Nuovo coronavirus e HIV: le raccomandazioni del Comitato tecnico sanitario per la lotta all'Aids
Nuovo coronavirus e HIV: le raccomandazioni del Comitato tecnico sanitario per la lotta all'Aids
I dati scientifici attualmente disponibili non sono sufficienti per affermare che una persona con HIV (PLWHIV) abbia un maggiore rischio di contrarre l’infezione da nuovo coronavirus. Non ci sono quindi indicazioni specifiche per le persone con HIV, se non quella di attenersi alle misure igienico sanitarie indicate dal Ministero della Salute e la raccomandazione di rimanere il più possibile in casa e uscire solo in caso di comprovata necessità. Ciò è ancora più importante per le persone con HIV immunodepresse (CD4<500). Riguardo i farmaci antiretrovirali assunti dalle persone con HIV si sottolinea che al momento non ci sono evidenze che questi offrano protezione contro il contagio da nuovo coronavirus. Queste le indicazioni del Comitato tecnico sanitario per la lotta all'Aids.
HIV e COVID-19
Le persone con HIV in trattamento antiretrovirale efficace, con un numero di CD4 maggiore di 500 e con viremia controllata, per i dati oggi a disposizione, se contraggono il Covid-19 non hanno un rischio di peggior decorso rispetto a una persona HIV-negativa. Però, come per la popolazione generale, hanno maggiori probabilità di sviluppare forme gravi di malattia le persone anziane e quelle con patologie sottostanti, quali ipertensione, problemi cardiaci o diabete e i pazienti immunodepressi (per patologia congenita o acquisita o in trattamento con farmaci immunosoppressori, trapiantati).
Farmaci antiretrovirali e nuovo coronavirus
Al momento non esistono evidenze che gli antiretrovirali utilizzati nella terapia di COVID-19 (inibitori delle proteasi) possano fornire protezione efficace contro il contagio da SARS-Cov-2 nelle persone che li assumono per l’infezione da HIV.
Centri clinici e visite programmate, prelievi, ritiro farmaci
I centri di Malattie Infettive, che generalmente curano le persone con HIV, oggi sono in prima linea nel fronteggiare la pandemia. Per questo molti centri hanno modificato la loro operatività e adottato procedure locali per l’assistenza ordinaria, la consegna dei farmaci antiretrovirali, i prelievi e la gestione delle urgenze delle persone con HIV. Per tutto ciò che non riveste carattere di urgenza, molti centri hanno provveduto a posticipare gli appuntamenti.
Le modifiche delle normali procedure sono state adottate al fine di ridurre l’afflusso di persone presso gli ospedali,come da indicazioni di sanità pubblica diramate a tutta la popolazione. Naturalmente, se avete concordato la necessità di recarvi al centro clinico, ricordate di portare con voi l’autocertificazione necessaria per ogni spostamento.
Per qualsiasi dubbio rivolgersi al medico curante e/o al Centro in cui si è in trattamento.
Fonte: http://www.salute.gov.it/portale/news/p ... ro&id=4251
HIV e COVID-19
Le persone con HIV in trattamento antiretrovirale efficace, con un numero di CD4 maggiore di 500 e con viremia controllata, per i dati oggi a disposizione, se contraggono il Covid-19 non hanno un rischio di peggior decorso rispetto a una persona HIV-negativa. Però, come per la popolazione generale, hanno maggiori probabilità di sviluppare forme gravi di malattia le persone anziane e quelle con patologie sottostanti, quali ipertensione, problemi cardiaci o diabete e i pazienti immunodepressi (per patologia congenita o acquisita o in trattamento con farmaci immunosoppressori, trapiantati).
Farmaci antiretrovirali e nuovo coronavirus
Al momento non esistono evidenze che gli antiretrovirali utilizzati nella terapia di COVID-19 (inibitori delle proteasi) possano fornire protezione efficace contro il contagio da SARS-Cov-2 nelle persone che li assumono per l’infezione da HIV.
Centri clinici e visite programmate, prelievi, ritiro farmaci
I centri di Malattie Infettive, che generalmente curano le persone con HIV, oggi sono in prima linea nel fronteggiare la pandemia. Per questo molti centri hanno modificato la loro operatività e adottato procedure locali per l’assistenza ordinaria, la consegna dei farmaci antiretrovirali, i prelievi e la gestione delle urgenze delle persone con HIV. Per tutto ciò che non riveste carattere di urgenza, molti centri hanno provveduto a posticipare gli appuntamenti.
Le modifiche delle normali procedure sono state adottate al fine di ridurre l’afflusso di persone presso gli ospedali,come da indicazioni di sanità pubblica diramate a tutta la popolazione. Naturalmente, se avete concordato la necessità di recarvi al centro clinico, ricordate di portare con voi l’autocertificazione necessaria per ogni spostamento.
Per qualsiasi dubbio rivolgersi al medico curante e/o al Centro in cui si è in trattamento.
Fonte: http://www.salute.gov.it/portale/news/p ... ro&id=4251
Re: Nuovo coronavirus e HIV: le raccomandazioni del Comitato tecnico sanitario per la lotta all'Aids
Sì, tutto bene in teoria nell'articolo, ma noi sieropositivi siamo costretti a frequentare ambienti a rischio (ospedali, ambulatori, medici, farmacie) più spesso che altri a causa delle analisi periodiche, alle visite, ma anche la fornitura dei farmaci per le quali ci dobbiamo recare in ospedale ogni due mesi, e in qualche Regione ogni mese.
(Per gli esami e le visite ho insistito per anni con la dottoressa che passasse da tre a quattro mesi, dato che la viremia è sotto il limite da due decenni, ora con l'emergenza Coronavirus, siamo improvvisamente passati a 5 mesi).
Poi un pensiero va a chi è più preoccupato di noi, come i trapiantati che hanno visite e disposizione di farmaci mensili, chi è in dialisi, gli emofiliaci che devono fare gli esami del sangue settimanalmente, ma anche altri sofferenti di patologie croniche.
Il "restate a casa!" personalmente lo seguirei più che volentieri, non mi infastidisce, anzi... fra internet, la TV, con i gatti e il mio piccolo giardino me ne starei in casa per mesi, con la spesa online, aspettando la fine di questo incubo. Purtroppo fra l'hiv ed altre patologie dovute all'età, non mi è concesso.
Per questo penso di essere come s+ più a rischio del normale cittadino, nonostante il parere del "Comitato tecnico sanitario per la lotta all'Aids
", ma non per eventuali "gravità" in caso di infezione, quanto perché sia più alta la probabilità di infezione per il fatto di essere costretto, più di altri, a frequentare posti ad alto rischio fra ospedale, controlli ambulatoriali, medico di base e farmacia, luoghi ricettacoli di germi.
(Per gli esami e le visite ho insistito per anni con la dottoressa che passasse da tre a quattro mesi, dato che la viremia è sotto il limite da due decenni, ora con l'emergenza Coronavirus, siamo improvvisamente passati a 5 mesi).
Poi un pensiero va a chi è più preoccupato di noi, come i trapiantati che hanno visite e disposizione di farmaci mensili, chi è in dialisi, gli emofiliaci che devono fare gli esami del sangue settimanalmente, ma anche altri sofferenti di patologie croniche.
Il "restate a casa!" personalmente lo seguirei più che volentieri, non mi infastidisce, anzi... fra internet, la TV, con i gatti e il mio piccolo giardino me ne starei in casa per mesi, con la spesa online, aspettando la fine di questo incubo. Purtroppo fra l'hiv ed altre patologie dovute all'età, non mi è concesso.
Per questo penso di essere come s+ più a rischio del normale cittadino, nonostante il parere del "Comitato tecnico sanitario per la lotta all'Aids
", ma non per eventuali "gravità" in caso di infezione, quanto perché sia più alta la probabilità di infezione per il fatto di essere costretto, più di altri, a frequentare posti ad alto rischio fra ospedale, controlli ambulatoriali, medico di base e farmacia, luoghi ricettacoli di germi.
Re: Nuovo coronavirus e HIV: le raccomandazioni del Comitato tecnico sanitario per la lotta all'Aids
Ciao hai perfettamente ragione. Io mi dovrei recare in ospedale per il ritiro dei farmaci il 2 Aprile ed uscire dal mio comune di residenza, spero valga l’ autocertificazione e non mi facciano storie.
Re: Nuovo coronavirus e HIV: le raccomandazioni del Comitato tecnico sanitario per la lotta all'Aids
Ciao, stessa mia situazione, devo spostarmi dal comune di residenza e non ho nessun documento che attesti la prenotazione farmaci e non mi hanno mai rilasciato ricevuta di consegna, magari per poterla allegare al l'autocertificazione.... Se qualcuno si è già trovato in questa situazione magari ci può dare info... Grazie
Re: Nuovo coronavirus e HIV: le raccomandazioni del Comitato tecnico sanitario per la lotta all'Aids
portati il foglio della ASL (quello dell'esenzione) che attesta la tua patologia
sono un uomo tutto casa e chiesa..........quello che mi frega è il percorso
Re: Nuovo coronavirus e HIV: le raccomandazioni del Comitato tecnico sanitario per la lotta all'Aids
Anche io sono nella stessa situazione, devo portare la ricetta prescitta dal medico e l'autocertificazione.
Re: Nuovo coronavirus e HIV: le raccomandazioni del Comitato tecnico sanitario per la lotta all'Aids
Io non ho nessuna ricetta , la fa l’infettivologo in reparto e poi scendo in farmacia ospedaliera per il ritiro dei farmaci. Basta l’autocertificazione a questo punto. Sara’ cura di chi ferma(se mi fermano ) accertare la veridicita’ della mia dichiarazione.
Re: Nuovo coronavirus e HIV: le raccomandazioni del Comitato tecnico sanitario per la lotta all'Aids
La vedo brutta parlare di terapie con un agente di polizia, che magari non sa neanche cosa è una esenzione 020.tonio ha scritto: ↑lunedì 23 marzo 2020, 21:54Io non ho nessuna ricetta , la fa l’infettivologo in reparto e poi scendo in farmacia ospedaliera per il ritiro dei farmaci. Basta l’autocertificazione a questo punto. Sara’ cura di chi ferma(se mi fermano ) accertare la veridicita’ della mia dichiarazione.
Sarà inoltre difficile che riescano a verificare sul posto, visto che dovrebbero contattare Infettivologia, in che questo momento stanno saltando da un'emergenza all'altra.
Almeno porta, oltre l'esenzione, anche una confezione vecchia di antiretrovirali. È facile verificare al volo cosa sono e forse capiranno.
Re: Nuovo coronavirus e HIV: le raccomandazioni del Comitato tecnico sanitario per la lotta all'Aids
Ho solo il promemoria rilasciato dal reparto . Non c’e’ scritto “prescrizione farmaci”, dunque posso dire che ho una visita . La verifica verra’ fatta successivamente , non di certo possono chiamare in reparto con l’emergenza in corso, ne’ posso rimanere senza farmaci. Siamo in guerra.
Re: Nuovo coronavirus e HIV: le raccomandazioni del Comitato tecnico sanitario per la lotta all'Aids
l'autocertificazione è valida fino a prova contraria..........sta alle forze dell'ordine provare il contrario, e nel tuo caso se verificassero, troverebbero che dici il vero.
sono un uomo tutto casa e chiesa..........quello che mi frega è il percorso