Pronti, partenza, via.
Di fiducia in fiducia, di esame in esame, è passato poco più di un anno. E ora, mi sa, è arrivato il fatidico momento. La topina dovrà iniziare.
I valori CD4 sono poco sotto i 500 e la viremia è pressoché stabile come in precedenza, non altissima. Ma c'è. E si fa sentire, eccome: alla sera soprattutto. Dopo alcuni consulti e un nuovo infettivologo, uno di quelli che alza il c*lo e va a Melbourne, siamo finalmente decisi che sì, bisogna iniziare. Molto probabilmente con Eviplera. A parte il fatto che mi riempie di gioia passare le notti a studiarmi la rilpivirina

, magari vi annoierò in futuro a chiedervi qualche spunto su questa terapia.
In questi giorni ho letto nuove storie, nuovi interventi e questo passo (che ci sembra "atroce" e poi invece so che andrà tutto bene) mi ha riportato un pò ai primissimi giorni, a questi due anni e mezzo di "vita intensa".
Sì, perchè credo che nessuno come noi, come voi, possa dire quanto intensamente HIV ci faccia vivere la vita. No, nessuno riesce a vivere la vita a pieno come noi. Questa vita riusciamo a toccarla, a prenderla tra le mani, a stringerla, a morsicarla, a sputarle addosso e a riprenderla con lo stesso vigore col quale la lanceremmo giù da un burrone. E in tutto questo percorso, devo dire che quella più forte è stata proprio lei, la topina. Più di me. Io mi sento un povero c*glione, con i miei egoismi e le mie paure. Ma sono qui, più o meno in piedi.
Quindi, a chi ci legge, e magari si pone la domanda: si può vivere una relazione sierodiscordante?
Sì, fratello, fortissimamente SI'.
Buona vita.
Cesar