Ricette mediche

La condizione di sieropositività, la malattia da HIV e relativi problemi, di salute e no.
Marco_pa
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Ricette mediche

Messaggio da Marco_pa » venerdì 18 gennaio 2019, 14:47

Salve a tutti, volevo chiedere un’informazione e al contempo confrontarmi con le vostre esperienze.
È normale che per ogni richiesta specialistica che faccia (dentista, oculista, dermatologo, ecc.) il mio medico curante debba scrivere “... in paziente in hiv+”?
Anche a voi capita? È giusto? E la privacy?



Dodi75
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Re: Ricette mediche

Messaggio da Dodi75 » venerdì 18 gennaio 2019, 19:07

Il medico dovrebbe evitare di indicare la patologia, soprattutto sulle prescrizioni. Potrai informare tu lo specialista se necessario per una corretta valutazione del quesito medico.
Per i pazienti HIV+ va sempre tutelata la riservatezza della patologia, anche in campo medico.



_andrea_
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Re: Ricette mediche

Messaggio da _andrea_ » sabato 19 gennaio 2019, 13:21

Cambia medico :x :x


sono un uomo tutto casa e chiesa..........quello che mi frega è il percorso

skydrake
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Re: Ricette mediche

Messaggio da skydrake » sabato 19 gennaio 2019, 13:33

Avrebbe un senso solo se tu fossi in AIDS conclamato, con pochissimi CD4 rimasti e gli altri medici dovessero prendere degli accorgimenti particolari (anche se non ho idea quali per un oculista a cui vai per farti cambiare la gradazione degli occhiali).

Diversamente, cambia medico.



gandalf
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Re: Ricette mediche

Messaggio da gandalf » domenica 20 gennaio 2019, 16:52

Il compito del medico curante è quello di scrivere il codice di esenzione nella ricetta o nella richiesta di prestazione medico diagnostica. Scrivere su una richiesta per una prestazione medico specialistica lo stato patologico del paziente può essere ricondotto a violazione deontologica per cui il medico può essere denunciato dal paziente all'ordine dei medici. Diversamente sarebbe se al paziente si presenta ad esempio una grave ed inusuale problematica alla vista che richiede indagine a 360 gradi, in questo caso è consuetudine medica di scrivere una lettera accompagnatoria formale indirizzata allo specialista, laddove si rende edotto il collega sulle patologie gravi da cui si sa essere infetto per certo il paziente, sempre che il paziente stesso autorizzi e non si senta in grado di informare direttamente lo specialista.
Pertanto ogni violazione gratuita e non autorizzata è riconducibile violazione dell codice deontologico.



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