La condizione di sieropositività, la malattia da HIV e relativi problemi, di salute e no.
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ciccio
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da ciccio » martedì 25 marzo 2014, 15:41
Buon giorno/ buonasera

Vorrei domandare da neofita e da nuovo membro del nostro non tanto ristretto e sfortunato circolo... Dato che oramai tra una decina di anni finiranno quasi tutti brevetti e data la crisi globale, tutti gli stati andranno a preferire i generici alle ben più costose terapie di marca, e aggiungendo che le ricerche di una cura per eradicare il virus è in alto mare da quanto visto fino ad ora (l'unica possibilità che vedo più vicina sia un vaccino preventivo);
Vorrei domandare se invece per voi sia possibile una evoluzione della hart con nuovi metodi di somministrazione a lunga durata come le iniezioni che consentano di diminuire i danni legati ad una lunga somministrazione ai danni degli organi e le conseguenti patologie legate ad essa, sia anche l'evoluzione degli studi legati alle varie infiammazioni croniche e agli studi legati al miglioramento delle attivazioni immunitarie potrebbero far fare un passo avanti per quanto riguarda la qualità della vita sia dal punto di vista clinico che psicologico che sono legati alla malattia e alla conseguente somministrazione a vita????
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uffa2
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da uffa2 » martedì 25 marzo 2014, 17:08
È una bella domanda…
Apparentemente la pipeline sta un po’ svuotandosi, sull’effetto che nei prossimi 4-5 anni avrà la genericizzazione dei blockbuster dell’HIV non so esprimermi.
Se avessi il boccino in mano e non credessi o non fossi già impegnato nella ricerca sull’eradicazione, cercherei nuove classi e principi attivi che superino le resistenze o migliorino gli aspetti critici (eventi avversi) dei farmaci già esistenti: l’eradicazione comunque non arriverà dalla sera alla mattina e lo spazio per nuovi farmaci, o comunque farmaci “migliori” c’è ancora. Personalmente l’obiettivo di farmaci con somministrazioni prolungate (once a month et similia) non lo trovo così affascinante, però io non sono abilissimo a leggere il futuro e forse c’è spazio pure per quello.
Poi, credo che valgano le parole di Romas Geleziunas, il medical director della virologia di Gilead riportate in
un altro post da Dora, «
We really don’t care where it comes from… We’ll go where the science takes us.».
In italiano: Va’ dove ti porta il cuore, anzi, il portafogli

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ciccio
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da ciccio » martedì 25 marzo 2014, 17:46
Sull'ultimo punto: "Va’ dove ti porta il cuore, anzi, il portafogli " sono super d'accordo perché alla fine anche se si tratta di scienza è tutta una questione di profitti, ma appunto per questo io penso che anche se impegnati sul fronte di un ipotetico vaccino (preventivo o curativo) la cui sperimentazione prosciuga più soldi che altro, spero quindi che si sforzino a migliorare o creare trattamenti che continuino a mantenerci come "affezionati clienti " per lungo tempo e che questo comporti alla fine anche una evoluzione o miglioramento degli attuali standard. In poche parole penso che alla fine convenga anche a loro che la nostra aspettativa di vita migliori e di conseguenza i loro guadagni

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uffa2
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da uffa2 » martedì 25 marzo 2014, 17:59
ciccio ha scritto:In poche parole penso che alla fine convenga anche a loro che la nostra aspettativa di vita migliori e di conseguenza i loro guadagni

ecco, vedo che ci siamo capiti

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doctorsmile
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da doctorsmile » martedì 25 marzo 2014, 23:49
ciccio ha scritto:Sull'ultimo punto: "Va’ dove ti porta il cuore, anzi, il portafogli " sono super d'accordo perché alla fine anche se si tratta di scienza è tutta una questione di profitti, ma appunto per questo io penso che anche se impegnati sul fronte di un ipotetico vaccino (preventivo o curativo) la cui sperimentazione prosciuga più soldi che altro, spero quindi che si sforzino a migliorare o creare trattamenti che continuino a mantenerci come "affezionati clienti " per lungo tempo e che questo comporti alla fine anche una evoluzione o miglioramento degli attuali standard. In poche parole penso che alla fine convenga anche a loro che la nostra aspettativa di vita migliori e di conseguenza i loro guadagni

non sono completamente d'accordo con voi ragazzi, la scienza non è affatto solo questione di profitti, sapete quanto costa ad una casa farmaceutica il brevetto di un farmaco? milioni se non miliardi di euro: risorse umane, organizzazione, macchinari all'avanguardia, etc.etc. e oltretutto sono loro che fanno vera ricerca, non certo le nostre università che riescono a fare a malapena un po' di didattica e qualche progetto. certo non lo fanno per missione , ma è l'unica via che porta a qualche risultato e i prezzi non possono essere che alti. rifiuto l'idea che è meglio non scoprire una cura definitiva, per potere vendere farmaci per altri decenni, la scienza progredisce e fermarsi solo per ragioni economiche è un insulto a chi da la vita per la ricerca. non è tutto bianco o tutto nero, siate ottimisti. per me una cura funzionale è potenzialmente realista, l'eradicazione mi sembra per ora solo un sogno.
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uffa2
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da uffa2 » mercoledì 26 marzo 2014, 8:52
ma io SONO ottimista.
solo che credo nell'insegnamento di Adam Smith e che il miglior driver delle azioni umane sia l'interesse: e l'interesse delle farmaceutiche è fare profitti.
fino a che l'HIV sarà un mercato (che si tratti della HAART o dell'eradicazione sempre di vendite si tratta), ci saranno investimenti delle industrie, che si sommeranno a quelli pubblici, quando diventerà una malattia insignificante allora inizieranno i guai.
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alfaa
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da alfaa » mercoledì 26 marzo 2014, 16:46
Uffa ,io in realtà dalle tue parole avevo sempre percepito che non credevi a giochi" di soldi e potere" e che una cura per l eradicazione non sarebbe stata ostacolata dai colossi , ora peró avverto l opposto
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uffa2
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da uffa2 » mercoledì 26 marzo 2014, 17:01
No, assolutamente.
Io sostengo che, finché l’HIV sarà un mercato, il magnete del fare il “colpo grosso” attirerà le farmaceutiche, e la prima che avrà la possibilità di lanciarsi sul tacchino dell’eradicazione cercherà di mangiarselo tutto, senza lasciare ai commensali neppure il boccone del prete.
Per ora siamo passati da una prospettiva di scarsità (tanti bisogni e poche risposte) al delirio dell’ipermercato del sabato pomeriggio, dove se devi comprarti un dentifricio ti trovi di fronte ad almeno cinquanta versioni diverse…
Fuor di metafora: se prima la strada del contenimento con la HAART era la sola praticabile, anche perché le conoscenze erano limitate, negli ultimi anni le prospettive si sono allargate, anche se non sappiamo ancora quando ci porteranno da qualche altra parte; a questo punto però vale tutto: migliorare la HAART (che almeno per un decennio avrà ancora un mercato bello vasto), provare l’eradicazione (io non sono un bravo futurologo, ma sono pronto a scommettere che se solo uno dei tanti filoni di eradicazione mostrasse una qualche fattibilità pratica, vedremmo tutti lanciati come levrieri dietro al coniglio…), provare il controllo funzionale, provare tutti e tre.
Insomma: il futuro è veramente un libro bianco.
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Dora
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da Dora » mercoledì 26 marzo 2014, 17:12
uffa2 ha scritto:provare l’eradicazione (io non sono un bravo futurologo, ma sono pronto a scommettere che se solo uno dei tanti filoni di eradicazione mostrasse una qualche fattibilità pratica, vedremmo tutti lanciati come levrieri dietro al coniglio…)
Io oggi mi sento un po' la Pizia del forum e pronostico che nei prossimi mesi vedremo tanti gruppi di ricerca lanciati come levrieri all'inseguimento del coniglio cALT (terapia anti-latenza combinata).