Potenzialità protettive del GBV-C
Potenzialità protettive del GBV-C
Già in passato era noto che il human T-cell leukemia virus (HTLV), per quanto pericoloso, poteva fare sviluppare una sorta di protezione nei confronti dell'HIV:
http://www.ncbi.nlm.nih.gov/pubmed/17982939
Siamo alla replica, ma con un virus molto più tranquillo. In uno studio su una coorte di 1294 sieropositivi, appena pubblicato su Clinical Infectious Diseases, si evince che il GB virus C (GBV-C), apparentemente quasi innocuo (a volte è chiamato incorrettamente epatite G), è associato alla riduzione del 59% del rischio di mortalità delle persone infette con HIV, che sale a 78% tra persone con AIDS.
Dettagli:
http://www.aidsmap.com/Should-GB-virus- ... e/2422508/
http://www.ncbi.nlm.nih.gov/pubmed/17982939
Siamo alla replica, ma con un virus molto più tranquillo. In uno studio su una coorte di 1294 sieropositivi, appena pubblicato su Clinical Infectious Diseases, si evince che il GB virus C (GBV-C), apparentemente quasi innocuo (a volte è chiamato incorrettamente epatite G), è associato alla riduzione del 59% del rischio di mortalità delle persone infette con HIV, che sale a 78% tra persone con AIDS.
Dettagli:
http://www.aidsmap.com/Should-GB-virus- ... e/2422508/
Re: Potenzialità protettive del GBV-C
Dopo alcuni giorni nessuno ha fatto alcun commento su questo virus usato come mezzo terapeutico.
Ma questo è persino più potente del Vacc-4x
Ma questo è persino più potente del Vacc-4x
Re: Potenzialità protettive del GBV-C
Skydrake, scusami tanto.skydrake ha scritto:Dopo alcuni giorni nessuno ha fatto alcun commento su questo virus usato come mezzo terapeutico.
Non avendo avuto il tempo di approfondire la cosa, non sapevo proprio che dirti.
Sai che cosa mi ha bloccato? Queste due frasi del post di Carter che hai linkato:
- Dr David Gretch, the author of an editorial accompanying the study, believes the results settle any doubts about the protective effects of GBV-C virus infection in HIV disease. He comments: “GBV-C viremia is associated with protective effects in persons with HIV, and the idea of a therapeutic GBV-C biovaccine in persons with HIV is an important one to consider, especially in resource poor countries where AIDS death rates remain high.”
- “Still today,” he concludes, “the death rate from HIV remains enormous, especially in resource poor countries, and we have yet to see a trial of GBV bio-vaccination in HIV-infected populations with high death risk…it’s time for an interventional GBV biotherapy therapy study in persons with life-threatening HIV infections.”
Re: Potenzialità protettive del GBV-C
Viceversa io temo che le varie terapie geniche siano lussi che soli i più ricchi potranno permeterselo.
In questi giorni ho potuto constatare come su tale virus vi fossero sospetti che potesse causare diverse malattie. Viceversa diversi studi evidenziano come piuttosto sia un effetto e non una causa di diverse patologie: la viremia tende essere più alta nei soggetti più deboli con altre patologie in corso.
Sono state trovate tracce di precedenti o attuali infezioni in quasi nel 100% dei tossicodipendenti con HIV e HCV e nel 55% dei soggetti con HIV:
http://www.thebody.com/content/art5520.html
o in percentuali persino maggiori:
http://bodyhorrors.wordpress.com/2012/0 ... -with-hiv/
Causa queste alte percentuali non si è ancora chiarito se l'azione protettiva deriva dalla viremia del GBV-C (e quindi da alcune proteine virali) o solo dalla produzione dell'anticorpo contro la glicoproteina E2 che l'GBV presenta sulla sua superficie. Sta di fatto che l'effetto protettivo è maggiore quando la viremia dell'GBV-C è persistente:
http://www.ncbi.nlm.nih.gov/pubmed/22246585
L'inferferone ne porta a zero la viremia ma poi, finita l'assunzione, ritorna ai livelli precedenti. Alcuni studi denotano la sua attività protettiva nei pazienti HIV/HCV coinfetti:
http://www.ncbi.nlm.nih.gov/pubmed/21266183
ed altri studi no, ipotizzando che l'effetto protettivo sia solo nella fase iniziale:
http://www.ncbi.nlm.nih.gov/pubmed/22012219
Curiosamente, l'GBV-C infetta anche i dromedari:
http://www.ncbi.nlm.nih.gov/pubmed/21757300
Diversi studi ora si stanno concentrando sui meccanismi della sua interferenza nell'attività dell'HIV
http://www.plosone.org/article/info%3Ad ... ne.0030653
In questi giorni ho potuto constatare come su tale virus vi fossero sospetti che potesse causare diverse malattie. Viceversa diversi studi evidenziano come piuttosto sia un effetto e non una causa di diverse patologie: la viremia tende essere più alta nei soggetti più deboli con altre patologie in corso.
Sono state trovate tracce di precedenti o attuali infezioni in quasi nel 100% dei tossicodipendenti con HIV e HCV e nel 55% dei soggetti con HIV:
http://www.thebody.com/content/art5520.html
o in percentuali persino maggiori:
http://bodyhorrors.wordpress.com/2012/0 ... -with-hiv/
Causa queste alte percentuali non si è ancora chiarito se l'azione protettiva deriva dalla viremia del GBV-C (e quindi da alcune proteine virali) o solo dalla produzione dell'anticorpo contro la glicoproteina E2 che l'GBV presenta sulla sua superficie. Sta di fatto che l'effetto protettivo è maggiore quando la viremia dell'GBV-C è persistente:
http://www.ncbi.nlm.nih.gov/pubmed/22246585
L'inferferone ne porta a zero la viremia ma poi, finita l'assunzione, ritorna ai livelli precedenti. Alcuni studi denotano la sua attività protettiva nei pazienti HIV/HCV coinfetti:
http://www.ncbi.nlm.nih.gov/pubmed/21266183
ed altri studi no, ipotizzando che l'effetto protettivo sia solo nella fase iniziale:
http://www.ncbi.nlm.nih.gov/pubmed/22012219
Curiosamente, l'GBV-C infetta anche i dromedari:
http://www.ncbi.nlm.nih.gov/pubmed/21757300
Diversi studi ora si stanno concentrando sui meccanismi della sua interferenza nell'attività dell'HIV
http://www.plosone.org/article/info%3Ad ... ne.0030653
Re: Potenzialità protettive del GBV-C
Non so quanto il mio ragionamento terra-terra possa avere senso. Ma, al momento, io la vedo così: la terapia genica, che comunque deve ancora dimostrare di funzionare, è molto costosa; ma se funzionerà si troverà il modo di abbattere i costi e di renderla fruibile da un maggior numero di persone.skydrake ha scritto:Viceversa io temo che le varie terapie geniche siano lussi che soli i più ricchi potranno permeterselo.
In questi giorni ho potuto constatare come su tale virus vi fossero sospetti che potesse causare diverse malattie. Viceversa diversi studi evidenziano come piuttosto sia un effetto e non una causa di diverse patologie: la viremia tende essere più alta nei soggetti più deboli con altre patologie in corso.
Invece, una terapia che già in partenza nasce per i Paesi poveri è considerata una second (or third, or nth ...) best solution fin dall'inizio, quindi molto difficilmente troverà applicazione nei Paesi ricchi.
A parte questo, cercherò di leggere gli studi che hai elencato. Però non aspettarti che riesca a farlo in fretta, perché sta per iniziare AIDS 2012.
In caso, ricordamelo fra un po' di tempo.

Re: Potenzialità protettive del GBV-C
Sono solo alcuni studi usati per documentare quello che avevo affermato poco prima. Alcuni sono solo di pura curiosità, tipo quello del dromedario (e come si chiamerà, modello dromedarino?). Non è che ci siano moltissimi studi interessanti in giro. Se avessero ad esempio dimostrato che la chiave fosse la reazione anticorpale alla glicoproteina E2 dell'GBV-C, come inizialmente sospettato, ora esisterebbe da tempo un vaccino valido anche per l'HIV. Ma poichè l'azione protettiva è funzione della viremia dell'GBV-C, qui in gioco potrebbero esserci altre glicoproteine virali, se non meccanismi più complessi.Dora ha scritto: A parte questo, cercherò di leggere gli studi che hai elencato. Però non aspettarti che riesca a farlo in fretta, perché sta per iniziare AIDS 2012.
Re: Potenzialità protettive del GBV-C
skydrake ha scritto:quello del dromedario (e come si chiamerà, modello dromedarino?)

Per favore, aspetta a renderlo pubblico: non vorrei mai che Savarino scappasse da Lourdes e si fiondasse in qualche anfratto della penisola arabica con qualche mese di scorte di maraviroc.
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Re: Potenzialità protettive del GBV-C
Carissimi, finalmente ho tempo di entrare in chat, mi trovo New York per l'intero 2012 per approfondimenti relativi al mio lavoro di ricerca in psicoimmunologia.
Mi sento di rispondere a questo thread perché è di mia competenza, infatti, questo virus chiamato dell'Epatite G avrebbe un effetto "protettivo". Sebbene non sia chiaro se l'epatite G esista e sa diffuso. Questo stando anche a quanto mi dicono due Prof.sse dell'Università di Bologna l'infettivologa Verucchi e mirobiologa Prof.ssa Re, con cui ho avuto modo di collaborare. Mi sento però di far notare che non sarebbe il virus in sé a essere importante ma piuttosto ciò che causa. Il virus G sembra che promuova la produzione di chemokine Beta che impediscono al virus di permeare all'interno delle cellule ospite. http://www.sciencedirect.com/science/ar ... 0210001498 cito questa fonte ma posso anche citare il lavoro i Alfredo Garzino-Demo dell'IHV un istituto del maryland che fa capo a Robert Gallo. Infatti, insieme alla Prof.ssa Temoshok hanno riscontrato un'associazione fra alessitimia, e type-c con a produzione di chemokine Beta. Quindi, la produzione di chemochine Beta da parte dei macrofagi potrebbe essere un predittore di un migliore profilo clinico nelle persone sieropositive. La questione è: come facciamo a stimolare la produzione di Beta chemokine?
Mi sento di rispondere a questo thread perché è di mia competenza, infatti, questo virus chiamato dell'Epatite G avrebbe un effetto "protettivo". Sebbene non sia chiaro se l'epatite G esista e sa diffuso. Questo stando anche a quanto mi dicono due Prof.sse dell'Università di Bologna l'infettivologa Verucchi e mirobiologa Prof.ssa Re, con cui ho avuto modo di collaborare. Mi sento però di far notare che non sarebbe il virus in sé a essere importante ma piuttosto ciò che causa. Il virus G sembra che promuova la produzione di chemokine Beta che impediscono al virus di permeare all'interno delle cellule ospite. http://www.sciencedirect.com/science/ar ... 0210001498 cito questa fonte ma posso anche citare il lavoro i Alfredo Garzino-Demo dell'IHV un istituto del maryland che fa capo a Robert Gallo. Infatti, insieme alla Prof.ssa Temoshok hanno riscontrato un'associazione fra alessitimia, e type-c con a produzione di chemokine Beta. Quindi, la produzione di chemochine Beta da parte dei macrofagi potrebbe essere un predittore di un migliore profilo clinico nelle persone sieropositive. La questione è: come facciamo a stimolare la produzione di Beta chemokine?
Re: Potenzialità protettive del GBV-C
Iniettandoci l'GBV-C?
Ci sarebbe la tentazione....
Tra l'altro mi pare di aver capito che la maggior parte delle persone HIV+ lo ha già contratto almeno una volta nella propria vita. Mi sa che si farebbe un bel disastro con la sua inoculazione indiscriminata....
Ci sarebbe la tentazione....
Tra l'altro mi pare di aver capito che la maggior parte delle persone HIV+ lo ha già contratto almeno una volta nella propria vita. Mi sa che si farebbe un bel disastro con la sua inoculazione indiscriminata....
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Re: Potenzialità protettive del GBV-C
Assolutamente! concordo, la scienza e gli studi vanno presi con dovuta e curiosa cautela, ciò che dobbiamo prendere (con entusiasmo) di questi risultati non è che il virus G sia la panacea ma piuttosto che bisogna trovare il modo di stimolare i macrofagi per far sì che producano Beta chemochine!