Tormentato e distrutto nell'anima
Tormentato e distrutto nell'anima
Ciao a tutti, vi leggo sempre e saluto affettuosamente tutti voi. Voglio condividere con voi una cosa importante della mia vita. Sono tormentato da un rimorso e un senso di colpa che mi porterò per tutta la vita.
I personaggi di questa vicenda sono A, B e C.
A e B sono due miei amici gay fidanzati da un decennio che conosco nel 2009 e coi quali io C ho un rapporto stupendo di vera e sana amicizia.
Nel corso del 2010 in pareccchie occasioni io C intrattengo con A rapporti che vanno oltre l'amicizia, cioè finiamo a letto. Il tutto all'insaputa di B.
Più volte A e C si ripromettono di smetterla con questi incontri segreti di sesso non protetto ma la passione è troppo forte.
Nel 2012 C, cioè io, scopro di avere l'HIV. Nessun sintomo, faccio le analisi solo perché sono paranoico. Valori ottimi, niente tarapia fino ad oggi.
Smetto di avere rapporti sessuali col mondo intero e mi chiudo per paura e per mio carattere nel silenzio di questa diagnosi che vivo totalmente da solo.
Il 2013 è l'anno in cui B sta sempre male, ha febbre continua a periodi intermittenti, debolezza e dolori sparsi in tutto il corpo. Essendo molto cocciuto, non voleva proprio saperne di farsi controllare, nemmeno dal medico di base, finché nei primi mesi del 2014 è costretto ad un ricovero per malesseri accentuati.
Muore nel maggio 2014 a causa di un cancro ai polmoni in quanto fumatore incallito. Questo è ciò che hanno divulgato i familiari.
Qualche mese dopo la morte, A, il compagno mi rivela la seguente verità: "B è morto di Aids e anch'io sono sieropositivo e da subito faccio terapia, scopro del mio stato grazie ai medici i quali, nel periodo del ricovero di B, mi hanno invitato, in quanto suo compagno, a sottopormi al test hiv".
A quel punto anch'io C rivelo a B di avere l'HIV.
Confido di sentirmi profondamente in colpa per non averglielo detto prima.
Il mio tormento è che B poteva salvarsi se solo avessi detto di essere Hiv+ in quanto da ostile e restio quale lui era verso tutti i medici e gli ospedali, sarebbe comunque andato di corsa a controllarsi anziché indugiare un anno con quei sintomi che io, in cuore mio, sentivo forte il sospetto che di trattasse di contagio Hiv.
Scusate se mi sono dilungato con questo sfogo. Se qualcosa non è chiaro, chiedete pure.
I personaggi di questa vicenda sono A, B e C.
A e B sono due miei amici gay fidanzati da un decennio che conosco nel 2009 e coi quali io C ho un rapporto stupendo di vera e sana amicizia.
Nel corso del 2010 in pareccchie occasioni io C intrattengo con A rapporti che vanno oltre l'amicizia, cioè finiamo a letto. Il tutto all'insaputa di B.
Più volte A e C si ripromettono di smetterla con questi incontri segreti di sesso non protetto ma la passione è troppo forte.
Nel 2012 C, cioè io, scopro di avere l'HIV. Nessun sintomo, faccio le analisi solo perché sono paranoico. Valori ottimi, niente tarapia fino ad oggi.
Smetto di avere rapporti sessuali col mondo intero e mi chiudo per paura e per mio carattere nel silenzio di questa diagnosi che vivo totalmente da solo.
Il 2013 è l'anno in cui B sta sempre male, ha febbre continua a periodi intermittenti, debolezza e dolori sparsi in tutto il corpo. Essendo molto cocciuto, non voleva proprio saperne di farsi controllare, nemmeno dal medico di base, finché nei primi mesi del 2014 è costretto ad un ricovero per malesseri accentuati.
Muore nel maggio 2014 a causa di un cancro ai polmoni in quanto fumatore incallito. Questo è ciò che hanno divulgato i familiari.
Qualche mese dopo la morte, A, il compagno mi rivela la seguente verità: "B è morto di Aids e anch'io sono sieropositivo e da subito faccio terapia, scopro del mio stato grazie ai medici i quali, nel periodo del ricovero di B, mi hanno invitato, in quanto suo compagno, a sottopormi al test hiv".
A quel punto anch'io C rivelo a B di avere l'HIV.
Confido di sentirmi profondamente in colpa per non averglielo detto prima.
Il mio tormento è che B poteva salvarsi se solo avessi detto di essere Hiv+ in quanto da ostile e restio quale lui era verso tutti i medici e gli ospedali, sarebbe comunque andato di corsa a controllarsi anziché indugiare un anno con quei sintomi che io, in cuore mio, sentivo forte il sospetto che di trattasse di contagio Hiv.
Scusate se mi sono dilungato con questo sfogo. Se qualcosa non è chiaro, chiedete pure.
Re: Tormentato e distrutto nell'anima
Mi dispiace molto !!!
Comunque ormai non c'è' nulla da recriminare e credo che questa esperienza ti abbia aiutato a capire che e' importante comunicare il proprio stato di S+ a quelli con cui si hanno rapporti , specialmente se non protetti.
Il tuo amico credo abbia avuto per davvero un cancro ai polmoni, non e' una rarità' per i fumatori accaniti ed e' piu' probabile che quella sia la vera causa del suo decesso e sarebbe avvenuto lo stesso anche se fosse stato S-.
Poi e' importante parlarne con qualcuno, se non un amico , forse uno psicologo. Tenersi tutte le cose dentro non fa bene e magari avere amici che sanno o sono S+ ti aiuterebbe ; e' solo un consiglio.
Comunque ormai non c'è' nulla da recriminare e credo che questa esperienza ti abbia aiutato a capire che e' importante comunicare il proprio stato di S+ a quelli con cui si hanno rapporti , specialmente se non protetti.
Il tuo amico credo abbia avuto per davvero un cancro ai polmoni, non e' una rarità' per i fumatori accaniti ed e' piu' probabile che quella sia la vera causa del suo decesso e sarebbe avvenuto lo stesso anche se fosse stato S-.
Poi e' importante parlarne con qualcuno, se non un amico , forse uno psicologo. Tenersi tutte le cose dentro non fa bene e magari avere amici che sanno o sono S+ ti aiuterebbe ; e' solo un consiglio.

Re: Tormentato e distrutto nell'anima
Ma A è negativo? Perchè a quanto ho capito ha fatto sesso sia con te che con il fidanzato senza preservativo...
Comunque mica è colpa tua se questo ragazzo non si è sottoposto al test. Non è che se uno ha paura delle analisi e delle malattie deve essere per forza qualcun altro a spronarlo, specialmente per una cosa come questa che non dà spesso segni e sintomi.
Rob il cancro ai polmoni per i fumatori incalliti ci sta, ma non in giovane età. Se il ragazzo ha detto che è morto di AIDS evidentemente era quello...
Comunque mica è colpa tua se questo ragazzo non si è sottoposto al test. Non è che se uno ha paura delle analisi e delle malattie deve essere per forza qualcun altro a spronarlo, specialmente per una cosa come questa che non dà spesso segni e sintomi.
Rob il cancro ai polmoni per i fumatori incalliti ci sta, ma non in giovane età. Se il ragazzo ha detto che è morto di AIDS evidentemente era quello...
CIAO GIOIE
Re: Tormentato e distrutto nell'anima
Intendevi dire che tu riveli del tuo stato ad A e non a B (che è morto). Corretto?Sam ha scritto:Qualche mese dopo la morte, A, il compagno mi rivela la seguente verità: "B è morto di Aids e anch'io sono sieropositivo e da subito faccio terapia, scopro del mio stato grazie ai medici i quali, nel periodo del ricovero di B, mi hanno invitato, in quanto suo compagno, a sottopormi al test hiv".
A quel punto anch'io C rivelo a B di avere l'HIV.
Confido di sentirmi profondamente in colpa per non averglielo detto prima..
Comunque non fasciarti la testa, anche se capisco i sensi di colpa non è detto che sia stato proprio tu a "introdurre" il virus nella coppia. Condivido anche l'idea per cui se una persona sta male e sceglie di non fare analisi e controlli, si assume comunque la responsabilità delle proprie scelte...
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La verità non esiste e la vita come la immaginiamo di solito è una rete arbitraria e artificiale di illusioni da cui ci lasciamo circondare.
Re: Tormentato e distrutto nell'anima
Ognuno è responsabile del 100% delle proprie azioni. Rifiutarsi di sottoporsi a test o cure è responsabilità personale.
Preferisco non giudicare, ciononostante non è carina questa storia, da qual punto di vista la si vuol vedere.
Ma non esiste un modo per mettere a conoscenza qualcuno del pericolo senza esporsi personalmente? Tipo che lo dico ad un medico e questi chiama il diretto interessato, senza rischiare denunce o sputtanamenti?
Preferisco non giudicare, ciononostante non è carina questa storia, da qual punto di vista la si vuol vedere.
Ma non esiste un modo per mettere a conoscenza qualcuno del pericolo senza esporsi personalmente? Tipo che lo dico ad un medico e questi chiama il diretto interessato, senza rischiare denunce o sputtanamenti?
Don't give up!
Re: Tormentato e distrutto nell'anima
carissimo sam non mi permetto in nessun modo di giudicare le tue e altrui azioni, la storia mi ha toccato moltissimo e sono pienamente d'accordo con rosso x dire che ognuno e responsabile delle sue azioni.
onestamente non saprei come dire e in che modo, l'argomento x me e difficilissimo da esternare in quanto si toccherebbe l'io e il modus operandi di ognuno di noi, questo e certo e da mesi che esterno la mia volontà e opinione sul fattore (untore) avete avuto un modo di fare molto molto criticabile ma si sa e tutti noi lo capiamo quando vi è di mezzo la passione e estremamente difficile controllarsi e se lo si fa un gg l'altro si cade.
per quanto all'untore non si può sapere di chi e la prima infezione potrebbe essere di chiunque anche della persona deceduta che avrebbe contratto da altro il virus e poi trasmesso a voi quindi non devi essere ne tormentato ne distrutto, magari ti consiglio una seduta da psicologo che sicuramente e più in grado di noi tutti darti una mano nell'essere tranquillo.
un grosso abbraccio ad tutte le letterine che hai utilizzato
onestamente non saprei come dire e in che modo, l'argomento x me e difficilissimo da esternare in quanto si toccherebbe l'io e il modus operandi di ognuno di noi, questo e certo e da mesi che esterno la mia volontà e opinione sul fattore (untore) avete avuto un modo di fare molto molto criticabile ma si sa e tutti noi lo capiamo quando vi è di mezzo la passione e estremamente difficile controllarsi e se lo si fa un gg l'altro si cade.
per quanto all'untore non si può sapere di chi e la prima infezione potrebbe essere di chiunque anche della persona deceduta che avrebbe contratto da altro il virus e poi trasmesso a voi quindi non devi essere ne tormentato ne distrutto, magari ti consiglio una seduta da psicologo che sicuramente e più in grado di noi tutti darti una mano nell'essere tranquillo.
un grosso abbraccio ad tutte le letterine che hai utilizzato
Re: Tormentato e distrutto nell'anima
Caro C, molto probabile che B avesse contratto l'hiv prima di te... perché morire nell'arco di 2 anni è assai difficile (io ho scoperto di essere s+ subito dopo il contagio, ho cominciato la terapia dopo 4 anni e mezzo, e in teoria potevo ancora attendere).
Messa così A mi puzza molto, moooolto... del resto se è stato infedele (facendo sesso con te) perché non con altri? E perché pur essendo in coppia con un altro ha fatto sesso senza protezioni?
Certo che poteva essere anche B la causa di tutto.
Comunque sia, avendo vissuto un'esperienza simile, sono sempre più deluso dal mondo gay, troppe bugie e paura intorno ad una sessualità spesso fin troppo libertina considerando il pericolo delle malattie veneree.. lo dico da parte offesa.
Messa così A mi puzza molto, moooolto... del resto se è stato infedele (facendo sesso con te) perché non con altri? E perché pur essendo in coppia con un altro ha fatto sesso senza protezioni?
Certo che poteva essere anche B la causa di tutto.
Comunque sia, avendo vissuto un'esperienza simile, sono sempre più deluso dal mondo gay, troppe bugie e paura intorno ad una sessualità spesso fin troppo libertina considerando il pericolo delle malattie veneree.. lo dico da parte offesa.
Re: Tormentato e distrutto nell'anima
Comunque Sam chi ha infettato chi è solo un mero gioco di prestigio senza soluzione alcuna.
Nessuno lo saprà mai e tutto sommato ha anche poca importanza.
Per quel che sappiamo magari è stato proprio il tuo amico che se ne è andato a trasmettere il virus al suo compagno ed a te.
Io spero che tu impari a perdonarti, come dovremmo perdonarci ognuno di noi per quelle che sono state disattenzioni.
Il sesso è bello. Purtroppo esistono le malattie.
Ma quando si fa sesso non sempre si usa la testa, essendo il sesso la parte più animalesca di noi. La parte che non ne vuol sapere di essere ingabbiata nelle regole sociali.
Il vero colpevole di tutta sta storia è lo STIGMA.
Lo stigma è prevenzione.
Se si riuscisse a combattere lo stigma e a sensibilizzare le popolazioni sull'Hiv, trattandola come qualsiasi altra malattia cronica, spogliandola da implicazioni divine o di castigo, allora avremmo vinto tutti.
Avremmo vinto noi malati, che non dovremmo essere più costretti a nasconderci.
Avranno vinto i sieronegativi, grazie all'abbattimento del muro dell'omertà.
E avrebbe vinto lo Stato, che vedrebbe le diagnosi diminuire, con il conseguente minore aggravio economico.
Tu non sei colpevole. Evidentemente doveva andare così. Nessuno di noi ha colpa.
Io non ho mai, nemmeno all'inizio, dato la colpa a colui che mi ha trasmesso il virus (odio la parola untore e non la uso apposta), proprio perché mi assumo le responsabilità delle mie azioni.
Vivere il sesso in maniera libera, oltre che piaceri, comporta anche doveri, ma verso se stessi principalmente.
Ognuno di noi, sono certo, sapeva che avere molti partner aumentava il rischio di contagio. Abbiamo scelto. Ci è andata male. Tutto qui.
Perdonati. Fa questo regalo a te stesso.
Nessuno lo saprà mai e tutto sommato ha anche poca importanza.
Per quel che sappiamo magari è stato proprio il tuo amico che se ne è andato a trasmettere il virus al suo compagno ed a te.
Io spero che tu impari a perdonarti, come dovremmo perdonarci ognuno di noi per quelle che sono state disattenzioni.
Il sesso è bello. Purtroppo esistono le malattie.
Ma quando si fa sesso non sempre si usa la testa, essendo il sesso la parte più animalesca di noi. La parte che non ne vuol sapere di essere ingabbiata nelle regole sociali.
Il vero colpevole di tutta sta storia è lo STIGMA.
Lo stigma è prevenzione.
Se si riuscisse a combattere lo stigma e a sensibilizzare le popolazioni sull'Hiv, trattandola come qualsiasi altra malattia cronica, spogliandola da implicazioni divine o di castigo, allora avremmo vinto tutti.
Avremmo vinto noi malati, che non dovremmo essere più costretti a nasconderci.
Avranno vinto i sieronegativi, grazie all'abbattimento del muro dell'omertà.
E avrebbe vinto lo Stato, che vedrebbe le diagnosi diminuire, con il conseguente minore aggravio economico.
Tu non sei colpevole. Evidentemente doveva andare così. Nessuno di noi ha colpa.
Io non ho mai, nemmeno all'inizio, dato la colpa a colui che mi ha trasmesso il virus (odio la parola untore e non la uso apposta), proprio perché mi assumo le responsabilità delle mie azioni.
Vivere il sesso in maniera libera, oltre che piaceri, comporta anche doveri, ma verso se stessi principalmente.
Ognuno di noi, sono certo, sapeva che avere molti partner aumentava il rischio di contagio. Abbiamo scelto. Ci è andata male. Tutto qui.
Perdonati. Fa questo regalo a te stesso.
Don't give up!
Re: Tormentato e distrutto nell'anima
Caro Sam, però in tutta questa storia - perdonami se sono così diretto - la cosa che mi sorprende di più è che a quattro anni di distanza dalla diagnosi e dopo un anno dall'adeguamento della Linee guida italiane a ciò che nei paesi civilizzati è ormai prassi da almeno un anno e mezzo, ovvero l'inizio della terapia a prescindere dai valori di carica virale e CD4, ancora tu non abbia cominciato la terapia.