PEP dopo rapporto a rischi

Riservato ai sieronegativi che pensano di essere stati a rischio di contagio (NON rispondono medici, ma utenti volontari).
skydrake
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Re: PEP dopo rapporto a rischi

Messaggio da skydrake » sabato 18 febbraio 2017, 11:44

uffa2 ha scritto:Epatiti da terapia antiretrovirale? Forse bisognerebbe liberare i cani antidroga in quel reparto, chissà di cosa si fanno...

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...cercano di risparmiare sul budget, a costo di sparare supercazzole.



Raziel

Re: PEP dopo rapporto a rischi

Messaggio da Raziel » sabato 18 febbraio 2017, 20:44

Forse più che rischio epatite intendeva rischio di danno al fegato, ma per un mese, considerando che c'è chi li prende e li dovrà prendere, per decenni, mi sembra alquanto eccessivo. Siamo al solito discorso costi-benefici, se per un mese ti andrà in superlavoro il fegato pazienza se eviti l'hiv no?

Skydrake che è coinfetto, come ha scritto più volte, potrà essere più preciso sul tipo di ossidazione ed infiammazione costante che procura al fegato, e di riflesso a tutto l'organismo, avere hiv+hcv ma dover comunque prendere i farmaci. Una volta ho letto una tua discussione dove trattavi la questione degli antiossidanti, secondo me, perdonami, sbagliando senza controllo medico ma facendo da solo, perché sottoponevi a stress estremo i reni, come ti sei accorto tu stesso, senza un reale beneficio.



skydrake
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Re: PEP dopo rapporto a rischi

Messaggio da skydrake » domenica 19 febbraio 2017, 11:59

Raziel ha scritto:Forse più che rischio epatite intendeva rischio di danno al fegato, ma per un mese, considerando che c'è chi li prende e li dovrà prendere, per decenni, mi sembra alquanto eccessivo. Siamo al solito discorso costi-benefici, se per un mese ti andrà in superlavoro il fegato pazienza se eviti l'hiv no?

Skydrake che è coinfetto, come ha scritto più volte, potrà essere più preciso sul tipo di ossidazione ed infiammazione costante che procura al fegato, e di riflesso a tutto l'organismo, avere hiv+hcv ma dover comunque prendere i farmaci. Una volta ho letto una tua discussione dove trattavi la questione degli antiossidanti, secondo me, perdonami, sbagliando senza controllo medico ma facendo da solo, perché sottoponevi a stress estremo i reni, come ti sei accorto tu stesso, senza un reale beneficio.
Non stressavo i reni visto che prendevo più tipi di antiossidanti alcuni dei quali dai reni proprio non ci passano. La stessa vitamina C ne prendevo (e tuttora ne prendo) 180 mg al giorno, la quale è una dose piuttosto contenuta. Li assumevo sopratutto per il Truvada che allora prendevo. Passato ad altri antiretrovirali, mia infettivologa alla Clinica Metabolica di Modena piuttosto mi ha detto di insistere con la vitamina E, tra l'altro ad un dosaggio doppio del normale (ben 800 IU al giorno), perché è uno dei pochissimi integratori con diversi studi che mostrano la sua efficacia per chi è affetto da epatite C (ben più della silimarina, del cardo mariano, del cuore di carciofo ecc.). Tale consiglio della mia infettivologa del doppio dosaggio di vitamina E l'ho seguito, viceversa non ho mai integrato la vitamina D a 100.000 IU al mese (me lo ha proprio messo per iscritto), ma solo 25.000 IU e solo in autunno e inverno, perché il mio infettivologo non era proprio d'accordissimo con quello che mi prescriveva la mia infettivologa di Modena.
Il mio infettivologo invece è più cauto e "naturista" rispetto alla mia infettivologa di Modena, è stato lui a dirmi di prendere il lievito di riso rosso, anziché le statine, contro il colesterolo, nonché l'acido ursodesossicolico (contro i calcoli di colesterolo che avevo nella cistifellea).



flavioxx
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Re: PEP dopo rapporto a rischi

Messaggio da flavioxx » domenica 19 febbraio 2017, 13:44

...prendere l'acido ursodesossicolico (contro i calcoli di colesterolo che avevo nella cistifellea).
ma come lo hai preso? :lol:

cmq a Modena non capiscono un caxxo



skydrake
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Re: PEP dopo rapporto a rischi

Messaggio da skydrake » domenica 19 febbraio 2017, 23:47

flavioxx ha scritto:
...prendere l'acido ursodesossicolico (contro i calcoli di colesterolo che avevo nella cistifellea).
ma come lo hai preso? [emoji38]

cmq a Modena non capiscono un caxxo
Una compressa di 300 mg al giorno, per massimo sei mesi l'anno.
Dopo 3 anni, dall'ultima eco la situazione sembra molto migliorata (da tre calcoli ne ha visti uno piuttosto piccolo). In ogni caso non erano mai stati troppo grossi (meno di 1 cm).
È un ottimo risultato. Di solito l'acido ursodessossicolico è poco efficace. Funziona in grossomodo in un 20% dei casi.
Ma, a parte il controverso e pericoloso metodo del dottor. Clark, l'unica alternativa era l'asportazione chirurgica (è un tipo di calcoli alla cistifellea che con gli ultrasuoni non si frantumano).
Anni fa il mio infettivologo mi spedi dal chirurgo per i calcoli. La visita durò meno di 5 minuti. Lesse il referto della eco, mi chiese se mi avevano mai causato dolori, gli dissi di no e mi rispose tienileli finché cominciano a causarti dolori. Poi si asporteranno. Fine della visita.

Ora ha ben poco da asportare.
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ufficialegentlm
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Re: PEP dopo rapporto a rischi

Messaggio da ufficialegentlm » mercoledì 1 marzo 2017, 0:26

PER EFFETTUARE LA PEP BISOGNA ANDAR AL PRIMO PRONTO SOCCORSO ENTRO 72 Ore DAL RAPPORTO A RISCHIO...PRIMA VAI MEGLIO È OVVIAMENTE...TI DARANNO.UNA CURA DI 28 GIORNI.DOVE DOVRAI ASSUMERE UNA PILLOLA DI TRUVADA E UNA DI ISENTRES A MATTINA E DOPO 12 ORE SOLO UNA DI ISENTRES....DICONO CHE SON FARMACI POTENTISSIMI MA PERSONALMENTE A ME NON HAN FATTO NE CALDO NE FREDDO....FORSE MI DA PIU EFFETTI COLLATERALI UNA SEMPLICE ASPIRINA....QUINDI CARO AMICO SPERO DI AVERTI DELUCIDATO SU TUTTO



Wasim
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Re: PEP dopo rapporto a rischi

Messaggio da Wasim » giovedì 15 settembre 2022, 13:58

Ciao, il tuo era un caso ad alto rischio? La PEP e’ stata efficace? Un saluto



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