kurtisit85 ha scritto:No, non sono stato reclutato per nessuno studio clinico, mi ha proposto lei questa terapia dopo quasi 7 mesi di eviplera che non mi dava grossi effetti indesiderati, ma purtroppo il tenofovir mi aveva causato un principio di osteoporosi e dopo una ventina di giorni da lamivudina +reyataz/norvir che mi aveva invece causato il classico effetto occhi gialli (reyataz). Sono rimasto sbalordito di questa scelta terapeutica e lei mi ha risposto facendomi capire che molto spesso i suoi colleghi assegnano terapie non proprio recenti, per risparmiare denaro (o almeno questo è quello che ho afferrato io).
Beh, come ti scrivevo prima la combinazione dolutegravir + rilpivirina è ancora in fase di sperimentazione come terapia di semplificazione o di mantenimento dopo che si ha la carica virale già soppressa, quindi sorprende anche me che ci siano infettivologi che già la propongono sebbene ancora non ci sia alcun riferimento nelle più recenti Linee guida in materia.
Questo può significare due cose: 1) la tua infettivologa è bene informata sullo studio clinico in corso ed ha quindi accesso a dati che al momento non sono ancora stati resi pubblici, che fanno ben sperare; 2) la tua infettivologa ama rischiare senza cognizione di causa. Il discorso in realtà può essere molto complesso, perché l'efficacia di una terapia di semplificazione o mantenimento si osserva anche e soprattutto nel medio e lungo periodo, cosa che ovviamente non è possibile fare neppure dopo pochi mesi di studio clinico (se non ricordo male, è iniziato a marzo di quest'anno). Ad ogni buon conto, il dolutegravir è un farmaco talmente efficace che potrebbe funzionare anche in combinazione con un solo inibitore della transcrittasi inversa, ma adesso sto facendo solo solo congetture proprio perché non esistono dati clinici.
Credo perciò che la motivazione che ti è stata presentata ("
lei mi ha risposto facendomi capire che molto spesso i suoi colleghi assegnano terapie non proprio recenti, per risparmiare denaro (o almeno questo è quello che ho afferrato io") non sia proprio del tutto corretta, nel senso che la scelta delle combinazioni che viene fatta da un infettivologo può tenere conto del costo (infatti, le ultime Linee guida parlano di questi aspetti), ma soprattutto di un'altra vasta serie di elementi che al paziente non pienamente informato sull'argomento possono sfuggire. Al contrario, la tua infettivologa ha scelto farmaci molto costosi, però senza essere supportata dalle Linee guida (cosa che un primario non consenziente potrebbe peraltro criticare).
kurtisit85 ha scritto:La rilpivirina che conoscevo bene mi aveva fatto nascere un dubbio e ho preferito assumerla sempre con lo stesso quantitativo di cibo che assumevo con eviplera. C'è da dire che a me dicevano che bastava anche mangiare un cornetto e un cappuccino per raggiungere 500 calorie.
Non sempre un cornetto e un cappuccino sono sufficienti per raggiungere la quantità e il volume di cibo necessari per permettere al farmaco di raggiungere la giusta concentrazione. Per questo - ne abbiamo discusso in altri thread nel forum - di solito l'assunzione al mattino è sconsigliata per Eviplera, e può esserlo anche per una combinazione più leggera come quella attuale.