Privacy e Centri di Riferimento

La condizione di sieropositività, la malattia da HIV e relativi problemi, di salute e no.
Mandrake
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Re: Privacy e Centri di Riferimento

Messaggio da Mandrake » giovedì 26 maggio 2022, 6:31

Andr4us ha scritto:
giovedì 26 maggio 2022, 0:23
Io scrivo pochissimo, ma stavolta rispondo, per questo e per tanti altri motivi decisi di curarmi all'estero nel privato ovviamente , molto lontano dall'Europa prendendo un aereo facendo esami una volta l'anno e comprandomi i generici di farmaci non più coperti da brevetto a circa 25 euro a confezione, gli esami completi li pago circa 100 euro, con piccole oscillazioni dipendenti dal cambio non sono poi prezzi assurdi, (circa 300 euro all'anno valgono la mia privacy)sinceramente la 020 vista in tutta Italia in tutti gli ospedali ai vari Cup o farmacie non fa proprio per me, poi è ovvio anche nel privato ed all'estero si può incontrare la persona maleducata e poco sensibile però devo dire che mi è successo solo una volta abbastanza recentemente e vi assicuro che non ci sono andato leggero, visto che sto pagando do e pretendo il massimo rispetto, ho solo voltato le spalle dicendo che avrei fatto tutto da un'altra parte ed avrei informato la direzione, che dopo 15 minuti mi ha richiamato scusandosi formalmente per il comportamento della reception, ma ero già andato da un'altra parte pagando più o meno 20 euro in più, chi non mi merita non merita nemmeno i miei soldi e la mia fiducia. È vero vivo in Italia meno di sei mesi l'anno avrei potuto fare tutto gratis avere farmaci di ultima generazione risparmiarmi tra scali vari tra andata e ritorno 3 giorni di viaggio ma ho fatto due conti e la mia privacy vale molto di più che una schedatura permanente, poi ognuno fa le proprie scelte solo che vedere quello che è successo a questo ragazzo e tante altre storie simili se non peggiori oltre a farmi arrabbiare (e sono educato) mi fa proprio pensare che ho fatto la scelta giusta perché conoscendomi, anche se adesso sono vecchietto se quella farmacista lo avesse fatto a me una denuncia penale nei miei confronti non me l'avrebbe tolta nessuno con tutti i problemi e le spese varie in termini di tempo stress soldi, una bazzecola rispetto ai 300 annui che spendo per curarmi.
Ma onestamente queste fisse della privacy non le capisco: ormai ho capito che siamo dei numeri, di quello che fai/hai a quelli degli ospedali frega zero. È il loro lavoro e basta.
Seguendo la vostra (di chi si tutela la privacy dai sanitari) logica è come se uno non dovesse portare i soldi in una tale banca perché ci lavora uno che conosce la cugina della zia e poi va dicendo a tutti delle sue ricchezze/debiti.

Secondo me il concetto vostro di privacy è troppo estremizzato: un conto è non farsi vedere coi farmaci dal tizio che ti sei fatto su grindr la sera prima, un altro è quello di aver paura dei medici che lo vanno a raccontare: ma chi vi pensa…
Poi dei soldi ognuno ne fa quel che vuole, ma arrivare a prendersi i generici nei paesi sottosviluppati pur di non curarsi in Italia perché si viene sputtanati no



Ghigo
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Re: Privacy e Centri di Riferimento

Messaggio da Ghigo » giovedì 26 maggio 2022, 7:41

D'accordissimo con te Mandrake. A me non può fregate di meno se il medico di base, i farmacisti ospedalieri, infermieri e medici quando vado a fare visite, vedano la mia esenzione. Per me avere l'HIV non è una vergogna da nascondere ad ogni costo a tutto il mondo.
Tutta questa ossessione per la privacy mi pare un modo di imporsi un autostigma, che nel 2022 sarebbe anche ora di superare. Chi sa perché chi ha il diabete o altre patologie non ha tutte queste paranoie.



Andr4us
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Re: Privacy e Centri di Riferimento

Messaggio da Andr4us » giovedì 26 maggio 2022, 9:03

Se hai il diabete la tua donna con cui ha fatto sempre sesso protetto e ti chiede di farlo senza e tu onestamente glielo dici non passa da amore della sua vita a voglio stare sola ho bisogno di tempo x me ma non è per questo o forse sì anche per questo mi vuoi condannare se ho paura delle malattie, e la precedente a cui lo hai detto subito per correttezza quando ci si lascia ti fa dei ricatti più o meno velati e poi lo dice in giro ad una sua amica, che tu conosci e che ti chiama dall'altro del mondo per dirti ma è vero che sei sieropositivo. In un mondo ideale i sanitari hanno il segreto professionale ma se per un prelievo anche in una grande città tipo Roma o Milano o anche una visita o altro uno o una ti riconosce la prima cosa che farà quando torna a casa al marito sarà: mi raccomando non dirlo a nessuno sai che xxxxxxxxx è sieropositivo, il marito poi chiama il fratello ''oh non dirlo a nessuno ma lo sai che xxxxxx è sieropositivo me lo ha detto mia moglie che lavora lì'' questo succede perché questa è la natura umana e se sei una persona minimamente pubblica non penso faccia piacere, quindi io ho deciso visto che figli vista l'età non li devo avere e ovviamente ho solo rapporti protetti, che della mia condizione lo devono sapere solo 4/5 Persone a più di 10000km in un Paese in cui non vivo e dove passo 5 giorni max una settimana l'anno, lì veramente non frega niente di chi sei, è un segreto che morirà con me e con la mia ultraottantenne mamma. Meno di 1500 euro l'anno (10 15 giorni di lavoro) tra tutto ed una settimana di ferie sono niente rispetto ad altre conseguenze, non posso andare a lavorare negli Emirati Arabi o in Arabia o in paesi simili pazienza ma non ci sarei andato lo stesso quindi come si dice a Roma sti ..,.....



doctorsmile
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Re: Privacy e Centri di Riferimento

Messaggio da doctorsmile » giovedì 26 maggio 2022, 21:06

C’e’ anche la via di mezzo, uno cerca di non pubblicizzare la propria malattia, ma se capita che l’infermiere e’ un mio conoscente/amico/parente pazienza ! la salute prima della privacy, non si puo’ vivere nella paura. riferisco la mia esperienza, se qualcuno che conosci in ambito ospedaliero viene a scoprirlo durante le sue mansioni, parla con naturalezza come se parlassi di qualsiasi altro acciacco, li spiazzi.



DaitarnIII
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Re: Privacy e Centri di Riferimento

Messaggio da DaitarnIII » venerdì 27 maggio 2022, 14:30

Mah...al mio reparto di infettivologia (in Sicilia), mi hanno detto che della mia sieropositività non spunta quasi da nessuna parte, mi hanno detto che neanche se vado al pronto soccorso di quello stesso ospedale lo saprebbero, figurarsi in una qualsiasi farmacia o dal medico di base.

Per il resto, Andr4us, se ti fa stare bene quello che fai continua a farlo, anche se proprio non lo capisco granchè. Preferisci i generici ai migliori farmaci (che generalmente sono quelli più moderni)...quello che ho imparato in questo tempo è che nell'ambiente sanitario la nostra patologia è vista come altre patologie e medici e infermieri non stanno rischiando condanne penali e licenziamenti per dire a pinco pallino della sieropositività...è tutto molto normale.



Mandrake
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Re: Privacy e Centri di Riferimento

Messaggio da Mandrake » venerdì 27 maggio 2022, 21:22

@andr4us su molte cose hai ragione, a cominciare che il segreto di questa roba morirà con noi. Però i farmaci sbagli a pagarteli e idem le analisi: hai paura che ti riconoscano, cambia ospedale a 100 km ma perché prendersi farmaci inferiori e pagarsi tutto?



Blast
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Re: Privacy e Centri di Riferimento

Messaggio da Blast » domenica 29 maggio 2022, 11:22

Andr4us ha scritto:
giovedì 26 maggio 2022, 9:03
Se hai il diabete la tua donna con cui ha fatto sempre sesso protetto e ti chiede di farlo senza e tu onestamente glielo dici non passa da amore della sua vita a voglio stare sola ho bisogno di tempo x me ma non è per questo o forse sì anche per questo mi vuoi condannare se ho paura delle malattie, e la precedente a cui lo hai detto subito per correttezza quando ci si lascia ti fa dei ricatti più o meno velati e poi lo dice in giro ad una sua amica, che tu conosci e che ti chiama dall'altro del mondo per dirti ma è vero che sei sieropositivo. In un mondo ideale i sanitari hanno il segreto professionale ma se per un prelievo anche in una grande città tipo Roma o Milano o anche una visita o altro uno o una ti riconosce la prima cosa che farà quando torna a casa al marito sarà: mi raccomando non dirlo a nessuno sai che xxxxxxxxx è sieropositivo, il marito poi chiama il fratello ''oh non dirlo a nessuno ma lo sai che xxxxxx è sieropositivo me lo ha detto mia moglie che lavora lì'' questo succede perché questa è la natura umana e se sei una persona minimamente pubblica non penso faccia piacere, quindi io ho deciso visto che figli vista l'età non li devo avere e ovviamente ho solo rapporti protetti, che della mia condizione lo devono sapere solo 4/5 Persone a più di 10000km in un Paese in cui non vivo e dove passo 5 giorni max una settimana l'anno, lì veramente non frega niente di chi sei, è un segreto che morirà con me e con la mia ultraottantenne mamma. Meno di 1500 euro l'anno (10 15 giorni di lavoro) tra tutto ed una settimana di ferie sono niente rispetto ad altre conseguenze, non posso andare a lavorare negli Emirati Arabi o in Arabia o in paesi simili pazienza ma non ci sarei andato lo stesso quindi come si dice a Roma sti ..,.....
Ma sei un vip? Adorissimo


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Re: Privacy e Centri di Riferimento

Messaggio da +27022019+ » lunedì 6 giugno 2022, 23:10

DaitarnIII ha scritto:
venerdì 27 maggio 2022, 14:30
Mah...al mio reparto di infettivologia (in Sicilia), mi hanno detto che della mia sieropositività non spunta quasi da nessuna parte, mi hanno detto che neanche se vado al pronto soccorso di quello stesso ospedale lo saprebbero, figurarsi in una qualsiasi farmacia o dal medico di base.

Per il resto, Andr4us, se ti fa stare bene quello che fai continua a farlo, anche se proprio non lo capisco granchè. Preferisci i generici ai migliori farmaci (che generalmente sono quelli più moderni)...quello che ho imparato in questo tempo è che nell'ambiente sanitario la nostra patologia è vista come altre patologie e medici e infermieri non stanno rischiando condanne penali e licenziamenti per dire a pinco pallino della sieropositività...è tutto molto normale.
Perchè siamo indietro col Fascicolo sanitario Elettronico



Andr4us
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Re: Privacy e Centri di Riferimento

Messaggio da Andr4us » domenica 12 giugno 2022, 19:11

Guardi il problema non è solo nel pubblico è proprio che nel Paese Italia il problema privacy è visto in modo diciamo diverso, anche nel privato dove si pagano fior di soldi (300 euro per fare un esempio reale per un esame diagnostico) ( in un stato asiatico con quella cifra si compra il generico dell'atripla per un anno e si fa la visita con l'infettivologo) i pazienti sono obbligati a dire in una sala affollatissima a tre addette al desk che lavorano gomito a gomito con gli altri due pazienti a 10cm l'esame a cui si dovranno sottoporre nonostante abbiano prenotato telefonicamente la prestazione e consegnino tessera sanitaria e carta d'identità ad una semplice segreteria, che non contenta ti potrebbe anche chiedere la ricetta per la prestazione nonostante tu stia pagando e magari non vuoi fare sapere alle tre addette ed agli altri due pazienti di lato che le prescrizioni sono di un infettivologo quindi quasi automaticamente che sei HIV+ , tre segretarie e due pazienti nonostante tu stia pagando assoceranno la tua faccia al tuo stato sierologico, ed un'altra decina di pazienti quelli vicino al desk sapranno che tu sei lì ad esempio per fare un tipo di esame specifico tipo tac ecografia e moc, nessuno si lamenta e tutto va bene, io all'estero prenoto quello che devo fare online mi presento mostro il mio documento e lì sì la privacy è rispettata come dice lei nessuno sa cosa sta facendo l'altro, i professionisti non si sognano nemmeno di dirti che cosa devi fare nemmeno in una postazione isolata come dovrebbe essere ,purtroppo la realtà è questa. Le ho fatto questo esemplo reale di un grande centro medico privato per dimostrarle che la privacy non è rispettata in Italia nemmeno da chi stai pagando profumatamente con i tuoi soldi e se provi a dire qualcosa a lamentarti ti ridono in faccia e ti dicono se non ti sta bene puoi andartene. In questo paese è normale quello che in altri è assurdo quindi pur nel privato se capiti in quel centro lungi da me generalizzare, circa 10 persone sapranno che sei lì per fare una prestazione specifica magari visita proctologica o moc, e se ti dice male e sei un po' impreparato 5 (tre segretarie di 20 anni) e altri due pazienti sapranno che sei sieropositivo . That's it.
Dimenticavo per questi fatti tra il sottoscritto ed il centro in questione, ci saranno dei risvolti giuridici nei prossimi anni ci saranno aggiornamenti, visti i tempi italiani.



Andr4us
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Re: Privacy e Centri di Riferimento

Messaggio da Andr4us » martedì 14 giugno 2022, 0:43

paziente ha scritto:
martedì 14 giugno 2022, 0:05
Il problema della privacy è nel privato come nel pubblico? Si è vero.
Cosa si può fare? Innanzitutto essere preparati e informati sui propri diritti, se nonostante ciò viene violata la privacy si può/deve denunciare.
Su alcuni centri diagnostici è vero quello che lei descrive, ma ne esistono anche altri con desk all'interno di una stanza con vetri in cui si entra 1 alla volta.
Lei si è rivolto all'estero, rispetto e ammiro che possa permetterselo, ma non è questa la soluzione in generale: la soluzione in generale è che invece di scappare tutti, chi in un modo chi nell'altro, si inizi a pretendere il rispetto della legge.
Vede lei ha centrato il problema in Italia si dà per scontato che io come paziente di quel centro così come tutti gli altri ovviamente e cosa ancor più grave anche gli accompagnatori di codesti, e poi magari anche la signora che sta facendo le pulizie, e per non farci mancare nulla mettiamoci anche il corriere che ritira le provette appoggiato al desk debbano sapere che tizio e lì per fare una gastroscopia che Caio deve fare un' anoscopia ad alta risoluzione, che Sempronio e non sempronia deve fare il Pap test e non ci vuole un'aquila ad associarlo ad essere gay, che la signora Maria deve fare una mammografia etc etc , a tutti va bene così perché è la normalità, nessuno si lamenta se lo fai sei tu lo strano il precisino rompiscatole lo scocciato strafottente, in altri paesi che qualcuno chiama terzo mondo io non conosco se il signor Lee è lì per un unghia incarnita o per una visita infettivologica, ed alla farmacia nessuno tranne il farmacista sa se sono lì per comprare 3 scatole di Viagra, una aspirina o sei scatole di atripla, per i risvolti giuridici della questione mi auguro di poterle far sapere tra qualche anno.



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