
http://messaggeroveneto.gelocal.it/udin ... 1.12542080
Se ti riferisci all'intervista dell'anno scorso dice anche: "Fra le persone cui è stata diagnosticata la malattia nel 2015 vi sono 21 eterosessuali, 3 omosessuali e 6 pazienti cui era già stata diagnosticata l’infezione, ma che avevano abbandonato i percorsi di cura." Il che risponde ad entrambe le tue perplessità, chi abbandona, quando sta male, poi ritorna e che all'ospedale di Udine gli eterosessuali superano di gran lunga gli omosessuali. D'altronde l'Arcigay qui è molto attiva, tempo fa aveva tappezzato la città con questi manifesti. Quindi la cosa non mi meraviglia affatto, la provincia è questa, persone in coppia, sposate o non, uomini o donne indifferentemente, che cercano esperienze eccitanti fra conoscenti, online, fra sconosciuti o a pagamento. Da questo punto di vista c'è meno ipocrisia fra gli omosessuali, che sono ben più consci del problema.skydrake ha scritto:Non mi torna la frase: "": solo in minima parte si tratta di omosessuali".
Casomai solo in minima parte si chiara omosessuale.
[SMILING FACE WITH SMILING EYES][SMILING FACE WITH SMILING EYES][SMILING FACE WITH SMILING EYES]
Inoltre stima che un 20℅ dopo la diagnosi "abbandona" e non viene ulteriormente seguito dalle strutture sanitarie.
Ma allora, considerando che una discreta parte dei morti di AIDS sono late presenter (i quali, a loro volta sono moltissimi, circa la metà delle nuove diagnosi), per far tornare i conti TUTTI i rimanenti morti di AIDS proviene da quel 20℅ non seguito da strutture ospedaliere.
Hai citato il passo del Vangelo che preferisco, inclusa la parte in cui dice:Curioso ha scritto:26 Guardate gli uccelli del cielo: non seminano, né mietono, né ammassano nei granai; eppure il Padre vostro celeste li nutre. Non contate voi forse più di loro? 27 E chi di voi, per quanto si dia da fare, può aggiungere un'ora sola alla sua vita?