- 27 aprile 2018
Due letture per riprendere i temi trattati ieri nel post L'IMPATTO SUL RESERVOIR DEL SANGUE E DEI TESSUTI DEL TRAPIANTO AUTOLOGO DI STAMINALI EDITATE IN MODO DA ESSERE CCR5 NEGATIVE IN UN MODELLO DI SCIMMIE:
A chi sa apprezzare l'eleganza espositiva di Paula Cannon suggerisco anche di rivedere la lezione che tenne al CROI di due anni fa: Progress in Gene Therapy for HIV Cure - è un po' più complessa della review, ma merita la mezz'ora che le si dedica.
Meno semplice del primo articolo, ma permette di completare quanto abbiamo visto ieri del lavoro di Hans-Peter Kiem e colleghi del Fred Hutchinson Cancer Research Center sui trapianti di staminali nel loro modello di macachi con infezione da SHIV controllata dalla ART, la seconda lettura proposta. Se nell'articolo uscito adesso su PLoS PATHOGENS hanno studiato gli effetti del trapianto autologo di staminali rese difettive mediante ZFN sui reservoir, in Loss of immune homeostasis dictates SHIV rebound after stem-cell transplantation, uscito a febbraio su JCI Insight, una rivista open access del gruppo del Journal of Clinical Investigation, Kiem e colleghi hanno studiato l'impatto del regime di condizionamento con Total Body Irradiation nel loro modello animale.
Sulle Fred Hutch News di ieri è uscita una recensione dell'ultimo lavoro del gruppo di Kiem, come al solito fatta molto bene (è ovvio che le news di un istituto di ricerca non dicano mai male delle ricerche che escono da quell'istituto, ma gli articoli sulle Hutch News sono sempre molto ben scritti): Gene editing holds promise for shrinking HIV ‘reservoir’.
Se il CROI quest'anno non è stato all'altezza di altri anni per nuove ricerche sulla cura io credo che molto sia dipeso dalla ricchezza di studi che erano stati presentati al congresso di Miami sui reservoir solo un paio di mesi prima. Abbiamo già visto molto di quel congresso, ma ora c'è l'occasione di ritornare a parlarne, perché sul Journal of Virus Eradication, dopo il libro degli abstract già segnalato, sono ora usciti gli Highlights from the 8th International Workshop on HIV Persistence during Therapy, 12–15 December 2017.
- The wealth of new information provided and exchanged during this 2017 workshop clearly defined new strategies to further control viral replication, to reverse latency, and boost immune response in order to build a scalable approach to open the next frontier of long-term ART discontinuation for a functional cure.
Ed ecco perché, al confronto, il CROI è parso povero.
Ho l'impressione che con i congressi specificamente dedicati alla cura che si stanno imponendo in questi ultimi anni - segnatamente quello della persistenza di HIV a Miami un anno sì e uno no e il workshop Toward an HIV Cure subito prima di AIDS/IAS - il CROI dovrà rivedere qualcosa del suo impianto generale, se vorrà mantenersi all'altezza della sua fama.
Buona lettura e buon weekend!