Brexit - ovvero quando il voto non dovrebbe essere per tutti

Divagazioni...
Blast
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Re: Brexit - ovvero quando il voto non dovrebbe essere per t

Messaggio da Blast » sabato 25 giugno 2016, 8:38

Anche le università inglesi sono nel panico, specialmente le tanto rinomate Oxford e Cambridge: qui lo statement dell'università di Cambridge che si discostava dalla propaganda leave ma di cui purtroppo è costretta a prendere atto:
https://www.cam.ac.uk/notices/news/stat ... referendum
Tutti preoccupati, secondo me passeranno un brutto quarto d'ora (2 anni in realtà) a dimenarsi tra i fondi e progetti europei perduti e quelli che riescono in qualche modo a salvare, tra la gente che riuscirà a restare e la fuga dei cervelli che non sarà più una prerogativa solo italiana.
Che dire, le conseguenze della presunzione (o del lavaggio del cervello da parte di neofascisti con 2 neuroni che fanno a cazz0tti tra di loro), si pagano, e a pagare saranno come sempre i giovani.
PS: capisco che la regina non si possa esprimere in tema di politica, ma di fronte alla disgregazione del proprio regno, che cazz0 fa quella? Se pija er thè delle cinque? Mah


CIAO GIOIE

flavioxx
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Re: Brexit - ovvero quando il voto non dovrebbe essere per t

Messaggio da flavioxx » sabato 25 giugno 2016, 14:12

Intanto la Scozia chiede di stare nella EU, e lo può fare, e poi ci sono già un 1,3 milioni di petizioni per rifare il referendum. Però tutto ciò fa capire quanto i vecchi rancorosi possono far del male!



flavioxx
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Re: Brexit - ovvero quando il voto non dovrebbe essere per t

Messaggio da flavioxx » lunedì 27 giugno 2016, 17:45

Intanto castighiamo la sterlina, -3 per cento e c 'e poca volatilità perciò significa che il mercato crede nell'Unione. Ché il Governo Inglese si dichiarasse, ma devono cambiare il Primo Ministro. Devono eleggere Falange per uscire. Ce la faranno i nostri Prodi? Io spero di No ! E quel viaggetto in Scozia che avrei voluto sempre fare, magari...



skydrake
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Re: Brexit - ovvero quando il voto non dovrebbe essere per t

Messaggio da skydrake » lunedì 27 giugno 2016, 18:22

L'aspetto più critico per la City non è se l'UK rimanga o no dentro l'Unione europea, bensì se rimanga o no dentro l' European Economic Area (EEA),  l'area finanziaria che comprende tutti i paesi dell'Unione europea più la Norvegia, l'Islanda e il Liechtenstein:

http://www.bbc.com/news/business-36630606

Se UK rimarrà o no dipende dalle contrattazioni bilaterali col resto dell'UE.
È poco probabile, ma se non si arrivasse ad un accordo entro 2 anni dalla presentazione della domanda di recesso dall'UE secondo l'articolo 50 del Treaty on European Union, l'UK si troverebbe fuori anche dall'EEA. Dipende quanto farà incaszare gli altri paesi al tavolo della trattativa. Tuttavia l'UK ha diversi modi con cui ricattare (es. gli italiani e gli altri cittadini UE a Londra) e ottenere la posizione più comoda, ossia fuori dall'UE ma dentro l'EEA.

La City non è solo piazza finanziaria dell'UK, ma di buona parte dell'Unione Europea e dei paesi del Commonwealth. Il 70% del fatturato delle compagnie quotate è infatti extra UK.
Cosa succederebbe a si ponesse un passaggio di autorizzazioni ad ogni operazione finanziaria quando nel mondo delle borse moderne la velocità di trading è tutto?

Anche a solo questa remota ipotesi, già le maggiori banche della City stanno iniziando a spostare operazioni e servizi a Parigi, Dublino e Francoforte:

http://www.cnbc.com/2016/06/26/financia ... itain.html

E Londra vive soprattutto di servizi finanziari. Se l'appartenenza all'EEA non venisse confermata, prime a fuggire saranno le banche, seguite dalle aziende con un forte export:

http://www.corriere.it/economia/16_giug ... 414f.shtml



Merlo81
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Re: Brexit - ovvero quando il voto non dovrebbe essere per t

Messaggio da Merlo81 » martedì 28 giugno 2016, 6:56

Non credo proprio che la cara Gran Bretagna riuscirà ad avere grosse agevolazioni. Verrebbe meno il senso di appartenenza all'Unione Europea se avessero la libertà di fare ciò che vogliono (sovranità monetaria e legislativa) mantenendo però tutti i vantaggi del mercato unico. L'aspetto più duro del far parte di un unione fra stati è proprio il dover recepire la "marea" di trattati e direttive che "ogni 5 minuti" che Bruxelles ci propina! Sarebbe illogico pensare che gli venga concesso di "fa come se pare" mantenendo inalterato il "canale economico " con tutti i suoi vantaggi: si andrebbe verso una scissione di massa!



skydrake
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Re: Brexit - ovvero quando il voto non dovrebbe essere per t

Messaggio da skydrake » martedì 28 giugno 2016, 7:58

Merlo81 ha scritto:Non credo proprio che la cara Gran Bretagna riuscirà ad avere grosse agevolazioni.
Pensa che il leader degli euroscettici Nigel Farage, nella sua grandissima faccia tosta, garantisce che riuscirà a strappare condizioni molto più favorevoli, come la libera circolazione di beni e servizi ma rigettando la libera circolazione delle persone, o meglio, i britannici non avranno limitazioni, gli altri si.
Questo è une esempio di come Nigel Farage mantiene le promesse:
http://video.repubblica.it/dossier/brex ... 445/244506

Faccio notare che la Svizzera, per poter scambiare merci e soprattutto servizi con l'Unione europea, deve recepire l'80% delle direttive europee, l'Islanda più del 75%.
Ho un mio amico svizzero pro europeo. Sostiene che non ha senso dover stare sotto l'80% delle direttive europee per poter commerciare senza avere rappresentanti nell'Unione europea.



nordsud
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Re: Brexit - ovvero quando il voto non dovrebbe essere per t

Messaggio da nordsud » mercoledì 29 giugno 2016, 16:11

Da una parte sono contento che gli Inglesi abbiano deciso di andarsene dall'unione...ma penso che il conto salato lo pagheranno loro.. Sempre se l'unione non si sciolga prima...

Le ex colonie non saranno tanto d'aiuto... e tanto meno i cinesi.. che appena possono la mettono nel culo a tutti..

Faccio un esempio: Molte aziende giapponesi per vendere le loro auto in Europa senza tanti problemi hanno costruito stabilimenti in Inghilterra.. Ora che faranno ?

Germania Italia e Francia sono concorrenti spietati dei Giapponesi..

Io sono convinto che andranno via dal quel paese.. a meno che NON COMINCINO A SOVVENZIONARE a suon di sterline tutte le loro richieste.

Per non dire della City... Se l'Europa lo volesse.. domani mattina tutte le aziende Europee a cominciare dalle banche traslocherebbero in 48 ore...

Le multinazionali non sono un problema.. si guarda chi sono i soci di maggioranza e si capisce subito se sono EUROPEE o meno..

Basta un calo del 10% di clienti che pagano l'affitto e il mercato immobiliare inglese tracollerà del 50%... Sarà conveniente comprare per i residenti....

Senza la finanza l'Inghilterra è morta.. io la penso così... Londra si sgonfierà e non ci sarà più la fila per aprire uffici di società di comodo per le agevolazioni fiscali ed assumere manager Inglesi.. Non potranno sperare più niente dalla moda e dalla musica che riportò un po' di gloria dopo la decadenza degli anni del dopoguerra...

Non dimentichiamo che a Londra molte società hanno la loro sede SOLO PER MOTIVI FISCALI..

ORA SARA' TUTTO MOLTO MOLTO DIFFICILE.

Senza l'introito delle tasse pagate da aziende di comodo l'Inghilterra perderà decine e decine di miliardi di EURO che sono adesso piovuti dal cielo...

Ricordo che l'Inghilterra produttivamente parlando è in decadenza da subito dopo la seconda guerra mondiale..

Gli Inglesi che hanno imparato un mestiere NON ESISTONO PIU'...e non esiste più l'industria manifatturiera..

I lavori che hanno sono questi.: FINANZA.. o camerieri baristi o servizi vari..

Forse si sono addormentati sugli allori di un passato che non esiste più...

Erano più poveri dell'Italia dalla fine anni 70 ai primi anni 90...

Noi siamo diventati più poveri di loro SOLO DOPO L'ENTRATA IN VIGORE DELL'EURO.. con il cambio rapina iniziale.



flavioxx
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Re: Brexit - ovvero quando il voto non dovrebbe essere per t

Messaggio da flavioxx » mercoledì 29 giugno 2016, 19:07

Ma siamo sempre stati più ricchi degli inglesi ( dal dopoguerra ) anche ora che siamo nell' euro (ricordiamoci del costocaravita inglese, ben superiore a qualsiasi città italiana ). L'inglese medio è un po' un barbone ( vissi un anno a Londra nel 1979) giubileo e Tachter nella pacchetto Travelling. Sguattero e cameriere ma i Sauditi che defecarono sulla moquette del Inn Hotel mi ha come fatto saltare le cervella. Londra è piena di soldi e la City, con la Scozia e Irlanda del Nord chiedono di rimanere nella UE. A questo punto disgreghiamo la Great Britain, lasciando i Britannici tra loro, che poi non cambia niente.



nordsud
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Re: Brexit - ovvero quando il voto non dovrebbe essere per t

Messaggio da nordsud » giovedì 30 giugno 2016, 7:40

flavioxx ha scritto:Ma siamo sempre stati più ricchi degli inglesi ( dal dopoguerra ) anche ora che siamo nell' euro (ricordiamoci del costocaravita inglese, ben superiore a qualsiasi città italiana ). L'inglese medio è un po' un barbone ( vissi un anno a Londra nel 1979) giubileo e Tachter nella pacchetto Travelling. Sguattero e cameriere ma i Sauditi che defecarono sulla moquette del Inn Hotel mi ha come fatto saltare le cervella. Londra è piena di soldi e la City, con la Scozia e Irlanda del Nord chiedono di rimanere nella UE. A questo punto disgreghiamo la Great Britain, lasciando i Britannici tra loro, che poi non cambia niente.
Non ho nessun livore contro gli Inglesi.

Hanno scelto tramite referendum per l'uscita come per l'entrata .

I Francesi si erano opposti per molte volte alla domanda degli Inglesi di entrare nell'unione fin dalla fine anni 60..

E per convincere gli english-scettici di allora fu indetto il referendum per dimostrare che era proprio il popolo Inglese a voler entrare..

A quel punto la Francia, davanti all'evidenza della volontà popolare, tolse il veto e la GB divento membro dell'UE.

Resta aperta la questione se abbia senso o no lasciare al popolo la scelta di rispettare i trattati internazionali.

Da un certo punto di vista, io non stipulerei mai un trattato internazionale di una certa levatura con una nazione dove un referendum potrebbe ribaltare la scelta iniziale...

Se ciò non fosse possibile diventerebbe saggio prevedere un bel risarcimento danni in caso di disdetta unilaterale.. come se fosse un divorzio con accordo prematrimoniale.

Vorrei vedere se i brexit avessero vinto con una PENALE DA PAGARE di 50 miliardi di euro..

Ormai l'Europa deve andare per la sua strada.. E sarebbe da STUPIDI se permettessero alle aziende europee di avere società di comodo a LONDRA. Idem per i singoli cittadini.

Per fare un esempio; Valentino Rossi se la cavò con una transazione tutto sommato di poco conto. Ora un caso simile non dovrebbe più succedere.
Chi sceglie un paese extra UE per evidenti motivi fiscali.. (cosa lecita).... nel caso in cui venga meno l'effettiva residenza all'estero.. dovrà pagare multe ben più alte di quelle fino adesso "transate" con Equitalia.

Briatore diventerà extracomunitario...



flavioxx
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Re: Brexit - ovvero quando il voto non dovrebbe essere per t

Messaggio da flavioxx » giovedì 30 giugno 2016, 20:07

Beh ma l'Europa è importante, e se il popolo sovrano ribalta trattati internazionali non significa che non si devono stipularli. Imparano loro, non noi . Anche se si può discutere sino a notte , il reddito minimo di cittadinanza ci vuole per chi non ha niente. Si risolverebbero tanti problemi, non ultimo questo rancore verso chi vive dignitosamente.

Guarda, tra Valentino Rossi e Briatore non saprei a chi dare l'Italyexit, io gli toglierei la Nazionalità italiana. Ché vincano per i caxxi loro, non per la bandiera Italiana. Se cominciassero le pulizie...



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