- Inizia un thread di suggerimenti per il weekend.
Letture da farsi senza fretta e senza troppa fatica, in un momento di tranquillità.
Articoli in open access, su argomenti specificamente dedicati alla cura dell'infezione da HIV o su temi in qualunque modo connessi alla ricerca.
Forse qualche settimana ce ne sarà più d'uno, forse capiterà che io salti qualche settimana se non avrò sotto mano articoli adatti. Forse non saranno sempre articoli su riviste scientifiche e potranno essere proposte letture da altre fonti.
Tuttavia, pur cercando di rimanere nello spirito rilassato che vorrei caratterizzasse questo thread, vorrei provare a dare una certa continuità nei tempi e una certa armonia negli argomenti.
Chi avesse suggerimenti di lettura da proporre è caldamente invitato a partecipare.



Il trapianto di cellule staminali nelle strategie per curare l'HIV/AIDS
Cominciamo per questo fine settimana con una review sui trapianti di staminali nelle strategie di cura scritta da Gero Hütter: un autore che non ha bisogno di presentazioni, poiché è l'unico uomo al mondo che può vantarsi di aver curato l'unico altro uomo al mondo guarito dall'HIV e al cui geniale lavoro è dedicato l'intero thread [SUCCESSI] Il paziente tedesco II.

Hütter, oggi alla Universitätsklinikum Carl Gustav Carus der TU Dresden, ha pubblicato tre giorni fa su AIDS Research and Therapy Stem cell transplantation in strategies for curing HIV/AIDS.
Poiché la replicazione di HIV è prevalentemente limitata a cellule del sistema immune quali i linfociti T e i macrofagi, è sensato considerarla un'infezione ematologica e cercare delle strategie di tipo ematologico per trattarla o addirittura curarla. Gli sviluppi in campo oncologico nei trapianti di staminali ematopoietiche o di altri tipi di cellule immunitarie e di terapia genica hanno stimolato fin dagli anni '80 del secolo scorso molte ricerche per curare l'infezione da HIV.
Hütter racconta dunque brevemente la storia di queste ricerche fin da quando i trapianti di staminali sono diventati un trattamento standard sia per leucemie e linfomi, sia per malattie non oncologiche come l'anemia aplastica o la talassemia. Spiega la differenza fra trapianti autologhi e allogenici e la delicatezza del problema di trovare il giusto donatore quando le staminali trapiantate non sono quelle stesse del paziente. Spiega come si è arrivati a tentare trapianti di staminali in persone con HIV e il tipo di problemi che si sono dovuti affrontare, per esempio con l'interazione fra chemioterapie pre-trapianto e certi antiretrovirali e con la discussione se sia o meno opportuno sospendere la ART nei giorni e settimane attorno al trapianto.
Racconta la storia delle trasfusioni di linfociti T tentate fin dagli inizi dell'epidemia e oggi completamente cambiate per i progressi dell'ingegneria genetica, che permette di modificare i linfociti T autologhi grazie ai recettori chimerici per l'antigene (CAR).
Racconta come si è arrivati a utilizzare e poi anche creare cellule staminali e linfociti T resistenti all'HIV, poiché incapaci di esprimere il recettore CCR5 che è una delle vie di accesso che il virus usa per entrare nelle cellule. Spiega gli ovvi vantaggi e i possibili svantaggi di questi trapianti.
Conclude con i limiti della terapia genica e le sue prospettive per curare HIV.
Buona lettura e buon weekend!