si purtroppo si, però che anche la comunità gay deve fare tanto, come finalmente concentrarsi a trovare dei modelli rappresentativi e di riferimento e recuperare un pò di "kindness" perché altrimenti davvero non si va da nessuna parte...uffa2 ha scritto:Direi che la letteratura conferma le nostre impressioni, che cioè le ragioni “oggettive” contro la PrEP siano in realtà il paravento di un potente insieme di omofobia, complessi e pregiudizi, che allignano innanzitutto nella comunità gay e in chi come i medici, dopo trent’anni di frequentazione con questa comunità la vita reale e i suoi problemi, dovrebbe avere imparato a essere un po’ più razionale.
È il doppio standard chiesto ai MSM prima e ai sieropositivi poi rispetto al resto del mondo: hanno qualcosa da pagare per la loro “condotta disordinata” come dice la Chiesa Cattolica, devono stare buoni e accettare una vita diversa, meno piena…
C’è ancora una strada lunghissima…
*Letture per il weekend*
Re: *Letture per il weekend*
Una pianificazione attenta non sostituirà mai una bella botta di culo!
Re: *Letture per il weekend*
- 21 dicembre 2018
Tornano eccezionalmente le letture per dilettare le feste di fine d'anno. Cominciamo con qualche review dedicata alla ricerca di una cura e uscita negli ultimi tempi:





Quindi, per queste letture di fine anno vi propongo un post molto bello, scritto ieri dal mio amico Smut Clyde per il blog For Better Science di Leonid Schneider: Frontiers: a danger for public health? - chi ha seguito in questi anni i miei lavori sul negazionismo dell'HIV/AIDS, il negazionismo dei vaccini e la truffa del GcMAF vi troverà nomi, articoli e vicende raccontati più e più volte. Il filo rosso che li lega, insieme alla cialtroneria pseudoscientifica, è il fatto di essere tutti pubblicati da Frontiers, l'editore predone che si è fatto negli anni sempre più forte grazie all'ingenuità, all'indifferenza e al bisogno di pubblicare di tanti ricercatori distratti o poco svegli.

- - STEPS V: HIV CURE COMMUNITY WORKSHOP IN GLASGOW, che si è tenuto a ottobre in Scozia subito prima dell'HIV Drug Therapy Congress;
- 2018 NIH STRATEGIES FOR AN HIV CURE - i punti salienti del meeting presso gli NIH, di cui abbiamo già dato conto nel thread Strategies for an HIV cure 2018 - NIH 10-12 ottobre, nella versione scritta da Karine Dubé, Lynda Dee e Jeff Taylor per Positively Aware;
- amfAR - 2018 HIV Cure Summit, a fine novembre presso la University of California, San Francisco.

- - Richard Jefferys è l'estensore per TAG delle Community recommendations for clinical research involving antiretroviral treatment interruptions in adults;
- Simon Collins sintetizza le conclusioni del documento per HIV i-Base: New community recommendations for HIV cure studies that include a treatment interruption.


Un articolo uscito un paio di settimane fa su Inside Philanthropy prova a spiegare le ragioni: So Close, Yet So Far: Why is HIV/AIDS Funding Decreasing?




Grazie a chiunque, in qualunque modo, vorrà contribuire.
Buona lettura e buone feste!

Re: *Letture per il weekend*
Grazie cara del ricco elenco di letture natalizie!!!
Ne approfitto di qua che è la mia sezione preferita per augurare buone feste a tutto il forum
Bacio!
Gabriel
Ne approfitto di qua che è la mia sezione preferita per augurare buone feste a tutto il forum

Bacio!
Gabriel
Una pianificazione attenta non sostituirà mai una bella botta di culo!
Re: *Letture per il weekend*
Grazie mille Dora, ci hai dato un bel pò di compiti per le vacanze
Buon Natale

Buon Natale
Re: *Letture per il weekend*
- 1 marzo 2019
In preparazione del CROI 2019, che ci terrà impegnati dalla settimana prossima, qualche post tratto dalle edizioni passate e relativo alle presentazioni molto generali sulla ricerca di una cura e sulle questioni patogenetiche tenute nei workshop per giovani ricercatori, in cui sono trattati i temi principali discussi anno per anno al congresso (e si intuisce la storia della ricerca di questi ultimi anni). La prima parte di questo post è per forza di cose identica alle Letture del 2 marzo 2018:














Sono usciti in questi giorni due articoli sul Journal of Virus Eradication che permettono di avere una visione d'insieme sullo stato dell'arte della ricerca di una cura - il primo sulla formazione del reservoir latente di HIV:
- Establishment of latent HIV-1 reservoirs: what do we really know? - una review a firma di studiosi dell'Università di Lovanio
e il secondo su dove è più o meno arrivata la ricerca di una cura in questi ultimi mesi, quanto meno quella finanziata negli Stati Uniti:
- Highlights from the Fourth Biennial Strategies for an HIV Cure Meeting, 10–12 October 2018, Bethesda, MD, USA - è un report a più autori sull'incontro che si è tenuto l'autunno scorso agli NIH e di cui abbiamo parlato nel thread Strategies for an HIV cure 2018 - NIH 10-12 ottobre, al quale vi rimando anche per avere accesso ai video delle tre giornate.
Buona lettura e buon weekend!
Re: *Letture per il weekend*
- 8 marzo 2019
Per distrarci ma non allontanarci troppo dalle fatiche del CROI, ho pensato di suggerire un'unica lettura per questo fine settimana:

È introdotta da una citazione tratta da una lettera di Albert Einstein a Robert Thornton in piena II Guerra:
- A knowledge of the historic and philosophical background gives that kind of independence from prejudices of his generation from which most scientists are suffering. This independence created by philosophical insight is—in my opinion—the mark of distinction between a mere artisan or specialist and a real seeker after truth.
Non credo possa esserci lettura migliore per allietare il weekend.
Buone riflessioni!

Re: *Letture per il weekend*
Come sempre sei una fonte inesauribile di spunti e approfondimenti interessanti! Grazie 

Una pianificazione attenta non sostituirà mai una bella botta di culo!
Re: *Letture per il weekend*
- 19 luglio 2019
Qualche lettura in preparazione di IAS 2019, che sta per iniziare a Mexico City:

L'obiettivo 90:90:90 fissato per il 2020, che pure in certi, pochissimi, Paesi è stato raggiunto, è su scala globale di fatto irraggiungibile.
Due letture di contorno:
- - il comunicato stampa di UNAIDS che accompagna e sintetizza il report: UNAIDS calls for greater urgency as global gains slow and countries show mixed results towards 2020 HIV targets
- un commento di Health GAP, una associazione che si occupa di assicurare l'accesso ai farmaci alle persone con HIV: New UNAIDS Report Shows Backsliding and Broken Promises in the Global AIDS Response

Poiché il commento non è accessibile se non a pagamento, propongo di leggere
- - un articolo di Heather Boerner uscito l'altro ieri su Medscape: Universal Test and Treat Won't Stop HIV Epidemic
- e un articolo di Apoorva Mandavilli uscito, sempre il 17 luglio, sul New York Times: Intensive Anti-H.I.V. Efforts Meet With Mixed Success in Africa
Che cosa ci dicono il report di UNAIDS e i risultati così deludenti dei tre studi africani? Ci dicono che gli obiettivi fissati al 2020 e 2030 per sconfiggere l'epidemia non erano realistici e non saranno raggiunti nei tempi stabiliti, sia per ragioni intrinseche alla difficoltà di testare e raggiungere con i farmaci tutte le persone che - ogni minuto di ogni giorno - continuano a infettarsi, sia perché i fondi necessari diminuiscono invece di aumentare. E ci dicono anche che i modelli epidemiologici costruiti in questi anni erano decisamente troppo ottimistici e, scontrandosi con la realtà, hanno mostrato la loro pochezza.
Sul fronte della lotta globale all'epidemia, il congresso di Città del Messico si aprirà con toni sobri e poca enfasi.

Molto opportunamente, HIV i-Base ha pubblicato l'altro ieri il terzo report annuale sui farmaci in sperimentazione, che fornisce una panoramica completa di quanto la ricerca ha al momento da offrire per controllare l'infezione nelle singole persone con HIV: HIV pipeline report 2019.
Buona lettura e buon congresso!
Re: *Letture per il weekend*
Addio, Miguel.Dora ha scritto: ↑venerdì 21 dicembre 2018, 6:54
- 21 dicembre 2018
[...]Uscita tre giorni fa su CVT News The Lisbon Patient: meet the man who is living with HIV at 100 è la storia pazzesca di Miguel, che ha compiuto 100 anni ed è la più anziana persona vivente con HIV nota al mondo. La storia è accompagnata con molte considerazioni sull'invecchiamento della popolazione con HIV e con alcune videointerviste a medici e ricercatori - la più interessante delle quali a Giovanni Guaraldi, il nostro maggiore esperto delle questioni connesse all'invecchiare con l'HIV. Guaraldi lancia un appello: ascoltatelo bene.
Oldest known person with HIV dies at 100
- “We need to make people know,” [Prof. Guaraldi] said. “There (are) still a lot of people living with HIV that consider their disease something dreadful while actually… regardless (of) experiencing and living with a chronic disease, you still can experience healthy ageing.”
Re: *Letture per il weekend*
- 28 novembre 2019
In onore del World AIDS Day 2019 e in concomitanza con le riflessioni di Uffa su questa giornata, tornano eccezionalmente le letture per il weekend. Vorrei presentare alcuni articoli che spieghino le ragioni dei toni, un po' mesti e un po' polemici, del post di Uffa.

- Quasi 38 milioni di persone vivono attualmente con l'infezione da HIV (1.700.000 sono bambini) e più di 24 milioni ricevono le terapie antiretrovirali: nel 2010 ad essere in terapia erano solo 7 milioni, quindi c'è stato un grande progresso nell'accesso ai farmaci.
Ma circa 8 milioni di persone hanno l'HIV e non lo sanno: questo è il carburante dell'epidemia, ciò che permette al virus di continuare a diffondersi.
I morti sono molto diminuiti rispetto ai decenni passati; ciò nonostante l'HIV nel 2018 si è portato via ben 770.000 persone.
Le cose continuano a migliorare, ma i miglioramenti si fanno più piccoli di anno in anno.
Ci sono zone del mondo come l'Africa meridionale dove le cose migliorano, zone del mondo come l'Asia centrale e l'Europa orientale dove peggiorano.
Più della metà delle nuove infezioni colpiscono persone appartenenti a gruppi a rischio e i loro partner; queste percentuali schizzano al 95% nei Paesi in cui l'epidemia è peggio controllata - Asia centrale ed Europa dell'Est, appunto.
Gli MSM e le persone che assumono droghe per via iniettiva hanno un rischio di infettarsi di 22 volte maggiore rispetto alla media; i lavoratori del sesso di 21 volte; i transgender di 12.
Nell'Africa sub-sahariana sono le donne ad essere più a rischio, specie se fra i 15 e i 24 anni: 6000 nuove infezioni alla settimana, 4 infezioni su 5 in ragazzine fra i 14 e i 19 anni.
Servono 26 e rotti miliardi di dollari entro l'anno prossimo.
19 Paesi forse ce la faranno a dire nel 2030 che da loro l'epidemia è finita, ma tutti gli altri no.


- Che cosa significa "nulla su di
noivoi, senza dinoivoi" quando a dirlo non sono gli attivisti e le persone con HIV, ma l'ONU?
Tutto molto empowering, una sferzata motivazionale a chi regala il suo impegno. Ma forse anche tutto un po' cialtronesco: non significa forse anche che gli Stati, i governi, gli enti internazionali, i grandi finanziatori non stanno facendo il loro dovere?
Piccolo è bello, locale è consolante - ma la decrescita non è per nulla felice.


La cassetta per gli attrezzi si fa sempre più ricca, perché anche se un vaccino efficace almeno nel 50% dei casi ancora non c'è, ormai sappiamo che la terapia antiretrovirale funziona molto bene non solo per tenere in vita chi il virus ce l'ha, ma anche sia per impedire che i suoi partner sessuali si infettino, sia per impedire che si infetti chi assume la profilassi pre-esposizione. Fauci ce lo spiega con la consueta chiarezza.
Naturalmente, questi strumenti bisogna farli arrivare dove servono. Ma qui è molto più politica che scienza.





Buona lettura e buon World AIDS Day!