La condizione di sieropositività, la malattia da HIV e relativi problemi, di salute e no.
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fandoc8
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da fandoc8 » sabato 4 marzo 2017, 16:51
pipotto ha scritto:fandoc8 ha scritto:Triumeq85 ha scritto:Per farla semplice... in linea di massima nessuno (ad eccezione delle professioni "con le stellette") può chiederti le analisi per l'hiv ai fini dell'assunzione, né tu sei obbligato a riferire in tal senso, tuttavia nel caso in cui tu debba per qualche motivo farle, allora potrebbe presentarsi qualche problema di 'compatibilità' fra il lavoro svolto e la condizione di sieropositività.
Questa è un'ipocrisia tutta italiota, deprecabile, ma è giusto che tu ne tenga tutte le considerazioni sopra fatte in debito conto, per la scelta finale che riguarda unicamete te e le tue aspettative di vita e professionali.
Grazie triumeq

vedremo come si svolgeranno le cose . Che poi mi chiedo se uno che nella vita fa il chirurgo e si infetta? Che fa? Viene spostato ad altri incarichi? Un odontoiatria ad esempio? Boh mi informerò esattamente sulla possibile incompatibilità lavorativa
anche se mi sembra strano. Quale è il vero rischio di infettare qualcuno se sono in terapia e caricare virale azzerata? A quanto so vicino allo zero
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non ho commento fino ad ora xche tutto mi sembrava (a mio modo di vedere ovvio) nella norma ma or rispondo a quello che ho evidenziato sopra:
se vieni assunto e x un qualsiasi motivo in un certo periodo della tua bellissima vita lavorativa, arriva un blip viremico e nel mentre effettui una operazione chirurgica succede il 48?
ovvio che non sto dicendo che devi azzerare tutti i tuoi desideri mai farlo, ma "non credo" sia cosi facile fare una certa professione con il nostro problema
Ciao pippotto cosa intendi nella norma? Quale è la probabilità che io mi tagli durante un blip viremico? Quale è in generale la probabilità di un chirurgo di ferirsi gravemente durante un 'operazion? Soprattutto con l'avvenire di una chirurgia sempre più "pulita" e tecnologica dove per esempio in un intervento di laparoscopia il contatto con il paziente si riduce a poco. Con questo non voglio dire che il rischio sia zero, anzi. Vorrei solo capire se il rischio è elevato e pratico, non è detto che avrei scelto chirurgia se non mi fossi infettato. Devo solo capire se questa strada mi è esclusa a priori o se è "solo" più difficile (non che questa difficoltà non influenzi la mia scelta, anzi) . Non per ultimo , volendo essere ottimisti, chi lo dice che non venga trovata una soluzione definita a questa condizione in non troppi anni quando sarei ancora giovane ? Queste sono le mie perplessità che naturalmente come altri utenti hanno detto dovrò esporre a qualcuno del settore, magari un medico del lavoro.
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rospino
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da rospino » sabato 4 marzo 2017, 17:06
pipotto ha scritto:non ho commento fino ad ora xche tutto mi sembrava (a mio modo di vedere ovvio) nella norma ma or rispondo a quello che ho evidenziato sopra:
se vieni assunto e x un qualsiasi motivo in un certo periodo della tua bellissima vita lavorativa, arriva un blip viremico e nel mentre effettui una operazione chirurgica succede il 48?
ovvio che non sto dicendo che devi azzerare tutti i tuoi desideri mai farlo, ma "non credo" sia cosi facile fare una certa professione con il nostro problema
Invece è come fare una qualsiasi altra professione. Dovremmo quindi noi tutti astenerci dal fare sesso con persone sieronegative perché esiste il rischio residuale di infettare qualcuno? Stesso discorso per il lavoro. Poi per favore non dimenticate che esiste in ogni caso la profilassi post-esposizione che potrebbe comunque rappresentare una extrema ratio in caso di incidente sul lavoro.
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La verità non esiste e la vita come la immaginiamo di solito è una rete arbitraria e artificiale di illusioni da cui ci lasciamo circondare.
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pipotto
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da pipotto » sabato 4 marzo 2017, 17:12
parlavo è credevo di averlo un pochino sottolineato con le mie conoscenze(da ignorante in medicina) tutto qui erano solo mie supposizioni che possono essere smentite ho coadiuvate da altri
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rospino
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da rospino » sabato 4 marzo 2017, 17:20
pipotto ha scritto:parlavo è credevo di averlo un pochino sottolineato con le mie conoscenze(da ignorante in medicina) tutto qui erano solo mie supposizioni che possono essere smentite ho coadiuvate da altri
Non è un problema di essere ignoranti in medicina: noi HIVpositivi dovremmo cercare di essere più consapevoli di tutti gli strumenti che sono oggi a disposizione per combattere l'HIV, a prescindere dalle conoscenze scientifiche. Io con i miei amici poz e non parlo spesso di questi argomenti, affinché a loro volta possono fare lo stesso.
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flavioxx
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da flavioxx » sabato 4 marzo 2017, 18:40
Devo solo capire se questa strada mi è esclusa a priori o se è "solo" più difficile (non che questa difficoltà non influenzi la mia scelta, anzi) . Non per ultimo , volendo essere ottimisti, chi lo dice che non venga trovata una soluzione definita a questa condizione in non troppi anni quando sarei ancora giovane
se intendi dire che La Difficoltà ti stimola nella scelta, vai tranquillo che sei su un percorso giusto

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skydrake
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da skydrake » sabato 4 marzo 2017, 18:46
repetite iuvant
Anche qui si parla di test pre-assunzione negli infermieri. A porre la domanda è uno studente di infermiera sieropositivo:
http://www.foruminfermieri.it/viewtopic ... ita#p47514
Da una parte gli fanno notare che:
Molte persone che hanno patologie lavorano e non sono discriminati. Diciamo che se vinci un concorso la sieropositività non è motivo di esclusione.
Se avere problemi di salute fosse motivo di esclusione dal lavoro allora la metà di noi sarebbe licenziato...."
Tuttavia, cercano di fargli capire questo:
"...personalmente, avendo lavorato in sala operatoria per circa 8 anni ti posso confermare che ci sono ambiti in cui il rischio di puntura accidentale è maggiore che in altri. In quel caso, come sai, la prassi corretta è quella di fare denuncia dell'infortunio chiedendo al paziente con il quale ci siamo punti di acconsentire ad un prelievo ematico per determinare la presenza o meno di markers virali. In quel caso, potrebbe risultare che hai omesso la tua patologia in fase di assunzione.
Detto questo, sono convinto che non esista una risposta assoluta da darti, ma bisognerebbe entrare nel contesto mettendo molte cose sul piatto della bilancia. Come consiglio spassionato, mi verrebbe da dirti di orientarti verso lati della professione dove il rischio biologico sia meno pressante"
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Blast
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da Blast » sabato 4 marzo 2017, 20:25
Dipende anche da che chirurgia vuole fare. In chirurgia d'urgenza non ci andrei mai...se ti capita di dover infilare la mano nelle budella di uno per clampargli un'arteria penso che passi davvero un brutto quarto d'ora (magari lì si che se ti si rompe un guanto o ti tagli sono caxxi amari). Ma altre discipline chirurgiche, tipo ginecologia, ortopedia, neurochirurgia, ecc ecc, non vedo perchè non dovrebbe farle. Gli interventi ormai si fanno con attrezzature talmente sofisticate che praticamente non tocchi quasi mai il paziente se non con gli strumenti.
Alle brutte puoi fare l'anatomopatologo: i cadaveri non puoi certo infettarli

CIAO GIOIE
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pipotto
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da pipotto » sabato 4 marzo 2017, 20:40
quindi sembrerebbe che ho pensato bene dopo gli ultimi post fatti qualche problema ci può essere, ma ovvio io sono garantista al massimo è credo che tu sappia ragionare bene è chiedere info molto più dettagliate a chi di dovere.
in bocca al lupo è come già detto non barattare mai i tuoi sogni
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fandoc8
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da fandoc8 » sabato 4 marzo 2017, 22:14
Grazie a tutti per le risposte
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Striblind78
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da Striblind78 » domenica 5 marzo 2017, 13:49
c'è una cosa che non riesco a capire però. Ma se l'avete sempre fatto coperto, come ha fatto il tuo partner a trasmetterti l'hiv ?
Forse lui non sapeva di avere hiv e non era in terapia.....eppure mi pare strano se usavate preservativo, altrimenti chi frequenta certi locali si infetterebbe subito ed invece conosco degli incoscienti che frequentano dark da secoli e non si sono mai presi nulla.
Ma hai ancora una relazione con la persona che ti ha infettato? Ma come riesci?
in bocca al lupo !