BELLISSIMO.Leon ha scritto:Mi rendo conto che è un articolo molto lungo, ...
Ex governo Berlusconi - Ex Governo Monti e UE
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Re: Ex governo Berlusconi - Governo Monti e UE
Re: Ex governo Berlusconi - Governo Monti e UE
Leon ha scritto:Mi rendo conto che è un articolo molto lungo, ma vi pregherei lo stesso di leggerlo da cima a fondo perché dice un po' tutto quello che è severamente vietato dire, specie di questi tempi.
( http://lettura.corriere.it/debates/la-m ... mocratica/ )
...fosse così facile...dove sono? e chi comunque anche se esistesse non soccomberebbe rapidamente divorato dal Mostro?1)...Colpevole è la stessa collettività, perché non si tutela contro questo saccheggio, perché non è in grado di eleggere rappresentanti che percepiscano i suoi interessi.
esatto.il che rimanda all'origine del tutto.2) Ogni giorno si sente che i governi dovrebbero «tranquillizzare i mercati» e «riconquistare la fiducia dei mercati». Per «mercati» si intendono soprattutto le borse e i mercati finanziari, ossia quegli attori che speculano nel proprio interesse o per conto altrui allo scopo di ottenere il massimo profitto. Non sono forse gli stessi che hanno sottratto alla collettività un’inaudita quantità di miliardi? È la loro fiducia che i nostri più alti rappresentanti del popolo devono adoperarsi a conquistare?
come?cosa avrebbe potuto fare?cè veramente una maggioranza che si rende conto?l'istinto prende il sopravvento quando manca il cibo.già manca l'aria..nel senso che è irrespirabile e tossica ..e non basta.5) Ancora all’esplosione della crisi finanziaria del 2008 credevo che la nostra collettività possedesse un istinto di autoconservazione che le avrebbe permesso di proteggersi in modo efficace. Non era soltanto un errore. Quella speranza si è rovesciata nel suo contrario.
vero, verissimo.6) Con il crollo del blocco orientale alcune ideologie conquistarono un’egemonia talmente incontrastata che presto le si percepì come un’ovvietà. Un esempio potrebbe essere la privatizzazione. Era vista come qualcosa di assolutamente positivo. Tutto ciò che non veniva privatizzato, che restava in possesso della collettività e non era assoggettato alla ricerca privata del profitto, era considerato inefficiente e contrario ai bisogni dei clienti. Ne nacque un’atmosfera pubblica che presto o tardi avrebbe portato all’esautorazione della collettività per sua stessa mano.
esatto ...per questo spero che la crisi esploda al più presto in maniera dirompente..altrimenti non cambierà nulla. avranno solo rimandato l'agonia.7) Un’altra ideologia che ha conosciuto un’enorme fioritura è quella della crescita: «Senza crescita tutto è nulla», decretò ormai diversi anni fa la cancelliera. Senza parlare di queste due ideologie, non si può nemmeno discutere dell’eurocrisi....La crescita è ritenuta la panacea universale, ogni atto è subordinato a questo obiettivo. Il cittadino è ridotto a consumatore. Crescita di per sé non significa nulla....
..bella storia.facile cadere nella trappola.bravo.2) Una storia: quello che un tempo ci vendevano come contrasto tra Germania orientale e occidentale, oggi ci viene rappresentato come un contrasto fra diversi Paesi. In marzo presentai a Porto, in Portogallo, unmio libro tradotto. L’atmosfera, cordiale e interessata, a una domanda del pubblico si guastò all’istante. A un tratto eravamo soltanto tedeschi e portoghesi seduti gli uni di fronte agli altri con atteggiamento ostile. La domanda era spiacevole: se noi, e cioè io, un tedesco, non stessimo forse riuscendo a fare con l’euro quel che un tempo non erano riusciti a fare i nostri panzer. Nessuno nel pubblico contestò la domanda. E io, come se non bastasse, reagii d’improvviso come ci si aspettava, e cioè da tedesco: nessuno è costretto a comprarsi una Mercedes, dissi in tono offeso, e dovreste essere contenti se vi si concedono prestiti meno onerosi di quelli privati. Sentii risuonare letteralmente nelle mie parole le frasi fatte della carta stampata tedesca. Nel frastuono che seguì la mia replica, ritornai in me. E poiché avevo in mano il microfono, balbettai nel mio inglese imperfetto che la mia reazione era stata sciocca quanto la loro, che eravamo caduti nella stessa trappola, che in quanto portoghesi e tedeschi ci eravamo schierati di riflesso, come davanti a una partita di calcio, con i rispettivi colori. Come se davvero si trattasse di tedeschi e portoghesi e non di chi sta in alto e chi sta in basso, e dunque di coloro che in Portogallo come in Germania erano responsabili di questa situazione, che grazie ad essa ci avevano guadagnato e continuavano a guadagnarci.
...mi piace l'idea...ma sono pessimista.diffido della capacità di un numero sufficente di uomini capaci di ritrovarsi in affinità..e a costruire qualcosa di buono. di al di fuori dei propri egoismi e protagonismi.se non perchè costretti da questioni di vita o di morte.e non credo ci sia ancora questo sentore.mi piacerebbe raccontarvi che tutto dipende dal fatto di tornare a prendersi sul serio e trovare chi ci è affine nelle idee e nelle opinioni, perché un linguaggio diverso non lo si può parlare da soli.
Re: Ex governo Berlusconi - Governo Monti e UE
Ritorno a Unicredit e al gioiello FINECO:
Finanzaonline.com - 10.1.12/10:47
Dopo quattro batoste consecutive Unicredit rialza la testa a Piazza Affari mostrando un progresso di oltre 4 punti percentuali a 2,39 euro. Il titolo dell´istituto di piazza Cordusio, da quando il management ha annunciato il forte sconto applicato alla ricapitalizzazione, ha registrato un tonfo di oltre 40 punti percentuali. Nel secondo giorno di negoziazione, inoltre, volano i diritti con un balzo del 59% a 0,745 euro dopo essere crollati ieri con un -65,4% a 0,47 euro. Secondo indiscrezioni di stampa, nei giorni scorsi la Fondazione Cariverona avrebbe già smobilitato lo 0,7% detenuto in Unicredit portando la sua quota complessiva al 3,5%, soglia che l´ente scaligero dovrebbe mantenere anche post aumento.
Alla chiusura di ieri la capitalizzazione della banca milanese è scesa intorno ai 5 miliardi di euro, un valore inferiore rispetto ai 7,5 miliardi chiesti agli azionisti per venire incontro alle indicazioni della European Banking Authority (EBA) per quanto riguarda il rafforzamento patrimoniale. La market cap di piazza Cordusio è quindi pari alla sola partecipazione detenuta nella controllata Pekao Bank, istituto leader in Polonia. Anche per questo motivo, gli analisti hanno iniziato a giudicare convenienti per un eventuale ingresso gli attuali livelli borsistici del titolo Unicredit.
Secondo gli esperti di Berenberg è arrivato il momento giusto per incrementare posizioni sull´azione della banca guidata da Federico Ghizzoni, che adesso è la "preferred pick" nel comparto bancario italiano. Gli analisti di JP Morgan scrivono invece che il gap di capitale rispetto ai competitor si è chiuso ed il miglioramento dell´asset quality è fondamentale per incrementare la profittabilità. Ubs ha alzato la raccomandazione su Unicredit a buy dal precedente neutral in scia "ad una valutazione a sconto e ad una solida base di capitale grazie all´aumento di capitale che, una volta completato, porterà il Core Tier 1 dell´istituto sopra il 9%".
Gli esperti della banca elvetica ricordano come nell´ultimo anno Unicredit abbia sottoperformato del 70% il comparto europeo del credito ed ora tratta a 0,3 volte il tangible equity. "La nuova strategia del gruppo potrebbe aiutare a ridurre il gap di profittabilità rispetto ai competitor e il rinnovo del Cda in primavera potrebbe rappresentare un catalyst", spiega Ubs nella nota odierna. In questi mesi, come scritto ieri da questa testata, la squadra di vertice di Unicredit (Federico Ghizzoni e i vice Paolo Fiorentino, Roberto Nicastro e Jean Pierre Mustier) si gioca il tutto per tutto. Il prossimo aprile, infatti, verrà rinnovato completamente il Cda di piazza Cordusio. L´obiettivo è quello di convincere soci forti e piccoli azionisti che le sofferenze sono finite ed è finalmente arrivato il momento della svolta.
Fonte: Finanza.com
Finanzaonline.com - 10.1.12/10:47
Dopo quattro batoste consecutive Unicredit rialza la testa a Piazza Affari mostrando un progresso di oltre 4 punti percentuali a 2,39 euro. Il titolo dell´istituto di piazza Cordusio, da quando il management ha annunciato il forte sconto applicato alla ricapitalizzazione, ha registrato un tonfo di oltre 40 punti percentuali. Nel secondo giorno di negoziazione, inoltre, volano i diritti con un balzo del 59% a 0,745 euro dopo essere crollati ieri con un -65,4% a 0,47 euro. Secondo indiscrezioni di stampa, nei giorni scorsi la Fondazione Cariverona avrebbe già smobilitato lo 0,7% detenuto in Unicredit portando la sua quota complessiva al 3,5%, soglia che l´ente scaligero dovrebbe mantenere anche post aumento.
Alla chiusura di ieri la capitalizzazione della banca milanese è scesa intorno ai 5 miliardi di euro, un valore inferiore rispetto ai 7,5 miliardi chiesti agli azionisti per venire incontro alle indicazioni della European Banking Authority (EBA) per quanto riguarda il rafforzamento patrimoniale. La market cap di piazza Cordusio è quindi pari alla sola partecipazione detenuta nella controllata Pekao Bank, istituto leader in Polonia. Anche per questo motivo, gli analisti hanno iniziato a giudicare convenienti per un eventuale ingresso gli attuali livelli borsistici del titolo Unicredit.
Secondo gli esperti di Berenberg è arrivato il momento giusto per incrementare posizioni sull´azione della banca guidata da Federico Ghizzoni, che adesso è la "preferred pick" nel comparto bancario italiano. Gli analisti di JP Morgan scrivono invece che il gap di capitale rispetto ai competitor si è chiuso ed il miglioramento dell´asset quality è fondamentale per incrementare la profittabilità. Ubs ha alzato la raccomandazione su Unicredit a buy dal precedente neutral in scia "ad una valutazione a sconto e ad una solida base di capitale grazie all´aumento di capitale che, una volta completato, porterà il Core Tier 1 dell´istituto sopra il 9%".
Gli esperti della banca elvetica ricordano come nell´ultimo anno Unicredit abbia sottoperformato del 70% il comparto europeo del credito ed ora tratta a 0,3 volte il tangible equity. "La nuova strategia del gruppo potrebbe aiutare a ridurre il gap di profittabilità rispetto ai competitor e il rinnovo del Cda in primavera potrebbe rappresentare un catalyst", spiega Ubs nella nota odierna. In questi mesi, come scritto ieri da questa testata, la squadra di vertice di Unicredit (Federico Ghizzoni e i vice Paolo Fiorentino, Roberto Nicastro e Jean Pierre Mustier) si gioca il tutto per tutto. Il prossimo aprile, infatti, verrà rinnovato completamente il Cda di piazza Cordusio. L´obiettivo è quello di convincere soci forti e piccoli azionisti che le sofferenze sono finite ed è finalmente arrivato il momento della svolta.
Fonte: Finanza.com
Re: Ex governo Berlusconi - Governo Monti e UE
Leon, mi sa che non hai capito che cosa veramente rischiamo. L'insolvenza dell'Italia non sarebbe come un default isolato come quello dell'Islanda o dell'Argentina, bensì l'innesco di una nuova Grande Depressioneesatto ...per questo spero che la crisi esploda al più presto in maniera dirompente..altrimenti non cambierà nulla. avranno solo rimandato l'agonia.
Re: Ex governo Berlusconi - Governo Monti e UE
sky..sono io non è leon. l'articolo e il mio pensierino non si riferiscono all'italia...ma all'europa e direi a tutto il sistema occidentale e ormai globale.skydrake ha scritto:Leon, mi sa che non hai capito che cosa veramente rischiamo. L'insolvenza dell'Italia non sarebbe come un default isolato come quello dell'Islanda o dell'Argentina, bensì l'innesco di una nuova Grande Depressioneesatto ...per questo spero che la crisi esploda al più presto in maniera dirompente..altrimenti non cambierà nulla. avranno solo rimandato l'agonia.
Re: Ex governo Berlusconi - Governo Monti e UE
Peccato. Speravo di aver colto un'occasione per fare una paternalista e velata critica all'infallibile Leon.
Diciamo che anche la guerra ha i suoi lati positivi ("è la purga dei popoli" o "della società", Niestzche). Anche le grandi epidemie dei secoli scorsi erano l'unico momento, assieme alle guerre e rivoluzioni, nei quali veniva sovvertito l'ordine precostituito (nel Medioevo le caste erano quasi assolute), anche solo per intaccare il potere dei latifondisti ( per forza, dopo una peste non rimanevano abbastanza braccianti per tutte le terre coltivabili e quindi i servi della gleba riuscivano a cambiarsi padrone).
Anche la Grande Depressione serví a gettare le basi del welfare moderno e del capitalismo semi controllato attuale (l'Inghilterra Dikensiana e gli USA pree-Roosveltiana erano terribili).
Ma possibile che per liberarsi dall'acìent regime si debba necessariamente passare a una Crisi Maggiore ("per il Caos", come scriveva Platone), con conseguente disastro per la popolazione comune?
Diciamo che anche la guerra ha i suoi lati positivi ("è la purga dei popoli" o "della società", Niestzche). Anche le grandi epidemie dei secoli scorsi erano l'unico momento, assieme alle guerre e rivoluzioni, nei quali veniva sovvertito l'ordine precostituito (nel Medioevo le caste erano quasi assolute), anche solo per intaccare il potere dei latifondisti ( per forza, dopo una peste non rimanevano abbastanza braccianti per tutte le terre coltivabili e quindi i servi della gleba riuscivano a cambiarsi padrone).
Anche la Grande Depressione serví a gettare le basi del welfare moderno e del capitalismo semi controllato attuale (l'Inghilterra Dikensiana e gli USA pree-Roosveltiana erano terribili).
Ma possibile che per liberarsi dall'acìent regime si debba necessariamente passare a una Crisi Maggiore ("per il Caos", come scriveva Platone), con conseguente disastro per la popolazione comune?
Re: Ex governo Berlusconi - Governo Monti e UE
Altro articolo che spiega chiaramente perché i tedeschi non si piegheranno mai agli eurobonds, almeno finchè non cominceranno a fallirgli qualche banca entro i loro confini nazionali:
http://m.spiegel.de/international/europe/a-808248.html
http://m.spiegel.de/international/europe/a-808248.html
Re: Ex governo Berlusconi - Governo Monti e UE

(da homepage "Corriere della Sera" 13/01/2012, 11.30)
Oh, POVERO TESORO!
Non possiamo fare una colletta per risparmiargli questa rinuncia straziante?
Re: Ex governo Berlusconi - Governo Monti e UE
Ohhhhhh vedi ora so cosa farò le prossime ferie estive!!!!!!!!!!!!!!Leon ha scritto:Non possiamo fare una colletta per risparmiargli questa rinuncia straziante?

Re: Ex governo Berlusconi - Governo Monti e UE
A proposito di barche
anche queste ai cinesi
SARNICO: i cantieri Riva venduti ai Cinesi della Shandong – Weichai
La notizia è giunta ieri mattina a Sarnico: gli storici cantieri Riva, famosi in tutto il mondo per la produzione di yacht e motoscafi di lusso, appartenenti al gruppo nautico Ferretti di Forlì (da tempo di grandi difficoltà economiche), sono stati comperati dai Cinesi della Shandong – Weichai Group di Jinan (capitale delle regione del Shandong in Cina orientale). Nei cantieri di Sarnico sono ancora presenti 132 lavoratori ma anche diverse piccole realtà locali dipendevano dalle commesse dei cantieri




SARNICO: i cantieri Riva venduti ai Cinesi della Shandong – Weichai
La notizia è giunta ieri mattina a Sarnico: gli storici cantieri Riva, famosi in tutto il mondo per la produzione di yacht e motoscafi di lusso, appartenenti al gruppo nautico Ferretti di Forlì (da tempo di grandi difficoltà economiche), sono stati comperati dai Cinesi della Shandong – Weichai Group di Jinan (capitale delle regione del Shandong in Cina orientale). Nei cantieri di Sarnico sono ancora presenti 132 lavoratori ma anche diverse piccole realtà locali dipendevano dalle commesse dei cantieri