Il numero di giovanissimi imeni italiani che, dagli e ridagli, hanno fatto "pop" (via autoerotismo) sulle note di "Pensiero" piuttosto che di "Tanta voglia di lei" è incalcolabile.friendless ha scritto:Fogli
Sex symbol femminili anni 80
Re: Sex symbol femminili anni 80
Re: Sex symbol femminili anni 80
Io ho vissuto in un'isola felice. Dei miei amici omosessuali di quegli anni (ed erano una marea) soltanto DUE non lo erano apertamente. E intendo proprio davanti a chiunque, famiglie comprese. Anzi, uno ha fatto in modo nei primi anni di università di farsi trovare dalla madre a letto con il fidanzato, così ha risolto in fretta il problema.friendless ha scritto:In effetti gli anni 80 - e non parlo degli anni 50, parlo di soli trentanni fa - erano tutto un altro mondo per quanto riguarda l'omosessualità.
A milano non so come fosse (...)
Re: Sex symbol femminili anni 80
friendless ha scritto:Faccio un breve elenco e una riflessione sui sex symbol delle ragazze degli anni 80 in provincia (io abito in un paesino di campagna del nord italia e so per certo che in una città come milano le conoscenze i miti e i gusti erano più ampi e raffinati).
Allora c'erano:
Ciavarro, Fogli, Bowie, Cabrini e Bosè.
Ci credete se vi dico che bosè e bowie sono gay dichiarati e cabrini presunto?
Ma negli ingenui anni 80 nessuno né lo sapeva né lo sopettava perché, almeno qui in paese, i gay erano solo effeminati.
Eravamo proprio ingenui allora ... vivevamo - qui in campagna - nel mondo delle fiabe.
Non ho capito se Bosè fa parte dei gay effeminati o no...
Cabrini gay?... Mi sa che era una fantasia/voglia spacciata per verità da qualche buontempone..
Erano??? Sono tutti morti? Compresi i dichiarati sporcaccioni?
Io ho vissuto in un'isola felice. Dei miei amici omosessuali di quegli anni (ed erano una marea) soltanto DUE non lo erano apertamente.

Poevere le checche.. nessuno le vuole. Nemmeno le altre checche. Scherzo dai...
Re: Sex symbol femminili anni 80
Qualcuno sì, e son cose su cui fatico a scherzare anche a distanza di tanti anni.nordsud ha scritto:Erano??? Sono tutti morti? Compresi i dichiarati sporcaccioni?Io ho vissuto in un'isola felice. Dei miei amici omosessuali di quegli anni (ed erano una marea) soltanto DUE non lo erano apertamente.
Poevere le checche.. nessuno le vuole. Nemmeno le altre checche. Scherzo dai...
Altri li ho persi di vista, come è normale crescendo.
In certi casi, poi, la vita mi ha fatto un gran favore ad allontanarmeli, perché qualcuno era talmente pìrla che era proprio meglio perderlo che trovarlo.
P.S. Ma Uffaaa! È mai possibile che tu abbia censurato perfino una parola innocente come PÌRLA?!

Re: Sex symbol femminili anni 80
L'importante é stato averlo capitoIn certi casi, poi, la vita mi ha fatto un gran favore ad allontanarmeli, perché qualcuno era talmente pìrla che era proprio meglio perderlo che trovarlo.

Re: Sex symbol femminili anni 80
PETTEGOLE
non toccatemi il Miguelito mio nèèèè
ma pensa cosa ho trovato,ùe con sto video non esco dal 3d
ne sono certa


ma pensa cosa ho trovato,ùe con sto video non esco dal 3d








Re: Sex symbol femminili anni 80
Se ti riferisci a Milano o a un'altra grande città universitaria del nord, non fa testo. Sai quanti giovani, dopo un'infanzia e un'adolescenza nascosti, soffocando la propria sessualità, decidono poi di andare all'Università magari molto lontano da casa propria, magari al nord perchè sono migliori (...). Oppure si trasferiscono al nord perchè si trova facilmente più lavoro. E poi, lontano da casa e dai vincoli familiari e delle amicizie del paesino, dove tutti vedono mormorano, nella grande città finalmente urlano "Sono libeeeraaa!!!!!" e danno a sfogo tutta la loro gayezza, sbattendola in faccia agli altri (salvo poi tornare discreti, mogi e pii quando tornano al paesino dalla mamma). Ne conoscevo un paio effeminatissimi qui, con la ragazza in Sicilia. E quale è la capitale per antonomasia di questa transumanza dell'identità sessuale, la San Francisco italiana di tutti i giovani di campagna e delle piccoli paesini in fuga da una vita soffocante e opprimente?Dora ha scritto:Io ho vissuto in un'isola felice
Milano, la capitale della moda del design (chissà perchè).
Le domande più imbarazzanti dagli ipocondiaci le ricevo via PM. Una abbastanza ricorrente è: "
Ho scoperto che il mio compagno di appartamento (a Milano) è gay!!! Ho usato lo stesso water, gli stessi piatti e forchette!!! Cosa rischio????"
Oppure:
"Nella mio paesino in Calabria non ho mai conosciuto un gay, qui invece a Milano lo sono tutti! La scorsa settimana sono venuti in 6 a vedere il posto libero in appartamento e per me tutti e 6 erano gay. Uno è andato in bagno, ma poi ho subito pulito con l'amoniaca. Basterà?"
Re: Sex symbol femminili anni 80
Mi viene da paragonere il tuo aneddoto a quell'avvocato della difesa che fa calare i calzoni al suo cliente davanti al Giudice, e, siccome non può mostrare il pene (perché evirato o perché con problemi) lo scagiona dall'accusa di stupro. Ora, secondo te/voi, quell'avvocato che mette indignitosamente in mostra il proprio cliente è un buon Avvocato? Quel tuo amico che si è fatto trovare a letto con l'amante, e che ha sputtanato davanti a sua madre, è un buon amico? Ritornando all'avvocato, e supponendolo con cinquant'anni d'età, e,che lavori ancora in uno studio legate, quando la giurisprudenza/oratoria (secondo me) è uno dei migliori lavori che potrebbe intraprendere una bella e eclettica mente, secondo te/voi, é un avvocato affidabile o un quaraquaqua? Io, che so di chi stai parlando, e che l'ho letto tante volte in quei cazzeggi senza senso, concordo nel non tenerlo nella più minima considerazione e neanche ricordarsi di episodi da riportareAnzi, uno ha fatto in modo nei primi anni di università di farsi trovare dalla madre a letto con il fidanzato, così ha risolto in fretta il problema.


Re: Sex symbol femminili anni 80
Sì, lo so. È ben per questo che ho definito la Milano della mia adolescenza, e non tanto la città in generale, quanto proprio l'ambiente in cui sono cresciuta, un'isola felice. Non saprei come altro definirlo, ma essere omosessuali era normale. Anzi, forse così normale e diffuso da essere banale.skydrake ha scritto:Se ti riferisci a Milano o a un'altra grande città universitaria del nord, non fa testo.Dora ha scritto:Io ho vissuto in un'isola felice
Mi piacerebbe sapere che cosa gli rispondi.Le domande più imbarazzanti dagli ipocondiaci le ricevo via PM. Una abbastanza ricorrente è: "
Ho scoperto che il mio compagno di appartamento (a Milano) è gay!!! Ho usato lo stesso water, gli stessi piatti e forchette!!! Cosa rischio????"
Oppure:
"Nella mio paesino in Calabria non ho mai conosciuto un gay, qui invece a Milano lo sono tutti! La scorsa settimana sono venuti in 6 a vedere il posto libero in appartamento e per me tutti e 6 erano gay. Uno è andato in bagno, ma poi ho subito pulito con l'amoniaca. Basterà?"
Re: Sex symbol femminili anni 80
Sono due persone diverse. Dell'avvocato non ho nulla da dire, se non ringraziare i casi della vita; invece, l'amico che si è fatto trovare a letto con il suo ragazzo era poco più che un ragazzino e non sapeva come dirlo ai suoi. Forse ha usato il suo amico, forse il suo amico sapeva ed era consenziente, tanto più che non rischiava nulla più che qualche minuto di imbarazzo.flavio ha scritto:Mi viene da paragonere il tuo aneddoto a quell'avvocato della difesa che fa calare i calzoni al suo cliente davanti al Giudice, e, siccome non può mostrare il pene (perché evirato o perché con problemi) lo scagiona dall'accusa di stupro. Ora, secondo te/voi, quell'avvocato che mette indignitosamente in mostra il proprio cliente è un buon Avvocato? Quel tuo amico che si è fatto trovare a letto con l'amante, e che ha sputtanato davanti a sua madre, è un buon amico? Ritornando all'avvocato, e supponendolo con cinquant'anni d'età, e,che lavori ancora in uno studio legate, quando la giurisprudenza/oratoria (secondo me) è uno dei migliori lavori che potrebbe intraprendere una bella e eclettica mente, secondo te/voi, é un avvocato affidabile o un quaraquaqua? Io, che so di chi stai parlando, e che l'ho letto tante volte in quei cazzeggi senza senso, concordo nel non tenerlo nella più minima considerazione e neanche ricordarsi di episodi da riportareAnzi, uno ha fatto in modo nei primi anni di università di farsi trovare dalla madre a letto con il fidanzato, così ha risolto in fretta il problema.![]()
Io non mi sento in alcun modo di giudicarlo, perché ricordo quanto gli pesasse non riuscire a parlare con sua madre e quanto lo desiderasse.
In effetti, la trovata fu ottima: sua mamma si stupì, soprattutto perché lui aveva sempre portato in casa tante ragazze fingendo di avere con loro chissà che storie appassionate. Ma nel giro di poco si abituò alla situazione e riuscì a mediare con il padre.