Altri HDACi anti-latenza in fase clinica: panobinostat

Ricerca scientifica finalizzata all'eradicazione o al controllo dell'infezione.
Dora
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Re: Altri HDACi anti-latenza in fase clinica: panobinostat

Messaggio da Dora » venerdì 3 maggio 2013, 11:22

nordsud ha scritto:Le possibilità che questa terapia funzioni sono meno del 10 % a mio parere ( in una mia ottimistica previsione )
Prima di partire con il trial sul vorinostat, sia Margolis, sia (mi pare) la Lewin si sono scelti dei pazienti "adatti". Cioè persone di cui erano sicuri (ex vivo) che il loro reservoir virale rispondesse al farmaco: gli hanno prelevato tanti leucociti, hanno separato i CD4 memoria e su quelli hanno testato il vorinostat. Le persone in cui non c'era stata risposta sono state scartate a priori dalla sperimentazione. Come siano andati gli altri, l'abbiamo visto.
Ora, sono andata a rileggermi i criteri di esclusione del trial sul panobinostat (e sono moltissimi), ma a parte una "known hypersensitivity to the components of panobinostat or its analogues" e un improbabilissimo "current use of sodium valproate or other HDAC inhibitor", di persone escluse perché il panobinostat non fa un tubo al loro reservoir non ne ho viste.

Domanda: è perché il panobinostat funziona in modo diverso dal vorinostat e va bene per tutti?



skydrake
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Re: Altri HDACi anti-latenza in fase clinica: panobinostat

Messaggio da skydrake » venerdì 3 maggio 2013, 21:26

Dora ha scritto:Prima di partire con il trial sul vorinostat, sia Margolis, sia (mi pare) la Lewin si sono scelti dei pazienti "adatti". Cioè persone di cui erano sicuri (ex vivo) che il loro reservoir virale rispondesse al farmaco: gli hanno prelevato tanti leucociti, hanno separato i CD4 memoria e su quelli hanno testato il vorinostat. Le persone in cui non c'era stata risposta sono state scartate a priori dalla sperimentazione. Come siano andati gli altri, l'abbiamo visto.
Allucinante. Ma come fa Margolis ad essere cosi noto con tutti i numeri che combina? Questo non é affatto il primo. La Ensoli, per non aver seguito i criteri di sperimentazione comvenzionali, é stata di fatto esclusa dalla comunità medico-scientifica internazionale, almeno per quanto riguarda il suo vaccino. E Margolis?



Dora
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Re: Altri HDACi anti-latenza in fase clinica: panobinostat

Messaggio da Dora » venerdì 3 maggio 2013, 21:57

skydrake ha scritto:Allucinante. Ma come fa Margolis ad essere cosi noto con tutti i numeri che combina?
Ma perché?
Non è che voglia difendere Margolis, che di numeri ne combina spesso di incredibili, ma questa volta ha fatto una cosa razionale e accettabile per la comunità scientifica (che infatti non ha avuto nessuna obiezione): si sa che sui CD4 di certe persone il vorinostat non funziona, quindi ha controllato ex vivo su chi poteva fare la sperimentazione e su chi era inutile farla.
Se il vorinostat funzionerà (ed è un SE enorme), sarà solo per alcuni.
Quello che a me interessa capire è se per il panobinostat valga o meno lo stesso discorso.



skydrake
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Re: Altri HDACi anti-latenza in fase clinica: panobinostat

Messaggio da skydrake » venerdì 3 maggio 2013, 22:17

Dora ha scritto: Ma perché?
Mi sfugge l'utilità clinica della ricerca sul vorinostat in se, nel senso che sarebbe stato leggermente più utile cercare un farmaco antilatenza per piú di qualche raro paziente fortunato.
Casomai ha qualche utilità perlopiù teorica, come per paragoni con il panobinostat (tra l'altro posti a ricerca sul vorinostat conclusa), con le solite eventuali ricadute a lungo, lunghissimo, stralunghissimo termine.



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Re: Altri HDACi anti-latenza in fase clinica: panobinostat

Messaggio da Dora » venerdì 3 maggio 2013, 22:43

skydrake ha scritto:
Dora ha scritto:Ma perché?
Mi sfugge l'utilità clinica della ricerca sul vorinostat in se, nel senso che sarebbe stato leggermente più utile cercare un farmaco antilatenza per piú di qualche raro paziente fortunato.
Casomai ha qualche utilità perlopiù teorica, come per paragoni con il panobinostat (tra l'altro posti a ricerca sul vorinostat conclusa), con le solite eventuali ricadute a lungo, lunghissimo, stralunghissimo termine.
Non so in che percentuale di pazienti funzioni il vorinostat. Immagino che la percentuale sia abbastanza alta da avere spinto sia Margolis sia la Lewin a tentare comunque una sperimentazione clinica. D'altra parte, anche in molti altri casi (pensa per esempio ai CD4 modificati con l'SB-728-T di Sangamo, che rischiano di andar bene solo per gli eterozigoti Δ32) si sa che certi farmaci funzionano solo per certe persone e non per altre.
Almeno qualcuno si è mosso per sperimentare qualche HDACi e non possiamo far altro che seguirli da lontano, incrociando le dita e sperando che si affrettino.



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Re: Altri HDACi anti-latenza in fase clinica: panobinostat

Messaggio da Dora » sabato 4 maggio 2013, 16:19

Per completezza di informazione:

Immagine

Da http://www.en.auh.dk/news+and+media/new ... ews=126241

E il titolo dell'articolo sul Telegraph è diventato: "Scientists' hope for HIV cure."



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Re: Altri HDACi anti-latenza in fase clinica: panobinostat

Messaggio da nordsud » domenica 5 maggio 2013, 7:28

Dora ha scritto:Per completezza di informazione:

Immagine

Da http://www.en.auh.dk/news+and+media/new ... ews=126241

E il titolo dell'articolo sul Telegraph è diventato: "Scientists' hope for HIV cure."
Che barba sentire questi che continuano a giocare con le parole. Non ne posso più di queste corbellerie.
Non sanno più come arrampicarsi sugli specchi nel caso ( remotissimo) in cui questa "terapia" dovesse funzionare come "cura", con tanto di pazienti "guariti" nel giro di pochi mesi, per tirarla ancora lunga. Ovvio che non esiste una cura che sia una cura a metà.. o è una cura o non è una cura. ( esiste già la haart da 17-18 anni che tampona alla grande e pertanto con il termine cura si intende proprio qualcosa di diverso della haart con una pastiglia al giorno o una puntura ogni 4 settimane )
Se la cura dovesse funzionare significherà che sarà disponibile senza aspettare anni ed anni di "burocrazia" clinica. L'HIV è fonte continua di sorprese anche quelle dei 14 "guariti" della Francia e del paziente "Berlinese" e della bambina "colorata" con tanto di esame HIV dna che si è "negativizzata" ( mi sembra ) dopo 2 anni di terapia.



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Re: Altri HDACi anti-latenza in fase clinica: panobinostat

Messaggio da Dora » domenica 5 maggio 2013, 14:46

nordsud ha scritto:Che barba sentire questi che continuano a giocare con le parole. Non ne posso più di queste corbellerie.
Non sanno più come arrampicarsi sugli specchi nel caso ( remotissimo) in cui questa "terapia" dovesse funzionare come "cura", con tanto di pazienti "guariti" nel giro di pochi mesi, per tirarla ancora lunga. Ovvio che non esiste una cura che sia una cura a metà.. o è una cura o non è una cura. ( esiste già la haart da 17-18 anni che tampona alla grande e pertanto con il termine cura si intende proprio qualcosa di diverso della haart con una pastiglia al giorno o una puntura ogni 4 settimane )
Se la cura dovesse funzionare significherà che sarà disponibile senza aspettare anni ed anni di "burocrazia" clinica.
Sì, io capisco il discorso che stai facendo in tutto questo thread e capisco pure la noia di ritrovarsi sempre davanti alle stesse delusioni e frustrazioni.
Però, con le dichiarazioni incaute di Søgaard e la valanga di articoli e siti che avevano ripreso l'articolo del Telegraph, la smentita dell'università di Aarhus era dovuta e se dici che una cura non ce l'hai ancora in mano, ma stai facendo una sperimentazione per la quale hai pure ricevuto un grant notevolissimo, il minimo che tu possa dire è che ti aspetti dei buoni risultati.
Insomma, a me paiono delle banalità per recuperare una brutta gaffe, che stava avendo ripercussioni sull'università. Nulla di più.



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Re: Altri HDACi anti-latenza in fase clinica: panobinostat

Messaggio da nordsud » lunedì 6 maggio 2013, 7:08

Dora ha scritto:
nordsud ha scritto: la smentita dell'università di Aarhus era dovuta e se dici che una cura non ce l'hai ancora in mano, ma stai facendo una sperimentazione per la quale hai pure ricevuto un grant notevolissimo, il minimo che tu possa dire è che ti aspetti dei buoni risultati.
Insomma, a me paiono delle banalità per recuperare una brutta gaffe, che stava avendo ripercussioni sull'università. Nulla di più.
Nel 2013, dopo 30 anni dalla scoperta del virus dopo quasi 20 anni dalla haart e 15 anni dalla scoperta dei reservoirs latenti ( o no? ), io credo sensato pensare che con il termine buoni risultati si intenda solamente come cura "definitiva" ( o per lo meno che liberi dai farmaci per almeno 5 anni di fila )
Quello che mi stanca è sentire sempre le solite boiate "costruite" sulla base di qualche risultato in provetta ecc ecc. Mai nessuno che abbia la voglia di "prendere" un volontario di nascosto somministrargli un "beverone" di farmaci e vedere quello che succede. Solo in caso di successo chiamare i giornalisti e proclamare: Questo tizio è stato curato con un cocktail di farmaci "tizio caio e sempronio" già approvati per altre patologie e che qualcuno ha pensato bene di testarli proprio per le persone hiv+. Troppo rischioso e soprattutto fuori legge perchè mancava il consenso dell' FDA o dell ISS ? ma chi si ne fregherà di quei due istituti mangia soldi davanti al signor Paolo Rossi contento come una pasqua perchè curato. Certamente il rischio esiste ma chi non rischia non rosica e soprattutto si eviterebbero gli annunci bomba che dopo un paio di minuti dalla diffusione vengono ridimensionati a dei petardi o anche meno.

Sia chiaro che non voglio denigrare gli istituti di controllo, la mia è solo una provocazione. I farmaci già approvati dovrebbero avere procedure meno stringenti nel caso in cui un medico od un ricercatore avessero l'idea per ritestarli per altre patologie ? forse si forse no...



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Re: Altri HDACi anti-latenza in fase clinica: panobinostat

Messaggio da Dora » lunedì 6 maggio 2013, 8:39

nordsud ha scritto:non voglio denigrare gli istituti di controllo, la mia è solo una provocazione.
Questo è giocoforza, se non vogliamo trovarci in situazioni kafkiane come quelle legate alle staminali di Stamina Foundation, di cui stiamo discutendo nel thread Lambertenghi: le cellule staminali fra scienza e diritto, con pazienti usati come cavie per sperimentazioni senza nessuna tutela, genitori piangenti, Iene e Celentani, giudici che stabiliscono una cosa e il suo contrario e ciarlatani che se la godono.
I farmaci già approvati dovrebbero avere procedure meno stringenti nel caso in cui un medico od un ricercatore avessero l'idea per ritestarli per altre patologie ? forse si forse no...
Mi sembra che i farmaci già approvati usati off label siano considerati proprio una delle vie per arrivare più in fretta a un risultato.
Non è però il caso del panobinostat, che approvato ancora non è neppure per il mieloma multiplo (io non so se tu abbia idea di che cosa sia il MM - una bestia orrenda, con una sopravvivenza media di 3 anni e del 30% a 5 anni, al cui confronto l'HIV pare un agnellino; per il mieloma di farmaci utili ce ne sono pochissimi e la disponibilità a usare sostanze delicate e pericolose come gli HDACi credo sia molto maggiore che nell'infezione da HIV, proprio perché gli antiretrovirali funzionano e i loro effetti collaterali non sono neppure lontanamente paragonabili a quelli di farmaci che come niente ti scatenano una leucemia).



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