Ti rispondo quello che ti ho risposto alla pagina 1 di questo stesso thread:alfaa ha scritto:Cioè il suo vaccino per ora non ha dato nessun risultato degno di rilievo?
E aggiungo quanto sintetizzato a pagina 2:Dora ha scritto:Il grande equivoco causato da questi articoli giornalistici (ed evidentemente favorito dal modo in cui il professor Caruso e i suoi colleghi hanno deciso di rivolgersi alla stampa) è che NON VIENE SPECIFICATO A CHIARISSIME LETTERE CHE QUESTO E' UN VACCINO TERAPEUTICO, OVVERO UNA IMMUNOTERAPIA, O UN SOSTEGNO AL SISTEMA IMMUNITARIO, O COME VOLETE DEFINIRE UN VACCINO CHE NON SERVE A PREVENIRE L'INFEZIONE.alfaa ha scritto:Ho riletto meglio questo articolo ma quindi se andasse in porto rimani comunque infettivo per gli altri o no? Che significa portatore sano? Io credevo che quello che dovrebbe fare questo vaccino lo facesse oggi la haart,cioè il virus lo abbiamo ma è inoffensivo.
E un altro grande equivoco è che non si spiega in modo ancora più chiaro che fino ad ora l'AT20 è stato sperimentato solo su 24 persone in terapia antiretrovirale (anzi 18, che hanno ricevuto o 1 o 2 somministrazioni del "vaccino", perché gli altri 6 hanno ricevuto un placebo), con viremie stabilmente al di sotto delle 50 copie/ml, nadir dei CD4 superiore a 200 cellule/mm3 e numero dei CD4 superiore a 350. E quello che il trial ha mostrato è che l'AT20
- 1. è stato ben tollerato, senza eventi avversi gravi e irreversibili;
2. non si sono visti cambiamenti significativi nei parametri di laboratorio, né nel numero dei CD4, né nelle viremie (la ART non è stata sospesa) e questo è considerato una conferma della sicurezza virologica e immunologica del "vaccino" (ci mancava pure che rendesse le viremie incontrollabili ... ricordiamoci, però, che un "vaccino terapeutico" deve permettere di mantenere le viremie irrilevabili in assenza di ART);
3. si sono prodotti degli anticorpi contro il peptide sintetico AT20, capaci di dirigersi contro la proteina p17.
Ora, io non vorrei sembrare la solita disfattista, ma a me pare che sia un poco prematuro parlare di "vaccino anti-AIDS", che sia cosentino, bresciano, made-in-Italy o quel che volete, quando ancora non c'è uno straccio di prova di efficacia. Non parliamo, poi, di avere questo "vaccino anti-AIDS" pronto fra un anno (o anche cinque).
E direi anche che vedo poca differenza fra lo stile comunicativo dell'ufficio stampa dell'ISS e quello "home made" del professor Caruso (l'avevamo già notato anni fa, ahimè - dunque nulla di nuovo).
Altro, al momento, non so dirti. Né mi risulta che la fase II sia iniziata da qualche parte.Dora ha scritto:Per mettere un punto alla vicenda del "vaccino Caruso" e in attesa dei risultati della prossima fase di sperimentazione, nello spirito di questo thread ho pensato che sia utile raccogliere alcuni "red flags": questioni critiche, che possono spingerci a pensare che il modo in cui la stampa ha presentato questo candidato "vaccino terapeutico AT20" sia stato sopra le righe, enfatico e decisamente eccessivo.
- Che la proteina p17 abbia il ruolo nella patogenesi della malattia da HIV che il professor Caruso le attribuisce lo dice solo il professor Caruso stesso. Cioè: in 20 anni che Caruso ci lavora sopra, nessun gruppo di ricerca indipendente ha confermato questa ipotesi patogenetica.
Questo è un punto che volgarmente potremmo definire: "se la suona e se la canta da solo".
La sperimentazione è stata una fase I, su un numero di pazienti molto ridotto, e ha dato delle risposte esclusivamente sulla sicurezza del candidato vaccino terapeutico e sulla sua immunogenicità, non sulla sua efficacia.
Questo è un punto che volgarmente potremmo definire: "nessuno sa se 'sta roba funziona".
Chi produce l'AT20 è la stessa società - Medestea - che ha finanziato Vannoni e la Stamina Foundation e che è specializzata nella produzione di creme anticellulite e integratori alimentari.
Questo è un punto che volgarmente potremmo definire: "va bene che pecunia non olet, ma insomma!!"
Altri sponsor al momento non ce ne sono e questo fa pensare che - nonostante la fame assoluta di qualcosa che porti a una cura dell'HIV - nessuna casa farmaceutica importante, nessun gruppo di ricerca internazionale abbia interesse in questo "vaccino terapeutico".
Questo è un punto che volgarmente potremmo definire: "se non vuoi cadere nella paranoia del complotto internazionale, fatti un esame di coscienza e chiediti perché sei da solo".
Alla luce dei punti esposti sopra, l'aver fatto (o lasciato) credere che il suo gruppo di lavoro ha in mano una via per una cura funzionale e che questa via sia rapida non depone a favore dell'onestà della strategia comunicativa del professor Caruso.
Questo è un punto che volgarmente potremmo definire: "Dio li fa e poi li accoppia".
- Commenta Puzzle: Però è coerente con un'azienda che è stata multata 15 volte per pubblicità ingannevole.
E questo mi permette di integrare il punto dicendo:
Se qualcuno avesse altre bandierine rosse da aggiungere, me le segnali e aggiornerò il post.
Perché strano? Sono giornali non specializzati e prevalentemente della sua città natale a parlare bene di Caruso e del suo vaccino, nella stampa scientifica non ne parla nessuno, è completamente ignorato.Però è strano allora che se ne parli cosi bene
Il problema, semmai, è che il Ministro della Salute si presti a questa cialtronata campanilistica di premi preventivi e a far circolare la menzogna che un vaccino già ci sia.