Melisanda ha scritto:Vado un attimo in OT per quanto riguarda l'HIV, restando però nel ''complottismo'' in generale e riferendomi solo all'Italia, perché è la realtà che conosco: il complottismo non nasce a caso, e può essere in parte interpretato, a mio avviso, come una reazione miscredente alla versione ''ufficiale'' a seguito di ciò che è avvenuto e scoperto successivamente in certi periodi storici, grazie all'apporto di nuove rivelazioni. (…)
Senz’altro, hai ragione. Nella storia di ogni Paese ci sono episodi oscuri, congiure, tentativi di complotto mai spiegati fino in fondo. E il fatto che non sia mai stata detta una parola storica o processuale definitiva su alcuni episodi che hanno portato il lutto in tante famiglie pesa sulla storia recente dell’Italia e assume un peso maggiore proprio nei momenti più difficili, di maggiore tensione politica, in cui la percezione della nostra fragilità sociale ed esistenziale si fa più acuta e più dilagante la nostra confusione.
La fiducia nel prossimo viene messa a una prova così dura che è facile cadere nel tranello logico: se una persona è cattiva, allora tutti gli uomini sono cattivi; se qualcuno l’ha fatta sporca una volta, allora tutti sono scorretti o disonesti e non aspettano altro che di fare del male proprio a me. In questo modo ci si consegna al ruolo di vittima e si rischia di perdere la capacità di reagire e di affrontare la propria vita con il senso della responsabilità personale che ciascuno di noi ha nei confronti del proprio destino.
Questo corrisponde alla logica del dire “se Dio non c’è (o è morto, il che psicologicamente è lo stesso), allora nulla ha più senso”. È quello che porta ad affidarsi a una religione o a un’ideologia che ci fornisce già pronta una spiegazione di quel che ci accade, basta soltanto adattare pochi principi semplici al nostro caso personale.
Gestire la complessità di un mondo come il nostro è sempre più difficile e può per molti essere un’impresa scoraggiante, ed è per questo che tendiamo a delegare la spiegazione di come funziona il mondo a qualche sistema filosofico più o meno totalizzante, che tende ad escludere come irrilevante o addirittura impossibile la casualità: perché il caso porta disordine all’interno di un sistema di senso altrimenti ordinato e perfetto.
Ora, poi, che le grandi religioni e le ideologie del 19° e del 20° secolo sono in una crisi apparentemente definitiva, hanno trovato enorme diffusione ricette ipersemplificate come il New Age, che spiegano ogni dettaglio dell'infinita complessità che ci circonda con quattro regolette che stendono il medesimo balsamo su ogni ferita. E dove non arriva l'auto-consolazione, interviene l'angoscia di non capire cose tanto più grandi di noi e l'ossessivo chiedersi "cui prodest" - perché a qualcuno deve per forza far comodo che a noi la vita vada da schifo.
Ma estrapolare da qualche episodio di congiura la convinzione che tutto complotta contro di noi è un sintomo che qualcosa di profondo non funziona nella nostra percezione del mondo, che abbiamo perso i contatti con la realtà esterna e le nostre fantasie dominano la nostra razionalità al punto da metterla a tacere.
Quando questo accade su temi vitali come la gestione della nostra salute, abbiamo gli effetti devastanti che ben conosci.
la ''fantascienza'' che a volte circola in giro, con conseguenze più o meno gravi e spiacevoli per chi crede aprioristicamente sposando tesi bislacche
Qui tocchi una questione cruciale, che hai segnalato anche prima parlando dei mass media.
A quanto dici vorrei soltanto aggiungere che il ruolo di Internet nella diffusione di quelle che definisci “tesi bislacche” è di fornire una enorme cassa di risonanza: non importa quanto siano folli e illusorie le idee di una persona, grazie alla Rete troverà sempre qualcuno, in qualche parte del mondo, felice di rinforzarle e dare loro diffusione.
Purtroppo non tutti hanno la possibilità, la voglia e la forza di cercare o approfondire, approfondire significa ''studiare'' cercare informazioni corrette, per corrette intendo correlate da documenti, prove certe, o almeno in assenza di queste ultime, almeno da ricostruzioni logiche, razionali che possano aiutare le persone a scegliere con consapevolezza la propria verità sia da una parte che dall'altra, dire che l'HIV non esiste e che è tutto un complotto per arricchire le case farmaceutiche, svilisce anni e anni di attivismo e di ricerca che ci ha permesso di sopravvivere.
Non posso che darti ragione. E quello che cerchiamo di fare in questo forum è esattamente aiutare chi legge a distinguere fra fandonie auto-consolatorie e ricerche che possono dare speranza. Questo è quello che rende questo forum diverso dagli altri, non soltanto in italiano.
Ed è per questo che qui è più facile che in altri forum trovare persone che non si fanno abbindolare dai titoloni ad effetto sul “vaccino pontino” o dai maneggi in Rete di un oscuro ricercatore in cerca di persone disperate cui vendere il suo yoghurt magico.
Quando avete invitato Leon e me a collaborare con il forum, noi abbiamo subito concordemente impostato i nostri interventi in modo da costruire un patrimonio di discussioni che seguissero l’evolversi delle ricerche e tendessero a separare quelle che abbiamo sempre chiamato “bolle di sapone” dal lento lavorio degli scienziati, che con immane fatica forniscono pezzi di conoscenza per comprendere sempre meglio questa infezione.
Abbiamo cercato di raccontare la storia delle ricerche e degli innumerevoli fallimenti per far capire come certe scoperte non nascano nel vuoto, oppure già formate e perfette come Atena dalla testa di Zeus, proprio perché questo spiega perché - senza cadere nell'angoscia dei complotti - una cura a questa infezione ancora non ci sia.
Questo è quello che trovi nella sezione “Verso una cura” e in qualche thread della sezione “Scoperte e progressi in campo HIV”.