Lambertenghi: le staminali fra scienza e diritto (STAMINA!)

I più importanti avanzamenti medico-scientifici al di fuori del campo HIV.
Puzzle
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Re: Lambertenghi: le cellule staminali fra scienza e diritto

Messaggio da Puzzle » martedì 2 aprile 2013, 13:16

LA RELAZIONE SU STAMINA

Riguardo al punto 3, il Board ha confermato con convinzione l’efficacia di tutte le attività regolatorie e ispettive svolte, a partire da quelle di Aifa e dei Nas. Gli esperti hanno valutato i risultati delle indagini effettuate sui campioni di cellule prelevate nel corso dell’ispezione a Brescia dall’Istituto superiore di sanità e dal laboratorio del dottor Dominici dell’Università di Modena. L’attenzione si è appuntata sulla ricostruzione della metodologia descritta da Stamina nei brevetti da lei stessa presentati, fino ad oggi unica documentazione disponibile.

I risultati di queste analisi sono:

a) l’esistenza di un concreto pericolo per i pazienti a causa delle modalità di conservazione dei campioni di cellule da trapiantare, preservati in modo approssimativo, identificati da etichette scritte a matita e di non chiara interpretazione e quindi facilmente confondibili;

b) in uno dei due campioni esaminati sono stati riscontrati inquinanti in grado di determinare rilevanti effetti biologici avversi come il rigetto cellulare e altre reazioni immunologiche;

c) il metodo è descritto in modo superficiale e incongruo e prevede trattamenti con prodotti di origine animale vietati per uso clinico. Non sono mai emersi né mai sono stati in precedenza riportati da Stamina studi preclinici effettuati su animali prima di eseguire i trattamenti nei pazienti in clinica;

d) le cellule prodotte dopo stimolazione in coltura hanno una irrilevante attività biologica ai fini della rigenerazione nervosa, che scompare dopo 24 ore, e la dose di cellule somministrate è minimale rispetto agli standard di terapie analoghe pubblicati in letteratura.

I pazienti che ricevevano le cellule prodotte da Stamina erano trattati in alcuni casi con cellule proprie (autotrapianto), in altri casi con cellule provenienti da donatori esterni (allotrapianto), in altri casi ancora – e ciò ha destato profonda preoccupazione - con cellule provenienti da altri pazienti malati, con la possibile trasmissione di gravi patologie.

Il Board, applicando i principi base dell’etica medica, ritiene che il progetto terapeutico e le condizioni di applicazione della terapia siano assolutamente insufficienti e senza valida documentazione scientifica e medica a supporto riconosciuta. Sottolinea che i rischi biologici connessi alla terapia sono gravi e inaccettabili e che la conduzione della metodologia non solo non ha rispettato le norme di manipolazione e sicurezza, ma anche i più elementari standard di indagine di laboratorio.

Questa valutazione conferma totalmente gli elementi di preoccupazione circa la sicurezza e l’efficacia già espressi dalle istituzioni (Ministero della Salute, Aifa, Cnt e Iss) che stanno seguendo il caso. Il Board sottolinea il rischio che i pazienti siano oggetto di false illusioni o addirittura di truffe vere e proprie che fanno leva sulla disperazione e su promesse non validate scientificamente. Si tratta di evitare di scivolare in una china pericolosa di fronte a patologie drammatiche finora non trattabili in modo soddisfacente.

Il Ministero della Salute, cui si erano rivolte alcune famiglie con malati trattati a Brescia, aveva già alcuni mesi fa proposto di aggregare i più riconosciuti esperti a livello nazionale e, qualora necessario, internazionale, per offrire le migliori cure scientificamente validate.

http://www.salute.gov.it/portale/news/p ... pa&id=3777



Dora
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Re: Lambertenghi: le cellule staminali fra scienza e diritto

Messaggio da Dora » martedì 2 aprile 2013, 13:38

Puzzle ha scritto:LA RELAZIONE SU STAMINA

(...) Questa valutazione conferma totalmente gli elementi di preoccupazione circa la sicurezza e l’efficacia già espressi dalle istituzioni (Ministero della Salute, Aifa, Cnt e Iss) che stanno seguendo il caso. Il Board sottolinea il rischio che i pazienti siano oggetto di false illusioni o addirittura di truffe vere e proprie che fanno leva sulla disperazione e su promesse non validate scientificamente. Si tratta di evitare di scivolare in una china pericolosa di fronte a patologie drammatiche finora non trattabili in modo soddisfacente.
Non so se avete letto - nello speciale che il Corriere Salute di domenica ha dedicato a questa storia - l'intervista a Vannoni e Andolina.

Immagine

Attendo con ansia che pubblichino i loro dati, come hanno promesso. Ma non riesco a togliermi dalla mente l'immagine del Gatto & la Volpe.



Puzzle
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Re: Lambertenghi: le cellule staminali fra scienza e diritto

Messaggio da Puzzle » martedì 2 aprile 2013, 14:20

Dora ha scritto:Ma non riesco a togliermi dalla mente l'immagine del Gatto & la Volpe.
E' abbastanza coerente con chi scrive manuali sulla comunicazione persuasiva



Dora
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Re: Lambertenghi: le cellule staminali fra scienza e diritto

Messaggio da Dora » martedì 2 aprile 2013, 14:28

Puzzle ha scritto:
Dora ha scritto:Ma non riesco a togliermi dalla mente l'immagine del Gatto & la Volpe.
E' abbastanza coerente con chi scrive manuali sulla comunicazione persuasiva
Yeah.
Ho l'impressione che stiamo seguendo due storie, o narrazioni (se vogliamo darci un tono) - quella di Stamina e quella del M5S - che hanno più di un filo rosso in comune, e che continuano a portarci verso la *triste retorica delle parole anarchiche*. Anche tu?



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Re: Lambertenghi: le cellule staminali fra scienza e diritto

Messaggio da Puzzle » giovedì 11 aprile 2013, 8:27

The recent decision announced by Italy’s health minister, authorizing the administration of cells that have been described as mesenchymal stem cells to patients with neurological disorders, has raised concern in the international research community. It is not clear based on the scientific literature that mesenchymal stem cells have any ability to ameliorate neurological conditions nor is there compelling evidence from clinical trials that such cells provide benefit to patients with neurological conditions. The Italian Medicines Agency (AIFA) had previously denied this treatment.

http://www.isscr.org/home/about-us/news ... ll-therapy



Puzzle
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Re: Lambertenghi: le cellule staminali fra scienza e diritto

Messaggio da Puzzle » giovedì 11 aprile 2013, 9:23

«Staminali, la deregulation giova solo a chi vende terapie»
Sottraendo le cure compassionevoli alla vigilanza dell'Agenzia del farmaco un gruppo di aziende alimenta la speranza

Il Parlamento sta discutendo la regolamentazione delle cosiddette «terapie avanzate» a base di cellule staminali. Se queste fossero sottratte alla vigilanza dell'Aifa in materia di preparazione e utilizzo, l'Italia si allontanerebbe dalle norme europee in questo campo, con conseguente, probabile, procedura di infrazione. Il «caso Stamina», da cui tutto ha avuto origine mette a fuoco uno scenario più grande. Di cura compassionevole scrive il Corriere, decretano i ministri, legifera d'urgenza il Parlamento. Se si debba o no praticare la cura definita trapianto di cellule staminali è divenuto materia di giurisprudenza e non di medicina; perché che davvero di cura si tratti è dato assurdamente per scontato. Così assumono i magistrati, i decreti ministeriali, e anche la stampa, a sua volta senza cercare verifiche dirette.

Gli organi tecnici preposti (Aifa) avevano interrotto una pratica non conforme alla legge. Sentenze di tribunali hanno poi disapplicato il provvedimento, basato su un decreto ministeriale (in sette anni mai trasformato in legge). Scienziati e medici hanno invitato a chiarezza e prudenza, invocato che si cercasse di evitare incidenti gravi, che si dicesse in che cosa consiste la «cura», che si specificasse chi rispondeva di che cosa. Che si verificasse se la cura era davvero tale, che la si rendesse chiara e riproducibile, e perciò utilizzabile anche a beneficio dei bambini di tutto il mondo. Apriti cielo: scienziati e medici farabutti al soldo delle multinazionali. Quel che la «cura» propone è che un'infusione di cellule ossee (staminali mesenchimali) curi tanti malanni diversi, a prescindere dalla natura del malanno, da quel che le cellule siano in grado di fare, a prescindere dal fatto che le stesse cellule, una volte infuse, rimangano lì o scompaiano.

E a prescindere dalla necessità di verificare che sia così. Ma la «cura» coincide con quello che molti nuovi soggetti commerciali propongono. Alcuni di essi emergono dallo stesso mondo scientifico. Il fondatore (e detentore di royalties) della più grande company nata in Nord America per lo sfruttamento commerciale delle mesenchimali sostiene, dalle pagine di riviste scientifiche, che, infuse in vena, queste cellule curino autismo, incontinenza urinaria, paraplegia, Parkinson e altre malattie neurodegenerative, colite, infarto, ictus, artrite e altre 13 malattie. Nessuno di questi usi è riconosciuto o approvato come terapia. Quel che si sa indica piuttosto che alcune cose non sono possibili, che di altre si dovrebbe capire di più, e che ci vorrebbe cautela nello sperimentare sui malati. Lo dicono medici e scienziati che non vendono alcunché. Invece i soggetti commerciali in questione premono per indurre i governi ad allentare i meccanismi regolatori e autorizzare il commercio di terapie cellulari senza che sia prescritto di verificarne l'efficacia attraverso trial clinici. Fda ed Ema, che vigilano sulla produzione e il commercio dei farmaci in Usa e in Europa, sono talora dipinti come il principale ostacolo allo sviluppo dell'innovazione.

Privati che propongono direttamene ai pazienti cure miracolose con staminali esistono in tutto l'Oriente «emergente». Casi ci sono stati anche in Germania e Usa. Ma proprio perché Fda e Ema esistono, questi casi si sono conclusi con la interruzione d'autorità delle pratiche non autorizzate, e, in un caso, con l'arresto del proponente, fuggito in Messico. Questi casi sollevano sempre polveroni mediatici, la cui funzione è attrarre l'attenzione dei governi e del pubblico, e diffondere l'idea che deregolare il mercato delle «terapie avanzate» coincida con l'interesse dei pazienti, o con la compassione. Ma deregolare il mercato è invece interesse di una costellazione di imprese di nuovo tipo, determinate a creare un mercato nuovo, centrato su malattie senza cura, per le quali sia dunque socialmente accettabile anche una cura inefficace.

Un mercato in cui si vende non un bene tangibile industrialmente prodotto come la pasticca d'antan, ma un bene immateriale commercialmente valorizzato: si vende la speranza e la parola staminali, veicolo seducente e pegno di virtù taumaturgiche. I governi di tutto il mondo ricevono dagli stessi soggetti commerciali sollecitazioni a consentire, in nome dell'innovazione, la commercializzazione dei prodotti staminali, senza necessità di trial che ne provino l'efficacia. Sono proprio casi come il caso Stamina a rappresentare l'occasione utile. La vigilanza che passa attraverso norme e organismi di controllo (Aifa) non impedisce di sperimentare terapie improbabili o usarle, se innocue, in modo compassionevole.

Ma senza quella vigilanza, si potrebbero vendere cure senza obbligo di provarne l'efficacia. In Paesi come l'Italia l'onere economico derivante dall'uso in decine di migliaia di pazienti di terapie inefficaci e mai sottoposte a sperimentazione ricadrebbe sul Servizio sanitario nazionale e dunque sui cittadini. La richiesta che sale in Italia dal pubblico di liberalizzare per legge le terapie compassionevoli (cioè non sperimentate né approvate) coincide dunque con interessi commerciali, ben diversi dalle motivazioni del pubblico. Nello stesso caso italiano, d'altronde, esistono richieste di brevetto; esistono sponsorizzazioni commerciali; esistono, secondo i proponenti, know how esclusivi, non resi noti, non brevettati e tuttavia in predicato di sviluppo commerciale. Si capirà allora quanto lontani da questa realtà complessa siano in questi giorni il contenuto della comunicazione mediatica, e la consapevolezza del pubblico.

Se domani il caso Stamina scomparisse dalla scena, non scomparirebbe questa realtà globale. Anzi. In assenza di norme adeguate, assisteremmo all'ingresso sul mercato di altri prodotti commerciali forse adeguatamente fabbricati, ma inefficaci e forse pericolosi. Che il Servizio sanitario sarebbe costretto ad acquistare, a furor di popolo. L'Italia sarebbe il primo Paese del mondo occidentale a diventare meta del «turismo staminale» oggi fiorente altrove, e il Servizio sanitario in bancarotta. Si capirà anche l'inanità dei «dibattiti» sulle «staminali» con esperti e showmen. Si capirà che arginare la «deriva del Paese» implica solo tenere la barra dritta nella tempesta. Nell'informazione, nella politica, nella medicina, nella scienza, nella legge. Tenere la barra dritta, anche etimologicamente, vuol dire solo governare.

http://www.corriere.it/salute/13_aprile ... 17c3.shtml



Dora
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Re: Lambertenghi: le cellule staminali fra scienza e diritto

Messaggio da Dora » martedì 16 aprile 2013, 20:21

Un pesantissimo editoriale di Nature:

Smoke and mirrors

Italy’s parliament must listen to expert advice before deregulating stem-cell therapies.

16 April 2013

Just weeks after the white smoke from the Vatican signalled the election of a new pope, a grimmer pall hangs over the Eternal City — a fog of confusion and misrepresentation about stem-cell therapy. Those who have lit the fire beneath the debate say that they are promoting the translation of stem-cell research into the clinic so that currently incurable diseases can be treated. Nothing could be further from the truth.

The Second International Vatican Adult Stem Cell meeting, held on 11–13 April in Vatican City, was a shamelessly choreographed performance. Sick children were paraded for television, sharing the stage with stem-cell companies and scientists desperate to hawk a message that their therapies must be speeded to clinical use.

A kilometre away at the Italian senate, meanwhile, parliamentarians further eroded protection for vulnerable patients targeted by stem-cell companies. On 10 April, they amended an already controversial ministerial decree (see Nature 495, 418–419; 2013) with a clause that would redefine stem-cell therapy as tissue transplantation, thereby releasing it from any regulatory oversight. If the second parliamentary chamber endorses this amendment, Italy will be out of step with the rules of the European Union and the US Food and Drug Administration, both of which define stem cells modified outside the body as medicines.

Many scientists around the world were appalled by the events in Rome, and rightly so. It is wrong to exploit the desperation of the disabled and the terminally ill and to raise false hopes of quick fixes, as some at the Vatican meeting tried to do. It is also wrong to try to use such patients as experimental animals by bypassing regulatory agencies, as the Italian parliament seems to want to do.

Reputable stem-cell companies insist that stringent regulatory control is necessary, and that patients should be exposed to experimental treatments only when safety and efficacy is assured. Failures in the clinic will hold back the field. But not all of the cell-therapy industry is so tolerant.

With their ability to differentiate into various cell types, stem cells hold enormous potential to repair damaged tissues. Human embryonic stem cells can turn into any cell type, but many groups, including the Catholic Church, find their derivation from embryos unethical.

The current controversy concerns adult stem cells. These exist in several tissues, but can replace only those particular tissues. Big claims are being made for them, with many trials of therapies under way worldwide for conditions as diverse as Alzheimer’s and heart disease. Some stem-cell therapies are approved by regulatory agencies; others sneak under the radar by exploiting rules allowing compassionate therapy, for example, or by operating in countries such as China or Mexico — and perhaps now Italy — where regulation is less strict.

The scientifically naive Vatican finds the concept of adult stem cells attractive simply because embryos are not involved — yet it ignores the ethical implications of false hope.

The main organizer of last week’s conference was the non-profit Stem for Life Foundation, launched by the stem-cell company NeoStem, both based in New York. The foundation says that it is in favour of strict regulation of stem-cell therapies. But its conference programme, which left no room for questions, included many speakers who clearly were not. It was framed as a fight for reason and fairness against an uncaring and intransigent scientific community.

Adult stem cells have already had clinical success, such as in bone-marrow transplantation for leukaemia treatment, growing new skin layers to treat burns and regenerating corneas. More ambitious hopes need to be tempered, however. Many trials involve infusing patients with mesenchymal stem cells from bone marrow, which are relatively easy to extract and grow. These can make only bone, cartilage and fat cells, but trials targeting other tissues use the rationale that other, non-stem properties of mesenchymal stem cells apply. It remains to be seen how effective these properties will be outside the normal biological home of the stem cells.

Given the burden of incurable disease, rapid bench-to-bedside translation is unquestionably crucial. But a lot more research into the deep biology of stem cells is needed. Some trials approved by regulatory agencies may yield useful results, but that is a long shot without strong research data. At least they are safer under regulatory eyes. Unregulated treatment — such as that issued on a compassionate basis by the Stamina Foundation in Brescia, Italy, which led to the current ministerial decree — is more worrying. The second parliamentary chamber needs to heed independent expert advice before voting to deregulate stem-cell therapies.

Stem cells will help to develop treatments for currently incurable diseases. But we are not there yet, whatever the smoke signals may say.







***************************

Un'analisi [da paura] della questione dei brevetti di Davide Vannoni: Staminali: i brevetti, i pericoli, il business.
Ultima modifica di Dora il martedì 16 aprile 2013, 20:37, modificato 1 volta in totale.



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Re: Lambertenghi: le cellule staminali fra scienza e diritto

Messaggio da skydrake » martedì 16 aprile 2013, 20:37

A quanto pare in Italia non importa che si usino persone come cavie per esperimenti (tra l'altro condotti alla carlona), ma che non si usino i Beagle.

http://www.sassuolo2000.it/2013/04/16/m ... entazione/



Dora
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Re: Lambertenghi: le cellule staminali fra scienza e diritto

Messaggio da Dora » martedì 16 aprile 2013, 20:40

skydrake ha scritto:A quanto pare in Italia non importa che si usino persone come cavie per esperimenti (tra l'altro condotti alla carlona), ma che non si usino i Beagle.

http://www.sassuolo2000.it/2013/04/16/m ... entazione/
Certo! Per i teneri beagle si fanno le rivoluzioni e ci si sente la coscienza linda e pulita. In compenso, si accettano (anzi, si pretendono) sperimentazioni sui bambini come se fossero cose sacrosante, con il codazzo di Iene e monsignori, abbracciati a qualche Femen a seno nudo.
L'ipocrisia di questo Paese è da vomito.



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Re: Lambertenghi: le cellule staminali fra scienza e diritto

Messaggio da uffa2 » mercoledì 17 aprile 2013, 9:44

Editoriale di fuoco apparso sull'ultimo numero di Nature (16 aprile 2013): Smoke and mirrors. Italy’s parliament must listen to expert advice before deregulating stem-cell therapies.
Qui un articolo in italiano che ne richiama i passaggi più salienti: Stamina, 'Nature' attacca l'Italia e la Chiesa. "Malati usati come cavie umane"


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