
#CROI2019 - 12 ANNI DOPO IL BERLIN PATIENT, IL LONDON PATIENT RIAPRE LA SPERANZA DI UNA REMISSIONE A LUNGO TERMINE DELL'INFEZIONE DA HIV
L'abbiamo anticipato ad ottobre e, rompendo l'embargo, stanotte sembra darne conferma il CROI: pare che Timothy Ray Brown non sia più solo e che dopo il Berlin Patient anche il London Patient sia stato curato dall'HIV.
Già il titolo della presentazione di Ravindra Gupta - Sustained HIV-Remission Following Homozygous CCR5 delta32 Allogenic HSCT - ci aveva messi sull'avviso. Ora, in attesa di avere a disposizione le slides e che esca a breve un articolo su Nature, ci sono le breaking news dei media americani - dal New York Times (H.I.V. Is Reported Cured in a Second Patient, a Milestone in the Global AIDS Epidemic) alla CNN (London patient might be second to be cured of HIV).
Jon Cohen ne scrive sulle news di Science e il suo titolo è meno sensazionalistico, più dubitativo, e anche più rispettoso dell'impostazione che Gupta e colleghi hanno scelto di dare alla presentazione della notizia, parlando di remissione e non tout court di cura: Has a second person with HIV been cured?
Anche Science Alert rispetta la delicatezza della questione parlando di remissione a lungo termine: Breakthrough: A Second HIV Patient Has Gone Into 'Long-Term' Remission.
Nelle fonti che ho citato sono riportati i commenti di tanti ricercatori, tutti felici e soddisfatti.
La sostanza della storia è questa: il London Patient, un uomo che ha scelto per ora di rimanere anonimo, insieme all'HIV ha sviluppato un Linfoma di Hodgkin che si è rivelato resistente alle chemioterapie.
Nel maggio 2016 è stato dunque sottoposto a un regime di condizionamento più leggero di quello affrontato da Timothy Brown (senza total body irradiation), seguito da un trapianto di staminali CCR5Δ32, cioè prive del recettore CCR5 che HIV usa per penetrare nella cellula.
Ha avuto un episodio di Graft vs Host più leggero di quello avuto da Timothy, localizzato solo nell'intestino.
Nel settembre 2017 ha sospeso la cART.
Da allora la viremia di HIV è risultata irrilevabile nel sangue e anche il DNA virale è stato rilevato - a livelli molto bassi - in un solo caso, dubbio perché forse si è trattato di una contaminazione del campione.
Sono dunque passati 18 mesi e il London Patient è in remissione non solo per il linfoma, ma anche per l'HIV.
I suoi medici parleranno di cura vera e propria non prima che siano passati un paio d'anni. Ma già questo risultato è straordinario, perché ci dice che, per quanto il trapianto di staminali allogeniche sia una procedura da attuarsi solo in caso di concomitante patologia oncologica, è possibile ottenere una remissione dell'infezione da HIV in modo assai meno traumatico di quello attraverso il quale Timothy Brown è stato curato:
- - con un condizionamento meno devastante
- con una Graft più leggera
- e certo, sì, con delle staminali CCR5 negative.
Da un poster che Guido Kobbe presenterà mercoledì, sentiremo anche del Düsseldorf Patient, di cui già avemmo notizia al CROI 2016. Forse un terzo paziente in remissione dopo trapianto di staminali difettive per trattare una leucemia mieloide acuta (come quella di Timothy).
Il London e il Düsseldorf Patient hanno ricevuto il trapianto grazie a staminali raccolte nella banca europea dell'ICISTEM - International Collaboration to guide and investigate the potential for HIV cure by Stem Cell Transplantation.