ZITTA, ché fai alzare lo spread!isabeau ha scritto:buon per loro quelli ke riescono a campare dignitosamente o meglio ancora agiatamente,non ho nulla in contrario anzi..parlo di ki con il lavoro ce màgnà hai presente???parlo di quella categoria li'
quelli ke quando l'azienda anzi le aziende in cui lavoravano son fallite o migrate in paesi lontani kiudi oggi e kiudi domani,sti "fortunati"disokkupati o cassintegrati si ridono addosso da soli pensando"ma 'ndo vado???
ci sono zone industriali con i parkeggi semi vuoti...cosa c'entrano i parcheggi??pòta prima eran pieni di auto e moto ,ora vuoti vuotenti e capannoni kiusi,và ke fa' impressione ...
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Così risponderò, d'ora in poi, a chi oserà obiettare qualcosa a ciò che dico o faccio.
Il dramma è che non è una mia "battuta", bensì un'uscita reale odierna del nostro Presidente del Consiglio (il tutto mentre, fra le varie cose, la Germania sta rispolverando il vizietto dell'Anschluss, ribattezzata per l'occasione "unione politica"). Se non li si fa fuori ora, QUANDO?

(da homepage ANSA 8/7/2012, 16.30)
P.S. Scherzi (o meglio tragedie) a parte, adesso ho capito che cosa intendevi. Che gli effetti della globalizzazione e del neoliberismo selvaggi sarebbero stati, e pure in tempi brevi, quelli che hai descritto (deindustrializzazione con conseguenti disoccupazione e indigenza diffusa in primis) l'avrebbe previsto anche un bambino. Che poi tutto ciò sia stato non solo consentito, ma anzi incoraggiato, e che addirittura si insista nel proseguire a tutti i costi (salatissimi!) sulla stessa via, è un crimine verso il popolo di questo Paese (e non solo di questo) del quale mi auguro che, prima o poi, qualcuno dovrà rispondere.
...In ogni caso, Fini (Massimo) non faceva un discorso fuori dal mondo, né tanto meno scioccamente snobistico. Se badi, infatti, scriveva: "Ciò che in una società moderna possiamo pretendere è un'altra cosa: l'assicurazione, da parte della collettività, di una vita dignitosa anche per chi il lavoro non ce l'ha e non lo può trovare", il che significa un potenziamento dello stato sociale/assistenziale, cioè esattamente il contrario di quanto è stato fatto e si sta facendo, aggiungendo così follia a follia e danno a danno.