È quello che pensavo anch'io, ma non sono un medico e quindi non voglio pronunciarmi. Ho letto qui sul forum che viene escluso, ma non trovo più il post.
È arrivato il vaccino contro COVID-19: domande e risposte per le persone con HIV
Re: È arrivato il vaccino contro COVID-19: domande e risposte per le persone con HIV
Re: È arrivato il vaccino contro COVID-19: domande e risposte per le persone con HIV
Ehm,
il Darunavir-Cobicistat è approvato anche come PrEP per l'HIV. Tutti gli antiretrovirali PrEP fungono anche, e soprattutto, come antiretrovirali per le terapie per i sieropositivi.
Con il COVID-19 la cosa è simile. Si replica sfruttando una proteasi simile (ma non uguale) a quella che usa l'HIV, quindi si è ipotizzato che gli inibitori della proteasi per l'HIV possano funzionare anche come inibitori della proteasi per il COVID-19.
Re: È arrivato il vaccino contro COVID-19: domande e risposte per le persone con HIV
Quindi secondo te Sky chi assume Darunavir-cobicistat può considerarsi abbastanza al sicuro anche da un'eventuale infezione da Covid19?. Io credo che se è stato approvato dall'Aifa ci sarà un qualche studio che ne ha dimostrato l'efficacia.
Re: È arrivato il vaccino contro COVID-19: domande e risposte per le persone con HIV
No, @skydrake non ha detto che gli inibitori della proteasi possano prevenire dall'infezione da SARS-CoV-2.
Gli inibitori della proteasi sono approvati dall’AIFA per la terapia dell’infezione da HIV, e che mi risulti non sono esattamente i più favoriti tra i candidati all’uso come PrEP.
Ma, tornando a SARS-CoV-2: di questo virus non si sa molto, lo stesso uso degli inibitori della proteasi nella terapia è frutto di una “botta di culo” perché in linea di principio non dovrebbero proprio avere un aggancio al virus (come Andrea Savarino ha spiegato con cura nel suo articolo del 2005 https://www.sciencedirect.com/science/a ... 3205000880)...
Insomma: l’unica profilassi pre esposizione per SARS-CoV-2 è stare a casa.
Qualunque farmaco per HIV voi prendiate, non dà alcuna garanzia, ma neppure una promessa vaga di proteggervi da SARS-CoV-2 come la PrEP fa con HIV.
State a casa.
Gli inibitori della proteasi sono approvati dall’AIFA per la terapia dell’infezione da HIV, e che mi risulti non sono esattamente i più favoriti tra i candidati all’uso come PrEP.
Ma, tornando a SARS-CoV-2: di questo virus non si sa molto, lo stesso uso degli inibitori della proteasi nella terapia è frutto di una “botta di culo” perché in linea di principio non dovrebbero proprio avere un aggancio al virus (come Andrea Savarino ha spiegato con cura nel suo articolo del 2005 https://www.sciencedirect.com/science/a ... 3205000880)...
Insomma: l’unica profilassi pre esposizione per SARS-CoV-2 è stare a casa.
Qualunque farmaco per HIV voi prendiate, non dà alcuna garanzia, ma neppure una promessa vaga di proteggervi da SARS-CoV-2 come la PrEP fa con HIV.
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Re: È arrivato il vaccino contro COVID-19: domande e risposte per le persone con HIV
Per favore, chi pensa di essere protetto dal coronavirus perché prende antiretrovirali e non si fida di quello che abbiamo ripetuto Uffa ed io ascolti questa intervista a Massimo Oldrini, presidente LILA:
Re: È arrivato il vaccino contro COVID-19: domande e risposte per le persone con HIV
Ho trovato questo articolo
https://www.scmp.com/news/china/society ... HTIJDi_QM4
non ci ho capito nulla perché è in inglese
https://www.scmp.com/news/china/society ... HTIJDi_QM4
non ci ho capito nulla perché è in inglese

Re: È arrivato il vaccino contro COVID-19: domande e risposte per le persone con HIV
Però sembra (dall'intervista) che la Lila si concentri soprattutto sulle minoranze dei tossicodipendenti e dei carcerati (come i Radicali) Nulla in contrario, ma dimenticano sempre i 150.000 (probabilmente più) sieropositivi che vivono in Italia (molti dei quali realmente immunodepressi) e nessun suo intervento, come associazione, nei confronti del governo.
Ai fini della protezione dal Covid-19 per i sieropositivi porta nel suo sito le stesse indicazioni copiate dal ministero della salute, uguali per qualunque altro cittadino italiano, che leggo su tutti i quotidiani.
Mi ha "colpito" nell'intervista, il fatto per Massimo Oldrini sia "grave" che nell'autocertificazione una persona debba dichiarare il suo stato di sieropositività, dando per scontato che, fermato da un controllo, il poliziotto lo consideri un "mutante" e non come una persona in stato di necessità. (Al poliziotto non interessa nulla della sieropositività, vuole solo controllare che non ci siano raggiri o truffe).
Non ho mai amato la Lila, sempre considerati solo chiacchiere, pari alla loro ignavia in questa emergenza. Associazione fine a sé stessa che vive in funzione della paura dei s+, mentre in tanti, tantissimi anni, non hanno mai educato (ma soprattutto in questa occasione) a liberarsi dei pregiudizi e dello stigma. Anzi, da ciò che ho ascoltato, non lo si deve dichiarare, bisogna nasconderlo, rendendo la situazione della persona sieropositiva che cambia Comune per le sue regolari analisi, ancor più ansiosa.
Re: È arrivato il vaccino contro COVID-19: domande e risposte per le persone con HIV
Sai bene quello che penso degli eccessi ideologici e dell'inadeguatezza delle associazioni, LILA in testa, però credo che l'attenzione a tossicodipendenti e carcerati non sia da giudicare con tanta severità: in questo momento stanno soffrendo ancora più del solito e probabilmente molto di più di quanto soffrano le persone con HIV in generale, che vedono ristretti i loro movimenti come tutto il resto della popolazione.Puzzle ha scritto: ↑mercoledì 15 aprile 2020, 16:07Però sembra (dall'intervista) che la Lila si concentri soprattutto sulle minoranze dei tossicodipendenti e dei carcerati (come i Radicali) Nulla in contrario, ma dimenticano sempre i 150.000 (probabilmente più) sieropositivi che vivono in Italia (molti dei quali realmente immunodepressi) e nessun suo intervento, come associazione, nei confronti del governo.
Ai fini della protezione dal Covid-19 per i sieropositivi porta nel suo sito le stesse indicazioni copiate dal ministero della salute, uguali per qualunque altro cittadino italiano, che leggo su tutti i quotidiani.
Mi ha "colpito" nell'intervista, il fatto per Massimo Oldrini sia "grave" che nell'autocertificazione una persona debba dichiarare il suo stato di sieropositività, dando per scontato che, fermato da un controllo, il poliziotto lo consideri un "mutante" e non come una persona in stato di necessità. (Al poliziotto non interessa nulla della sieropositività, vuole solo controllare che non ci siano raggiri o truffe).
Non ho mai amato la Lila, sempre considerati solo chiacchiere, pari alla loro ignavia in questa emergenza. Associazione fine a sé stessa che vive in funzione della paura dei s+, mentre in tanti, tantissimi anni, non hanno mai educato (ma soprattutto in questa occasione) a liberarsi dei pregiudizi e dello stigma. Anzi, da ciò che ho ascoltato, non lo si deve dichiarare, bisogna nasconderlo, rendendo la situazione della persona sieropositiva che cambia Comune per le sue regolari analisi, ancor più ansiosa.
Certo che chi è immunodepresso vive con angoscia e difficoltà accresciuta questa epidemia di coronavirus, hai ragione. E certo che le associazioni dovrebbero fare molto di più. Che poi siano intellettualmente e operativamente in grado di farlo, non so. Non ho contatti, vedo solo la loro azione pubblica.
Ci tenevo a far sentire la voce di Oldrini sulla questione degli antiretrovirali contro il SARS-CoV-2 perché si aggiunge a quanto Uffa ed io abbiamo scritto in questi mesi e avevo la speranza che chi non dà credito a noi lo dia almeno a una figura più istituzionale e faccia tutto quanto è possibile per non mettere ancora di più a rischio la sua salute.
Se ci fosse una voce più qualificata e credibile, la segnalerei volentieri.
Re: È arrivato il vaccino contro COVID-19: domande e risposte per le persone con HIV
Se qualcuno ha voglia e tempo di tradurre ...

Su Lancet HIV: COVID-19 in patients with HIV: clinical case series
Commento di Keith Alcorn su Nam-AIDSmap: COVID-19 in Barcelona: first cases in people living with HIV reported
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