Vaccino Ensoli

Notizie scientifiche e mediche riguardanti il virus, l'infezione e la malattia da HIV. Farmaci, vaccini e cure in sperimentazione.
celebrity83
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Re: Vaccino Ensoli

Messaggio da celebrity83 » mercoledì 6 maggio 2015, 11:05

Buongiorno Celebrity,
grazie per le slides che hai postato. Leggendole in modo affrettato, mi pare che quelle ai vari link siano sempre le stesse, però possono essermi sfuggiti dei particolari.
Mi par di capire che Vaxxit si stia muovendo per trovare finanziamenti per dare inizio alle sperimentazioni cliniche di fase III di un farmaco "bioterapeutico" che non ha ancora dimostrato efficacia in un trial con gruppo di controllo serio e che ritenga di poter andare avanti da sola, forte del possesso dei brevetti necessari per l'uso terapeutico del *preparato Tat*.
Si Dora,
in effetti hai ragione...le slides sono solo leggermente diverse.... ma e' interessante il passaggio da vaccino a bioterapeutico... i supporters non lo hanno ancora collocato in una specifica categoria di prodotti... questo dovrebbe essere un segnale ben preciso per i potenziali investitori...a me sembra chiaro che gli stessi supporters di tatimmune si sono resi conto che non possono piu' propagandarlo come un vaccino (seppure terapeutico) ed ecco dunque un'altra definizione : bioterapeutico ( un prodotto biologico con attivita' terapeutica!?..un prodotto utilizzato in bioterapia!? ...).In questo modo lo spazio di azione si amplia ancora di piu': immunomodulatore, aiutino per potenziare il trattamento farmacologico, " as an AID for AIDS"...



Dora
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Re: Vaccino Ensoli

Messaggio da Dora » mercoledì 6 maggio 2015, 11:18

celebrity83 ha scritto:
Buongiorno Celebrity,
grazie per le slides che hai postato. Leggendole in modo affrettato, mi pare che quelle ai vari link siano sempre le stesse, però possono essermi sfuggiti dei particolari.
Mi par di capire che Vaxxit si stia muovendo per trovare finanziamenti per dare inizio alle sperimentazioni cliniche di fase III di un farmaco "bioterapeutico" che non ha ancora dimostrato efficacia in un trial con gruppo di controllo serio e che ritenga di poter andare avanti da sola, forte del possesso dei brevetti necessari per l'uso terapeutico del *preparato Tat*.
Si Dora,
in effetti hai ragione...le slides sono solo leggermente diverse.... ma e' interessante il passaggio da vaccino a bioterapeutico... i supporters non lo hanno ancora collocato in una specifica categoria di prodotti... questo dovrebbe essere un segnale ben preciso per i potenziali investitori...a me sembra chiaro che gli stessi supporters di tatimmune si sono resi conto che non possono piu' propagandarlo come un vaccino (seppure terapeutico) ed ecco dunque un'altra definizione : bioterapeutico ( un prodotto biologico con attivita' terapeutica!?..un prodotto utilizzato in bioterapia!? ...).In questo modo lo spazio di azione si amplia ancora di piu': immunomodulatore, aiutino per potenziare il trattamento farmacologico, " as an AID for AIDS"...
Però continuano a sostenere di essere più avanti nelle sperimentazioni rispetto a quelli che loro considerano competitor. E sono tutti vaccini terapeutici.
Questa storia che siano più avanti degli altri Ensoli la sta raccontando dall'anno scorso e, insieme a tutta la sua famiglia, ci ha scritto sopra perfino una review (pubblicata dallo stesso editore che pubblica spazzatura negazionista dell'HIV/AIDS e approvata dagli stessi chief editor di specialità che non hanno dato le dimissioni - ad articoli su HIV/AIDS usciti su quelle riviste è molto, molto difficile dare credito). Se leggi la review, vedi come sia tutta finalizzata a sostenere che il preparato Tat è er mejo. Peccato che ci siano vaccini terapeutici che hanno affrontato la prova della sospensione della ART e che stanno entrando in trial di fase II insieme a sostanze anti-latenza per arrivare, infine, alla cura dell'infezione. Un obiettivo, questo, che il preparato Tat può sognarsi di notte, nonostante le storielle sulla diminuzione del DNA provirale raccontate su Retrovirology.
Comunque decidano di piazzarlo, il prodotto pubblicizzato da Vaxxit non è neppure detto che sia meglio della papaya di Montagnier.
Ovviamente posso sbagliarmi, ma io dubito che gli investitori si faranno abbindolare: non si tratta di sperperare denaro pubblico, qui.



Dora
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Re: Vaccino Ensoli

Messaggio da Dora » mercoledì 6 maggio 2015, 12:26

Duccio Facchini non perde un colpo e su Altreconomia ci regala una nuova, ottima puntata della sua inchiesta sul Vaccino Tat.
Poiché l'introduzione della storia la conosciamo bene, ne riporto solo la seconda parte.



Vaccino italiano anti-Hiv, nuovi annunci

A 17 anni dalle prime dichiarazioni, la coordinatrice della ricerca in seno all'Istituto superiore di sanità (Iss), Barbara Ensoli, rivendica nuovi e importanti risultati. Che però riguardano soltanto la parte "terapeutica" del "vaccino" e non quella autentica, preventiva. L'immunologo Fernando Aiuti ha letto i dati rilanciati dall'Iss. E la sua conclusione è dura: "Questa ricerca non aggiunge nulla alla possibilità di ottenere un vero vaccino preventivo contro l’infezione da HIV"


di Duccio Facchini - 6 maggio 2015

[...]
Tra “mezzo flop” e “rivincita”
Torniamo ad oggi. Se Ensoli -sostenuta di fatto dall’Iss- annuncia “nuovi scenari” grazie ai passi avanti fatti con la parte “terapeutica” del “vaccino”, Fernando Aiuti, professore emerito di Immunologia clinica presso l'Università “Sapienza” di Roma, smorza gli entusiasmi. Carte alla mano.

Professor Aiuti, lei ha letto la pubblicazione del team Ensoli su Retrovirology: qual è la natura ed il significato di questi “risultati” e come vanno letti?

La fase due è iniziata nell’agosto 2008 e i risultati sono stati pubblicati dopo 7 anni, in genere i trial in fase due si completano in due–tre anni. Evidentemente i ricercatori hanno avuto difficoltà nell’arruolare i malati. Le difficoltà si sono poi concretizzate anche con due emendamenti ai protocolli (modifiche dei criteri inizialmente stabiliti) che hanno riguardato i valori iniziali dei CD4 ed altri indici immunovirologici.

Che cosa significa?

Quando in un trial clinico si cambiano le regole del gioco a metà è chiaro che i dati sono più difficili da interpretare. La sperimentazione è criticabile e molto discutibile per le modalità con le quali è stato scelto il gruppo di controllo (sola terapia antiretrovirale). Il confronto è stato effettuato su una parte di persone HIV+ e assenza di replicazione virale che sono state selezionate nei vari centri sulla base di controlli storici. Inoltre scegliendo tutte le persone con viremia non rilevabile è venuto a mancare uno degli end point fondamentali, cioè l’annullamento della viremia. Cioè sono stati selezionati in entrambi i gruppi i malati che andavano meglio.

Che ruolo ha avuto il centro clinico del dottor Fabrizio Ensoli fratello della dottoressa Barbara Ensoli nonché socio della Vaxxit Srl?

Lo stesso che ha avuto nella fase I alla quale aveva partecipato anche il centro clinico allora da me diretto, cioè quello di “core laboratory”, cioè il centro che riceve da tutti i centri periferici i campioni di sangue dei malati arruolati ed esegue le analisi principali per la valutazione dell’ eventuale efficacia terapeutica. Sul piano della legalità non c’è alcun problema che alcuni parenti siano inseriti in una sperimentazione, ma sul piano etico è secondo me inopportuna questa scelta, specialmente se si tratta del centro più importante che elabora tutti i dati. Sarebbe stato opportuno scegliere un centro di ricerca esterno alla famiglia Ensoli e diretto da un esperto in immunologia e virologia clinica.

La dottoressa Ensoli sostiene che “per la prima volta la terapia antiretrovirale può essere intensificata attraverso un vaccino”. Tradotto?

Significa che con il vaccino TAT si ottengono risultati migliori rispetto alla sola terapia farmacologica, ma secondo il mio parere se si parte con controlli storici il castello è destinato a non reggere. Un dato interessante è l’aumento dei CD4 dopo due anni di terapia antivirale e vaccino TAT rispetto all’inizio della sperimentazione. Resto tuttavia perplesso che nel gruppo di controllo non si sia rilevato alcun aumento mentre in molti malati anche dopo sei anni di terapia i Cd4 continuano a salire, con la sola terapia antivirale.

Il comunicato dell’Iss fa riferimento ad una conferma da attendersi alla luce degli esiti del “trial di fase II randomizzato e controllato con placebo recentemente completato in Sudafrica”. Che cosa significa e quali sono le principali differenze con la fase richiamata nel comunicato dell’Iss?

Significa che il trial del Sud Africa ha i requisiti che ho indicato poc’anzi, cioè il gruppo di controllo non è scelto su base storica ma contemporaneamente a quello dei vaccinati e i malati sono selezionati casualmente nei vari centri (randomizzazione). Inoltre il vaccino nel gruppo di controllo è sostituito dal placebo, mentre nel trial italiano il gruppo di controllo faceva la sola terapia antiretrovirale.

All’inizio dell’ormai pluridecennale vicenda del “vaccino italiano anti Hiv” l’attenzione fu rivolta alla parte “preventiva” dell’oggetto di ricerca. A 17 anni dall’annuncio pare essere rimasta soltanto la componente “terapeutica”, tanto che il comunicato dell’Iss non ne fa alcuna menzione. Che cosa significa? È ragionevole dal suo punto di vista parlare ancora di un “vaccino”?

"Se si interpreta la parola vaccino come una sostanza in grado di dare la protezione nei confronti di una malattia infettiva come lo è stato all’inizio dell’era vaccinica di Edward Jenner (pioniere della vaccinazione contro il vaiolo), allora la parola vaccinazione non dovrebbe essere usata. Infatti il vaccino TAT prevenivo della dott.ssa Ensoli si è fermato alla fase I e non esiste alcuna dimostrazione che possa bloccare l’infezione da HIV in volontari umani sieronegativi. Tutti i vaccini finora in commercio sono in grado di svolgere questa protezione parziale o totale contro vari microrganismi. Tuttavia negli ultimi anni alcuni ricercatori hanno usato, forse impropriamente, la parola “vaccinazione” al posto di stimolazione immunitaria e di vaccino al posto di immunogeno. In questi casi si tratta di sostanze naturali o artificiali contenenti proteine, DNA o RNA, polisaccaridi e adjuvanti in grado di aumentare le difese immunitarie sia aspecificamente, sia specificamente (es. anticorpi) in persone già infette. Gli obiettivi in queste situazioni croniche potrebbero essere due: il primo modificare l’andamento della infezione prolungandone il decorso e evitando i danni più gravi ed il secondo quello di ottenere la guarigione. Nel caso del vaccino HIV lo scopo è quello di aumentare la sopravvivenza o di eliminare il virus, cioè di guarire le persone. Ma siamo ancora lontani dal questi obiettivi.
Questa ricerca quindi non aggiunge nulla alla possibilità di ottenere un vero vaccino preventivo contro l’infezione da HIV".

"Il trionfalismo con cui alcuni giornalisti hanno presentato questo studio mi pare del tutto fuori luogo -riflette Vittorio Agnoletto, medico, coautore del libro 'AIDS, lo scandalo del vaccino italiano' (Feltrinelli 2012)- e mi chiedo se lo abbiano veramente letto o se si siano fermati alle poche righe di qualche comunicato stampa. I risultati presentati ed ancora in attesa di conferma vanno valutati con i punti di forza e di debolezza che hanno, ma certamente non hanno nulla a che vedere con il vaccino preventivo contro l’AIDS che è stato l’obiettivo fondamentale e ampiamente pubblicizzato da quando, diciassette anni fa, è stata avviata e finanziata questa ricerca”.

Un brevetto a Vaxxit?
Come spiegato dal professor Aiuti, il “vero vaccino preventivo” non c’è. Intanto, però, grazie al motore di ricerca di Google sui brevetti è possibile apprezzare i passi fatti da Vaxxit Srl, vettore societario privato co-fondato dalla dottoressa Ensoli, che risulterebbe “assegnatario originale” fin dal 2013 del “patent” “Immune therapy” (US20130058973), il cui “inventore” è proprio Barbara Ensoli. La documentazione che accompagna il brevetto è in parte sovrapponibile a quella pubblicata dalla rivista PlosOne nel 2010 a proposito della fase II del “vaccino terapeutico”, sviluppato nel tempo con fondi e ricerca pubblica, dell’Istituto superiore di Sanità.

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“Come è stato ricordato -spiega Agnoletto- l’Iss ha revocato la concessione dei brevetti alla Vaxxit, concessione che era stata decisa da una precedente delibera del CdA dell'Istituto. Ritengo che sia necessario verificare se nel caso qui citato anche questo brevetto sia frutto del lavoro realizzato con finanziamenti pubblici e se sia stato svolto da équipe dell’Iss. Se così fosse credo che sia necessario che i vertici dell’Iss verifichino con quali modalità e con quali accordi questo brevetto sia diventato proprietà di una azienda privata ed eventualmente ne traggano le dovute conseguenze”.



celebrity83
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Re: Vaccino Ensoli

Messaggio da celebrity83 » mercoledì 6 maggio 2015, 13:07

Però continuano a sostenere di essere più avanti nelle sperimentazioni rispetto a quelli che loro considerano competitor. E sono tutti vaccini terapeutici.
Tutta PROPAGANDA... peccato! le idee non mancavano...ma le hanno "sciupate" nel peggiore dei modi



celebrity83
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Re: Vaccino Ensoli

Messaggio da celebrity83 » mercoledì 6 maggio 2015, 14:59

“Come è stato ricordato -spiega Agnoletto- l’Iss ha revocato la concessione dei brevetti alla Vaxxit, concessione che era stata decisa da una precedente delibera del CdA dell'Istituto. Ritengo che sia necessario verificare se nel caso qui citato anche questo brevetto sia frutto del lavoro realizzato con finanziamenti pubblici e se sia stato svolto da équipe dell’Iss.
Certamente il brevetto che Barbara Ensoli ha donato alla sua societa' e' il risultato del lavoro svolto da/in ISS con finanziamenti pubblici. Anche sulla base dei risultati ottenuti attraverso gli altri studi che hanno portato ai precedenti brevetti di proprieta' ISS (e che Barbara Ensoli ha tentato di ottenere in licenza per 18 mesi tramite l'operazione Vaxxit dello scorso anno) Barbara Ensoli ha potuto raggiungere il brevetto in questione. Tuttavia credo che l'operazione sia stata "lecita" "grazie" alla legge Tremonti sui brevetti...( nota come "le invenzioni agli inventori")



Dora
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Re: Vaccino Ensoli

Messaggio da Dora » mercoledì 6 maggio 2015, 15:36

celebrity83 ha scritto:Certamente il brevetto che Barbara Ensoli ha donato alla sua societa' e' il risultato del lavoro svolto da/in ISS con finanziamenti pubblici. Anche sulla base dei risultati ottenuti attraverso gli altri studi che hanno portato ai precedenti brevetti di proprieta' ISS (e che Barbara Ensoli ha tentato di ottenere in licenza per 18 mesi tramite l'operazione Vaxxit dello scorso anno) Barbara Ensoli ha potuto raggiungere il brevetto in questione. Tuttavia credo che l'operazione sia stata "lecita" "grazie" alla legge Tremonti sui brevetti...( nota come "le invenzioni agli inventori")
Ma sì, certo che non è stato fatto nulla di illegale. Solo di molto poco elegante: la Legge Tremonti ha permesso l'obbrobrio e l'esperto di "trasferimenti tecnologici" Cozzone, che nel 2010-11 quando Ensoli faceva la sua richiesta di brevetto in favore di Vaxxit credo fosse proprio nel pieno della sua consulenza quadriennale all'ISS, è solo per un caso fortuito socio di minoranza della società della dottoressa Ensoli.
Et honni soit qui mal y pense!


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uffa2
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Re: Vaccino Ensoli

Messaggio da uffa2 » mercoledì 6 maggio 2015, 15:59

Allora,
ho finalmente trovato un attimo per andare alla ricerca del decreto Tremonti citato. Si tratta della Legge 383 del 18 ottobre 2001 che, all’articolo 7 (Nuove regole sulla titolarità dei diritti brevettuali per invenzioni industriali), modifica il Regio Decreto 29 giugno 1939, n° 1127, introducendo il nuovo articolo 24 bis:
1. In deroga all'articolo 23 del presente decreto e all'articolo 34 del testo unico delle disposizioni concernenti lo statuto degli impiegati civili dello Stato, di cui al decreto del Presidente della Repubblica 10 gennaio 1957, n. 3, quando il rapporto di lavoro intercorre con una università o con una pubblica amministrazione avente fra i suoi scopi istituzionali finalità di ricerca, il ricercatore è titolare esclusivo dei diritti derivanti dall'invenzione brevettabile di cui è autore. In caso di più autori, dipendenti delle università, delle pubbliche amministrazioni predette ovvero di altre pubbliche amministrazioni, i diritti derivanti dall'invenzione appartengono a tutti in parti uguali, salvo diversa pattuizione. L'inventore presenta la domanda di brevetto e ne da' comunicazione all'amministrazione.
2. Le università e le pubbliche amministrazioni, nell'ambito della loro autonomia, stabiliscono l'importo massimo del canone, relativo a licenze a terzi per l'uso dell'invenzione, spettante alla stessa università o alla pubblica amministrazione, ovvero a privati finanziatori della ricerca, nonché ogni ulteriore aspetto dei rapporti reciproci.
3. In ogni caso, l'inventore ha diritto a non meno del 50 per cento dei proventi o dei canoni di sfruttamento dell'invenzione. Nel caso in cui le università o le amministrazioni pubbliche non provvedano alle determinazioni di cui al comma 2, alle stesse compete il 30 per cento dei proventi o canoni.
4. Trascorsi cinque anni dalla data di rilascio del brevetto, qualora l'inventore o i suoi aventi causa non ne abbiano iniziato lo sfruttamento industriale, a meno che ciò non derivi da cause indipendenti dalla loro volontà, la pubblica amministrazione di cui l'inventore era dipendente al momento dell'invenzione acquisisce automaticamente un diritto gratuito, non esclusivo, di sfruttare l'invenzione e i diritti patrimoniali ad essa connessi, o di farli sfruttare da terzi, salvo il diritto spettante all'inventore di esserne riconosciuto autore.

Ora, sempre che non ci siano altre norme applicabili al caso, sembrerebbe che la legge Tremonti dia libertà d’azione al ricercatore MA non espropri l’Ente pubblico del diritto a vedere almeno un po' ristorato quanto ha evidentemente speso nel passato, mentre il ricercatore ricercava (questa è la mia interpretazione, ma non sono un brevettualista, potrei avere preso una topica colossale, cercherò di capirci di più).

Questo, applicando una banale logica da casalinga, fa sorgere un paio di domande:
va bene che il ricercatore “è titolare esclusivo dei diritti derivanti dall'invenzione brevettabile di cui è autore”, ma l’ISS ha stabilito “l'importo del canone, relativo a licenze a terzi per l'uso dell'invenzione, spettante alla stessa università o alla pubblica amministrazione”? ossia: quanto guadagnerà (fatemi ridere) l’ISS dal fatto che il brevetto è stato ceduto a Vaxxit?


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Re: Vaccino Ensoli

Messaggio da Puzzle » mercoledì 6 maggio 2015, 16:19

La mia interpretazione è molto più grezza, in soldoni lo Stato ci mette i soldi, i laboratori. la logistica, il personale, il materiale, le forniture, le attrezzature e gli spazi, mentre l'inventore ci mette la sua idea e alla fine è "titolare esclusivo dei diritti derivanti dall'invenzione brevettabile di cui è autore".
In pratica lo Stato fa il magnate e l' "artista" dispone.
Insomma come papa Giulio II, o Lorenzo De Medici, però almeno loro hanno saputo scegliere chi e cosa lasciare ai posteri e all'umanità e le opere prodotte all'epoca dai vari Buonarroti, Da Vinci gli davano (e gli hanno dato per secoli) un po' di prestigio.
Tremonti sarà ricordato per la TAT?



Dora
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Re: Vaccino Ensoli

Messaggio da Dora » mercoledì 6 maggio 2015, 16:25

Puzzle ha scritto:Insomma come papa Giulio II, o Lorenzo De Medici, però almeno loro hanno saputo scegliere chi e cosa lasciare ai posteri e all'umanità e le opere prodotte all'epoca dai vari Buonarroti, Da Vinci gli davano (e gli hanno dato per secoli) un po' di prestigio.
OMG, la Tat-ata come la Cappella Sistina ... O tempora, o mores!

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Re: Vaccino Ensoli

Messaggio da Dora » giovedì 7 maggio 2015, 11:58

They are at it again

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Non volevo citarlo, perché mi pare l'ennesimo passo falso di una persona in difficoltà e non mi piace infierire, ma Guglielmo Pepe due giorni fa ha scritto un post - infelicemente intitolato Aids, la rivincita della Ensoli - in cui lui si trova ad arrampicarsi sugli specchi, ma si sta anche sviluppando una discussione di un certo interesse.
A parte le considerazioni del professor Silvestri, che a buon diritto ricorda come e quanto avesse ragione l'anno scorso, quando fu assalito dagli squadristi dell'Ensòla Fan Club, c'è una cosa che non dovrebbe passare sotto silenzio qui, dove da anni raccogliamo le puntate della Saga della Tat-ata - ed ecco la ragione di questo post.

L'Ensòla Fan Club, infatti, ci riprova. E questa volta, con toni e modi degni della curva sud, prende di mira il professor Aiuti con e-mail - anche anonime - in cui lo si accusa (da che pulpito!!) di essere in conflitto di interesse "per eventuali finanziamenti pubblici" nella sua critica al *preparato Tat*.
Ora, il professor Aiuti ha ovviamente buon gioco nel ricordare che
1) io sono in pensione da 7 anni e pertanto non ho chiesto nè ricevuto più alcun finaziamento pubblico o privato per la ricerca dal 2006 anche se continuo a fare la mia professione di medico immunologo clinico
2) Anche in passato prima del mio pensionamento le mie applications a fondi di ricerca europei o italiani riguardavano altri settori di immunologia e non il vaccino contro il virus HIV

Quindi la mia critica è libera da ogni conflitto di interesse come credo anche quella dell Dott.Vittorio Agnoletto cheancora svolge attività di ricerca ma in altri settori .
Resta il fatto che le minacce, gli insulti, le accuse a vanvera, le considerazioni per fare chiarezza, i comunicati stampa deliranti, gli show bolognesi, tutto il polverone sollevato ad arte per mascherare la pochezza dei risultati scientifici ... tutto questo quanto la dice lunga sulla levatura dei guit.ti che guidano il carrozzone.



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