Quando dirlo, perché... effetti positivi di un coming out?
Re: Quando dirlo, perché... effetti positivi di un coming ou
ragà
ma perchè vi complicate la vita!
inghiottite ste caxxo di pillole
campate bene
parlate di quello che volete fare nella vita non di quello che NON avete (siete sieropositivi asintomatici giusto?)
ma perchè vi complicate la vita!
inghiottite ste caxxo di pillole
campate bene
parlate di quello che volete fare nella vita non di quello che NON avete (siete sieropositivi asintomatici giusto?)
Re: Quando dirlo, perché... effetti positivi di un coming ou
Nella vita vorrei avere rapporti importanti, amici a cui voler bene e a cui far capire che l'Amicizia è e impegna come una forma d'amore, trovare l'uomo della mia vita e vivere felice.Curioso ha scritto:ragà
ma perchè vi complicate la vita!
inghiottite ste caxxo di pillole
campate bene
parlate di quello che volete fare nella vita non di quello che NON avete (siete sieropositivi asintomatici giusto?)
Affrontare queste questioni è necessario per pensare di raggiungere la vera felicità e non quella che tanti pensavo avere ed è semplicemente l'accontetarsi del raggiunto ed eleggerlo come "obiettivo raggiunto "
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Re: Quando dirlo, perché... effetti positivi di un coming ou
Se fosse diabete lo diremmo tutti senza problemi. Il fatto è che qui si tratta di malattie del sangue, potenzialmente infettive e tutto diventa piú complicato.
Ricordo perfettamente un giorno, da siero negativo, ero con il mio gruppo di amici in un pub gay. Ad un certo punto uno di loro ci dice: Lo vedi quello là? Ha l'Hiv!
E tutti quanti a guardare e memorizzare la sua faccia in modo da poterlo evitare se mai fosse capitata un'occasione di incontrarlo.
Terribile, triste, ma purtroppo è come funziona il mondo (almeno in Italia) .
Poi naturalmente le persone che veramente ti vogliono bene non se ne andranno. Si informeranno e ti staranno vicino. Ma basta un passo falso e l'etichetta è lì ad attenderti.
E, come dice Rosso, può anche andare bene, ma bisogna avere spalle forti.
Io li ringrazio tutti quelli attivisti che parlano in pubblico della loro storia, che sono aperti al dialogo, che informano e sensibilizzano. Ma io non ne potrei essere in grado, almeno in questo momento della mia vita.
Ricordo perfettamente un giorno, da siero negativo, ero con il mio gruppo di amici in un pub gay. Ad un certo punto uno di loro ci dice: Lo vedi quello là? Ha l'Hiv!
E tutti quanti a guardare e memorizzare la sua faccia in modo da poterlo evitare se mai fosse capitata un'occasione di incontrarlo.
Terribile, triste, ma purtroppo è come funziona il mondo (almeno in Italia) .
Poi naturalmente le persone che veramente ti vogliono bene non se ne andranno. Si informeranno e ti staranno vicino. Ma basta un passo falso e l'etichetta è lì ad attenderti.
E, come dice Rosso, può anche andare bene, ma bisogna avere spalle forti.
Io li ringrazio tutti quelli attivisti che parlano in pubblico della loro storia, che sono aperti al dialogo, che informano e sensibilizzano. Ma io non ne potrei essere in grado, almeno in questo momento della mia vita.
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Re: Quando dirlo, perché... effetti positivi di un coming ou
il problema di fondo è dentro di noi, se tu hai superato la botta, hai metabolizzato che nella tua vita ci sarà l'hiv, hai ripreso la tua vita e ti sei accorto che vivi bene come prima e sei consapevole di non essere un untore, cosa cambia dirlo o meno? io penso che sia meglio di no , se non in circostanze appropriate(ad es, una relazione d'amore), alla famiglia preoccupata che penserà che sei destinato a morire a breve perché non sanno cosa vuol dire. ficchiamocelo in testa! siamo normalissime persone che conducono la loro esistenza fatta di gioia e di dolore, di impegni, di delusioni, di famiglie da portare avanti ecc.
questa è la nostra realtà, molto meglio di altre situazioni, perché sottolineare solo il negativo?? viviamo e cerchiamo di essere felici non complichiamoci la vita-

questa è la nostra realtà, molto meglio di altre situazioni, perché sottolineare solo il negativo?? viviamo e cerchiamo di essere felici non complichiamoci la vita-


Re: Quando dirlo, perché... effetti positivi di un coming ou
hai ragione se parli di essere gay ma la sieropositività e diverso sono gli altri ad emarginarti e quindi farti sentire male, essere gay ormai lo capiscono tutti che non porta nulla di anormale e quindi è più facile metabolizzare ed continuare ad avere persone attorno.doctorsmile ha scritto:il problema di fondo è dentro di noi, se tu hai superato la botta, hai metabolizzato che nella tua vita ci sarà l'hiv, hai ripreso la tua vita e ti sei accorto che vivi bene come prima e sei consapevole di non essere un untore, cosa cambia dirlo o meno? io penso che sia meglio di no , se non in circostanze appropriate(ad es, una relazione d'amore), alla famiglia preoccupata che penserà che sei destinato a morire a breve perché non sanno cosa vuol dire. ficchiamocelo in testa! siamo normalissime persone che conducono la loro esistenza fatta di gioia e di dolore, di impegni, di delusioni, di famiglie da portare avanti ecc.
questa è la nostra realtà, molto meglio di altre situazioni, perché sottolineare solo il negativo?? viviamo e cerchiamo di essere felici non complichiamoci la vita-![]()
se devo dare una percentuale di felicità se un gay potrebbe avere il 90% il sieropositivo ne può avere 40 visti le amicizie parenti e altro che ti possono stare vicino ecco xche bisogna stare attenti a chi lo si dice, per l'amore no devi obbligatoriamente dirlo almeno secondo il mio pensiero.
Re: Quando dirlo, perché... effetti positivi di un coming ou
Non capisco in che senso far sapere ad altri della propria sieropositività sarebbe un'azione egoistathunder82 ha scritto:Non so, di certo vale per l'outing sulla propria sessualità, sul hiv non saprei proprio a questo punto.rosso80 ha scritto:Comunque io ora che mi ci fare pensare l'ho detto a 6 persone e conosco 5 del forum.
Quindi il mio piccolo coming out l'ho fatto.
Però ora si è chiuso il cerchio per me. Il prossimo a cui lo dirò sarà il mio futuro ragazzo.
Per un motivo molto semplice: dopo un po' ti accorgi che non serve a nulla che lo sa tanta gente.
Basta che lo sanno gli amici più stretti di cui ti fidi.
Ad ogni modo, man mano che passa il tempo, la fobia della segretezza a tutti i costi va scemando.
Evidentemente più si accetta la cosa e meno problemi ci si fa
In un certo senso dirlo è anche un'azione egoista in effetti e per certi versi
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La verità non esiste e la vita come la immaginiamo di solito è una rete arbitraria e artificiale di illusioni da cui ci lasciamo circondare.
Re: Quando dirlo, perché... effetti positivi di un coming ou
Pipotto, gli altri ti "emarginano" (nel senso che emarginano le persone con HIV) perché sono ignoranti. Parlare di percentuali di felicità non ha alcun senso. Ma provando a capire ciò che vorresti dire, io sono riuscito più volte a raggiungere il 100% anche e soprattutto da sieropositivo.pipotto ha scritto:hai ragione se parli di essere gay ma la sieropositività e diverso sono gli altri ad emarginarti e quindi farti sentire male, essere gay ormai lo capiscono tutti che non porta nulla di anormale e quindi è più facile metabolizzare ed continuare ad avere persone attorno.doctorsmile ha scritto:il problema di fondo è dentro di noi, se tu hai superato la botta, hai metabolizzato che nella tua vita ci sarà l'hiv, hai ripreso la tua vita e ti sei accorto che vivi bene come prima e sei consapevole di non essere un untore, cosa cambia dirlo o meno? io penso che sia meglio di no , se non in circostanze appropriate(ad es, una relazione d'amore), alla famiglia preoccupata che penserà che sei destinato a morire a breve perché non sanno cosa vuol dire. ficchiamocelo in testa! siamo normalissime persone che conducono la loro esistenza fatta di gioia e di dolore, di impegni, di delusioni, di famiglie da portare avanti ecc.
questa è la nostra realtà, molto meglio di altre situazioni, perché sottolineare solo il negativo?? viviamo e cerchiamo di essere felici non complichiamoci la vita-![]()
se devo dare una percentuale di felicità se un gay potrebbe avere il 90% il sieropositivo ne può avere 40 visti le amicizie parenti e altro che ti possono stare vicino ecco xche bisogna stare attenti a chi lo si dice, per l'amore no devi obbligatoriamente dirlo almeno secondo il mio pensiero.
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La verità non esiste e la vita come la immaginiamo di solito è una rete arbitraria e artificiale di illusioni da cui ci lasciamo circondare.
Re: Quando dirlo, perché... effetti positivi di un coming ou
Nel senso che alla fine......se ti tieni tutto dentro sei tu il responsabile di tutto. Non è un modo per punirsi, dico solo che ho coscienza di essere io a saperlo e basta e doverlo gestire.rospino ha scritto:Non capisco in che senso far sapere ad altri della propria sieropositività sarebbe un'azione egoistathunder82 ha scritto:Non so, di certo vale per l'outing sulla propria sessualità, sul hiv non saprei proprio a questo punto.rosso80 ha scritto:Comunque io ora che mi ci fare pensare l'ho detto a 6 persone e conosco 5 del forum.
Quindi il mio piccolo coming out l'ho fatto.
Però ora si è chiuso il cerchio per me. Il prossimo a cui lo dirò sarà il mio futuro ragazzo.
Per un motivo molto semplice: dopo un po' ti accorgi che non serve a nulla che lo sa tanta gente.
Basta che lo sanno gli amici più stretti di cui ti fidi.
Ad ogni modo, man mano che passa il tempo, la fobia della segretezza a tutti i costi va scemando.
Evidentemente più si accetta la cosa e meno problemi ci si fa
In un certo senso dirlo è anche un'azione egoista in effetti e per certi versi
Se lo dici, automaticamente lo fai perchè ne hai un bisogno. Perchè lo dici? Per te stesso no? Che sarà (se lo sarà) come nel mio caso perchè mi sento in dovere di dirlo, perché provo affetto per la persona a cui lo sto dicendo, o perchè sono debole, instabile e distrutto da un periodo no o da effetti collaterali, alla fine l'avrò fatto perchè IO ne ho il bisogno. In tal senso è egoista come cosa, è anche egoista.
Senza considerare che poi, dall'altra parte si spera, ci sia comprensione se non addirittura aiuto e sostegno ....se è così l'egoismo, o meglio , l'opportunismo deriva dal riceverne aiuto, psicologico anche, ma alla fine non era quello che andavamo cercando?
E infine egoistico perchè la persona dall'altra parte....prendi esempio il mio compagno di squadra, potrebbe benissimo dire tra sè e sè :"non mi diceva niente, io vivevo sereno, nulla cambiava , perchè dirmelo e farmi parte, più o meno grossa, di questo peso, di questa possibile ombra o di sforzi miei per superarla, quando bastava vivere nella beata ignoranza"?.
Da un lato dirlo è comunque consegnare un "peso" un "impegno a qualcuno" non solo un'arma . Dall'altro non dirlo è un nostro diritto ma implicitamente la decisione che chi non lo sa non è "degno " (per rapporto poco intimo o perchè persona non fidata SECONDO NOI) di saperlo.
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Re: Quando dirlo, perché... effetti positivi di un coming ou
Veramente l'Egoismo non c'entra una minkia. Sicurezza e Prevenzione che oggi sono termini che tutti devono mettersi in testa, sono la giusta soluzione al dilemma: Dirlo o non dirlo.
Re: Quando dirlo, perché... effetti positivi di un coming ou
Che centra la prevenzione?Io non farò mai sesso con il mio compagno di squadra (purtroppo [emoji6]). Si parlava del trasporto emotivo, moralità e aiuto empatico alla base di un outingflavioxx ha scritto:Veramente l'Egoismo non c'entra una minkia. Sicurezza e Prevenzione che oggi sono termini che tutti devono mettersi in testa, sono la giusta soluzione al dilemma: Dirlo o non dirlo.
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