Ma su questo proprio non ci piove. Cioè...la privatizzazione per via costituzionale che hanno fatto, gli ha disintegrato il bilancio ed è la causa della richiesta di bailout. Non ci piove su questo...sebbene i conti pubblici irlandesi non brillavano (ma non erano poi nemmeno così tanto fuori posto).skydrake ha scritto:Ti faccio i complimentI CD4lover, ma la tua analisi dell'Irlanda è riduttiva.
Il loro deficit è crollato del 18% solo perché il loro governo decise due anni prima di nazionalizzare le loro principali banche, in bancarotta. Sicché si ritrovarono un mostruoso 31% di deficit da pochi punti di percentuale consueti. Il boccone però si è rivelato piú grosso delle capacita dello stato irlandese mandando gambe all'aria, costringendolo a chiedere il bailout. L'anno successivo si sono ritrovati con un "addirittura" meno 13%, non un "solo" meno 13%, perché, se da un lato non hanno dovuto nazionalizzare ulteriori banche, dall'altro l'economia prIvata era andata a rotoli.
Il caso Irlanda rappresenta forse l'opposto dell'Italia: di come un economia privata, al seguito dello scoppio di una bolla immobiliare e sopratutto da una bolla finanziaria (causa la tendenza ad indebitarsi senza ritegni dei privati), sia riuscita a distruggere il bilancio di uno Stato con tutti i conti in ordine. In Italia il settore pubblico ha i conti tutti fuori posto e si va avanti solo grazie alla resistenza dell'economia privata (e alla proverbiale tendenza al risparmio dei privati), economia sempre piú tartassata dallo Stato centrale (e "territoriale", ossia comuni, provincie e sopratutto regioni), incapace di ridurre le sue spese correnti e operare seri tagli strutturali.
Il mio commento si riferiva non tanto alle cause della crisi, quanto alla manovra (ringraziando l'UE) che sono stati in grado di approntare, riducendo di fatto il numero di banche principali a 2, per poi rifinanziarle per rimettere in moto l'economia.
Cosa che qui non sta accadendo e che sta deprimendo sempre di più l'economia italiana, che come giustamente dici, si regge grazie all'esercito di PMI che abbiamo nel territorio.
Sta di fatto che l'Irlanda si è mossa bene, molto bene nella risoluzione della crisi che a tempi di record stava diventando un vero e proprio disastro finanziario.
Con un disavanzo di bilancio del genere (mi riferisco al bilancio 2010) si fa ben poca strada!
Le soluzioni che hanno adottato sono state di tipo costruttivo...non c'è stato lo zampino delle lobbies.
Il significato della mia analisi sulla situazione irlandese era più del tipo..."Ecco cosa succede in un paese ove la politica funziona, e dove il sistema Stato, difende le proprie componenti."
Il tutto quando in Italia, per difendere il solito circo dell'1% della popolazione (a dirla grossa), si fa pagare il conto ai soliti noti...deprimendo sempre più l'economia.
Per questo io mi domando....ma alla Bocconi....siamo sicuri che insegnano realmente economia?
Staremo a vedere quello che accadrà.
Una cosa è certa....la nostra spesa pubblica è enorme....ma è enorme a causa di voci di spesa che in un paese avanzato non dovrebbero esistere.
Basti vedere quanto ci costa la politica in Italia. Non sto dicendo di far lavorare i nostri politici gratis...ma allineare il costo della politica a quello di modelli come la Germania, la Francia, l'Irlanda stessa, comporterebbe un calo della spesa annuale di decine di miliardi di Euro.
C'è qualcosa che non funziona...è evidente...in un paese ove, la crisi sarebbe facilmente controllabile come il nostro (grazie alla presenza di queste voci di spesa, il cui taglio risulterebbe NON depressivo), perchè si fa esattamente la cosa più sbagliata?
Forse non capiscono che più la gente si impoverisce...o per le tasse, o per il lavoro che non c'è...più l'economia va in sofferenza...specialmente la nostra, con tutte e imprese private che abbiamo.
Per non parlare poi di tutte le risorse finanziarie il cui disimpegno comporterebbe un forte abbattimento del debito sovrano che pesa sulle nostre schiene.
Basterebbero dismissioni immobiliari per 150 miliardi di euro...e quindi, meno della metà del patrimonio immobiliare statale...per poter raffreddare gli animi ed avere tutto il tempo di costruire solidi firewalls anticrisi nel giro di qualche anno, basato su politiche di crescita e sviluppo e sopratutto detassazione!
Per non parlare delle liberalizzazioni che si potrebbero operare...trasporti pubblici su scala nazionale in primis. Ma invece nulla...le lobbies vincono sempre.
Basti vedere le farmacie...per fare un altro esempio (che non c'entra nulla con le liberalizzazioni)...bisognerebbe vedere i servizi delle Iene riguardo la frode MILIARDARIA che Federfarma compie indisturbata ogni giorno.
@friendless
Dipende dalla tua banca...diciamo che di solito, ogni conto corrente che supporta la funzione di deposito titoli, ti permette di intervenire in tutti i principali mercati telematici del mondo.
Quindi in linea di massima, la mia risposta è sì.
Ovviamente...i miei sono solo consigli basati su analisi personali eh...non vi voglio vendere nulla, ne invitare ad investire soldi in prodotti più o meno rischiosi che siano per un mio tornaconto personale
