Cara Melisanda,Melisanda ha scritto:Cioe? fatemi capire bene, usano il ciclofosfamide per fare prima tabula rasa delle cellule o quasi, per poi infondere a spron battuto i Sangamizzati per vedere se attecchiscono e per quanto tempo?
scusa il ritardo del mio intervento, ma aspettavo di sapere qualcosa di più dalla conferenza per gli investitori di ieri. Spero, con quanto segue, di riuscire a rispondere alla tua domanda.
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L’aveva anticipato durante una conference call dello scorso fine ottobre (http://www.hivforum.info/forum/viewtopi ... 4673#p4673), ora Sangamo conferma – con il citato comunicato stampa del 9 gennaio (http://www.hivforum.info/forum/viewtopi ... 9834#p9834) e durante la 30th Annual J.P. Morgan Healthcare Conference, che si è tenuta ieri a San Francisco - che sta dando inizio a due diverse sperimentazioni cliniche di fase 2 sui suoi CD4 resi CCR5 negativi grazie alle nucleasi a dita di zinco.
Figura 6

Figura 7

Edward Lanphier ha confermato che, a seguito dei dati presentati allo ICAAC di settembre (da qui in poi: http://www.hivforum.info/forum/viewtopi ... 1826#p1826), Sangamo ha deciso di partire con due diverse sperimentazioni cliniche di fase II relative al programma dell’SB-728, di distruzione del gene che codifica per il corecettore dell’HIV CCR5 su CD4 maturi e su cellule staminali/progenitrici ematopoietiche.
Anzitutto, ha ricapitolato le caratteristiche della tecnologia adottata e gli sviluppi descritti all’ultimo CROI e poi nel corso del 2011, soffermandosi sui dati delle due sperimentazioni cliniche di fase I, che dimostrano la sicurezza dell’SB-728, i suoi aspetti farmacologici e il suo funzionamento una volta che i CD4 modificati vengono reiniettati nei pazienti, attecchiscono e funzionano normalmente, andando a posizionarsi dove più servono (in special modo nella mucosa gastrointestinale, dove persistono reservoir virali pur in persone con viremia soppressa dalla HAART).
Figura 8

Figura 9

Lanphier ha ricordato che la questione cruciale di questa tecnologia, perché questa possa davvero portare a una cura funzionale, è la sua capacità di agire sulla viremia e dunque il suo effetto antivirale. Per questo, nel trial condotto da Carl June presso la Pennsylvania University, ai pazienti cui sono stati somministrati i CD4 modificati, dopo circa un mese dall’infusione è stata sospesa la HAART per 12 settimane. In base al protocollo stabilito inizialmente, dopo questi tre mesi a tutti sono stati ridati i farmaci antiretrovirali.
Questa interruzione terapeutica ha consentito di valutare gli effetti antivirali dei CD4 modificati e di analizzare la correlazione fra l’SB-728 e questi effetti anti-HIV. Quel che si è visto è stata una correlazione statisticamente significativa fra le cellule reinfuse in cui erano stati distrutti ENTRAMBI i geni che codificano per il CCR5 e una riduzione della viremia. In particolare, un paziente che era eterozigota Delta32, in cui quindi mancava per nascita un gene CCR5, e che si è trovato con entrambi i geni distrutti dalla procedura di modificazione via ZFN, ha presentato il maggior numero di modificazioni bialleliche: in lui (ora noto come il “Trenton patient”) la viremia si è mantenuta irrilevabile per tutti i tre mesi di sospensione terapeutica e tale era quando – in base al protocollo – ha dovuto ricominciare la HAART.
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Figura 14

In base a questi risultati, si è stabilito di seguire l’opportunità di massimizzare la modificazione biallelica. Uno dei due nuovi trial, infatti – l’SB-728-902, coorte 5 – arruola persone nate eterozigoti Delta32: dopo due mesi dall’infusione dei CD4 modificati, il protocollo prevede che i pazienti sospendano la HAART, che riprenderanno (se non sarà necessario farlo prima) dopo 16 settimane. Tuttavia, se le viremie rimarranno irrilevabili, i pazienti continueranno a NON prendere la HAART e questo consentirà di valutare la longevità e la durata della risposta.
Il trial è cominciato e il primo paziente è già stato trattato.
Figura 15

Figura 17

Il secondo trial – chiamato SB-728-1101 – utilizza invece un approccio già ampiamente adottato in campo oncoematologico e immunologico: quello del condizionamento, ovvero della distruzione totale o – come in questo caso – parziale per via chemioterapica delle cellule del midollo osseo deputate alla produzione di cellule del sangue al fine di creare – in vivo – lo spazio che consenta alle cellule modificate e reinfuse di espandersi. L’obiettivo è quello di decuplicare o addirittura centuplicare i CD4 modificati biallelicamente, mentre nel trial presentato l’autunno scorso queste cellule erano soltanto raddopppiate.
Il regime di pre-condizionamento linfopenico prevede un aumento dei dosaggi del farmaco che verrà utilizzato [la ciclofosfamide (Cytoxan), che è un chemioterapico che può essere assunto sia per via orale, sia per via parenterale e che viene normalmente usato per diminuire la risposta immunitaria sia in caso di vari tumori, sia in caso di malattie autoimmuni. Si tratta di un farmaco che colpisce, specificamente e in modo transitorio, i linfociti T e insieme segnala ai nuovi CD4 reinfusi che devono moltiplicarsi rapidamente per rimediare alla deplezione dei vecchi].
Il resto del progetto del trial è simile a quello già descritto: i pazienti in HAART sospendono la terapia per 16 settimane al fine di poter valutare l’effetto antivirale del trattamento durante questi 4 mesi.
Il trial è aperto e sta reclutando pazienti.
Figura 16

Sangamo prevede di presentare almeno dei dati preliminari al prossimo CROI di Seattle, a inizio marzo.
Figura 38

Diapositive e audio disponibili in investor.sangamo.com
Trascrizione in seekingalpha.com
DOMANDA: che cosa differenzia il razionale del trial SB-728-1101, cioè l'uso di un chemioterapico in funzione linfoablativa, dall'ipotesi ventilata da Margolis nel suo report su St Martin, secondo cui "i primi studi pilota [della CANNON, non di JUNE & co.] saranno fatti su pazienti con linfoma HIV-correlato, presumibilmente utilizzando nucleasi trasdotte con vettori adenovirali entro linfociti T (non staminali)." Solo il fatto che i pazienti della Cannon che riceveranno CD4 e NON staminali modificati avranno, oltre all'HIV, pure un linfoma? Oppure è una storia del tutto differente? (cfr. http://www.hivforum.info/forum/viewtopi ... 8836#p8836)
