Paura: la mia storia
Inviato: martedì 9 luglio 2019, 14:39
Salve, sono un ragazzo di 26 anni del sud Italia.
Ho scoperto di essere sieropositivo il mese scorso e già dall'8 giugno prendo la terapia con Tivicay+Descovy.
Ad aprile ho iniziato ad avere tutto d'un tratto dei problemi a livello sessuale, con presenza di sangue nello sperma e dolore atroce nell'eiaculare. Dopo vari controlli, ecografie che escludevano tumori e cisti, un andrologo mi ha diagnosticato una brutta prostatite curata poi con antibiotici e antinfiammatori con aggiunta di integratori specifici perché la spermiocoltura e lo spermiogramma mi avevano indicato come sterile. Al passare delle settimane lo sperma é diventato quasi normale (solo in po' grumoso) il dolore è scomparso. Decido di ripetere gli esami e siccome sono quasi un infermiere (mi manca la tesi) mi viene qualche dubbio e aggiungo alla lista degli esami il test hiv.
Ecco, una mazzata mi colpisce in pieno: test elisa positivo confermato dal WB. Panico.
Chiamo il numero verde hiv e mi faccio dare i contatti del centro malattie infettive più vicino e prenoto un appuntamento. La dottoressa fa l'anamnesi e le dico quali possano essere state secondo me le cause del contagio (puntura accidentale durante il tirocinio in ospedale o rapporti a rischio con un ragazzo con il quale ebbi una storia)ma comunque, oramai non importava più il come è il perché.
Faccio altri test e i risultati sono :
cd4 a 423 e virus a 26000 circa.
Deduco che quindi si tratta di una infezione risalente sicuramente alla prima metà del 2017 perché fino alla fine del 2016 ho donato sangue senza alcun problema.
Di nuovo panico. Inizio a collegare tanti sintomi e segni che il mio corpo mi stava dando: raffreddore con catarro che non passa da dicembre 2018, brufoli e crosticina sul naso che non guariscono, perdita di peso, dolori passeggeri al fegato, stanchezza, episodi febbrili senza senso apparente, caduta abbondante di capelli da due anni.
Situazione attuale: dopo un mese di terapia mi sento più o meno come prima, ho un dolore (la sensazione é come quella di un peso che "tira") a livello del colon discendente o della milza, bruciore di stomaco continuo e mal di testa. Ieri ho fatto il controllo mensile i cui risultati saranno pronti tra una decina di giorni. Ho paura, ho un senso di angoscia persistente. Ho ansia ogni volta che sento qualche doloretto. La dottoressa dice che ho preso l'infezione in tempo e che non sono in aids e che con la terapia dovrei vivere bene come qualsiasi altro essere umano.
Le parole però non mi bastano.... Ho bisogno di conoscere altre storie come la mia e magari sentire il parere di chi sta vivendo questa situazione. Scusate la scrittura poco fluente e qualche errore di battitura.
Ho scoperto di essere sieropositivo il mese scorso e già dall'8 giugno prendo la terapia con Tivicay+Descovy.
Ad aprile ho iniziato ad avere tutto d'un tratto dei problemi a livello sessuale, con presenza di sangue nello sperma e dolore atroce nell'eiaculare. Dopo vari controlli, ecografie che escludevano tumori e cisti, un andrologo mi ha diagnosticato una brutta prostatite curata poi con antibiotici e antinfiammatori con aggiunta di integratori specifici perché la spermiocoltura e lo spermiogramma mi avevano indicato come sterile. Al passare delle settimane lo sperma é diventato quasi normale (solo in po' grumoso) il dolore è scomparso. Decido di ripetere gli esami e siccome sono quasi un infermiere (mi manca la tesi) mi viene qualche dubbio e aggiungo alla lista degli esami il test hiv.
Ecco, una mazzata mi colpisce in pieno: test elisa positivo confermato dal WB. Panico.
Chiamo il numero verde hiv e mi faccio dare i contatti del centro malattie infettive più vicino e prenoto un appuntamento. La dottoressa fa l'anamnesi e le dico quali possano essere state secondo me le cause del contagio (puntura accidentale durante il tirocinio in ospedale o rapporti a rischio con un ragazzo con il quale ebbi una storia)ma comunque, oramai non importava più il come è il perché.
Faccio altri test e i risultati sono :
cd4 a 423 e virus a 26000 circa.
Deduco che quindi si tratta di una infezione risalente sicuramente alla prima metà del 2017 perché fino alla fine del 2016 ho donato sangue senza alcun problema.
Di nuovo panico. Inizio a collegare tanti sintomi e segni che il mio corpo mi stava dando: raffreddore con catarro che non passa da dicembre 2018, brufoli e crosticina sul naso che non guariscono, perdita di peso, dolori passeggeri al fegato, stanchezza, episodi febbrili senza senso apparente, caduta abbondante di capelli da due anni.
Situazione attuale: dopo un mese di terapia mi sento più o meno come prima, ho un dolore (la sensazione é come quella di un peso che "tira") a livello del colon discendente o della milza, bruciore di stomaco continuo e mal di testa. Ieri ho fatto il controllo mensile i cui risultati saranno pronti tra una decina di giorni. Ho paura, ho un senso di angoscia persistente. Ho ansia ogni volta che sento qualche doloretto. La dottoressa dice che ho preso l'infezione in tempo e che non sono in aids e che con la terapia dovrei vivere bene come qualsiasi altro essere umano.
Le parole però non mi bastano.... Ho bisogno di conoscere altre storie come la mia e magari sentire il parere di chi sta vivendo questa situazione. Scusate la scrittura poco fluente e qualche errore di battitura.