Brexit - ovvero quando il voto non dovrebbe essere per tutti
Re: Brexit - ovvero quando il voto non dovrebbe essere per t
Sono sconvolta, soprattutto perchè hanno deciso i vecchi, che dovrebbero stare a godersi la pensione e non a prendere decisioni politiche che si ripercuoteranno sul futuro dei giovani
CIAO GIOIE
Re: Brexit - ovvero quando il voto non dovrebbe essere per t
l'Inghilterra rischia grosso.
Questo referendum potrebbe segnare la ripresa dell'irredentismo Nord Irlandese (non sono passati molti anni da quando l'IRA metteva le bombe) e dell'indipendentismo scozzese.
Questo referendum potrebbe segnare la ripresa dell'irredentismo Nord Irlandese (non sono passati molti anni da quando l'IRA metteva le bombe) e dell'indipendentismo scozzese.
Re: Brexit - ovvero quando il voto non dovrebbe essere per t
Infatti Scozia e Irlanda già parlano di referendum per uscire dall'UK e restare in Europa.
Brava la Merkel comunque. È riuscita là dove Hiltler non era riuscito.
A mio avviso dobbiamo a lei molto del destino dell'Europa.
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Don't give up!
Brava la Merkel comunque. È riuscita là dove Hiltler non era riuscito.
A mio avviso dobbiamo a lei molto del destino dell'Europa.
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Re: Brexit - ovvero quando il voto non dovrebbe essere per t
Colpa della Merkel e di chi almeno negli ultimi dieci anni ha diretto e indirizzato le istituzioni europee.rosso80 ha scritto:Infatti Scozia e Irlanda già parlano di referendum per uscire dall'UK e restare in Europa.
Brava la Merkel comunque. È riuscita là dove Hiltler non era riuscito.
A mio avviso dobbiamo a lei molto del destino dell'Europa.
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La verità non esiste e la vita come la immaginiamo di solito è una rete arbitraria e artificiale di illusioni da cui ci lasciamo circondare.
Re: Brexit - ovvero quando il voto non dovrebbe essere per t
Sarei curioso di sapere quanti di questi vecchi votarono da giovani per l'ingresso nella CE.
Probabilmente pure tanti, forse la maggior parte direi.
Quello che mi spaventa pur capendo, è che si tratti fondamentalmente di una scelta 'di pancia'.
La gente è giustamente disillusa su un progetto che si è rivelato solo economico e pure fallimentare, ma delle possibili conseguenze non si può non tener conto.
Unica nota positiva, mi costerà meno andare in vacanza a Londra (escludendo i costi per il passaporto).
Nota negativa, spero tutto ciò non sia di 'man forte' per i nostri politici euroscettici.
Probabilmente pure tanti, forse la maggior parte direi.
Quello che mi spaventa pur capendo, è che si tratti fondamentalmente di una scelta 'di pancia'.
La gente è giustamente disillusa su un progetto che si è rivelato solo economico e pure fallimentare, ma delle possibili conseguenze non si può non tener conto.
Unica nota positiva, mi costerà meno andare in vacanza a Londra (escludendo i costi per il passaporto).
Nota negativa, spero tutto ciò non sia di 'man forte' per i nostri politici euroscettici.
Re: Brexit - ovvero quando il voto non dovrebbe essere per t
E perché il voto non dovrebbe essere per tutti?
Se qualcuno “non capisce”, forse è stupido, ma forse sono stato io a non spiegarmi bene.
Se il mio prodotto è “il migliore sul mercato”, ma non lo vendo, forse è il migliore e io non so vendere, ma forse non è neppure il migliore.
Il voto democratico non è un trial di fase III multicentrico, randomizzato, in doppio cieco, verso comparatore attivo, ma non è che tutte le volte che il voto non ci piace è il caso di mettere in discussione la democrazia.
A volte le cose non funzionano come vorremmo, e in questo caso è accaduto che l’Europa è riuscita a farsi amare meno dei politici nazionali, a essere vista da molti come colei che disciplina le dimensioni di cozze e zucchine, facendo così dimenticare gli immensi meriti storici e pratici della costruzione europea, il più vicino a noi il fatto che i nostri farmaci si evitano ventotto procedimenti separati di approvazione e girano tranquilli e beati per tutta l’Unione senza ostacoli commerciali.
Essere europeisti non è un dovere, e se non capire che uscire dall’Unione è una gigantesca fesseria può essere un errore in questo errore una gran parte della responsabilità ce l’ha chi ha dato per scontato che il popolino avrebbe obbedito ancora una volta.
Questo è un disastro che costerà uno sproposito a tutti, in denaro e non solo, ma è un disastro di cui anche l’Europa porta grandi responsabilità.
Se qualcuno “non capisce”, forse è stupido, ma forse sono stato io a non spiegarmi bene.
Se il mio prodotto è “il migliore sul mercato”, ma non lo vendo, forse è il migliore e io non so vendere, ma forse non è neppure il migliore.
Il voto democratico non è un trial di fase III multicentrico, randomizzato, in doppio cieco, verso comparatore attivo, ma non è che tutte le volte che il voto non ci piace è il caso di mettere in discussione la democrazia.
A volte le cose non funzionano come vorremmo, e in questo caso è accaduto che l’Europa è riuscita a farsi amare meno dei politici nazionali, a essere vista da molti come colei che disciplina le dimensioni di cozze e zucchine, facendo così dimenticare gli immensi meriti storici e pratici della costruzione europea, il più vicino a noi il fatto che i nostri farmaci si evitano ventotto procedimenti separati di approvazione e girano tranquilli e beati per tutta l’Unione senza ostacoli commerciali.
Essere europeisti non è un dovere, e se non capire che uscire dall’Unione è una gigantesca fesseria può essere un errore in questo errore una gran parte della responsabilità ce l’ha chi ha dato per scontato che il popolino avrebbe obbedito ancora una volta.
Questo è un disastro che costerà uno sproposito a tutti, in denaro e non solo, ma è un disastro di cui anche l’Europa porta grandi responsabilità.
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Re: Brexit - ovvero quando il voto non dovrebbe essere per t
Che altro si doveva concedere alla Gran Bretagna?uffa2 ha scritto: Questo è un disastro che costerà uno sproposito a tutti, in denaro e non solo, ma è un disastro di cui anche l’Europa porta grandi responsabilità.
Re: Brexit - ovvero quando il voto non dovrebbe essere per t
Intanto inizieranno col perdere Gibilterra la quale si avvia ad avere uno status economico e normativo con la Spagna simile a quello che ha l'Italia con San Marino (che tutto sommato non è affatto male se sapranno sfruttare le differenze fiscali con la Spagna e attrarre gli investitori spagnoli in fuga dal fisco):rosso80 ha scritto:Infatti Scozia e Irlanda già parlano di referendum per uscire dall'UK e restare in Europa.
http://www.nanopress.it/mondo/2016/06/2 ... ra/134555/
http://www.agi.it/estero/brexit/2016/06 ... ra-887682/
https://www.euractiv.com/section/uk-eur ... nt-future/
Re: Brexit - ovvero quando il voto non dovrebbe essere per t
Il problema è il nazionalismo e il populismo che dilaga, e di cui gli inglesi stessi faranno le spese e dovranno pagare. Adesso voglio vedere quanti inglesi si metteranno a fare i lavapiatti, commessi, baristi, trasportatori, badanti ecc..., ovvero tutti lavori che nei paesi occidentali svolgono gli stranieri. Per non parlare del campo della ricerca, dato che le università britanniche, se sono ai primi posti nei ranking, è proprio grazie ai ricercatori stranieri che sono circa il 50% dei lavoratori nelle università. E vedremo colare le famosissime Cambridge, Oxford, King's College a picco nei ranking, oltre alle altre università del regno unito che già non occupano posizioni alte in classifica, ed il tutto a favore dei Francesi che tanto odiano e che gli faranno il culo, insieme ai tedeschi che staranno già festeggiando.
Il Regno Unito è una grande potenza, e ci si aspettava guidasse l'Europa, non che fuggisse come un coniglio.
Se Cameron aveva un problema con Angela Merkel, problema reale e che abbiamo tutti, poteva risolverlo con lei, non mandare un paese intero alla deriva.
Il Regno Unito è una grande potenza, e ci si aspettava guidasse l'Europa, non che fuggisse come un coniglio.
Se Cameron aveva un problema con Angela Merkel, problema reale e che abbiamo tutti, poteva risolverlo con lei, non mandare un paese intero alla deriva.
CIAO GIOIE