Io sono seguito ambulatorialmente, in un ambulatorio dell'ASS che si occupa di MST situato nel centro di prevenzione generale (colon, mammografie, vaccinazioni, informative varie ecc). Inizialmente si facevano anche i prelievi (addirittura all'inizio, nel massimo della privacy, senza nome, ma con un codice, come le banche svizzere, il cui legame codice-nome era conservato solo in quell'ambulatorio/ufficio). Poi sono spariti i prelievi, perché non si sa (ora, al contrario, la Serracchiani vuole aumentare i punti prelievo in tutta la Regione) quindi immagino per ragioni politiche, è stato tutto ridimensionato, e sono rimaste le visite (un giorno la settimana) e la distribuzione dei farmaci che viene fatta in ambulatorio, senza dubbio in modo privato. Nel breve periodo in cui mi sono fatto seguire dal reparto malattie infettive dell'ospedale la prassi era pressoché la stessa, ma più in grande. I prelievi venivano effettuati in reparto nella confusione totale perché riguardavano ogni patologia infettiva, non solo l'hiv (epatite C, epatite B, TBC, mal di pancia, diarrea, ipocondrie varie ecc.) ma anche lì la visita ambulatoriale con relativa distribuzione di farmaci. Poi anche lì sono stati tolti i prelievi, quindi ora ogniuno di noi li fa dove meglio crede o gli fa più comodo e i risultati vengono (a scelta) recapitati gratuitamente a domicilio, fino a che non inizierà seriamente la fase informatica, dove non servirà più la carta.
Anni fa qualcuno propose di distribuire i farmaci nelle farmacie (in Baviera è prassi normale) la LILA si mise subito di traverso, quindi non ci fu niente da fare. Al contrario io ero (probabilmente controcorrente) e lo sono ancora favorevole al poter scegliere e sottolineo il poter scegliere la farmacia dove prendere i farmaci, compresa quella ospedaliera naturalmente. Organizzativamente non è così complesso come sembra (lo vedo regolarmente con i farmaci per l'Alzheimer di mia madre) le medicine fornite direttamente dal SSN o dall'ASS locale non sono in possesso delle farmacie, ma alla presentazione della ricetta vengono immediatamente ordinati via telematica all'ASS locale e sono a disposizione entro 24 ore, quindi la garanzia della spesa di farmaci così costosi resterebbe sempre centralizzata e sotto controllo, mentre il paziente (oltre ad usufruire di una ricetta che prescrive un max di tre confezioni, come da legge) sarebbe libero di andare dove cazzo gli pare, farmacia privata o ospedaliera, ma anche cambiare farmacia ogni volta, con l'unico inconveniente di ordinarli e tornare a prenderli (come del resto capita abbastanza spesso) nel caso di farmacia privata. Però si sa, le associazioni, quando non sono troppo occupate a vendere bonsai e azalee, pensano sempre a noi poveri pazienti...
distribuzione farmaci con pubblico
Re: distribuzione farmaci con pubblico
[emoji15] [emoji15] [emoji15]Marco_pa ha scritto:
Ps: un'informazione, ma da voi come funziona quando dovete ritirare la terapia? Il mio iter è:
1. richiesta del mio medico curante;
2. prenotazione visita al CUP;
3. fila all'ufficio ticket (anche se siamo esenti);
4. prescrizione dell'infettivologo;
5. farmacia (finalmente!!!).
Non so a voi ma a me i primi tre punti mi sembrano superflui.
Il mio iter è, ogni due mesi:
1. farmacia (di infettivologia, separata da quella del resto dell'ospedale)
In realtà c'é il tuo punto 4, ma é nascosto: ogni volta che vado (nota che c'é una porta immediatamente prima del piccolo bancone, che ogni volta che entra uno viene chiusa, la fila si fa fuori), dico il mio cognome, loro controllano nello schedario cosa dice la mia ricetta (ultimamente controllano solo a computer) e mi danno i farmaci.
A mia richiesta possono fornire anonime buste di plastica completamente bianche.