G.Poli e i ricercatori italiani: SALVATE LA RICERCA SULL'HIV
Inviato: giovedì 4 luglio 2013, 13:40
Il professor Guido Poli, insieme a un centinaio di ricercatori impegnati nella ricerca sull'HIV, ad associazioni e società scientifiche, ha rivolto un appello al Presidente del consiglio Enrico Letta e al Ministro della Salute Beatrice Lorenzin, perché la ricerca sull'HIV/AIDS non venga abbandonata.
Questa la lettera:
4 luglio 2013
Alla c.a.
On. Enrico Letta,
Presidente del Consiglio
On. Beatrice Lorenzin,
Ministro della Salute
p.c.:
On. Maria Chiara Carrozza,
Ministro dell’Università e della Ricerca Scientifica
Dr. Fabrizio Oleari,
Presidente, Istituto Superiore di Sanità, Roma
Onorevoli Ministri Letta e Lorenzin,
Chi vi scrive è da anni impegnato, spesso in modo totale, nella ricerca clinica e/o di base sull’infezione da HIV, il virus che causa l’AIDS, e per cui è stimato che in Italia vi siano 150.000 persone sieropositive e 4.000 nuove infezioni l’anno. Vi scriviamo a seguito della lettera indirizzataVi recentemente da LILA e Nadirnews relativamente alla necessità che l’infezione da HIV e l’AIDS non scompaiano dall’agenda di governo, pur in un momento di grande difficoltà economica e finanziaria. (*)
Questa nostra desidera sottolineare quanto il Programma Nazionale di Ricerca su HIV/AIDS (ProgAIDS) abbia prodotto per due decadi in termini di importanti risultati scientifici, nuove cure, formazione di nuovi ricercatori e medici infettivologi e di “rientro dei cervelli”. Il programma negli ultimi anni è stato finanziato per ca. 10 milioni di euro “spalmati” su tre anni effettivi: un’inezia. Ciò nonostante, il ProgAIDS ha mantenuto un ruolo strategico per la ricerca italiana per due motivi fondamentali: da un lato ci ha permesso di poter contare su un finanziamento minimo con cui sostenere borse di studio per i giovani ricercatori ed acquistare i reagenti fondamentali per continuare la nostra ricerca; dall’altro, ci ha consentito di partecipare a bandi internazionali, tipicamente quelli promulgati dalla Comunità Europea, sovente basati sul principio dell’esistenza di un cofinanziamento a livello nazionale.
E’ evidente che la scomparsa di un pur modesto, ma fondamentale, finanziamento pubblico su base competitiva da parte del Governo Italiano nella ricerca su HIV/AIDS significherebbe la dispersione di un capitale umano di conoscenze e credibilità internazionale in una sfida globale che ci ha visto competitivi anche in anni recenti rispetto a nazioni ben più finanziate della nostra. Siamo pronti a produrre tutta la documentazione necessaria a sostenere queste nostre affermazioni, qualora fosse utile.
Onorevoli Ministri, Vi chiediamo di riaprire l’agenda governativa su questa pagina forse dimenticata dagli ultimi governi e di ridare ossigeno ad una massa critica di competenze che può ancora contribuire in modo significativo a far ripartire il “Sistema Paese”.
RingraziandoVi per l’attenzione rimaniamo in fiduciosa attesa di un Vostro cortese riscontro.
Cordialmente,
Prof. Guido Poli
Istituto Scientifico San Raffaele,
Milano e Università Vita-Salute
San Raffaele, Milano
Seguono 107 nomi di scienziati e ricercatori e 7 di associazioni e società scientifiche (alle quali si sono associati in un secondo momento anche Lila e Nadir)
(*) Cfr. LILA & NADIR: Scomparsa dell'HIV dalla politica nazionale.
Questa la lettera:
4 luglio 2013
Alla c.a.
On. Enrico Letta,
Presidente del Consiglio
On. Beatrice Lorenzin,
Ministro della Salute
p.c.:
On. Maria Chiara Carrozza,
Ministro dell’Università e della Ricerca Scientifica
Dr. Fabrizio Oleari,
Presidente, Istituto Superiore di Sanità, Roma
Onorevoli Ministri Letta e Lorenzin,
Chi vi scrive è da anni impegnato, spesso in modo totale, nella ricerca clinica e/o di base sull’infezione da HIV, il virus che causa l’AIDS, e per cui è stimato che in Italia vi siano 150.000 persone sieropositive e 4.000 nuove infezioni l’anno. Vi scriviamo a seguito della lettera indirizzataVi recentemente da LILA e Nadirnews relativamente alla necessità che l’infezione da HIV e l’AIDS non scompaiano dall’agenda di governo, pur in un momento di grande difficoltà economica e finanziaria. (*)
Questa nostra desidera sottolineare quanto il Programma Nazionale di Ricerca su HIV/AIDS (ProgAIDS) abbia prodotto per due decadi in termini di importanti risultati scientifici, nuove cure, formazione di nuovi ricercatori e medici infettivologi e di “rientro dei cervelli”. Il programma negli ultimi anni è stato finanziato per ca. 10 milioni di euro “spalmati” su tre anni effettivi: un’inezia. Ciò nonostante, il ProgAIDS ha mantenuto un ruolo strategico per la ricerca italiana per due motivi fondamentali: da un lato ci ha permesso di poter contare su un finanziamento minimo con cui sostenere borse di studio per i giovani ricercatori ed acquistare i reagenti fondamentali per continuare la nostra ricerca; dall’altro, ci ha consentito di partecipare a bandi internazionali, tipicamente quelli promulgati dalla Comunità Europea, sovente basati sul principio dell’esistenza di un cofinanziamento a livello nazionale.
E’ evidente che la scomparsa di un pur modesto, ma fondamentale, finanziamento pubblico su base competitiva da parte del Governo Italiano nella ricerca su HIV/AIDS significherebbe la dispersione di un capitale umano di conoscenze e credibilità internazionale in una sfida globale che ci ha visto competitivi anche in anni recenti rispetto a nazioni ben più finanziate della nostra. Siamo pronti a produrre tutta la documentazione necessaria a sostenere queste nostre affermazioni, qualora fosse utile.
Onorevoli Ministri, Vi chiediamo di riaprire l’agenda governativa su questa pagina forse dimenticata dagli ultimi governi e di ridare ossigeno ad una massa critica di competenze che può ancora contribuire in modo significativo a far ripartire il “Sistema Paese”.
RingraziandoVi per l’attenzione rimaniamo in fiduciosa attesa di un Vostro cortese riscontro.
Cordialmente,
Prof. Guido Poli
Istituto Scientifico San Raffaele,
Milano e Università Vita-Salute
San Raffaele, Milano
Seguono 107 nomi di scienziati e ricercatori e 7 di associazioni e società scientifiche (alle quali si sono associati in un secondo momento anche Lila e Nadir)
(*) Cfr. LILA & NADIR: Scomparsa dell'HIV dalla politica nazionale.