CARDO MARIANO per disintossicare il FEGATO

La condizione di sieropositività, la malattia da HIV e relativi problemi, di salute e no.
segugio82
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CARDO MARIANO per disintossicare il FEGATO

Messaggio da segugio82 » martedì 21 aprile 2015, 13:19

Ciao belloni, come state?
Il sole primaverile vi mette di buon umore o sono l'unico così meteoropatico?

Vi scrivo per avere una info: io sono in terapia con Eviplera senza alcun effetto collaterale.
Vorrei, comunque, assumere qualche integratore per facilitare il fegato nello smaltimento e aiutarlo a "purificarsi" un po' nel lungo termine.
Il cardo mariano sembrerebbe l'opzione più interessante ma in un sito americano (non ricordo se poz.com o quale) ho letto una utente che millantava un'interazione tra cardo mariano ed eviplera, dicendo che l'assunzione di cardo mariano non permetterebbe al medicinale di essere assorbito bene.

Voi ne sapete qualcosa?

Un abbraccio a tutt*



rospino
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Re: CARDO MARIANO per disintossicare il FEGATO

Messaggio da rospino » martedì 21 aprile 2015, 13:29

Ciao, il cardo mariano non ha interazioni con i componenti di Eviplera.
Per le interazioni, dai un'occhiata al link: http://www.hiv-druginteractions.org


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skydrake
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Re: CARDO MARIANO per disintossicare il FEGATO

Messaggio da skydrake » martedì 21 aprile 2015, 14:16

In effetti se cerchi un po' in giro troverai diversi studi sulla potenziale inibizione da parte della silimarina (contenuta nel cardo mariano) nei confronti di un ampio numero di citocromi P450.

Tuttavia sei mesi fa é uscito questo studio rassicurante:

http://www.ncbi.nlm.nih.gov/pubmed/25028567



rospino
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Re: CARDO MARIANO per disintossicare il FEGATO

Messaggio da rospino » martedì 21 aprile 2015, 15:09

skydrake ha scritto:In effetti se cerchi un po' in giro troverai diversi studi sulla potenziale inibizione da parte della silimarina (contenuta nel cardo mariano) nei confronti di un ampio numero di citocromi P450.

Tuttavia sei mesi fa é uscito questo studio rassicurante:

http://www.ncbi.nlm.nih.gov/pubmed/25028567
Infatti, grazie, avevo letto qualcosa in passato circa la potenziale interazione, ma mi ero ben documentato perché anche io assumo a cicli un prodotto a base di NAC e cardo mariano come componente erboristica.


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celafaremo
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Re: CARDO MARIANO per disintossicare il FEGATO

Messaggio da celafaremo » mercoledì 22 aprile 2015, 14:04

ciao segugio, invece di rischiare aspetta di parlarne con il medico.
non prendiamo rischi inutili, non ce lo possiamo permettere.
ciao



rospino
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Re: CARDO MARIANO per disintossicare il FEGATO

Messaggio da rospino » mercoledì 22 aprile 2015, 15:12

celafaremo ha scritto:ciao segugio, invece di rischiare aspetta di parlarne con il medico.
non prendiamo rischi inutili, non ce lo possiamo permettere.
Bisogna saper identificare correttamente i rischi. E questo non lo è di certo.


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stealthy
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Re: CARDO MARIANO per disintossicare il FEGATO

Messaggio da stealthy » mercoledì 22 aprile 2015, 17:47

Ma il cardo mariano non si usa perché ha complicazioni con le epatiti?!
Lo chiedo perché la madre di un mio amico che è affetta da HCV lo assume per "purificare" il fegato.



skydrake
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Re: CARDO MARIANO per disintossicare il FEGATO

Messaggio da skydrake » mercoledì 22 aprile 2015, 21:46

Effetto della silimarina (cardo mariano) sulla malattia epatica nei pazienti con epatite cronica C trattati senza successo con la terapia interferone/ribavirina in uno studio controllato randomizzato.

fonte :American Journal of medical Association http://jama.jamanetwork.com/article.asp ... id=1217238

Contesto dello studio
Il prodotto botanico,silimarina, un estratto del cardo mariano, è comunemente utilizzato dai pazienti per il trattamento della malattia cronica del fegato, nonostante le prove scarse e contrastanti della sua efficacia.

Obiettivo
Determinare l'effetto della silimarina sull'attività della malattia epatica nei pazienti con infezione cronica da virus dell'epatite C (HCV) trattati senza successo con terapia a base di interferone.

In uno studio medico, in doppio cieco, controllato con placebo, condotto in 4 centri medici negli Stati Uniti. Hanno partecipato 154 persone con infezione cronica da HCV e livelli sierici di alanina aminotransferasi (ALT) livelli di 65 U / L o superiore, che sono stati precedentemente trattati senza successo con terapia a base di interferone. L'iscrizione è iniziata nel maggio 2008 ed è stata completata nel maggio 2010, con l'ultima visita di follow-up completata nel marzo 2011.

Intervento
I partecipanti sono stati assegnati in modo casuale a ricevere 420 mg silimarina, 700-mg silimarina, o placebo, somministrati 3 volte al giorno per 24 settimane.

La misura dell'outcome primario era livelli di ALT nel siero di 45 U / L o meno (considerato nei limiti della norma) o meno di 65 U / L, a condizione che questa era almeno un calo del 50% rispetto ai valori basali. Gli outcome secondari includevano i cambiamenti nei livelli di ALT, livelli di HCV RNA .

Risultati
Dopo 24 settimane di trattamento, a soli 2 partecipanti a ciascun gruppo di trattamento ( P ≥ 0,99) si è riunito la misura principale risultato (3,8% [95% CI, 0,5% al 13,2%] per il placebo, 4,0% [95% CI, 0,5 % al 13,7%] per 420 mg silimarina, e del 3,8% [95% CI, 0,5% al 13,2%] per 700 mg silimarina). La diminuzione media dell'attività di livelli sierici di ALT al termine del trattamento non hanno mostrato differenze significative ( P = 0,75) tra i 3 gruppi di trattamento (in media il declino, -4,3 [95% CI, -17,3 a 8,7] U / L per il placebo, - 14,4 [95% CI, da -41,6 a 12,7] U / L per i 420 mg silimarina, -11,3 [95% CI, -27,9 a 5,4] U / L per i 700-mg silimarina), allo stesso modo non ci sono state differenze significative nella HCV livelli di RNA (variazione media, 0,07 [95% CI, -0,05 a 0,18] log 10 IU / mL per il placebo, -0,03 [95% CI, -0,18 a 0,12] log 10 IU / mL per 420 mg di silimarina, 0,04 [ 95% CI, -0,08 a 0,16 log] 10 IU / mL per 700 mg di silimarina, P = 0,54) o la qualità della vita misure. Il profilo degli eventi avversi di silimarina è paragonabile con quella del placebo.

Conclusione
Dosi superiori a quelle abituali della silimarina non riducono significativamente i livelli sierici di ALT più del placebo in soggetti con infezione cronica da HCV trattati senza successo con terapia a base di interferone.

Registrazione del trial : http://clinicaltrials.gov/show/NCT00680342

Informazioni
La silimarina ( Silybum marianum) , un estratto di cardo mariano, è il trattamento botanico più comunemente usato per disturbi del fegato negli Stati Uniti, grazie alle sue presunte proprietà epatoprotettivi. 6 - 7 , infatti, il 33% dei pazienti con infezione cronica da HCV e cirrosi segnala l’ uso attuale o passato di silimarina per il trattamento della loro malattia. La Silimarina ha dimostrato di avere proprietà anti-infiammatorie e immunomodulanti attraverso l'inibizione della NF-kB (fattore nucleare κ-light-chain-enhancer del attivati cellule B), come dimostrato in vitro. 9 - Studi sull’azione della silimarina nel sistema di replicazione HCV suggeriscono anche un effetto sulla HCV core e di espressione NS5A, anche se a concentrazioni elevate. Queste funzioni, nella patogenesi della malattia epatica cronica, forniscono il razionale motivo per studiare silimarina come un potenziale trattamento per l'infezione cronica da HCV.

Gli studi clinici che hanno valutato cardo mariano per una varietà di malattie del fegato hanno prodotto risultati inconsistenti e sono state compromesse dalla mancanza di punti di efficacia ben definiti di fascia, le popolazioni eterogenee di pazienti con malattia epatica, e l'uso di preparati silimarina non standardizzate. In considerazione dei limitati dati disponibili sul dosaggio e la farmacocinetica di silimarina, una iniziale dose-ranging di studio è stato eseguita per identificare le dosi di silimarina di approfondimento nel processo in corso. Due dosi, 3 e 5 volte superiori alla dose di consueto, sono stati selezionati sulla base di questo test precoce. Lo scopo del presente studio era di valutare la sicurezza e l'efficacia della silimarina per il trattamento di infezione cronica da HCV tra i pazienti precedentemente trattati senza successo con interferone convenzionale (IFN).



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