Solo
Re: Solo
Non sono del "profondo sud", ma neppure del nord, ho detto tutto ai miei genitori (ma non ai miei fratelli per questioni personali), all'inizio è stata un po' brutta - specialmente con mia madre -, ma ho pensato bene di tranquillizzarli facendoli parlare con il medico che mi seguiva, nell'arco di 1 anno sono tornati del tutto normali, chiedono solo se gli esami vanno bene, ormai neppure si preoccupano... Molto dipende da quello che potrebbe essere il loro grado di accettazione.
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Re: Solo
Ciao in effetti gli amici sono tutto. Sono stati fondamentali e una di loro mi ha accompagnato in reparto dopo che al centro prelievi avevo avuto la notizia.
Non ci sono parole per questo atto di amore. E quando te lo fa un amico, è amore vero perchè spesso è disinteressato.
Però seleziona bene le persone a cui dirlo.. una volta detto non si torna indietro.
Idem per i genitori.. Ai miei vorrei dirlo, ma non capirebbero e aumenterebbero lo stato di ansia. E stare sereni è fondamentale.
Non ci sono parole per questo atto di amore. E quando te lo fa un amico, è amore vero perchè spesso è disinteressato.
Però seleziona bene le persone a cui dirlo.. una volta detto non si torna indietro.
Idem per i genitori.. Ai miei vorrei dirlo, ma non capirebbero e aumenterebbero lo stato di ansia. E stare sereni è fondamentale.
Re: Solo
caro amico mio ho appena letto il tutto tornando da lavoro, anche io sono solo, si è vero che ho fratelli è sorelle ed ho detto tutto a loro ma dopo me ne sono pentito un po, quindi hai fatto bene a tenerti stretto il tuo segreto.
si sono solo e vivo a distanza di 50km circa dai miei sempre nel nostro profondo sud, nella fase che lo saputo ad aprile dello scorso anno ero sconvolto, ero ignorante dell'argomento, piangevo è capitato a tutti qui ed ho fatto la fesseria di dirlo poi un amico mi apre gli occhi e da li cominciai a tranquillizzarmi e lunga e vero.
spero che continuerai a mandare i tuoi curriculum vitae in giro e spero il prima possibile trovi una sistemazione, gia questo ti porterebbe ad una tranquillità.
p.s. spero solo che tu sia giovane non come me cosi facendo ti sarà + facile trovare un nuovo lavoro
si sono solo e vivo a distanza di 50km circa dai miei sempre nel nostro profondo sud, nella fase che lo saputo ad aprile dello scorso anno ero sconvolto, ero ignorante dell'argomento, piangevo è capitato a tutti qui ed ho fatto la fesseria di dirlo poi un amico mi apre gli occhi e da li cominciai a tranquillizzarmi e lunga e vero.
spero che continuerai a mandare i tuoi curriculum vitae in giro e spero il prima possibile trovi una sistemazione, gia questo ti porterebbe ad una tranquillità.
p.s. spero solo che tu sia giovane non come me cosi facendo ti sarà + facile trovare un nuovo lavoro
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Re: Solo
Ho deciso di non dire niente alla mia famiglia perché esistono tante altre questioni che già mantengono la situazione poco serena. Inoltre credo che rivelare questa cosa mi porti conseguentemente al coming out, per il quale non mi sento pronto e per cui non sono affatto pronti i miei genitori. Morale della favola... Finirei solo per distruggere il lieve equilibrio che mi sono creato. Meglio tenere il silenzio con loro.
Per la verità... Mia sorella sa tutto. L'ho chiamata appena stavo andando al ricovero e mi è stata sempre vicino, quando possibile, nell'arco di quella settimana visto che anche lei si trovava fuori sede. Adesso siamo rientrati tutti e due. Vedo che qui, pure quelle volte che ci troviamo da soli, lei cerca di evitare del tutto l'argomento e pure quelle sporadiche volte che ne accenno io sembra quasi un disturbo. Mi sento responsabile di averla resa infelice in questo, perché vedo che il suo comportamento non è dettato da cattiveria ma da una sorta di timore... Come se a non sfiorarlo il problema non esiste. Poi a un certo punto me ne faccio una ragione e vado avanti. Il fatto è che anche tra i miei pochissimi amici che conoscono la verità non va tanto meglio.
Insomma, ci provo a voler trovare questo sostegno, ma non sembra affatto facile. Ho già superato una fase più oscura, in cui ero molto più rassegnato e la mia mente deviava al peggio. Adesso sto già impiegando ogni forza nel tentativo di ricominciare. Sento solo il bisogno di dover esternare il mio stato d'animo ogni tanto, di essere ascoltato e capire che c'è ancora qualcuno che possa darmi una sberla o un abbraccio quando necessario...
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Per la verità... Mia sorella sa tutto. L'ho chiamata appena stavo andando al ricovero e mi è stata sempre vicino, quando possibile, nell'arco di quella settimana visto che anche lei si trovava fuori sede. Adesso siamo rientrati tutti e due. Vedo che qui, pure quelle volte che ci troviamo da soli, lei cerca di evitare del tutto l'argomento e pure quelle sporadiche volte che ne accenno io sembra quasi un disturbo. Mi sento responsabile di averla resa infelice in questo, perché vedo che il suo comportamento non è dettato da cattiveria ma da una sorta di timore... Come se a non sfiorarlo il problema non esiste. Poi a un certo punto me ne faccio una ragione e vado avanti. Il fatto è che anche tra i miei pochissimi amici che conoscono la verità non va tanto meglio.
Insomma, ci provo a voler trovare questo sostegno, ma non sembra affatto facile. Ho già superato una fase più oscura, in cui ero molto più rassegnato e la mia mente deviava al peggio. Adesso sto già impiegando ogni forza nel tentativo di ricominciare. Sento solo il bisogno di dover esternare il mio stato d'animo ogni tanto, di essere ascoltato e capire che c'è ancora qualcuno che possa darmi una sberla o un abbraccio quando necessario...
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Re: Solo
Ti cito, Rosso, per dare la mia opinione di persona veterana anche a fellgoodinic che ne potrà trarre vantaggi o pensieri. Intanto si è più soli ammalati senza conto in banca e senza compagno. Diciamo così che non siamo soli, giusto per non dire eresie o far credere che tutto è uguale per tutti, non lo è !rosso80 ha scritto: Mi rendo conto che la sensazione che più ti pervade in questo momento è quello della solitudine, ma in fondo - se ci pensi bene - la verità è tutti noi siamo soli.
A prescindere dal nostro stato di salute, o dal conto in banca, o dal fatto che siamo sposati o meno, siamo tutti soli.
Ma questo aspetto, anziché viverlo con mestizia, lo puoi interpretare anche in altro modo: tu e solo tu sei responsabile della tua felicità. Nessun altro.
Hai fatto bene a non dirlo ai tuoi genitori. Se il tuo istinto primario è stato di tenerli all'oscuro è perché sai che non potrebbero capire e li faresti soffrire inutilmente, senza per altro esserti di aiuto.
Io non l'ho detto ai miei e non mi pento della mia decisione. Sono più sereni. Possono concentrarsi sui nipotini, invece che nel figlio malato, di una malattia che non riuscirebbero a capire.
Prima dicevo che sei solo. Beh è vero solo in parte.
Hai noi.
Ogni qualvolta ne sentirai il bisogno puoi scrivere qui. Qui tutti noi capiamo cosa stai passando.
Qui dentro non sei solo.
Benvenuto nel club.
Ho la sensazione che io e te andremo molto d'accordo [emoji2]
Bacio.
Rosso.
I genitori non sono Idioti e metterli al corrente è la cosa più giusta da fare. Nipoti e altri sfizi sono giochi per la felicità che non esiste.
Qui è un forum e i commenti non sono per niente Umani, bensì spiritosi o sdrammatizzati e per lo più propositivi ma non tutti ne colgono i frutti, anzi. Poi è anche vero che Qui nascono storie di intesa e fa certamente bene. Tanto per chiarire alcuni punti che mi danno fastidio

Re: Solo
Cerca di coinvolgere le persone della tua famiglia. Non devi fargli cambiare idea, hai bisogno di un aiuto e se non te lo danno non fa niente, ma mettili al corrente, ciaofeelgoodinc ha scritto:Ho deciso di non dire niente alla mia famiglia perché esistono tante altre questioni che già mantengono la situazione poco serena. Inoltre credo che rivelare questa cosa mi porti conseguentemente al coming out, per il quale non mi sento pronto e per cui non sono affatto pronti i miei genitori. Morale della favola... Finirei solo per distruggere il lieve equilibrio che mi sono creato. Meglio tenere il silenzio con loro.
Per la verità... Mia sorella sa tutto. L'ho chiamata appena stavo andando al ricovero e mi è stata sempre vicino, quando possibile, nell'arco di quella settimana visto che anche lei si trovava fuori sede. Adesso siamo rientrati tutti e due. Vedo che qui, pure quelle volte che ci troviamo da soli, lei cerca di evitare del tutto l'argomento e pure quelle sporadiche volte che ne accenno io sembra quasi un disturbo. Mi sento responsabile di averla resa infelice in questo, perché vedo che il suo comportamento non è dettato da cattiveria ma da una sorta di timore... Come se a non sfiorarlo il problema non esiste. Poi a un certo punto me ne faccio una ragione e vado avanti. Il fatto è che anche tra i miei pochissimi amici che conoscono la verità non va tanto meglio.
Insomma, ci provo a voler trovare questo sostegno, ma non sembra affatto facile. Ho già superato una fase più oscura, in cui ero molto più rassegnato e la mia mente deviava al peggio. Adesso sto già impiegando ogni forza nel tentativo di ricominciare. Sento solo il bisogno di dover esternare il mio stato d'animo ogni tanto, di essere ascoltato e capire che c'è ancora qualcuno che possa darmi una sberla o un abbraccio quando necessario...
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Re: Solo
Non posso farlo. Non che non vorrei, ma i miei genitori sono costantemente irrequieti per altre questioni dal peso non indifferente. Informarli su questo li manderebbe nel pallone, non capirebbero nemmeno a distanza di tempo e tutto questo mi porterebbe soltanto scompiglio. E poi conoscendoli... Invece di trovare un conforto, un aiuto... Mi ritroverei a vivere per strada, ben che vada.flavioxx ha scritto:Cerca di coinvolgere le persone della tua famiglia. Non devi fargli cambiare idea, hai bisogno di un aiuto e se non te lo danno non fa niente, ma mettili al corrente, ciao
Non serve che siano informati. Non adesso. In fondo finché faccio i prelievi e prendo le pillole... Sto bene, quasi al pari di una persona sana, i referti parlano chiaro... Non ho nulla da temere. Se proprio capita qualcosa c'è il mio medico di base che è informato dalla prima ora e mi ha assicurato di poter contare su di lui.
Re: Solo
Flavia ma perchè non la pianti di sparare fregnacce come scoregge dopo aver preso i fermenti lattici?
Non sta scritto da nessuna parte di doverlo dire ai genitori o che dirlo sia la cosa giusta. A me persino la dottoressa mi consigliò di evitare di dirlo ai genitori e chiunque altro.




Non sta scritto da nessuna parte di doverlo dire ai genitori o che dirlo sia la cosa giusta. A me persino la dottoressa mi consigliò di evitare di dirlo ai genitori e chiunque altro.
CIAO GIOIE
Re: Solo
Feelingood a parte che è estremamente soggettivo e ogni esperienza assolutamente personale...anche a me è stato consigliato sia dall'infettivologo che dalla psicologa di non parlarne con la mia famiglia, a meno di sentirti talmente sicuro della cosa da farlo. Rischieresti di sentirti giudicato dalla tua stessa famiglia ma soprattutto ti riverserebbero in ogni sguardo la loro paura e angoscia che ti succeda qualcosa..
Una pianificazione attenta non sostituirà mai una bella botta di culo!