rosita ha scritto:Ciao,
essendo io l'autore dello "sciatto" articolo in questione. Volevo far presente un paio di cose:
a) Non ho mai scritto che il vaccino di Caruso funziona. Ho solo affermato che aveva riacceso nuove speranze. Infatti se ne è parlato parecchio. Forse avrei dovuto aggiungere "false speranze". Ma non spetta a me dare un giudizio di merito. Del resto, anche la cosiddetta Mississippi baby aveva fatto molto parlare di sé. Salvo poi scoprire che
http://www.nature.com/news/hiv-rebound- ... re-1.15535.
Però - in seguito, sempre nello scialbo pezzo - ho dato la parola a due scienziati che hanno fatto presente come la messa a punto di un vaccino in grado di prevenire la contrazione dell'Hiv sia in realtà - da sempre - una speranza disattesa. Per i motivi che Silvestri - che ora sta testando il prodotto di Andrieu in uno studio indipendente e che si è occupato di Hiv per tutta la sua carriera - spiega bene.
Buongiorno Rosita.
Ti rispondo, perché fui io
lo scorso 17 settembre a definire "sciatto" il tuo
articolo su Repubblica.
Mi duole dirti che il tuo post mi conferma l'impressione di sciattezza dell'articolo. Conferma la sciattezza per ragioni di forma: non citi il link al post che ha destato la tua irritazione, né un chiaro riferimento all'articolo di cui sei l'autore, obbligando chi ti legge a risalire a post di un mese e mezzo fa per capire di che cosa stai parlando; inoltre, confondi "sciatto" con "scialbo" - questo è bizzarro, perché il tuo articolo è a mio avviso tutto tranne che "scialbo", anzi, è decisamente troppo "colorato" (nuance pastello).
E conferma l'impressione di sciattezza per ragioni di sostanza, perché dimostra che non hai affatto chiaro che fra i vaccini preventivi da te citati o adombrati nell'articolo, quello di Jean-Marie Andrieu e quello di Louis Picker, e il vaccino terapeutico di Arnaldo Caruso corre una differenza
sostanziale - più o meno la stessa differenza che corre fra "sciatto" e "scialbo", solo più importante per la vita e la salute delle persone.
Se non hai chiara tu per prima l'enorme differenza fra questi tipi di ricerche, come puoi fare arrivare una informazione corretta ai tuoi lettori?
Non entrerò nei particolari sul lavoro di Andrieu, per i quali
ti rimando a questo post, ma anche il dare per certo che il suo vaccino
"abbia già dimostrato di essere efficace sulle scimmie, proteggendole dall'SIV" è prematuro, tanto più che poi tu stessa segnali che questa efficacia è sotto esame presso un laboratorio indipendente, quello a Emory del professor Guido Silvestri. Finché Silvestri non ci darà delle conferme, abbiamo solo la parola di Andrieu, che si è ben guardato dal pubblicare i dati completi dei suoi esperimenti (fosse uscito su una rivista più rigorosa di
Frontiers in Immunology, i peer reviewers non si sarebbero fatti sfuggire un giochetto così poco pulito).
Ora, sono d'accordo che non spetti a te giudicare né se le speranze riaccese dal vaccino Caruso abbiano un qualche fondamento, né se la mossa di Andrieu di non pubblicare i dati sull'infezione delle scimmie con una variante di virus SIV che non è quella su cui è stato costruito il vaccino infici o meno la validità dei risultati pubblicati.
A te, però, spetta non fare confusione fra vaccini terapeutici e preventivi, non cascare nelle strategie autopromozionali di ricercatori in cerca di visibilità e non far credere baggianate ai tuoi lettori.
b) Mi spiace per il termine "elisir". Ma era un modo per usare un sinonimo di cocktail - che è esattamente il modo in cui Andrieu definisce i suoi prodotti - ed essere divulgativi. Nessuna intenzione di essere immaginifici.
Temo che anche qui ci sia un problema di comprensione da parte tua dell'argomento su cui hai scritto: il termine "cocktail" usato da Andrieu è tecnico, lo si usa anche, per esempio, per indicare l'uso di tre o più molecole differenti che attaccano il virus in fasi diverse del suo ciclo vitale (la cosiddetta HAART -
highly active antiretroviral therapy). Il termine "elisir" potrà anche essere usato come sinonimo di "cocktail" se stai dando ai tuoi lettori la ricetta della piña colada, ma certamente no se parli di un vaccino contro l'HIV.
Se a quella scelta infelice aggiungiamo frasi quali quelle da te usate per spiegare il meccanismo d'azione di questo vaccino (
Prima di tutto, non è iniettato direttamente nella circolazione del sangue, ma si beve quasi come se fosse un elisir arricchito con dei probiotici, cioè degli organismi vivi che, se somministrati nelle dosi giuste, migliorano la salute del sistema immunitario ospite. In secondo luogo, non spinge il corpo a ribellarsi all'infezione producendo uno specifico anticorpo, capace di prevenirla, o delle cellule killer, in grado di controllarla.), l'impressione di essere finiti
" in un mondo incantato, in cui non ci sono streghe malvagie che ti fanno una dolorosa puntura, ma dolci batteri ("organismi vivi che, se somministrati nelle dosi giuste, migliorano la salute del sistema immunitario ospite") che, come buone fatine, ti mettono a posto il pancino" è quasi scontata. E fa un torto ai tuoi lettori.
Forse è una pia illusione, Rosita, ma io credo che sia possibile "essere divulgativi" senza per questo raccontare favole a chi ci legge. Però riconosco che è un impegno molto faticoso, che richiede tanto tempo e tanto studio.
Un saluto a te e buon lavoro,
Dora