La "primavera araba" è al solstizio d'inverno

Divagazioni...
Dora
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Re: La "primavera araba" è al solstizio d'inverno

Messaggio da Dora » sabato 15 settembre 2012, 16:53

stealthy ha scritto:Sicuramente questo Millet è una sorta di Oriana Fallaci. Infatti i francesi la attaccarono ferocemente quando scrisse la Rabbia e l'Orgoglio. La cassa editrice, non ricordo come si chiami, fu portata in tribunale per poi essere assolta, insieme al saggio della Fallaci, ovviamente.
Peggio che nel caso Fallaci! Dall'articolo che ha riportato prima Flavio non avevo capito che Millet è stato LICENZIATO da Gallimard.
Eccola qui la “fatwa di Saint-Germain-des-Prés”.
:?



Leon
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Re: La "primavera araba" è al solstizio d'inverno

Messaggio da Leon » sabato 15 settembre 2012, 19:28

flavio ha scritto:(non lo conoscevo)
(nemmeno io; o meglio, avevo solo letto distrattissimamente, qualche tempo fa, che in Francia c'era in ballo una mezza guerra contro uno scrittore per un suo libro, ma niente di più)



Leon
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Re: La "primavera araba" è al solstizio d'inverno

Messaggio da Leon » sabato 15 settembre 2012, 21:37

stealthy ha scritto:Lewis continua:
[...]
l’ jihad musulmana, invece, è percepita come un’azione illimitata, come un obbligo religioso che deve continuare affinché tutto il mondo avrà adottato la fede musulmana, sottoposta quindi al dominio islamico… l’obiettivo della jihad è quello di portare il mondo intero sotto la legge islamica.
Ma infatti! Solo un beota (o chi è in malafede) può credere alla balla della "questione palestinese" e che la jihad abbia per obiettivo finale, come Ahmadinejad ripete un giorno sì e uno no, la cancellazione di Israele e degli ebrei dalla faccia della terra. E' chiaro che Israele, per tanti motivi tra cui quello, non secondario, di essere dov'è, conficcato lì nel bel mezzo come una spina, è un punto caldissimo, oltre che un argomento molto facile per le masse. Ma le mire sono immensamente più estese, interessano anzitutto (per ragioni geografiche, storiche, ecc.) l'Europa cristiana e vengono perseguite attraverso molte vie, tra cui quella della (ormai avvenuta e per giunta perdurante) invasione finto-(semi)pacifica con il pretesto dell'"emigrazione causa povertà" non è certo tra le ultime, anzi.



stealthy
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Re: La "primavera araba" è al solstizio d'inverno

Messaggio da stealthy » martedì 18 settembre 2012, 23:12




Leon
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Re: La "primavera araba" è al solstizio d'inverno

Messaggio da Leon » giovedì 20 settembre 2012, 13:01

Immagine
(da homepage "Corriere della Sera" 20/9/2012, 13.30)

In due parole (tre, per l'esattezza): FRANCIA DI MËRDA!

Prima il Nano Pûssòn (caduto nell'oblio più completo da quando è uscito dall'Eliseo, ma poco conta perché ormai quel che era fatto era fatto) ha combinato disastri indescrivibili nell'Africa Mediterranea. Adesso quello nuovo, che pure è della parte opposta, lascia uscire, a pochi giorni da una fiammata che è andata dallo stretto di Gibilterra al Medio Oriente e oltre, delle vignette deliberatamente provocatorie, chiudendo nel contempo tutte, o quasi, le ambasciate francesi della zona.

Qual è il fattor comune? Il solito, e cioè che la Francia vuole (e in parte purtroppo riesce anche a) fare la parte di arbitra dei destini del mondo pur contando poco più di un cazzo, e nulla le importa se il prezzo, anche salatissimo, di queste sue vanità lo paghiamo tutti.



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Re: La "primavera araba" è al solstizio d'inverno

Messaggio da uffa2 » giovedì 20 settembre 2012, 13:22

Diciamo che le vignette non mi paiono particolarmente spassose… poi, tra chi pubblica roba di cattivo gusto e chi, anziché rivolgersi ai tribunali mette bombe (la rivista che ha pubblicato queste vignette è già stata oggetto di un attentato anni fa per lo stesso motivo) beh, obtorto collo non ho dubbi sullo stare dalla parte di questi volgari disegnatorucoli. Mi tocca persino dare ragione al direttore di questo giornale, quando dice «Se cominciamo a chiederci se abbiamo il diritto di disegnare o meno Maometto, se è pericoloso oppure no, la domanda successiva sarebbe ‘possiamo rappresentare dei musulmani nel giornale?’, e quindi la domanda diventerà ‘per caso possiamo rappresentare degli esseri umani nel giornale?’ etc. E alla fine non disegneremo più niente, ed il manipolo di estremisti che si agitano nel mondo e in Francia avrà vinto».

Comunque: ora e sempre morte alla Francia! :mrgreen:


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Tarek
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Re: La "primavera araba" è al solstizio d'inverno

Messaggio da Tarek » giovedì 20 settembre 2012, 20:21

Vabbè, a parte i diplomatici che a nessuno frega una minkia se ci lasciano la pelle (hanno giá vissuto agiatamente con i soldi dei contribuenti) ma, a noi cittadini "occidentali civilizzati", se quelli lì si bruciano o distruggono i loro Paesi a caccia degli infedeli, interessa qualcosa? Capisco le preoccupazioni degli israeliani che li hanno Lí al confine ma, con l'alzate di muraglie e la tecnologia che dispone o che possiamo disporle, e, mettiamoci qualche finanziamento optional in una task-force sul territorio Iracheno, forse, li tranquilliziamo e ci tranquilliziamo



Tarek
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Re: La "primavera araba" è al solstizio d'inverno

Messaggio da Tarek » giovedì 20 settembre 2012, 20:29

Dora ha scritto:
stealthy ha scritto:Sicuramente questo Millet è una sorta di Oriana Fallaci. Infatti i francesi la attaccarono ferocemente quando scrisse la Rabbia e l'Orgoglio. La cassa editrice, non ricordo come si chiami, fu portata in tribunale per poi essere assolta, insieme al saggio della Fallaci, ovviamente.
Peggio che nel caso Fallaci! Dall'articolo che ha riportato prima Flavio non avevo capito che Millet è stato LICENZIATO da Gallimard.
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:?

Quattro anni fa la Tate Gallery di Londra ritirò l’opera “God is great” di John Latham a causa delle minacce. L’opera di Latham mostrava Bibbia, Corano e Talmud tranciati di netto da una lastra di vetro. Il critico d’arte Richard Cork accusò l’establishment britannico di svendere la libertà d’espressione: “Quando si inizia a pensare così, il cielo è il solo limite”. Per questo non è nostro diritto disquisire sulla bellezza dei video che si realizzano di là e di qua dell’oceano, sugli articoli che si scrivono, sulle opere d’arte che si esibiscono, sulle vignette che si disegnano. In occidente abbiamo conquistato a caro prezzo la libertà di farlo. Non spetta agli antichi custodi del fuoco il permesso di concedere il diritto di pensiero o parola. Non sono belle le caricature sul Profeta. Non sono belle le fotografie dell’iraniana Sooreh Hera. Non è bello “Fitna” di Geert Wilders. Ma in gioco non ci sono l’eleganza o il bon ton, ma un’Europa sottomessa al verbo incendiario di chi non tollera dissenso e critica.



stealthy
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Re: La "primavera araba" è al solstizio d'inverno

Messaggio da stealthy » giovedì 20 settembre 2012, 22:49

A me è piaciuto molto il commento di Thomas Friedman su Repubblica di oggi.

Thomas Friedman : " Il mondo arabo allo specchio"


Lunedì il responsabile della redazione del Times al Cairo ha riportato le parole di uno dei manifestanti egiziani fuori dall’ambasciata degli Stati Uniti: giustificando le violenti proteste della settimana scorsa, Khaled Ali ha dichiarato: «Noi non insultiamo nessun profeta, né Mosé, né Gesù. Perché dunque non possiamo esigere che Maometto sia rispettato?». Ali, un operaio tessile di 39 anni, reggeva un cartello riportante la scritta in inglese “Chiudi il becco, America”. Ha concluso dicendo: «Il presidente è Obama, ed è lui che dovrebbe chiedere scusa». Sulla stampa ho letto parecchi commenti di questo stesso tenore espressi da vari dimostranti, e mi trovo in grande difficoltà. A me non piace che si offenda la religione di nessuno, ma vanno dette due cose, e molto chiaramente. Con ancora maggiore chiarezza di quanto abbia fatto il team di collaboratori del presidente Obama. La prima è che un’offesa — per quanto ottusa e malfatta come il filmato anti-islamico messo su YouTube che ha scatenato tutto ciò — non dà alcun diritto a chicchessia di assaltare le ambasciate e assassinare diplomatici innocenti. Non è questo il comportamento che più si addice a un popolo che si autogoverna. Non ci sono giustificazioni che tengano per una cosa del genere. È semplicemente vergognoso. La seconda è che prima di pretendere le scuse del nostro presidente, Ali e gli altri giovani egiziani, tunisini, libici, yemeniti, pachistani, afgani e sudanesi che sono scesi in piazza farebbero meglio a guardarsi allo specchio, oppure ad accendere la televisione. Potrebbero così vedere quanta bile sciovinista alcuni dei loro stessi mezzi di comunicazione stiano continuando a riversare — sulle emittenti tv via satellite, sui siti web, o nelle librerie improvvisate sui marciapiedi fuori dalle moschee — contro sciiti, ebrei, cristiani, sufi e chiunque altro non sia sunnita, integralista o musulmano. Esistono individui nei loro Paesi per i quali odiare “l’altro” è diventato motivo di identità e una legittimazione collettiva per non essere riusciti a realizzare in pieno le loro potenzialità. Il Memri (Middle East Media Research Institute, Istituto di ricerca sui media mediorientali) è stato fondato nel 1998 a Washington da Yigal Carmon, ex consigliere per l’antiterrorismo del governo israeliano, con lo scopo di «colmare il divario espressivo esistente tra Medio Oriente e Occidente, monitorando, traducendo e studiando i media arabi, iraniani, urdu e pashtu, come pure i testi scolastici e i sermoni dei religiosi». Di Memri ammiro molto il fatto che non traduce soltanto i contenuti sgradevoli, ma anche i commentatori arabi liberali, riformisti e coraggiosi. Ho chiesto se potevano inviarmi un campione dei filmati che istigano all’odio regolarmente trasmessi dalle emittenti arabo-musulmane. Visionandoli ho trovato, per esempio, per quanto riguarda i cristiani, Hasan Rahimpur Azghadi, del Consiglio supremo iraniano per la rivoluzione culturale, che nel 2007 affermava che il cristianesimo è «un fetido cadavere, sul quale devi continuare a versare incessantemente acqua di colonia e profumo e lavarlo per tenerlo pulito ». Per Sheik Al-Khatib al-Baghdadi nel 2011 era «lecito versare il sangue dei cristiani iracheni. Ed è un dovere combattere contro di loro nel jihad». C’era poi Abd al-Aziz Fawzan al-Fawzan, professore saudita di legge islamica, che nel 2005 su Al-Majd TV (Arabia Saudita), incitava all’«odio convinto» verso i cristiani. E infine, l’ex imam della moschea di Manhattan, Imran Nazar Hosein, il 2 luglio 2012, affermava che: «Gli infedeli cristiani — l’Anticristo — ormai stanno quasi dominando il mondo». Anche gli sciti non sono risparmiati: il religioso egiziano Muhammad Hussein Yaaqub, il 13 giugno 2012, ha affermato che «Mohammed Morsi, il candidato dei Fratelli musulmani alla presidenza dell’Egitto, mi ha detto che per l’Islam gli sciiti sono più pericolosi degli ebrei». Nell’agosto dello scorso anno un altro religioso egiziano, Mazen al-Sirsawi ha sostenuto che «se Allah non avesse creato gli sciiti con fattezze umane, sarebbero stati asini». A marzo 2012 risalgono invece una serie di filmati del gruppo pachistano Sipah-e-Sahaba dove si dice, tra l’altro che «gli sciiti sono una sottorazza che discende dagli ebrei». Di ebrei si parla anche in un articolo pubblicato a settembre sul sito web dei Fratelli Musulmani che incita alla jihad contro l’America e contro, appunto, gli ebrei, definiti «discendenti dalle scimmie e dai maiali ». Il religioso pachistano Muhammad Raza Saquib Mustafai si è spinto, nell’agosto di quest’anno, ad affermare che: «Quando gli ebrei saranno stati spazzati via, il mondo sarà purificato e il sole della pace splenderà sul mondo intero». Mentre Ismail Ali Muhammad, studioso di Al-Azhar, in un intervento del febbraio 2012, ha detto che: «Gli ebrei sono l’origine del male in tutte le società umane». Altra religione nel mirino è quella sufi. In Libia un tempio dedicato a un santo sufi musulmano è andato in parte distrutto e, come racconta un report della Bbc del 25 agosto scorso, si tratta dell’ultimo di una serie di attacchi la cui responsabilità è stata attribuita agli islamisti salafiti. Dato che sono un ebreo che ha vissuto e lavorato nel mondo musulmano, so che queste manifestazioni di intolleranza rappresentano soltanto una faccia della medaglia, e che esistono e sono professate anche opinioni e correnti islamiche profondamente tolleranti. Le loro società sono complesse. Questo è il punto: anche l’America è una società complessa. Cerchiamo dunque di porre fine una volta per tutte all’assurdità secondo la quale questo è il “ nostro” problema e l’unica questione è capire come “ purificare” il nostro operato. Come dar torto a quel manifestante del Cairo? Dovremmo rispettare le religioni e i profeti altrui. Ma naturalmente questo vale per tutti. Il nostro presidente e i nostri giornali più importanti hanno ininterrottamente condannato ogni discorso che istigasse all’odio nei confronti delle altre confessioni religiose. E i vostri?



Leon
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Re: La "primavera araba" è al solstizio d'inverno

Messaggio da Leon » giovedì 20 settembre 2012, 23:03

flavio ha scritto:Vabbè, a parte i diplomatici che a nessuno frega una minkia se ci lasciano la pelle (hanno giá vissuto agiatamente con i soldi dei contribuenti) ma, a noi cittadini "occidentali civilizzati", se quelli lì si bruciano o distruggono i loro Paesi a caccia degli infedeli, interessa qualcosa? Capisco le preoccupazioni degli israeliani che li hanno Lí al confine ma, con l'alzate di muraglie e la tecnologia che dispone o che possiamo disporle, e, mettiamoci qualche finanziamento optional in una task-force sul territorio Iracheno, forse, li tranquilliziamo e ci tranquilliziamo
No, Flavio, proprio non ci siamo. Prima cosa: o anch'io, come Uffa, non riesco a cogliere un eventuale "fine umorismo francese", oppure quelle vignette (per quel poco che ho visto, perché ho trovato solo immagini sfocatissime dove, in alcuni casi, nemmeno si riesce a leggere quel che c'è scritto) non fanno ridere proprio per niente. E se delle vignette del genere non fanno ridere, l'unico scopo che raggiungono è, direi, provocare e far incazzare chi di dovere (e qui, per inciso, si ferma il mio essere d'accordo con Uffa).

Secondo: che "quelli lì si bruciano o distruggono i loro Paesi a caccia degli infedeli" è una tua opinione, o meglio una tua fantasia, perché, anche senza contare le persecuzioni degli "infedeli" (autoctoni e no) che stanno da quelle parti, ormai i nostri Paesi sono pieni di "quelli lì" (non per fatalità o per una qualche "necessità storica", bensì perché, non governando minimamente il fenomeno, lo si è permesso e anzi favorito, ma tant'è).

Terzo punto: uno che riempisse di moschee dei Paesi cristiani e al tempo stesso concedesse a chi "non apprezzasse" la licenza, per dire, di portarci dentro i maiali a passeggiare, e magari anche a fare i loro versetti e bisognini, non sarebbe uno che "tutela due libertà" (di culto, di manifestazione, di espressione, di quel che vuoi tu), ma un povero schizoide che non sa più chi è lui e chi sono gli altri e che, ipso facto, non può che combinare un errore dietro l'altro, condannandosi così a una pessima fine. E purtroppo questo "uno" che dicevo non è qualcosa di ipotetico o astratto: è l'Europa attuale.



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