flavio ha scritto:Ecco il thread di cui parla Dora. Come al solito -non per polemizzare- ma thread interessanti terminano coi video cme se le immagini possano sostituire le parole o quello che ci sentiamo dentro. Forse ci idealizziamo nei cantastorie che hanno sostituito i filosofi che hanno lasciato una ricca antologia? Credo di sì
"Sì, i casi di Ptsd o cosidetto "grande trauma", portano sintomi evidenti. Queste persone sono come "rapite" dalla memoria di quello che gli è successo e nel rivivere quel momento, con i flashback e le memorie intrusive, sono completamente invalidati. Un disagio più diffuso è quello dei trumatizzati che stanno "all'ombra del radar": non hanno una sintomatologia evidente, ma sono danneggiati in profondità. Queste persone vengono svuotate dal trauma fino a ridursi a uno stato di mera sopravvivenza. Sono vite minime. Sono vite senza affetti, senza piaceri, senza progetti. Sono vite rovinate".
Domanda x Regina: ti identifichi in questa analisi di un noto psichiatra?
ciao a tutti ho letto l'argomento e la domanda non la considero una provocazione. non ho problemi di alcun tipo a parlare delle mie esperienze e dei miei stati psichici.
io posso dire che al tempo in cui il mio ex aveva scoperto l'hiv era già una situazione pesante da sostenere. convivevamo e la mia famiglia non era d'accordo sulla relazione x via del suo passato e di dicerie sul suo conto. in quel periodo in cui stavo aspettando di effettuare il mio primo test, che poi era risultato negativo, sono finita dallo psichiatra e x un anno ho preso paroxetina e ho iniziato una psicoterapia che ho interrotto quasi subito. il mio era sicuramente una reazione post traumatica. piangevo sempre e vedevo morte e malattia ovunque, e queste sensazioni le proiettavo sui miei genitori, stavo sempre a pensare a ipotetiche situazioni in cui loro morivano e piangevo come se stesse realmente accadendo
con quel poco di psicoterapia sono riuscita a capire che il vero trauma della mia vita l'ho vissuto quando ero ancora una bambina, in una famiglia dove mia madre faceva anche da padre, mio padre c'era ma non mi ha mai dato una sola carezza, non che non mi amasse ma non era capace di esprimerlo.
io in quegli anni mi sentivo non amata, gelosa di mio fratello che era una soddisfazione x la mia famiglia in tutti i campi mentre io ero cicciottella e la pecora nera. beh ho avuto un'infanzia già segnata da una sorta di depressione, inferiorità, pensieri più grandi della mia età. questa condizione di non amore che avvertivo mi ha portato a fare tante scelte sbagliate, anche se col crescere ho cercato di costruirmi un carattere più o meno forte.
adesso che ho avuto la diagnosi di sieropositività queste emozioni che avevo al tempo dello psichiatra stanno tornando fuori uguali identiche. quindi a questo punto non so se siano strettamente collegate all'hiv o a questa infanzia che io ho vissuto come trauma..,
scusate se mi dilungo e sono noiosa. volevo solo dirvi come mi sento io e che penso che tante situazioni le viviamo come traumi magari xchè dentro abbiamo già altri traumi, reali o no. io ad esempio l'ho vissuta come un'ennesima delusione che ho dato alla mia famiglia, non tanto x me stessa, e tutto questo mi riporta indietro a quegli anni che ricordo con una grande angoscia.
al momento mi considero una persona finita e invece di avere una reazione che mi porta a volere vivere a 1000, vivo invece come un vegetale. pastiglie, mangiare, dormire, lavorare, uscire con le amiche quando l'umore c'è ma x il resto zero passioni, neanche quelle di prima, zero interessi, zero progetti, niente di niente
mi sto facendo succhiare e tanto so che prima o poi ci lascio le penne x qualcosa di brutto, quindi non smetto nemmeno di fumare. però anche se mi contraddico, sto cercando di coltivare la mia Fede che al momento è un grande sollievo e mi porta a pensare che tanto un giorno, spero vicino, sarà tutto finito e sarò in pace (e spero di meritarmi un piccolo paradiso visto il purgatorio che ho qua)
sono pesa lo so ma non siete costretti a leggere, poi scusate la confusione di idee ma sono le tre di notte e ho il tavor in corpo già da un'ora
Regina