
Esempio banale...hai in mano azioni Finmeccanica S.p.A. per 10.000 euro nominali, ed un capital gain di 2.000 precisi...la borsa chiude per un mese. Nel frattempo Finmeccanica dichiara bancarotta. Alla riapertura chi ti ridà quei 10.000 euro o parte di essi, quando avresti tranquillamente potuto vendere (in perdita, ma in misura molto inferiore) quando il nodo sarebbe venuto al pettine?
Il gioco non vale la candela visto che si rischia di fare danni di proporzioni enormi.
Per evitare tutto ciò basterebbe FORZARE tutti gli operatori alla chiusura delle operazioni in essere....ma premesso che questo va contro i diritti del consumatore (io compro e vendo quanto e quello che mi pare), praticamente otterresti la fine della Borsa stessa e delle società in essa quotate, visto che diventerebbero società fantasma senza CdA.
LO STESSO discorso si applica anche al mercato dei titoli di stato...ho 2000 euro di BtP decennali italiani...alla riapertura (di un mercato equivalente a questo punto) lo stato è fallito...chi mi ridà i 2000 euro?
In questo caso in particolare però esiste un'ulteriore aggravante anzi 2, visto che lo stato ha costante necessità di emettere o rinnovare il proprio debito.
1) Molti titoli di Stato rimarrebbero senza un possessore, vanificando di per se l'emissione fatta ai tempi sul mercato primario (asta di rendimento).
2) Lo Stato, non potrebbe emettere nuovi titoli, o perlomeno, non potrebbero poi essere scambiato sul secondario, comportando la fine delle casse dello Stato.
Ecco perchè non è possibile nella pratica fare una cosa del genere.
Certo che se si trovasse un modo per risolvere il primo problema, la cosa diventerebbe attuabile...ma resta sempre l'incognita delle banche, che molto spesso si fanno credito a vicenda scambiandosi titoli di debito.
