Boehringer Ingelheim esce dalla ricerca in virologia
19 settembre 2012
Dopo aver messo a punto farmaci che hanno fatto la storia della terapia antiretrovirale e che sono ancora ampiamente utilizzati, come nevirapina e tipranavir, Boehringer Ingelheim ha annunciato di aver deciso di abbandonare la ricerca in questo settore. Verrà quindi chiuso il centro di ricerche canadese di Laval, nel Quebec, che attualmente occupa 170 persone e nel quale quattro anni fa furono investiti 36 milioni di dollari per ammodernarlo.
Dopo una revisione della propria pipeline, l’azienda ha deciso di focalizzarsi su cinque aree terapeutiche: oncologia, diabete, cardiovascolare e tromboembolismo, Snc e fibrosi polmonare idiopatica
L’azienda rimane impegnata nella produzione dei due farmaci anti Hiv: tipranavir, un inibitore delle proteasi (PI) di seconda generazione, e nevirapina, un inibitore non nucleosidico della transcriptasi inversa (NNRTI). Rimarranno in essere anche i progetti per facilitare l’accesso a questi farmaci ai pazienti dei Paesi più poveri.
La nevirapina fu scoperta dai ricercatori del gruppo Boehringer Ingelheim. Il farmaco è stata la prima terapia NNRTI approvata dal Food an Drug Administration degli USA. Fu approvata il 21 giugno 1996 per gli adulti e l'11 settembre 1998 per i bambini. In Europa venne approvata nel 1997.
Il tipranavir è un inibitore non-peptidico delle proteasi utilizzato nella terapia antiretrovirale in combinazione con ritonavir, in pazienti adulti precedentemente pluritrattati, con virus resistente a più di un inibitore delle proteasi.
Nell’area dell’infettivologia l’azienda sta portando avanti due progetti di sviluppo per farmaci anti epatite C. Si tratta dell’inibitore di proteasi BI 201335 e dell’inibitore di polimerasi BI 207127, entrambi attivi per via orale contri il virus dell’epatite C. All’ultimo congresso dell’EASL sono stati presentati i dati della fase II denominata SOUND-C che hanno dimostrato una buona efficacia in una terapia interferon-free. Tali progetti di ricerca verranno proseguiti ma non ne inizieranno di nuovi.
Boehringer Ingelheim esce dalla ricerca in virologia
Re: Boehringer Ingelheim esce dalla ricerca in virologia
accidenti 

HIVforum ha bisogno anche di te!
se vuoi offrire le tue conoscenze tecniche o linguistiche (c'è tanto da tradurre) o sostenere i costi per mantenere e sviluppare HIVforum, contatta con un PM stealthy e uffa2, oppure scrivi a staff@hivforum.info
se vuoi offrire le tue conoscenze tecniche o linguistiche (c'è tanto da tradurre) o sostenere i costi per mantenere e sviluppare HIVforum, contatta con un PM stealthy e uffa2, oppure scrivi a staff@hivforum.info
Re: Boehringer Ingelheim esce dalla ricerca in virologia
Certo è sempre un peccato, però diciamocelo francamente: la vecchia nevirapina va tuttora benissimo (specie adesso con la comodità della riformulazione QD), ma il tipranavir era e rimane un gran farmaco di mërda (come tutti quelli che rimangono "in gestazione" per tempi eterni) che hanno tentato di rifilare a prezzi pazzeschi ai plurifalliti e che, a quanto mi risulta, serve pochissimo o niente anche a loro.
...Comunque il problema grosso - e purtroppo generale, direi - è che tutta 'sta gente (non solo la Boehringer) non vuole trovare farmaci migliori di quelli che esistono (per esempio, un semplice NRTI efficace, non cross-resistente con gli attuali e "tranquillo" dal punto di vista degli effetti indesiderati), bensì farmaci che possano vantare SULLA CARTA qualche TEORICO "plus" (vedi Celsentri!) che gli permetta di (tentare di) venderli a prezzi fuori da ogni buon senso.
...Comunque il problema grosso - e purtroppo generale, direi - è che tutta 'sta gente (non solo la Boehringer) non vuole trovare farmaci migliori di quelli che esistono (per esempio, un semplice NRTI efficace, non cross-resistente con gli attuali e "tranquillo" dal punto di vista degli effetti indesiderati), bensì farmaci che possano vantare SULLA CARTA qualche TEORICO "plus" (vedi Celsentri!) che gli permetta di (tentare di) venderli a prezzi fuori da ogni buon senso.
Re: Boehringer Ingelheim esce dalla ricerca in virologia
In generale non saprei dire, ma relativamente alla Boehringer mi sa proprio che hai ragione. Infatti, neppure troppo fra le righe, è quel che viene detto dal vice presidente e responsabile di ricerca e sviluppo nel comunicato stampa in inglese:Leon ha scritto:...Comunque il problema grosso - e purtroppo generale, direi - è che tutta 'sta gente (non solo la Boehringer) non vuole trovare farmaci migliori di quelli che esistono (per esempio, un semplice NRTI efficace, non cross-resistente con gli attuali e "tranquillo" dal punto di vista degli effetti indesiderati), bensì farmaci che possano vantare SULLA CARTA qualche TEORICO "plus" (vedi Celsentri!) che gli permetta di (tentare di) venderli a prezzi fuori da ogni buon senso.
- “In virology, compared to other therapeutic areas in which Boehringer Ingelheim is conducting research, the demands for medical innovation are shifting significantly due to the availability of new medications and also the emphasis on prevention through vaccination, a field in which Boehringer Ingelheim is not active. With the renewed focus on the diseases of high unmet medical need, and considering the scientific possibilities, we decided to conclude virology research at Boehringer Ingelheim” added Dr. Pairet.