Non posso dimenticarli, sono stati strepitosi e vorrei riviverli qualche volta.
In uno ero tipo Indiana Joens, nell’altro ero in esplorazione spaziale misto Star Trek e Star Wars.
Quando mi sono svegliato, ho guidato per andare al lavoro pensando di trovarmi dentro una X-Wing.


Tornando ai farmaci, sono sempre farmaci. Il vero problema rimane nel dilettarsi ad elencare tutti gli effetti collaterali possibili cui la casa farmaceutica DEVE scrivere per evitare possibili denunce.
Sul DOVATO ancora c’era scritto LIPODISTROFIA fino a poco tempo fa ma ormai e’ una patologia scomparsa.
Nella sfiga dell’HIV godiamoci la fortuna di avere farmaci avanzatissimi che ci rendono non reilevabili.
Se penso poi alla durata della vita, mio nonno e’ arrivato a 92 anni, suo fratello a 93. Se anche dovessi arrivare a 70 cosa sarebbe meglio fare? Rimuginare sul morire a 70 anni o godersi la vita che stiamo vivendo?
Il mondo e’ bello o fa schifo in base a come lo approcciamo noi stessi. La componente psicologica con l’avanzare dei farmaci e’ diventata sicuramente dominante rispetto ai possibili effetti collaterali.
Un po’ come quelli che stanno inchiodati nel traffico di Roma, si lamentano del ritardi, delle macchine, della gente e poi se gli dici di andare magari in bicicletta al lavoro ti guardano con sdegno essendo la bicicletta un mezzo da immigrato (nella loro testa bacata ovviamente).