

Riprendo questo post - l'ultimo in cui mi sia occupata del vaccino Tat francese - per segnalare che l’Agence nationale de sécurité du médicament et des produits de santé (ANSM) ha bloccato ogni sperimentazione di questo vaccino di Biosantech, cugino di quello pontino, per gravi irregolarità emerse dopo un'ispezione, in particolare relativamente alla sospensione della cART:Dora ha scritto: ↑domenica 5 marzo 2017, 9:09
SOTTO IL SEGNO DI OMICS International - CONTINUANO LE PANZANE SUI VACCINI TAT
Oggi vorrei raccontare brevemente due storie parallele, che vedono come protagonisti Barbara Ensoli e Erwann Loret, i due ricercatori che da tempo immemorabile stanno lavorando su due vaccini Tat senza avere concluso nulla di buono.
Le storie parallele hanno a che vedere con OMICS International, il gruppo editoriale predone di Hyderabad, che organizza congressi-truffa ed è sotto processo per truffa negli Stati Uniti. Hanno anche a che vedere con le molte menzogne raccontate da questi ricercatori sui loro vaccini e con le illusioni in una cura che queste menzogne cercano di generare nell'opinione pubblica.
Hanno però avuto epiloghi assai diversi.
Partiamo dal Tat Oyi di Loret, ricordando che gli antefatti possono essere visti nel post "TOUT LE MONDE EST PAYS" - Sì, ma con un'enorme differenza fra Francia e Italia e in vari altri post successivi.
L'anno scorso, Loret ha pubblicato su Retrovirology, la stessa rivista che ha ospitato i risultati della fase II del vaccino Tat dell'ISS, un articolo - di cui abbiamo parlato quando uscì - sui risultati della sperimentazione di fase I/IIa del suo Tat Oyi. Lui diceva di avere ottenuto risultati straordinari, la comunità scientifica francese gli rise in faccia, gli attivisti francesi lo accusarono di prendere in giro i malati.
Il modo con cui questo ricercatore del CNRS (Centre national de la recherche scientifique) vende la sua ricerca all'opinione pubblica è così simile a quello con cui la Dottoressa Ensoli comunica i suoi studi che ho sempre pensato che siano stati entrambi colpiti dagli effetti tossici della proteina Tat, che li hanno indotti a straparlare.
Che impressione di familiarità, vero?
Nella settimana che è appena passata, Loret e Biosantech, la società che produce il suo vaccino, hanno fatto scoppiare l'ennesima bomba mediatica attraverso alcuni quotidiani della Costa Azzurra, da sempre molto vicini alla società di Sophia-Antipolis.
Martedì scorso volevano annunciare in una conferenza stampa di aver presentato al congresso internazionale "Vaccines and Immunization" di Berlino un risultato straordinario nello sviluppo del loro vaccino: un controllo delle viremie in una decina di pazienti così stretto da far pensare a una cura funzionale, con la scomparsa dopo due anni dalla vaccinazione terapeutica di tutte le cellule infette e addirittura degli anticorpi in due pazienti, quindi con la retroconversione e il ritorno alla negatività. Proprio come accaduto al patient de Berlin, qui fut déclaré "guéri du Sida". Certo, questi due pazienti hanno ripreso la ART, ma se la sospendessero e il virus continuasse ad essere irrilevabile, allora ... allora ... avremmo finalmente i Pazienti Marsigliesi.
Che cosa è andato storto, frustrando Loret e Biosantech - che ha già pronte 10.000 confezioni di vaccino - al punto da farli gridare al complotto delle case farmaceutiche, che non vogliono rischiare di perdere i proventi degli antiretrovirali e sono pronte a corrompere tutti pur di affossare il Tat Oyi?
È successo che il datore di lavoro di Loret, il CNRS, lunedì è intervenuto e gli ha imposto di non partecipare a quella conferenza stampa e di mettere fine alla collaborazione con Biosantech: il trial clinico è terminato l'anno scorso, se Biosantech vuole proseguire nelle ricerche sul Tat Oyi, faccia pure, ha i brevetti necessari per continuare da sola, ma senza Loret, perché il CNRS non crede in quel vaccino.
Apriti cielo!
- "Il y a des intérêts autres que le développement de notre vaccin" - insinua Corinne Treger, proprietaria e CEO di Biosantech - "L'Inserm détient un brevet de vaccin contre le sida, développé par l'ANRS. C'est la seule voie de recherche indiquée sur leur site. Ils le développent depuis quinze ans, cela n'avance pas et coûte plusieurs millions d'euros par an à la France. En outre, l'ANRS a donné 20 millions d'euros à Roche pour développer un vaccin contre le sida. Cela n'avance pas non plus".
L'Agence nationale de recherches sur le sida et les hépatites virales (ANRS) l'anno scorso demolì il Tat Oyi e Loret con lo stesso genere di critiche che tutti gli scienziati intellettualmente indipendenti ed estranei alla ricerca hanno usato contro il Tat della Ensoli.
Le associazioni francesi di lotta all'HIV/AIDS, che anche l'anno scorso avevano attaccato Loret, non si sono fatte attendere e anche quest'anno hanno fatto il loro dovere di cani da guardia della ricerca:
- « VACCIN CONTRE LE SIDA, » ATTENTION AUX EFFETS D’ANNONCE! - titola una nota di AIDES
Mardi 28 février, le laboratoire Biosantech a déclaré être à la veille de proposer un vaccin contre le virus du sida et se trouver bloqué par le retrait d’un financement. Chez AIDES, on dénonce un énième effet d’annonce qui risque de donner de faux espoirs aux personnes vivant avec le VIH et de banaliser le virus.
« Si le sujet n’était pas aussi grave, on pourrait presque parler d’un marronnier : chaque année ou presque depuis 1999, le Dr Erwan Loret annonce la mise au point d’un vaccin miracle contre le VIH. Curieusement, ces découvertes miraculeuses du Dr Loret et du laboratoire Biosantech arrivent toujours à la veille du Sidaction ou de la journée mondiale de lutte contre le sida, et s’accompagnent presque systématiquement d’une levée de fonds du laboratoire. Sauf que 17 ans après, on ne voit toujours rien venir » explique Christian Andreo, directeur général adjoint de AIDES. « Ces recherches n’ont généré à ce jour qu’une seule publication scientifique, elle-même fortement contestée par de nombreux experts en virologie. Le candidat-vaccin en question n’a rien de miraculeux, d’autant qu’il s’agit (dans l’hypothèse où la recherche aboutirait un jour) d’un vaccin thérapeutique destiné à des personnes déjà infectées et dont l’intérêt se limiterait à contrôler l’infection et non à guérir les personnes touchées » précise-t-il.
Pour Christian Andreo, « ces annonces successives, évoquant sans rougir une « mise sur le marché imminente », relèvent à tout le moins d’une forme de malhonnêteté intellectuelle. Cette recherche récurrente du buzz à laquelle le Pr. Loret nous a habitués-es est problématique à plus d’un titre : elle fait naître de faux espoirs parmi les personnes touchées et contribue à banaliser l’infection à VIH dans le grand public en laissant entendre, annonce après annonce, qu’il sera bientôt possible d’en guérir. »
Loin de se positionner contre la recherche médicale, il explique « toute avancée scientifique doit être saluée et va dans le bon sens. C’est justement parce que nous sommes du côté de la science que nous ne pouvons accepter de telles méthodes. Des annonces de vaccin miracle, émanant de scientifiques en mal de notoriété ou de laboratoires en quête de mécènes, nous en avons a minima 3 ou 4 par an depuis 30 ans. Aucun n’a, à ce jour, été suivi de réels effets. On ne le dira jamais assez : les résultats scientifiques doivent être maniés avec la plus grande prudence. Les personnes touchées méritent au moins ça. » Prudence donc quant aux effets d’annonce!
Non è difficile sapere da che parte stare quando un ricercatore che non ha prodotto nulla cerca di vendere all'opinione pubblica le sue ricerche come la cura dell'HIV/AIDS. Però, dato che noi in Italia siamo abituati ad attivisti di tutt'altro genere, leggere le dichiarazioni di Christian Andreo mi ha comunque aperto il cuore.
Per parte mia, vedere citare il congresso internazionale "Vaccines and Immunization" di Berlino mi ha fatto fare un salto sulla sedia. Possibile che ci sia stato un congresso internazionale di cui mi sono persa tutto? È vero, il mese scorso ero impegnata con il CROI, ma che a un congresso a Berlino venissero presentati risultati di tale importanza e io non ne sapessi nulla mi ha fatto vergognare al punto che ... beh, al punto che ho cercato questo congresso e ho scoperto quello che sicuramente a quest'ora già immaginate tutti: è stata l'ennesimo congresso-truffa del truffatore OMICS International.
E Erwann Loret - che è un frequentatore abituale di questi consessi squalificanti, proprio come Barbara Ensoli - vi ha partecipato con un abstract intitolato A reasonable hope to cure HIV with the Tat Oyi vaccine: Results and follow up of a double blinded randomized phase I/IIa clinical trial in France.
E, sì, non stento a credere che al CNRS prima abbiano fatto un sobbalzo sulla sedia e poi si siano detti che la misura era colma.
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Perché lo stesso sobbalzo sulla sedia non l'ha fatto chi dirige e cura i ReAd Files, la rivista che continua a ricordare di essere stata fondata da Mauro Moroni?
Perché nessuno ha fatto neppure un saltino sulla sedia quando nell'ultimo numero della rivista, quello dello scorso dicembre, Barbara Ensoli ha reiterato le suemenzognefantasie sul vaccino Tat nell'articolo intitolato L’infezione da HIV: punto sulle strategie vaccinali e di cura?
Perché nessuno ha ritenuto sconveniente che nella rivista fondata dal Professor Moroni venisse citato come referenza un lavoro presentato da Ensoli al congresso-truffa di OMICS tenuto a Roma nel giugno scorso?
Mi vergogno io per il Professor Lazzarin e i suoi colleghi.
Mentre all'ISS, che continua a tenersi la dottoressa Ensoli come direttore del Centro Nazionale AIDS, è evidente che sentimenti nobili come la vergogna neppure sanno che cosa siano.
Prendere esempio da quanto accade Oltralpe, no?
come dire? proprio gente affidabile..."l'implementazione di procedure non previste dal protocollo di ricerca (...) compresa in particolare la raccomandazione del proponente di interrompere il trattamento di triterapia antiretrovirale per almeno uno dei pazienti idonei per questa ricerca" .
"la mancanza di informazioni fornite dallo sperimentatore nel corso della ricerca, che non consente di ritenere che tutti i pazienti abbiano dato il loro consenso a partecipare a questa ricerca in modo libero e informato"
"la presenza e l'intervento dello sponsor durante le visite di inclusione del paziente nel sito di ricerca, che ha fornito informazioni non incluse nel foglietto illustrativo, ai pazienti è stato detto che un paziente "è stato guarito dalla sua infezione da HIV" dopo una precedente ricerca dello stesso promotore"
Se intendi chiedere se sia stata sospesa la cART dopo la somministrazione del vaccino, la risposta è:
Esistono dei protocolli che devono essere rispettati scrupolosamente, in primo luogo per tutelare i partecipanti alle sperimentazioni. Se questo non avviene, si apre la porta a una sorta di Far West e a ogni possibile scorrettezza etica, in cui i primi ad andarci di mezzo sono i malati.aktom ha scritto: ↑mercoledì 14 agosto 2019, 14:34Ma perché sospendere e così mostruoso?
Io ho amici positivi da più di vent’anni e se ti raccontassero la loro aderenza ti metteresti le mani tra i capelli, a confronto la sospensione concordata e approvata è di rischio molto limitato .
Al sopraggiungere della viremia si torna in cArt
Ma che discorsi sono, scusa? Che c'entrano i soldati mandati in guerra con le sperimentazioni cliniche? Ti è chiaro che hai diritto ad essere tutelato nel modo più attento e scrupoloso, secondo etica e scienza? Ti è chiaro che le persone che partecipano alle sperimentazioni cliniche di ricerca di una cura sono quasi sempre in buona salute, con viremie ottimamente controllate dalla cART e sistema immunitario in condizioni decorose? Sono persone che hanno molto da perdere se viene loro somministrato qualcosa che non va e infatti da anni si studia come impostare le sperimentazioni e come comunicare al meglio con i partecipanti così da minimizzare i danni. Esiste una cosa che si chiama etica della ricerca e che deve essere rispettata.È lecito mandare in guerra a morire dei ragazzi ma non è lecito trovare un farmaco che possa portarci a una cura funzionale
[...]
Io sarei disponibile domani a provare di tutto
Sospendere la cART è al momento l'unico modo per capire se un intervento di cura ha avuto qualche effetto sul reservoir latente di HIV. Ma il protocollo previsto dalla sperimentazione del vaccino Tat di Biosantech NON prevedeva la sospensione della terapia, che è stata sospesa AL DI FUORI del protocollo. Di qui la sacrosanta sanzione.Come possiamo trovarlo se i protocolli non permettono di staccarci dagli antiretrovirali
Molto rozzamente, la cosa va così: i ricercatori scrivono il protocollo della sperimentazione, che deve essere approvato da diversi enti (l'ospedale, lo sponsor, il comitato etico ...). Poi il protocollo viene reso pubblico, in genere pubblicandolo nel sito americano ClinicalTrials.gov. Ora, il protocollo non è una cosa intoccabile, non stiamo parlando di tavole della Legge o cose del genere. Può essere modificato, ma le modifiche devono essere accettate dagli stessi enti che hanno accettato il protocollo originale e rese pubbliche.aktom ha scritto: ↑mercoledì 14 agosto 2019, 15:02Il punto è che se io mi offro come volontario e vengo informato su tutti i rischi si può sospendere una cura e notare gli effetti di un farmaco.
Non capisco quando reclutano partecipanti ai trial perché prendano coloro che questo rischio non lo mettono in conto
Per cui astensione dal sesso non protetto e resistenze etc
Pensi che come me non ci siano centinaia di persone che darebbero la loro disponibilità?