A denti stretti, per sorridere.

La condizione di sieropositività, la malattia da HIV e relativi problemi, di salute e no.
Adentistretti
Messaggi: 2
Iscritto il: sabato 4 gennaio 2020, 21:45

A denti stretti, per sorridere.

Messaggio da Adentistretti » mercoledì 8 gennaio 2020, 21:15

Ho tardato a scrivere su questo forum, ma so quanto la mia testimonianza possa essere preziosa agli occhi di quelli che cercano conforto tra questi "argomenti" vari, come preziose lo sono state per me le tante che ho letto, quando due anni e mezzo fa, a soli 23 anni, il mondo mi crollava addosso e pensavo che non sarei riuscito a sopportare un'ingiustizia simile.
Così la reputo questa scoperta, un'ingiustizia, perché ho rischiato solo due volte (e non è un numero inventato) e oggi ne pago le conseguenze.
Conseguenza, quella dell'infezione Hiv, che non vivo male a dire il vero, soprattutto dal punto di vista di salute. Con una precisa aderenza alla cura nel giro di 4 mesi riuscii ad azzerare la viremia le cui copie erano abbastanza elevate, ma non ricordo il numero esatto, e i miei cd4 inizialmente 400, salirono a 800 fino a stabilizzarsi. Ad oggi nessun problema di salute, se non qualche leggerissimo fastidio alle articolazioni quando metto in pausa lo sport ed è l'unica preoccupazione in quanto temo che intorno ai 40, spero non prima, questi fastidi possano accentuarsi, ma senza dubbio ci saranno le opportune soluzioni.
Soluzioni che ricercatori e medici hanno trovato e trovano ogni giorno, migliorando la vita di ognuno di noi, e salvando quella di noi sieropositivi. Da questa esperienza, mi sono allontanato dalla fede, ricevuta come educazione di crescita, ma praticata poco, sostenendo dunque che "gli dei" da pregare e ringraziare sono quelli che con mezzi idonei ci salvano la vita.
È filato tutto liscio in questo paio di anni, ora però questa situazione di tranquillità (da subito raggiunta, per fortuna) e di accettazione dell'infezione inizia a traballare poiché capisco quando sia difficile dire e parlare del proprio stato sierologico ad una persona che si frequenta da mesi e che vuoi molto bene.
Usando comunque una certa attenzione nei nostri rapporti sessuali, spero che maturino i tempi, specie dentro di me, per fare questo passo (per me enorme) e spero di trovare un buon riscontro, ma tutto ciò mi spaventa un po'.
Cerco, nelle mie possibilità di essere un ragazzo ottimista, di non lasciarmi abbattere dalle difficoltà che bisogna affrontare perché mi sono promesso dal primo giorno che a denti stretti avrei affrontato tutto senza cadere e per ora sono in piedi, forte e vigoroso.
Vorrei abbracciare ogni utente di questo forum e nell'abbraccio trasmettere un po' di coraggio e tutto il sostegno possibile.



Mandrake
Messaggi: 897
Iscritto il: venerdì 2 febbraio 2018, 17:04

Re: A denti stretti, per sorridere.

Messaggio da Mandrake » giovedì 9 gennaio 2020, 16:37

Bravo, spirito giusto per affrontare questo inghippo che la vita ci ha riservato.
Bravo che l'hai capito e constatato subito che è solo una rogna come le altre. Sul fatto dei 40 anni, beh, pensiamo prima ad arrivarci ;) Hai la metà degli anni, quindi su, fra 20 anni ce l'avranno tolta di dosso.
La fede? Lasciamo perdere… il nostro Dio si chiama scienza, se fosse per quelli della chiesa saremmo estinti tra bocche di fuoco perché pecchiamo e facciamo cose "contro natura" ;)

in tutto questo, da dove scrivi? Nord anche tu?



Cucaio

Re: A denti stretti, per sorridere.

Messaggio da Cucaio » giovedì 9 gennaio 2020, 18:47

Adentistretti ha scritto:
mercoledì 8 gennaio 2020, 21:15
Ho tardato a scrivere su questo forum, ma so quanto la mia testimonianza possa essere preziosa agli occhi di quelli che cercano conforto tra questi "argomenti" vari, come preziose lo sono state per me le tante che ho letto, quando due anni e mezzo fa, a soli 23 anni, il mondo mi crollava addosso e pensavo che non sarei riuscito a sopportare un'ingiustizia simile.
Così la reputo questa scoperta, un'ingiustizia, perché ho rischiato solo due volte (e non è un numero inventato) e oggi ne pago le conseguenze.
Conseguenza, quella dell'infezione Hiv, che non vivo male a dire il vero, soprattutto dal punto di vista di salute. Con una precisa aderenza alla cura nel giro di 4 mesi riuscii ad azzerare la viremia le cui copie erano abbastanza elevate, ma non ricordo il numero esatto, e i miei cd4 inizialmente 400, salirono a 800 fino a stabilizzarsi. Ad oggi nessun problema di salute, se non qualche leggerissimo fastidio alle articolazioni quando metto in pausa lo sport ed è l'unica preoccupazione in quanto temo che intorno ai 40, spero non prima, questi fastidi possano accentuarsi, ma senza dubbio ci saranno le opportune soluzioni.
Soluzioni che ricercatori e medici hanno trovato e trovano ogni giorno, migliorando la vita di ognuno di noi, e salvando quella di noi sieropositivi. Da questa esperienza, mi sono allontanato dalla fede, ricevuta come educazione di crescita, ma praticata poco, sostenendo dunque che "gli dei" da pregare e ringraziare sono quelli che con mezzi idonei ci salvano la vita.
È filato tutto liscio in questo paio di anni, ora però questa situazione di tranquillità (da subito raggiunta, per fortuna) e di accettazione dell'infezione inizia a traballare poiché capisco quando sia difficile dire e parlare del proprio stato sierologico ad una persona che si frequenta da mesi e che vuoi molto bene.
Usando comunque una certa attenzione nei nostri rapporti sessuali, spero che maturino i tempi, specie dentro di me, per fare questo passo (per me enorme) e spero di trovare un buon riscontro, ma tutto ciò mi spaventa un po'.
Cerco, nelle mie possibilità di essere un ragazzo ottimista, di non lasciarmi abbattere dalle difficoltà che bisogna affrontare perché mi sono promesso dal primo giorno che a denti stretti avrei affrontato tutto senza cadere e per ora sono in piedi, forte e vigoroso.
Vorrei abbracciare ogni utente di questo forum e nell'abbraccio trasmettere un po' di coraggio e tutto il sostegno possibile.
Affronto brevemente le due questioni centrali che hai posto in questo scritto:
1) Sfiga.
Non ti sentire l'uomo più sfigato del mondo c'è anche chi,come il sottoscritto,si è infettato a seguito di un'unica situazione a rischio a seguito di rottura di un preservativo non buono; e non mi sento uno sfigato... poteva capitare, faccio e ho fatto molto sex,la malattia oggi è cronica. Peggio essere investiti sulle strisce...
2) Chi rifiuta il tuo affetto perché hai questo piccolo handicap che non è minimamente fonte di pericolo per il prossimo vuol dire che non ti ama.
Non farti troppi problemi,su questo devi essere spietato.
Quando mi è successo il mio compagno di allora (che era negativo e tale è rimasto perché siamo una coppia aperta e usavamo sempre il condom tra noi) mi ha continuato a voler bene e anzi si è legato a me ancora di più.



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